Screenline amplia la gamma degli schermi motorizzati per contesti Large Venue raggiungendo i 9 metri di base con la gamma Big Lodo Evolution, dotato di meccanica non ‘polichinelle’. Disponibile anche la versione in-ceiling, per ambienti eleganti, dove il cliente richiede di nascondere lo schermo.
L’esigenza percepita dalla clientela e, più in generale, dal mercato stesso hanno spinto Screenline a sviluppare la gamma di schermi large venue per raggiungere dimensioni sempre più importanti.
Il più ‘large’ resta sempre il modello Maximilian: uno schermo con meccanica ‘polichinelle’ che raggiunge i 12 metri di base. Questo schermo verrà esposto allo stand Screenline a ISE 2020, proposto nella nuova versione 2.0, più veloce e leggera, quindi più performante e sicura.
Da gennaio 2020 però, la novità principale sarà l’entrata a catalogo di Big Lodo Evo e Big Lodo Evo in-ceiling, che raggiungono i 9 metri di base (luce di proiezione), superando il limite precedente che era di 8,5 metri. I nuovi schermi, come vedremo dai punti di forza, si prestano per realizzare soluzioni su misura. Vediamo quali sono:
– Lo schermo monta un case di design essenziale e lineare, totalmente chiuso nella parte inferiore. Grazie al contrappeso ergonomico Big Lodo Evo e Big Lodo Evo in-ceiling offrono una perfetta chiusura del cassonetto, non possibile nelle precedenti versioni dello schermo;
– Superficie tesa e planare, regolabile grazie alla nuova tecnologia no pieghe integrata nel contrappeso; questo contrappeso è stato integrato nel bordo inferiore e viene regolato con una chiave a brugola (vedi immagine in fondo alla pagina);
– Disponibile nei colori bianco o nero opaco (nero fino a 830cm di base) con varie personalizzazioni, bianco con bordi neri, tensionato totalmente bianco, tensionato con bordi neri, per adattarsi al meglio nei vari ambienti.
– Versioni a soffitto oppure in-ceiling.In contesti eleganti, dove viene richiesto di ‘nascondere’ lo schermo, è possibile accontentare il cliente;
– Garanzia di 5 anni;
– Scelta di 4 tele diverse.



