Il ruolo dell’Associazione e il percorso di crescita. L’andamentodel mercato e i risultati del 2014. Ne abbiamo parlatocon Davide Rossi, Direttore Generale dell’Associazione.

Aires rappresenta le principali aziende e i maggiorigruppi specializzati nella vendita di elettronica diconsumo e di elettrodomestici operanti in Italia.Le imprese aderenti all’Associazione – per la gran parteriunite in gruppi di acquisto e di vendita – sono 189 ehanno espresso nel 2014 un fatturato complessivo di 9,7Miliardi di Euro. Tra gli associati figurano il ConsorzioElite (insegne Carretti, Comet, Di Salvo & Della Martira,Grancasa, Jumbo Master, Sme), Euronics (insegne Euronicse Euronics Point), Expert, GRE (insegne Trony e Sinergy),Mediamarket (insegne Mediaworld e Saturn), Unieuro.


Dieci anni di attività

Il 2014 è stato un anno importante per Aires,che ha festeggiano i dieci anni dalla fondazione.In questo decennio Aires ha vissuto un periodo digrande trasformazione. «Quando si sono riunite lesei sigle che tuttora fanno parte dell’Associazione– ci racconta il Direttore Generale Davide Rossi – ilmondo era profondamente diverso: bisognava capirecome si sarebbero strutturati e come avrebberoottenuto risultati, avevano bisogno di consolidarsi. Sistavano profilando sul mercato due grandi operatoriinternazionali, Unieuro e Media Market, numerosioperatori italiani alla ricerca di una loro via ealtri operatori internazionali come Darty eFnac, che poi si sarebbero disimpegnati daquesto mercato».Prosegue Davide Rossi: «L’Associazionedoveva prima di tutto individuarel’identità del rivenditore specializzato dielettrodomestici. Forse questo è stato ilmerito maggiore di Aires, che ha contribuitoa chiarire l’obiettivo: fare benequesto mestiere significaspecializzarsi, per contrastareun’eventuale presenza marcatadel prodotto elettrico/elettroniconella grande distribuzionealimentare. Non più pensandoche piccolo è bello ma cercandodi trovare quel mix tra grandezzae specializzazione che è forse lachiave di volta di questo settore».

Davide Rossi, Direttore Generale di Aires.

Ruolo istituzionale

Questo è stato il punto di partenza. Poi, neltempo, si è capito che fare associazione per unsegmento distributivo come questo vuol direassumersi anche le responsabilità nei confrontidi consumatori, fornitori e istituzioni. «In questalogica – prosegue Davide Rossi – Aires ha iniziatoa fare pienamente il mestiere che fanno tuttele Associazioni di Categoria, di tradizionaleimpostazione confindustriale. Quindi identità,servizi, rappresentanza: questi sono i tre pilastri sucui si svolge l’attività di ogni associazione e anchedi Aires. Per far propria questa consapevolezzaabbiamo dovuto intraprendere un percorsoabbastanza lungo, con trasformazioni nel rapporto.Ora direi che l’Associazione è arrivata alla suavelocità di crociera, nel senso che non è più soltantoun’associazione di commercianti di questo settore,ora è diventata l’istituzione di riferimento per chi faquesto mestiere in Italia. Chiunque in futuro volesseentrare in questo mercato, anche se si è dimostratoun mercato molto difficile e chi lo sta presidiandolo fa talmente bene che non vi sono spazi per unnuovo entrante, non potrebbe prescindere dauna partecipazione in Aires».Un’Associazione di categoria è lavoce delle imprese, lo strumento diintermediazione tra i poteri decisionalidelle Istituzioni e le richieste che arrivanodalla base. Assumersi la responsabilitàdi essere un’associazione di riferimentodi un settore vuol dire trovare le viemigliori per consolidare il mercato epensare non all’oggi ma guardandoanche al futuro. «È proprio così – prosegueDavide Rossi – significa impegnarsi anchesu aspetti che non creano subitoprofitto come le tematicheambientali o la responsabilitàsociale delle nostre imprese.Però è giusto che lo faccianoe l’Associazione è il massimoincentivatore per andare inquesta direzione».


Il lavoro quotidiano

Il lavoro quotidiano, invece,è supportare le imprese aconcentrarsi sul loro lavoro, chesignifica fare business; quindirisolvere a monte, se si riesce,oppure successivamente con attidi correzione, tutti quei problemie grattacapi che la burocraziapurtroppo crea in questo paese achiunque vuole fare un mestiere.«Una delle cose che mi capitaspesso di fare in Associazione– ci spiega Davide Rossi – èintervenire prima che le leggivengano approvate e imponganoadempimenti. Le leggi devonoessere chiare, semplici e adeguateall’obiettivo che si ripropongono.Ad esempio, chiedere nome ecognome a chi ci riconsegna untelefonino da smaltire ha pocosenso. Oppure interveniamoquando è stato effettuato uncontrollo che ha generato unasanzione ingiusta».


Il mercato

Il 2014 è stato un anno che ha lasciatointravvedere una timida ripresa, un datoche non accadeva dal 2010. In quell’anno,tra l’altro, è stato raggiunto il record ditelevisori venduti nella storia di sempre, pervia di quattro fattori principali: i mondiali dicalcio, l’arrivo del digitale terrestre in alcunearee, l’HD su Sky e la partenza significativadel Blu-ray. «Sono positivo sulla venditadei televisori nel corso del 2015 – concludeDavide Rossi – anche se nel 2014 ha faticatoancora a reagire. I modelli curvi, UltraHD-4Ke quelli con la cornice ridotta ai minimitermini rappresentano dei buoni motiviper iniziare a pensare al ricambio. Un altrosegmento che ha ritrovato positività è ilgrande elettrodomestico bianco, un prodottoche riflette lo stato di salute economica di unpaese. Nell’ultimo anno è ripartito grazie aduna giusta misura introdotta con il decretolegge del giugno 2013, dedicato ai consumienergetici: si tratta di un provvedimento chesottolinea come la politica può fare grandicose per il nostro settore. Infine, la telefoniae i tablet che hanno registrato venditeimportanti, con crescita a 2 cifre».