A Roma esiste un campus universitario di nuova concezione: si chiama dotcampus e offre agli studenti stanze di design, spazi comuni multifunzionali, una zona relax, un rooftop tra i più belli della città e opportunità di formazione e coworking. Domotica e connessione sono garantiti dall’innovativa tecnologia GPON di Fracarro. Integrazione a cura di M.A.C.E. Srl. 


In questo case study parliamo di dotcampus: una residenza universitaria innovativa, ideata da Side Asset Management (società specializzata in infrastrutture sociali) e sostenuto dal Fondo Azimut Infrastrutture per la Crescita – Esg (fondo nato con l’obiettivo di investire in infrastrutture che possano garantire non solo un utile per gli investitori, ma anche una ricaduta positiva per la società). 

Dotcampus offre agli studenti universitari molto più di una semplice soluzione abitativa: l’edificio, ricavato dalla ristrutturazione di un antico istituto scolastico paritario, comprende più di ottanta stanze, oltre a spazi comuni dove scambiare idee, riposare, cucinare, assistere a corsi di formazione, partecipare a workshop e incontrare le aziende. Al piano interrato sono presenti palestra, sauna e doccia emozionale, mentre al settimo e ultimo piano c’è un ristorante con un rooftop tra i più belli della città, con vista su San Giovanni in Laterano. Parliamo, insomma, di un edificio che cambia radicalmente la concezione classica di ‘campus universitario’. Dentro dotcampus la connettività, la distribuzione del segnale televisivo, la videocitofonia, la videosorveglianza, l’accesso alle camere tramite bagde e in generale tutta la domotica è gestita da una capillare rete di fibra ottica basata sulla tecnologia GPON di Fracarro. Ne parliamo con l’Ing. Alessio Paulizzi, Direttore Tecnico della divisione impiantistica di M.A.C.E. Srl, che ha realizzato il restauro e implementato l’intera infrastruttura tecnologica.  



La sfida: trasformare un antico convitto in un edificio ad alta automazione 

L’edificio che oggi ospita dotcampus è stato da sempre legato al mondo dell’istruzione e dell’ospitalità: anticamente era un convitto, divenuto in seguito sede dell’istituto scolastico Maneri Copernico; la ristrutturazione progettata da Side Asset Management ed eseguita da M.A.C.E. Srl. restituisce in un certo senso all’edificio la sua antica funzione di convitto, proiettandola in una dimensione futuribile.  

Vediamo nel dettaglio come si presenta oggi l’edificio, con i suoi 5.500 metri quadrati ripartiti su nove livelli. Procedendo dal basso verso l’alto, troviamo al piano interrato una vasta area relax, con palestra, sauna e spogliatoi: questi servizi sono compresi nella retta degli studenti, ma sono accessibili a pagamento anche agli esterni. In un’altra ala del piano interrato c’è l’area dedicata alle cucine comuni a disposizione degli studenti: 12 postazioni per cucinare più una cucina industriale. 


Dotcampus offre agli studenti stanze di design, spazi comuni multifunzionali, una zona relax, un rooftop tra i più belli della città e opportunità di formazione e coworking. 

Il piano terra ospita un’area polivalente di circa 700 metri quadri che comprende biblioteche, aule studio, sale polivalenti per corsi, workshop, meeting. L’intera area del piano terra offre agli studenti una potente connessione wi-fi, postazioni per la ricarica dei portatili, grandi wallscreen e tutto ciò che può servire per studiare, lavorare e condividere progetti. L’idea innovativa alla base di dotcampus, infatti, è proprio quella di non essere solo un luogo in cui dormire, mangiare e studiare per gli esami, bensì un generatore continuo di stimoli, di collaborazioni e incontri: gli studenti possono assistere a corsi, creare progetti condivisi e soprattutto incontrare i professionisti con cui lavoreranno in futuro e iniziare a costruire il proprio personal branding.  

I piani dal primo al sesto sono dedicati alle camere per gli studenti, che sono più di settanta, singole o doppie, ciascuna dotata di bagno, letto, scrivania, TV satellitare, connessione ethernet e wi-fi a banda larga, videocitofono e accesso automatizzato tramite badge. Ciascun piano ospita anche una sala comune, anch’essa coperta da wi-fi, dove i ragazzi possono studiare insieme. Inoltre, a piani alterni, gli studenti hanno a disposizione una lavanderia e una stireria. 


Agendo sulla centrale di testa è possibile programmare l’intera rete in modo che ogni terminale ONT della rete GPON riceva solo i servizi che gli sono destinati – A. Paulizzi 


Dentro dotcampus domotica e connessione sono garantiti dalla tecnologia GPON, che si distingue per le caratteristiche di versatilità, sicurezza e l’ottimo rapporto qualità-prezzo. Nelle foto diversi ambienti di dotcampus serviti dalla rete GPON.

Al settimo piano si trova infine il ristorante, che può vantare uno splendido rooftop con vista su San Giovanni in Laterano.  

È quasi superfluo sottolineare come, nel restauro di un edificio come questo, la parte di impiantistica tecnologica sia importante tanto quanto quella edilizia, se non di più: occorre infatti garantire connettività diffusa e potente, distinguendola tra quella dedicata alle parti comuni e quella riservata alle singole stanze, occorre gestire gli accessi elettronici alle camere, la videocitofonia, il segnale televisivo, la videosorveglianza. Presso dotcampus l’intera infrastruttura tecnologica è gestita mediante la fibra ottica passiva GPON (Gigabit Passive Optical Network), di Fracarro

Nel prossimo paragrafo intervisteremo l’Ing. Alessio Paulizzi, Direttore Tecnico della divisione impiantistica di M.A.C.E. Srl, la società che si è occupata di ogni aspetto del restauro e che si è aggiudicata l’appalto proprio per avere suggerito, in sede di gara, modifiche migliorative dal punto di vista tecnologico rispetto al progetto originale.  


La soluzione: la flessibilità e la potenza della tecnologia GPON 

Chiediamo innanzitutto all’Ing. Paulizzi di parlarci della società Mace srl: «La nostra è un’azienda di famiglia – ci spiega –, fondata da mio padre nel 1980; mio fratello oggi è amministratore, mentre a me spetta il ruolo di direttore tecnico (nonché project manager della commessa legata a dotcampus – NDR). L’azienda ha più di cento dipendenti e si occupa principalmente di edilizia. Da circa dieci anni, cioè da quando siamo subentrati io e mio fratello, abbiamo inaugurato anche alcune divisioni che si occupano esclusivamente di impiantistica. Siamo specializzati nell’ambito dell’hospitality e siamo stati tra i primi, non solo a Roma ma anche in Italia, nel 2014, a utilizzare la tecnologia GPON, di cui siamo grandi sostenitori, per le caratteristiche di versatilità, sicurezza e l’ottimo rapporto qualità-prezzo. Il principale punto di forza della nostra azienda, oltre alla cura e alla passione che mettiamo in ciò che facciamo, è quello di avere a disposizione le maestranze necessarie per eseguire a regola d’arte ogni aspetto del lavoro, dal civile all’impiantistica: offriamo, insomma, soluzioni chiavi in mano, anche quando, come nel caso di dotcampus, una commessa presenta un elevato grado di complessità». 

Siete stati voi a suggerire all’utente finale l’utilizzo della configurazione passiva della fibra ottica? 

«Sì, e proprio questa miglioria, da noi apportata al progetto in sede di gara, ha contribuito a farci ottenere l’appalto» 

Quali vantaggi ha portato a dotcampus la soluzione da voi proposta? 

«I vantaggi sono diversi: maggior semplicità di installazione e di manutenzione, costi ridotti, un servizio migliore per gli ospiti dello studentato. 

Dal punto di vista fisico, con la tecnologia GPON abbiamo eliminato circa l’80% del rame presente nella struttura: la fibra ottica arriva direttamente nelle camere di ciascuno studente, dove si trova il convertitore ONT (Optical Network Terminal). In questo modo riduciamo enormemente le interferenze e aumentiamo la potenza della connessione a disposizione degli ospiti, che hanno l’ONT direttamente nella propria camera. Inoltre i cavi della fibra ottica sono più piccoli rispetto a quelli in rame e di conseguenza le strutture nei controsoffitti sono più snelle. C’è poi un notevole vantaggio in termini di sicurezza, perché ogni ONT ha una sua rete dedicata e in questo modo i dati personali degli utenti sono molto più protetti; è molto più difficile, infatti, hackerare i sistemi in fibra ottica passiva rispetto a quelli in rame. Nelle parti comuni invece gli studenti utilizzano tutti la stessa rete». 

Durante gli open day organizzati per presentare dotcampus a studenti e genitori, si parla molto anche di GPON, soprattutto con riferimento alla connettività e alla sicurezza, e questo risulta essere un vantaggio competitivo per la struttura – A. Paulizzi


BOX – COME FUNZIONANO LE RETI GPON: IN BREVE

Vista la richiesta sempre crescente, in contesti privati e business, di connettività a banda molto elevata, il cablaggio in fibra ottica sta progressivamente affiancando a quello basato sul rame. In un futuro prossimo avremo sempre più connessioni FTTH (fibre to the home) e FTTO (fibre to the office), ovvero con la fibra che raggiunge direttamente la singola abitazione, la singola azienda o addirittura, come nel caso di dotcampus, la camera di ogni studente. 

Per realizzare questo tipo di connettività esistono due strade: una attiva, chiamata Active Optical Network (AON) e una passiva, chiamata Passive Optical Network (PON). Nel primo caso abbiamo un’architettura cosiddetta ‘punto-punto, per cui ogni utente dispone di una linea in fibra ottica dedicata e di apparecchiature di commutazione proprietarie, come router e switch, che necessitano di alimentazione elettrica e per questo si dicono ‘attive’. Nel secondo caso la rete è invece del tipo ‘punto-multipunto’, poiché si utilizza una singola fibra ottica, che viene moltiplicata grazie a splitter ottici e giunti e raggiunge più utenti, i quali condividono la stessa fibra e tuttavia ricevono solo i segnali per i quali sono stati abilitati. Il vantaggio di questa seconda soluzione è che gli unici punti per i quali è necessaria l’alimentazione elettrica si trovano alle due estremità, facili quindi da programmare e da riparare: a monte troviamo un dispositivo chiamato OLT (Optical Line Terminal), che permette di collegare ciascun cavo in fibra a un massimo di 32 ONT da 2, 4, 8 porte RJ45 Giga Ethernet, tutte programmabili in modo distinto; a valle, in prossimità o addirittura dentro le singole case degli utenti, troviamo il dispositivo gemello, chiamato ONT (Optical Network Termination) che riconverte in elettrico il segnale ottico ricevuto. Tutti gli apparati di ripartizione, gli splitter ottici, che si trovano lungo il percorso, sono invece passivi, ovvero non necessitano di alimentazione elettrica, con grandi vantaggi dal punto di vista dei costi e della semplicità di manutenzione. Tra le infrastrutture in fibra ottica passiva esistenti, diverse   per la velocità massima raggiungibile, la più utilizzata in Italia è la GPON (Gigabit Passive Optical Network), prodotta da Fracarro Radioindustrie SRL.


Schema a blocchi della rete di dotcampus. Dentro dotcampus la connettività, il segnale televisivo, la videocitofonia, la videosorglianza, l’accesso alle camere tramite badge e in generale tutta la domotica è gestita mediante una capillare rete di fibra ottica basata sulla tecnologia GPON.

Un’unica rete, tanti servizi  

Quali altri servizi sono gestiti mediante la fibra ottica passiva GPON? 

«Tramite rete GPON sono gestite la connettività, la distribuzione dei programmi TV, la videocitofonia, il controllo degli accessi alle camere e all’ascensore tramite badge e la videosorveglianza. Il medesimo cavo, per esempio, porta nelle camere il servizio di telefonia VoIP, il segnale televisivo satellitare e terrestre e la connettività sfruttando diverse lunghezze d’onda» 

Come è strutturata dal punto di vista fisico la rete?  

«Tutto inizia dall’internet service provider – spiega l’Ing. Paulizzi –, dal quale abbiamo ottenuto una fibra (FTTO: fibre to the office) dedicata interamente a dotcampus, il che ci garantisce una connessione molto potente. Abbiamo installato un router, che ci permette di accedere autonomamente al sistema, senza dover passare dal provider per risolvere eventuali problemi. Dal router parte il sistema GPON, che inizia con un OLT (Optical Line Terminal) collegato a uno switch con funzione di centro stella, dove convergono e vengono intestati tutti i servizi. Dall’OLT partono le linee in fibra ottica che, al termine della tratta, raggiungono gli ONT delle camere o dei servizi comuni (ad esempio la videosorveglianza). Agendo sulla centrale di testa è possibile programmare l’intera rete in modo che ogni terminale ONT riceva solo i servizi che gli sono destinati: per esempio, se nelle camere ho bisogno di avere connettività internet, telefonia VoIP, segnale televisivo e apertura della porta tramite badge, abiliterò gli ONT delle camere per ricevere solo quei servizi. Si tratta, ed è questa la chiave del successo delle reti GPON, di una programmazione flessibile, che può essere modificata in qualsiasi momento: se desidero che una camera, o un gruppo di camere, ricevano dei servizi in più o in meno, non dovrò fare altro che programmare diversamente la rete, anche da remoto, senza bisogno di alcun intervento hardware. Inoltre, la distribuzione di ogni servizio avviene in modo uniforme e con la stessa qualità, indipendentemente dal numero di utenze collegate, il che ci permette di servire centinaia di camere senza ridurre la qualità». 

Entrando maggiormente in dettagli tecnici, l’Ing. Paulizzi ci spiega che il sistema basato su GPON permette di assegnare a ogni terminale ONT una banda minima garantita: in questo modo da un lato si evita che una camera possa saturare la banda di un’altra stanza, dall’altro si garantisce il corretto funzionamento dei servizi di videosorveglianza e il VoIP, che hanno bisogno di una banda minima garantita per lavorare in modo corretto.  


Tramite rete GPON sono gestite la connettività, il segnale TV, la videocitofonia, il controllo degli accessi alle camere e all’ascensore tramite badge e la videosorveglianza.

Prodotti Fracarro installati 

Chiediamo all’Ing. Paulizzi quali prodotti di Fracarro sono stati utilizzati per realizzare la rete GPON: «Abbiamo utilizzato un OLT a 4 porte: ogni porta permette di collegare fino a un massimo di 32 ONT per quanto riguarda la componente dati e la garanzia di banda. 

Nelle camere abbiamo installato un ONT a due porte (ethernet e wi-fi) e una porta POS per la telefonia VoIP. 

Per quanto riguarda gli ONT tecnici (videosorveglianza, badge per l’accesso alle camere e all’ascensore) abbiamo utilizzato un ONT integrato a uno switch PoE.  

Riassumendo, grazie ai prodotti Fracarro installati, la rete GPON garantisce quindi questi servizi:  

– Telefonia VoIP in ciascuna stanza, con un centralino per la gestione dei numeri interni; 

– Per ogni camera, connettività Wi-Fi 5 a 2,4 GHz, con banda minima e massima garantita; 

– Controllo accesso agli alloggi e all’ascensore mediante badge; 

– Segnale TV satellitare e terrestre; 

– Videosorveglianza: le telecamere sono circa 40 e si trovano nelle parti comuni; tutte le immagini sono visualizzate nella control room e possono essere viste anche dalla reception».  



La soddisfazione dell’utente finale 

Chiediamo all’Ing. Paulizzi se l’utente finale sia rimasto soddisfatto della soluzione realizzata con la fibra ottica passiva GPON. «Possiamo senz’altro affermare – ci risponde – che la proprietà aveva compreso le potenzialità di GPON già prima che noi iniziassimo l’installazione, visto che, come dicevo prima, il nostro suggerimento di utilizzare la fibra ottica passiva per tutti i servizi infrastrutturali è stato considerato migliorativo rispetto al progetto messo a bando ed è stato uno dei fattori determinanti della nostra vittoria in sede di gara. La soddisfazione dell’utente finale si è confermata anche a installazione completata: abbiamo visto per esempio che, durante gli open day organizzati per presentare dotcampus a studenti e genitori, si parla molto anche di GPON (soprattutto con riferimento alla connettività e alla sicurezza) e questo risulta essere un vantaggio competitivo per la struttura

Alla soddisfazione dell’utente finale si aggiunge la nostra – conclude l’Ing. Paulizzi –, sia rispetto alla qualità dei prodotti Fracarro, sia rispetto all’assistenza che l’azienda garantisce nel pre e post vendita e, soprattutto, in fase di progettazione». ■



Persone intervistate

Ing. Alessio Paulizzi, Direttore Tecnico della divisione impiantistica di Mace srl 

Link utili

dotcampus.it | macesrl.com | fracarro.com/it