Una Guida indispensabile per ciascun operatore del settore: dall’installatore al progettista, fino al grossista specializzato. L’articolo è un contributo di Claudio Pavan, segretario del Comitato SC 100D del CEI.

L’impianto d’antenna nel corso dei decenni fino a oggi ha subito notevoli progressi, in parte dettati dall’evoluzione tecnologica e in parte da criteri di sicurezza che hanno contribuito a definire la normativa di riferimento che determina lo stato dell’arte. Il CEI, con la pubblicazione della nuova Guida 100/7, offre un contributo normativo ancora più attuale, di riferimento per il nostro settore che ha bisogno, per crescere con professionalità, di applicare regole autorevoli e istituzionali. Il sito http://www.ceiweb.it contiene tutti i riferimenti per l’acquisto delle Guide CEI, oltre a dettagliate informazioni sui corsi di formazione organizzati e altre attività del Comitato.


La regola d’arte: l’inizio

Il 1968 vede la rivoluzione anche nel settore impianti, la legge 1° marzo 1968 n. 186 impone l’obbligo di realizzare gli impianti elettrici ed elettronici a regola d’arte.
Per gli impianti centralizzati dovevano essere utilizzati pali di sostegno un po’ più robusti rispetto al passato. Questi impianti erano ancora poco diffusi, la rete di distribuzione era configurata in serie, passante di appartamento in appartamento, per assicurare una presa TV in ogni unità immobiliare, tipicamente nell’angolo del locale che il costruttore designava alla funzione di soggiorno.
Un cambio significativo per gli impianti avviene negli anni settanta con l’arrivo delle TV private. L’esigenza di ricevere i nuovi programmi determina la presenza di più antenne e la conseguente necessità di migliorare la struttura dei pali di sostegno. L’impianto d’antenna diventa più complesso, servono amplificatori, convertitori, filtri di canale, ecc.
La progettazione e l’installazione d’impianti d’antenna, soprattutto se centralizzati, richiedono professionalità sempre più specifiche, i radiotecnici escono sempre numerosi dai laboratori di riparazione TV per salire sui tetti.

Figura 1. Esempi di collocazione della HNI (Home Network Interface) per vari tipi di impianto interno all’abitazione. (Immagine tratta dalla Guida CEI 100-7, cortesia CEI)

La predisposizione dell’impianto TV

Tabella 1. Valori dei parametri riferiti all’interfaccia HNI*

Nel febbraio del 1977, il CEI pubblica la Norma 12-15 dal titolo ‘Impianti centralizzati d’antenna’. Proverbiale quanto si legge nella nota al paragrafo 1.1.01 oggetto e scopo: “Si ritiene necessario che al momento della impostazione di un qualunque progetto di edificio venga tenuto adeguatamente conto dell’impianto centralizzato d’antenna e delle esigenze ad esso connesse. Si dovrà quindi interpellare un esperto nel progetto di detti impianti per stabilire i percorsi migliori che dovranno seguire i cavi di distribuzione, le dimensioni delle canalette e dei vani adatti ad accogliere sia i cavi, sia gli organi di distribuzione e di amplificazione, nonché le strutture più adatte per l’installazione dell’antenna. In proposito vedasi quanto prescrive il R.D. il 11/12/1941, n. 1555 art. 4”.
Nella realtà, il suggerimento della nota presente nella Norma CEI 12-15 (ben 36 anni fa) 1977, si è visto applicare raramente. Eppure, le leggi sul diritto d’antenna e le numerose sentenze a favore di tale diritto si susseguono numerose. Diritto d’antenna garantito ma elevata insensibilità dei costruttori per assicurare le condizioni installative idonee affinché tale diritto fosse attuabile.
La regola d’arte è ribadita dal Decreto 22 gennaio 2008 n. 37 (che ha sostituito la legge 46/90, abrogata ad eccezione degli articoli 8, 14, 16 come disposto dal comma 1, art. 3, del d.l. 300/06 convertito nella Legge 26 febbraio 2007, n. 17 ) ed estesa a tutti gli impianti tecnologici, prescindendo dalla tipologia degli edifici e finalizzando le prescrizioni alla sicurezza e alla funzionalità degli stessi, come già stabilito dalla ex legge 46/90.
Gli impianti d’antenna, a tutti gli effetti, sono impianti di comunicazione. Sono impianti tecnologici per la ricezione di segnali radiodiffusi sia da trasmettitori terrestri, sia da satellite. Tali impianti rientrano nel raggruppamento definito dal legislatore come: ‘radiotelevisivi, antenne, elettronici in genere’.
La responsabilità di dimostrare che un impianto è realizzato a regola d’arte, è in capo al responsabile tecnico della ditta che lo realizza. Quest’ultimo, infatti, deve rilasciare una Dichiarazione di Conformità che attesti la regola d’arte ai fini della sicurezza e della funzionalità.
Un aiuto fondamentale per dimostrare la regola d’arte è costituito dalle Norme Tecniche. L’applicazione delle regole tecniche definite nelle Norme, garantisce lo status di regola d’arte agli impianti così realizzati.
La Norma CEI 12-15 viene sostituita dalla prima edizione della Guida CEI 100-7 .
Nel dicembre del 2012, il CEI pubblica la 4° edizione della Guida 100-7, fornisce linee guida, consigli ed esempi, per facilitare la corretta applicazione delle Norme di derivazione Internazionale. Nello specifico, queste Norme sono:
– CEI EN 60728-11, riguarda la sicurezza;
– CEI EN 60728-1, è riferita alla funzionalità.


La nuova CEI 100-7 quarta edizione

Nella nuova edizione della Guida, vengono rappresentate soluzioni d’impianti per la distribuzione dei segnali su diversi supporti: cavo coassiale, cavo a coppie simmetriche, cavo in fibra ottica. È stata, inoltre, inserita un’appendice che riporta notizie fondamentali sulle fibre ottiche.
Il documento, che ha come titolo: ‘Guida per l’applicazione delle Norme sugli impianti di ricezione televisiva’, introduce il nuovo criterio per la progettazione degli impianti d’antenna, inserito recentemente nei documenti IEC e CENELEC: si tratta del punto HNI (Home Network Interface).
Viene introdotta la definizione delle caratteristiche elettriche dei segnali che, attraverso la HNI, entrano nell’appartamento; fissa così un punto esterno all’appartamento consentendo in tal modo la realizzazione della distribuzione interna in una fase successiva. Per l’installatore il vantaggio è evidente: collaudare (e fatturare) l’impianto anche se gli appartamenti non sono finiti. In seguito potranno realizzarsi gli impianti interni, potendo garantire in ogni caso i livelli dei segnali alle prese d’utente, con la qualità prevista dalla Norma.


Le caratteristiche dei segnali ricevuti

Tabella 2: le Guide CEI utili per realizzare Impianti di Comunicazione

Allo scopo di ottimizzare la qualità dei segnali forniti alle prese d’utente, vengono definite le caratteristiche elettriche dei segnali ricevuti dall’antenna, che entrano nel terminale di testa.
Inoltre, sono state inserite nella Guida le indicazioni necessarie per determinare i livelli di campo elettromagnetico dei segnali ricevuti nella zona dove verrà installata l’antenna ricevente. Tali rilievi hanno lo scopo di stabilire quali siano definibili ‘segnali primari’ per essere distribuiti nell’impianto. Come impone il DM 22-01-2013 (ex DM 11-11-2005) che, in ottemperanza del Codice delle Comunicazioni Elettroniche (D.Lgs.259/03, Art. 209, comma 4) definisce le “Regole tecniche relative agli impianti condominiali centralizzati d’antenna riceventi del servizio di radiodiffusione”.


La sicurezza Elettrica

Nella Guida sono presenti significative novità relativamente alla sicurezza elettrica. La sezione dei conduttori di messa a terra per il collegamento della calza dei cavi coassiali, allo scopo di assicurare la protezione dai contatti indiretti, è stata ridotta a 2,5 mm² quando il conduttore risulta meccanicamente protetto, cioè inserito in un tubo corrugato o simile.
La protezione dell’impianto d’antenna contro le fulminazioni dirette e indirette viene trattato con riferimenti alla serie di Norme CEI EN 62305.
Risulta significativa la precisazione inserita al paragrafo Generalità: “La protezione di un impianto d’antenna non è scindibile da quella della struttura in cui è installato perche non è possibile evitare che un fulmine, che interessi la struttura, provochi danno anche all’impianto ricevente TV se non proteggendo la struttura stessa. In definitiva, l’impianto d’antenna non è che uno degli impianti interni della struttura e la protezione contro il fulmine riguarda l’intera struttura”.


La sicurezza Meccanica

La legge impone all’installatore il rilascio della dichiarazione di conformità per quanto riguarda gli aspetti di Sicurezza e Funzionalità. Per la sicurezza, esiste la sicurezza elettrica, ma anche la sicurezza che coinvolge la parte aerea dell’impianto d’antenna: il tipo di supporto e il criterio di fissaggio risultano determinanti per garantire la tenuta fisica della struttura aerea con conseguente tutela delle persone e delle cose che potrebbero subire danni in seguito al cedimento e/o caduta di una parte o di tutta la struttura.
Trattandosi di problematiche distinte dagli aspetti radioelettrici, la sicurezza meccanica viene rimandata alla consultazione della Guida CEI 100-140: Guida per la scelta e l’installazione dei sostegni d’antenna per la ricezione televisiva.


La coesistenza DVB-T/LTE

La compatibilità elettromagnetica negli impianti d’antenna è trattata in modo esaustivo nella Guida 100-7.
Particolare attenzione viene dedicata alle problematiche derivanti dalla coesistenza dei segnali DVB-T con i segnali LTE (Long Term Evolution) la telefonia mobile che dallo scorso 1° gennaio 2013 può fornire servizi Broadband sulla porzione di Banda V (791÷862 MHz), precedentemente utilizzata per i servizi televisivi trasmessi in modalità broadcast.
Proprio in conseguenza all’introduzione della nuova tecnologia LTE, il Ministero dello sviluppo Economico ha modificato il DM 11-11-2005 (Regole tecniche relative agli impianti condominiali centralizzati d’antenna riceventi del servizio di radiodiffusione) sostituendolo con il nuovo DM 22 gennaio 2013, al quale è stato dedicato un articolo in questo stesso numero.
Tornando alla Guida 100-7, vi sono descritte le motivazioni che impongono di inserire, fra l’antenna e il primo amplificatore di banda V, un filtro per eliminare le possibili interferenze derivanti dai segnali LTE.
Lo scopo del filtro è assicurare l’eliminazione dei disturbi derivanti dai segnali LTE. I parametri principali del filtro sono la massima attenuazione e ritardo di gruppo consentito nella banda passante, fino al canale 60 UHF. La minima attenuazione che deve essere introdotta per il segnale LTE, in particolare per i segnali generati dalla stazione base LTE cioè per le frequenze downlink.
Per i nuovi impianti vengono descritti criteri di installazione per mitigare le interferenze.
In una appendice del documento, sono riportati esempi e modalità di calcolo per determinare il tipo di filtro necessario in funzione del livello dei segnali DVB-T ricevuti e del livello dei segnali LTE che ‘NON’ si intende far ‘entrare’ nell’amplificatore.


Diritto d’antenna e predisposizione di spazi installativi

La Guida non si limita a fornire linee guida, consigli ed esempi relativamente alle Norme. Considera anche il dettato del comma 1, art. 6 del DM 37-08 che cita espressamente oltre alle Norme Tecniche (UNI, CEI, ecc.) anche la vigente normativa (ossia le leggi, i decreti ecc.).
La possibilità di godere del diritto d’antenna è fortemente condizionata dalla presenza e dalle caratteristiche degli spazi installativi, poiché costituiscono il presupposto fondamentale per realizzare impianti a regola d’arte. Inoltre, questi spazi consentono la manutenzione e soprattutto permettono di ampliare, rinnovare, integrare soluzioni tecnologiche che potrebbero in futuro garantire l’accesso a nuovi servizi di comunicazione.
In Italia la più significativa delle leggi per gli impianti d’antenna è il Decreto Legislativo 1 agosto 2003, n. 259: Codice delle comunicazioni elettroniche. Questo Decreto stabilisce regole per gli impianti di comunicazione: in pratica tali impianti, oltre a dover essere garantiti sotto il profilo della sicurezza e della funzionalità, devono essere realizzati nel rispetto del Decreto Legislativo 259/03, lo stesso che rimanda ad un Decreto applicativo per definire le regole per gli impianti d’antenna.
Il codice delle comunicazioni elettroniche è un documento legislativo mastodontico, prevalentemente dedicato a regolare il settore delle comunicazioni nella parte pubblica ma, tra i suoi 221 articoli (oltre agli allegati e sub allegati) stabilisce alcune regole relative agli impianti domestici. In particolare si segnalano due articoli:
– Art. 91, Limitazioni legali della proprietà;
– Art. 209, Installazione di antenne riceventi del servizio di radiodiffusione e di antenne per la fruizione di servizi di comunicazione elettronica.
Alla luce del Codice delle Comunicazioni elettroniche ne consegue che gli impianti d’antenna e di comunicazione, a differenza degli impianti elettrici, devono possedere una caratteristica ulteriore, cioè caratteristiche tali da garantire: […] i diritti inderogabili di libertà delle persone nell’uso dei mezzi di comunicazione elettronica […]. (cfr. Decreto Legislativo 259/03, Art.3, comma 1).
È opportuno evidenziare la difficoltà per identificare la funzionalità ideale di un Impianto. Dovendo avere caratteristiche tali da assicurare la ‘Rispondenza a specifiche esigenze’, risulta indispensabile il coinvolgimento dell’utilizzatore finale dell’impianto.
Per vari motivi, tale coinvolgimento non è facilmente realizzabile nei casi di edifici nuovi, quando, tipicamente, le scelte impiantistiche vengono fatte dal progettista con il coinvolgimento del costruttore. Raramente, in questi casi, viene coinvolto l’utente finale. Ancor più difficoltoso risulta definire le caratteristiche adeguate a garantire i ‘diritti inderogabili di libertà delle persone nell’uso dei mezzi di comunicazione elettronica’.
Un’efficace soluzione può essere ottenuta ricorrendo alla Guida CEI 100-7 e ad altre Guide CEI elencate nella tabella 2.

Progettare e costruire edifici dotati di spazi installativi e predisposizioni per gli impianti di comunicazione aventi le caratteristiche suggerite nelle Guide sopracitate, assicurerebbe il pieno rispetto della legislazione oltre al sicuro soddisfacimento degli utilizzatori finali degli impianti.


A cura di Claudio Pavan,
Presidente Nazionale Antennisti Confartigianato e Membro segretario
SC 100D del CEI. L’SC 100D
è il Comitato che si occupa delle Norme
e delle Guide per gli impianti d’antenna