In situazioni di alta interferenza, consigliamo di inserire i filtri LTE. Come fare? Qui le istruzioni, caso per caso.


Nel caso di impianti d’antenna con installati amplificatoriin grado di ricevere i canali UHF fino al 69 o impianti dotati diamplificatori con filtro, ma in situazioni di alta interferenza, consigliamo di inserire i filtri LTE nel seguente modo:

1. Amplificatori o centralini da palo. Utilizzare a seconda del livello LTE interferente i filtri Laem da palo tipo FNCCLTE a norma CEI 100-7 o da palo FPSLTE/F. Questi filtri dovranno essere collegati tra gli ingressi degli amplificatori e le antenne di banda V e UHF (Figura 1). Si sconsiglia l’utilizzo di antenne amplificate se non già corredate di filtro LTE molto selettivo perché un filtro LTE inserito a valle di un’antenna amplificata risulta molto meno efficiente.

2. Centralini autoalimentati. Si possono utilizzare sia le versioni da palo che la versione FXXLTE ad innesto, inserendo questi filtri direttamente sugli ingressi di banda V e UHF (Figure 2 e 3). Anche per queste soluzioni valgono le considerazioni fatte più sopra a proposito delle antenne amplificate.

3. Centrali modulari a filtri attivi. Utilizzare sia i filtri LTE da palo che quelli ad innesto; è disponibile anche una versione modulare FNCMLTE a norma CEI (Figura 4).

4. Appartamenti con interferenze dovute a segnali LTE di uplink.
È possibile che si verifichino sull’impianto di ricezione TV interferenze LTE generate da smartphone 4G, tablet 4G o chiavette modem 4G. In questo caso si consiglia di interporre tra l’impianto e i televisori i filtri Laem FTVLTE ad innesto con connettori IEC a 90° per ridurre l’ingombro di collegamento (Figura 5).

Questi filtri vengono realizzati con una bassa perdita a 790 MHz
(una frequenza già penalizzata dalla presenza di un eventuale filtro posto in antenna) e un’elevata attenuazione nelle frequenze di uplink.