Un’idea progettuale partita da lontano, nel 2018, premiata dal Ministero dell’Università e della Ricerca e implementata nel tempo fino ai giorni d’oggi. Ambienti dell’ateneo allestiti tecnologicamente con i monitor Newline per lezioni, meeting, streaming e web conference.


Avere nel proprio assetto aziendale un entourage di professionisti che mette in atto, sovente, una visione avveniristica, significa riuscire a muovere sempre in anticipo i passi in linea con le richieste che riserva il futuro del proprio ambito operativo. Se il contesto, poi, abbraccia il mondo University, che annovera annualmente il coinvolgimento delle generazioni che formeranno la forza lavoro del domani, le scelte pionieristiche giocano un ruolo fondamentale. E non è affatto scontato che ciò avvenga in tutti gli atenei, anzi! 

Quando tutto questo accade, per Sistemi Integrati è sempre un piacere descriverne le idee progettuali, soprattutto se sviluppate, appunto, ‘in tempi non sospetti’. 

È quanto accaduto all’Università di Trento, e ne abbiamo parlato con Stefano Bernardini, Direzione Servizi Digitali e Bibliotecari, e Ivan Huez, Conex, VAR (value added reseller), che ha contribuito alla realizzazione dell’idea sviluppata dall’ateneo. 

«Il comparto tecnologico è un nodo cruciale per qualsiasi istituto accademico – ci dice subito Stefano Bernardini – ed è stato uno dei motori trainanti per l’Università di Trento. Basti pensare che nel nostro ateneo è presente un ufficio denominato Ufficio Audio Video e Multimedialità, che ha sempre curato tutta la fase di progettazione degli impianti delle aule. 


Utilizziamo i monitor interattivi di Newline fin dal 2019. Grazie a questi strumenti le lezioni sono state sin da subito più interessanti e partecipative, con livelli di attenzione degli studenti molto alti – S. Bernardini



La Sala riunioni del Rettorato. Sullo sfondo il monitor Newline Elara da 86 pollici.

La sfida: dare spazio allo sviluppo tecnologico all’interno dell’ateneo

«Da diversi anni ci preoccupiamo di mettere a disposizione di docenti e studenti le migliori tecnologie audio visive multimediali – prosegue Bernardini- anticipando le esigenze di ciascun professionista che graviti all’interno del nostro ateneo. Sin dagli inizi del mio percorso professionale all’Università di Trento, ho tenuto molto a dare spazio allo sviluppo tecnologico all’interno degli ambienti dell’ateneo; ho lavorato a lungo negli studi di produzione televisiva e comprendo appieno i vantaggi nel dare spazio alla tecnologia di ultima generazione. Ho sin da subito immaginato un modo diverso di fare formazione, concependo degli impianti innovativi all’interno degli ambienti dell’ateneo, con progettazione di nostra produzione che prevedesse una regia per ciascun edificio a raccordo di tutte le aule presenti. In questo modo è stato possibile portare avanti in modo brillante una serie di attività, oggi diventate di uso corrente. Basti pensare che tutta la parte di streaming e web conference esplosa da un paio d’anni a questa parte, all’Università di Trento veniva già utilizzata diversi anni prima. Un’intuizione premiata all’epoca e oltretutto tornata utile da qualche anno, soprattutto durante il periodo di piena pandemia».


Un ufficio di comunicazione del Rettorato.

Università di Trento riconosciuta tra i Dipartimenti di Eccellenza a livello nazionale

In un contesto così predisposto, per l’Università di Trento è stato quasi scontato rientrare tra le prime posizioni del progetto ‘Dipartimenti di Eccellenza’, un piano stilato a livello governativo dal Ministero dell’Università e della Ricerca che prevedeva un intervento innovativo e di forte sostegno finanziario a favore dei Dipartimenti che spiccano per la qualità della ricerca prodotta e per la qualità del progetto di sviluppo. 

«Avevamo già tracciato un percorso importante che è stato speditamente riconosciuto dal Ministero – ci conferma Stefano Bernardini. Quando la commissione ministeriale è arrivata presso la sede del Dipartimento di Lettere, ha potuto constatare tutto il processo di sviluppo dell’università appena realizzato, compiuto per convertire gli impianti analogici in quelli digitali. Tutte le aule, 33 in totale, sono state dotate di impianti d’avanguardia: sistema di gestione degli apparati, equipaggiamento di telecamere, allestimento di impianto audio evoluto e sistema video realizzato con display, videoproiettori, ecc. Non solo, tutte le aule sono state connesse in network con impianti in fibra ottica e l’allestimento progettuale è stato dotato di una regia di gestione. Il tutto, realizzato ai primordi dell’evoluzione tecnologica che oggi ritroviamo in tutte le scuole».


La soluzione: monitor interattivi per lezioni partecipative

Il riconoscimento da parte del Ministero dell’Università e della Ricerca ha dato linfa ad una nuova progettazione che ha visto coinvolti i primi monitor touch Newline. Correva l’anno 2019 quando sono state inserite nelle aule le prime lavagne interattive Newline della Serie X Trutouch, con i modelli X6 e X8. L’idea iniziale era quella di trovare un dispositivo di questo tipo, predisposto per essere collegato al sistema già presente in aula, che consentisse ai docenti di interagire con il monitor interattivo durante la fruizione dei contributi. Il riscontro è stato immediato: le lezioni sono state sin da subito più interessanti e partecipative, con livelli di attenzione degli studenti molto alti. Quello è stato un primo interessante approccio a queste soluzioni, ideate per il mondo educational, che ci ha permesso di testare tutta la piattaforma e iniziare un percorso completamente nuovo nel rapporto fra docenti e studenti. Tra i criteri di selezione di un monitor di questo tipo – ci spiega Bernardini – ha prevalso senza dubbio la presenza della doppia telecamera, una posizionata in alto e una nella parte bassa del monitor. La telecamera alta favorisce la lezione con inquadratura a tutto campo dell’aula, mentre quella bassa risulta essere molto utile soprattutto durante i meeting. Quest’ultima soluzione mette l’interlocutore collegato da remoto in condizione agevolata, favorendo una visione completa del tavolo meeting e dei partecipanti alla riunione; un po’ come essere seduto di presenza ad un capo del tavolo della sala e vedere da vicino e alla stessa altezza gli interlocutori. La molteplice funzionalità d’utilizzo, poi, non ha lasciato dubbi sulla scelta: questi dispositivi possono essere usati solo come lavagna interattiva, oppure come pc o display per fruire di contenuti video». 


Un’aula del Dipartimento di Sociologia e Ricerca Sociale dotata di monitor interattivo Newline Mira da 75 pollici.

Videoconferenza HD con piattaforma Zoom già prima della pandemia

«In tempi non sospetti – prosegue Bernardini – avevamo comprato le licenze per l’utilizzo della piattaforma di conferenze video e audio online Zoom, pertanto i monitor Newline rappresentavano lo strumento ideale per videoconferenza HD di alta qualità. Facile immaginare che l’arrivo della pandemia non ci ha colti di sorpresa, perché le nuove disposizioni ministeriali imponevano un sistema da noi ampiamente collaudato. Vero è che, in quel periodo di repentine restrizioni, abbiamo dovuto dotare le altre sedi degli stessi sistemi. Facile comprendere il vantaggio della nostra Università: i vari dirigenti hanno potuto verificare di persona l’efficienza dei dispositivi già installati e replicare il tutto in modo consapevole all’interno della propria sede».


Dopo un consulto approfondito con Stefano Bernardini ho pensato subito che le soluzioni Newline fossero ideali per soddisfare le esigenze dell’ateneo – I. Huez


L’Auditorium della Facoltà di Lettere.

Dotazione completa degli ambienti con monitor Newline Mira e Newline Elara

Negli anni a seguire, una volta utilizzati con soddisfazione i monitor interattivi, l’Università ha mantenuto alto il livello di dotazione tecnologia, allestendo nuovi monitor interattivi, sempre Newline, come ci riferisce Stefano Bernardini: «Dopo anni di utilizzo ininterrotto dei primi monitor della Serie X, il grado di soddisfazione è stato senza dubbio molto alto, a tal punto che abbiamo convenuto di dotare altre aule con nuovi monitor Newline, alcune con il modello Mira da 75”, altre con il modello Elara da 75” e 86”. 

Ad oggi – conclude Bernardini – i monitor utilizzati nei vari dipartimenti per lezioni, riunioni, uffici della comunicazione, ecc., funzionano tutti perfettamente e non hanno mai riscontrato alcun problema. Allo stesso modo, siamo contenti anche dell’entourage installativo di Conex, azienda capitanata da Ivan Huez che, oltre a rispettare i tempi di consegna, si è rivelato preciso, puntuale e meticoloso».



Progetto concepito con possibilità di adeguamento dei sistemi

Se da una parte, il punto di vista dell’Università risulta soddisfacente, dall’altra ripercorriamo alcuni passaggi insieme al professionista che l’impianto lo ha messo in pista. Si tratta di Ivan Huez, amministratore di Conex, system integrator che opera proprio nell’area di Trento: «L’università di Trento ha una sua struttura tecnica interna con competenze elevate – ci dice subito Ivan Huez – coordinata validamente da Stefano Bernardini. E proprio dall’Ufficio Audio Video e Multimedialità dell’ateneo è emersa la necessità di avviare un percorso di utilizzo di sistemi integrati. Dopo un consulto approfondito con Stefano Bernardini, ho pensato subito che le soluzioni Newline fossero ideali per soddisfare le esigenze dell’ateneo. Mi sono prodigato per organizzare un tavolo professionale a tre tra la mia azienda, l’Università e i professionisti di Exertis, distributore Newline, per una demo dei monitor interattivi. Una scelta vincente, se pensiamo che la prima demo è stata organizzata nel 2018 e che ancora oggi l’Università di Trento utilizza le soluzioni Newline, tra vecchie e nuove, molte delle quali installate nel corso degli anni successivi, dopo aver riscosso grande soddisfazione tra corpo docenti, studenti e altre figure professionali. Si è passati dai monitor interattivi della Serie X, a quelli della Serie Mira per arrivare ai più recenti Newline Elara. Sono soluzioni molto apprezzate per la qualità video, per la dotazione integrata di  telecamere grandangolari 1080p, altoparlanti e array di microfoni, che scongiurano l’aggiunta di dispositivi esterni come telecamere o soundbar. Non solo, oltre alle tante caratteristiche interessanti di questi monitor, gli OPS interni e la possibilità di adeguamento dei sistemi alle versioni più aggiornate restituiscono un gran vantaggio». 


La Sala Riunioni degli uffici amministrativi.

Dispositivi dello stesso marchio: continuità al sistema e processo di manutenzione univoco

A conclusione di questo confronto con l’Università di Trento, Stefano Bernardini ci fornisce un’ulteriore indicazione sulla valutazione fatta in fase di scelta degli apparati: «Ho sempre pensato che non fosse necessario dotarsi di una miriade di apparati per rendere efficienti gli impianti dei quali dotare le nostre aule, rendendo necessario un carico eccessivo di know-how per la gestione e successiva evoluzione dei sistemi. Al contrario, è prevalsa dal canto nostro una scelta dei dispositivi ben studiata, abbiamo cercato di mettere a fattor comune questa esperienza, restituendo una certa continuità al sistema, avvallata oltretutto di un processo di manutenzione univoco. Non solo, nel caso di guasto a una qualsiasi delle macchine installate, è possibile sostituirla provvisoriamente in modo immediato con un dispositivo identico, evitando di creare disservizi». 


Il CLab – School of Innovation.

UNITRENTO: UN ATENEO ALL’AVANGUARDIA, TRA I MIGLIORI D’ITALIA 
Al vertice dei ranking delle università italiane, l’Università di Trento possiede numeri importanti che la collocano tra gli atenei d’avanguardia a livello nazionale, pur essendo tutto sommato una giovane realtà. È stata fondata, infatti, nel 1962 e sin da allora ha puntato tutto sulla costruzione di alleanze e complementarità con istituzioni e organizzazioni italiane e straniere. 
Vent’anni dopo viene trasformata in Università Statale e da allora, fino ad oggi, è riuscita a mettere in atto delle strategie di sviluppo che ne hanno affermato qualità e prestigio: oltre 16.000 studenti, di cui 1.300 internazionali; 1.438 tra docenti, ricercatori e staff; 11 Dipartimenti; 4 Centri di Ricerca; 70 corsi di laurea; 38 corsi in lingua inglese; 17 dottorati di ricerca; 122 laboratori.
Numeri che parlano di un ateneo in grado di offrire un ambiente ideale di studio e ricerca. Non solo, presenta all’attivo 180 accordi bilaterali con università in tutto il mondo e un Piano strategico 2022-2027 che traccia la navigazione dell’Ateneo per i prossimi sei anni attraverso tre aree, quattro grandi temi e 52 azioni.


Persone intervistate

Stefano Bernardini
UNITN, Direzione Servizi Digitali e Bibliotecari

Ivan Huez
Conex, VAR


Link utili

Università di Trento | NewLine Interactive