I filtri IARE specifici per le frequenze LTE sono disponibili in tre versioni, da interno ed esterno, per la banda di frequenze dai canali 61 al 69.
Entro
la fine di quest’anno verranno attivati i primi servizi LTE, Long Term
Evolution, sulle frequenze UHF dai canali 61 al 69. Il dividendo
digitale ha sottratto ai broadcaster ben 9 canali UHF assegnati agli
operatori telefonici su base d’asta. Gli impianti di ricezione dei
segnali televisivi, ad oggi distribuiscono anche quelle frequenze, dal
61 al 69, ed è ormai certo che potranno verificarsi malfunzionamenti,
dovuti a possibili intermodulazioni. I test effettuati in alcuni paesi
d’Europa, confermano la possibilità che i segnali LTE degradino la
qualità di ricezione televisiva.
I filtri di Iare
Il rischio per gli impianti TV è la probabile saturazione degli amplificatori a larga banda, causata dalle interferenze con i segnali di telefonia ricevute dalle antenne presenti sui tetti di molti palazzi. IARE ha sviluppato una serie di filtri: a innesto (Art. 3405 LTE) da collegare in prossimità del dipolo dell’antenna ricevente, a tenuta stagna; da palo, anch’esso a tenuta stagna oppure a cartuccia (Art.7602D/60), da collegare sugli ingressi UHF degli amplificatori per attenuare fortemente le frequenze dagli 800 MHz in poi ed evitare i suddetti problemi. Il relativo diagramma di taratura, riportato in basso a sinistra, evidenzia il taglio di frequenza dal canale 61 al 69.



