Per gestire location ad alta frequentazione come metropolitane, treni, bus e aeroporti, servono monitor affidabili e sicuri, luminosi e con consumi controllati: ecco perchè Telesia, leader del settore Go TV, ha scelto Sharp.
Telesia gestisce da oltre 20 anni i canali della Go TV in location ad alta frequentazione di pubblico come metropolitane, treni, bus e aeroporti.
L’esperienza accumulata nel settore le ha consentito di individuare le caratteristiche e le garanzie a cui devono assolutamente rispondere i monitor installati nei diversi ambienti in termini di sicurezza e affidabilità (tra cui fondamentale il tema della dissipazione termica e delle polveri di ferro), luminosità e qualità dell’immagine, eco-compatibilità e consumi, gestione remota delle tecnologie; sono tutti aspetti che hanno spinto la società a scegliere i monitor Sharp.
Siamo entrati nel merito di questi aspetti con Stefano Nuccio, Direttore Tecnico, Telesia Spa e Fausto Manfredonia, Responsabile Marketing, Comunicazione e Relazioni Esterne Telesia Spa.
In sintesi
Sede: Italia
Aziende coinvolte: Telesia
Tecnologie: Monitor Sharp PN-R
La sfida: monitor capaci di sopportare svariati fattori di stress
Come spiega Fausto Manfredonia, la sfida di Telesia è sempre stata, nonostante i cambiamenti avvenuti nel tempo, la stessa: «Il nostro core business non è mai cambiato: installare in luoghi pubblici ad alto affollamento tecnologie d’avanguardia in grado di offrire un servizio nuovo e utile per l’intera comunità».
Si tratta dunque di trovare soluzioni che per qualità e robustezza sappiano sopportare numerosi fattori di stress, adattandosi ad ambienti di volta in volta differenti.
Il core business di Telesia è la Go TV, un servizio che si rivolge a un target ben preciso, quello delle persone che viaggiano per lavoro, turismo o tempo libero, su diversi mezzi di trasporto.
Chi è Telesia?
Il core business di Telesia è la “Go TV”, ovvero la gestione di canali finalizzati a informare e intrattenere il cosiddetto “Moving Target”, un pubblico in continuo movimento, con un palinsesto ricco di news e contenuti editoriali, inframezzati da brevi spot pubblicitari. Nel caso di Telesia la raccolta è affidata a Class Pubblicità (Class Editori), la concessionaria del gruppo, che garantisce alla società forza commerciale e un posizionamento competitivo.
«Telesia nasce alla fine degli anni ‘90 da un’idea dell’attuale AD Gianalberto Zapponini con l’intuizione, piuttosto di rottura all’epoca, di portare la ‘televisione’ fuori dalle mura di casa, nei luoghi pubblici, a cominciare dagli aeroporti, dove intrattenere e informare un vasto pubblico con un nuovo mezzo di comunicazione utile ed efficace anche per la pubblicità.
Il primo cliente è stato Fiumicino, dove davamo informazioni sul meteo; poi nel tempo le location, i contenuti, gli interlocutori e la complessità degli spazi sono aumentati», dice Fausto Manfredonia.
Sul piano dei contenuti fondamentale è stato l’ingresso nel capitale di Telesia di Class Editori che ha consentito la nascita di un palinsesto vero e proprio di carattere informativo e di qualità, diversificato e customizzato in base alle location. Il know how sviluppato nel tempo ha consentito a Telesia di collezionare un lungo elenco di casi di successo: la società gestisce 5mila schermi in 15 aeroporti (tra cui quelli delle sale Vip di Alitalia), 4 metropolitane (a Milano, Roma, Brescia e presto a Genova) e moltissimi treni e autobus, in diverse città italiane.
Affidabilità e sicurezza: tecnologia certificata, dissipazione termica
Come spiega Stefano Nuccio, la continuità operativa ha un ruolo determinante: «Quando si guasta un monitor per noi è un triplo problema: l’utente ha la percezione che l’impianto sia poco affidabile, aspetto che danneggia l’immagine della società; bisogna organizzare un intervento di manutenzione, con i tempi e i costi che questo comporta; la campagna non viene visualizzata e il cliente investitore rimane insoddisfatto. Per questo ci servono tecnologie particolarmente affidabili, che almeno nei primi tre anni non manifestino alcun problema».
Per garantire questa affidabilità, è fondamentale per esempio il tema della dissipazione termica: «Vanno evitati prodotti che utilizzano le ventole a vantaggio di monitor con circuito di dissipazione passiva, come nel caso dei monitor Sharp – spiega ancora Stefano Nuccio – È un plus determinante, soprattutto in metropolitana: nell’aria è presente la polvere di ferro generata dai freni dei convogli che può occludere parzialmente le griglie di raffreddamento. Ciò determina un aumento della temperatura di lavoro, con la conseguente percentuale di guasti. Inoltre, sempre in metropolitana, l’escursione termica è piuttosto ampia; ci sono stazioni metropolitane parzialmente outdoor e con condizioni ambientali particolari; a Milano, ad esempio, d’estate entrano in funzione i ventilatori con nebulizzatori ad acqua, un’umidità elevata che mette in difficoltà i monitor».
La resistenza dei monitor, accesi H24 o quasi, è determinata anche dai materiali che la compongono – Telesia sceglie sempre case di metallo anziché di plastica – e devono essere garantiti da certificazioni adeguate: «I monitor installati in ambienti pubblici devono adempiere a determinati requisiti, oltre a fornire la classica certificazione CE; ad esempio, devono essere costruiti con materiali che durante un incendio non generino fumi o vapori nocivi», specifica Stefano Nuccio, sottolineando che i monitor Sharp selezionati (serie PN-R), soddisfano tutti i requisiti normativi. Inoltre, questi monitor sono certificati per operare con ogni valore di inclinazione, dal ‘face-up’ al ‘face-down’, aspetto che consente una visualizzazione ottimale dei contenuti e permette realizzazioni di strutture e configurazioni dall’effetto ‘wow’. A proposito della scelta dei partner Fausto Manfredonia sottolinea: «sperimentiamo continuamente nuovi apparati alla ricerca della migliore soluzione per risolvere problemi di difficile gestione, come per esempio la durata dei monitor che spesso risulta insufficiente; con Sharp ci stiamo trovando bene».
Luminosità e qualità dell’immagine: la tecnologia più adatta ai contenuti
Fondamentale è poi che l’immagine trasmessa sia di qualità sul piano colorimetrico e della luminosità, per rendere più efficaci contenuti informativi e messaggi pubblicitari; sulla luminosità Stefano Nuccio spiega: «Scegliamo monitor che abbiano almeno 700 cd/mq, idonei a stare in ambienti anche molto luminosi e che mantengano nel tempo la stessa luminosità iniziale». Il know how di Telesia interviene nel trovare tecnologie con specifiche adeguate, che non sempre necessariamente corrispondono al ‘massimo’ che il mercato ha da offrire in termini tecnologici: «Molti competitor – spiega ancora Stefano Nuccio – hanno monitor 4K nativi, ma il pannello e l’elettronica di quei monitor è studiata per ottimizzare la qualità dell’immagine con contenuti di quella risoluzione. Anche se i contenuti che noi mandiamo in onda sono quasi tutti Full HD, la resa sui monitor 4K nativi non è certo ottimale. Sono aspetti da valutare: è importante seguire l’evoluzione tecnologica ma sempre mettendo al primo posto la qualità della resa finale».
Controllo sui consumi: tanti monitor, tanto risparmio
Un altro aspetto per Telesia è poi fondamentale: la possibilità di scegliere all’interno dell’offerta di uno stesso brand il modello più adeguato in base allo spazio disponibile e alla luce ambiente. Questo per due motivi: avere un parco monitor installato uniforme semplifica la gestione della manutenzione e la programmazione lato software per il controllo remoto. «Un punto di forza dei monitor Sharp – dice Stefano Nuccio – è la capacità di soddisfare questa necessità attraverso l’ampiezza della gamma che offre».
ll tema del consumo energetico è sensibile perché «se i monitor garantiscono un abbattimento importante dei consumi, come nel caso di quelli Sharp, i risparmi possono essere considerevoli: negli aeroporti, nelle stazioni metropolitane, ad esempio, sono in funzione centinaia di monitor; anche una piccola differenza nei consumi di ciascuno diventa un dato significativo nel complesso. Minor consumo significa meno calore dissipato, maggior vita operativa, e più rispetto per l’ambiente: un elemento importante dunque anche per l’eco-compatibilità», dice Stefano Nuccio.
“ Un punto di forza di Sharp è l’ampiezza di gamma, che ci consente sempre di selezionare il modello migliore in ogni contesto, semplificando la gestione della manutenzione – Stefano Nuccio
Servizio senza interruzioni e affidabilità in ogni contesto
La sfida della Go TV non è banale: «Il servizio è in tempo reale – spiega Fausto Manfredonia – e non ci si può permettere nessun buco di trasmissione o falla di sistema durante l’upload dei contenuti, la distribuzione, la messa in onda e la visualizzazione; il tutto in luoghi che non sono nati per ospitare i nostri monitor, e che presentano condizioni limite: non è semplice mantenere uno standard di servizio a trenta metri sotto terra in metropolitana, o su treni a duecento km orari». Per garantire prestazioni ineccepibili Telesia realizza lunghe fasi di test prima di introdurre un nuovo fornitore: «Abbiamo selezionato Sharp per l’affidabilità e la costanza delle prestazioni riscontrate durante le prove fatte sul campo, e i fatti al momento ci stanno dando ragione».
Infrastrutture di rete e piattaforma proprietaria per gestire i contenuti
Come spiega ancora Fausto Manfredonia, Telesia ha da subito adottato lo standard digitale per la diffusione dei contenuti, sviluppando di continuo le piattaforme distributive: «oggi le soluzioni disponibili sono diverse, dalle reti punto-punto alle reti MPLS, fino alla rete internet mediante l’utilizzo di VPN (Virtual Private Network) che ci consentono di contenere sempre di più i costi di distribuzione del segnale».
Stefano Nuccio si sofferma invece sulla piattaforma di distribuzione dei contenuti: «La gestione dei palinsesti e la distribuzione dei contenuti di tutti i nostri network avviene attraverso la piattaforma proprietaria Telesia QuickPublish, configurata in varie modalità a seconda dell’ambiente in cui si opera; lavoriamo prevalentemente con segnali HDMI, generati on-site; viene creato un canale video in una sala CED e distribuito in streaming su una rete Lan proprietaria fino ad arrivare al monitor. Negli ambienti dove non abbiamo la possibilità di avere una rete Lan, abbiamo un nostro decoder proprietario con un firmware dedicato collegato alla nostra control room».