Cos’è l’audio 8D? Come funziona questa straordinaria tecnologia in grado di far un “giro di valzer” attorno allo spettatore? E ancora: davvero l’audio può avere 8 dimensioni o sarebbe più corretto parlare di “direzioni”? Nell’articolo la risposta a questa e tante altre domande sul tema.


Com’è noto, secondo la cosiddetta “Teoria delle Stringhe” l’universo non avrebbe soltanto le tre dimensioni spaziali più quella temporale cui siamo abituati – in tutto 4; al contrario, a seconda delle diverse declinazioni e interpretazioni della teoria, di dimensioni ce ne sarebbero 10, 11, persino 26! E l’audio, allora, può dipanarsi in più di due “dimensioni”? Può davvero avere “8 dimensioni”?!

Di fronte a quest’ultima domanda verrebbe onestamente da fare tanto d’occhi e chiedersi se davvero sia possibile.

Un buon impianto stereo è in grado – su questo siamo d’accordo – di restituirci un audio certamente bi-dimensionale, con in più la possibilità di “allontanare” o “avvicinare” apparentemente la sorgente, insomma, detto in breve, di strutturare il suono in maniera affascinante e completa. Ma allora in cosa consiste il “passo successivo”, cosa sarebbero tutte queste “dimensioni” in cui far “vivere il suono” nell’Audio 8D?


Uomo ascolta musica in cuffie. Nell'articolo di parla di audio 8D.

Cos’è l’Audio 8D

Non c’è dubbio che la dicitura “8D” sia, per certi aspetti, un po’ fuorviante. Meglio sarebbe, con ogni probabilità, attestarsi sul più tradizionale e conosciuto “3D”, parlando dunque – con quella che possiamo considerare una definizione sintetica di “Audio 8D” – di un audio tridimensionale o “sferico”, che non provenga “soltanto” da destra e da sinistra (come nel normale audio stereo) ma che – attraverso un gioco sapientemente studiato di eco e di risonanze – sembri provenire da direzioni diverse, e diventi ancora più avvolgente e pervasivo. Un audio capace di creare attorno all’ascoltatore una “bolla sonora”. In pratica, un brano riprodotto con la tecnica 8D (vedremo tra poco perché probabilmente sia meglio non parlare di “tecnologia 8D”) dà all’ascoltatore l’impressione di essere circondato da diffusori, e di una musica che ha diversi punti di origine.      


Come funziona l’Audio 8D: giro di valzer attorno all’ascoltatore 

Come funziona l’Audio 8D? Possiamo definirlo un “giro di valzer” attorno all’ascoltatore, o per essere più precisi, attorno alla testa dell’ascoltatore, che viene presa – dalla tecnica dell’Audio 8D – come il punto focale attorno al quale sviluppare quella che, più che una nuova tecnologia, è piuttosto un nuovo metodo di riproduzione della musica, che intensifica l’esperienza d’ascolto. 

I brani musicali, siano essi originariamente mixati in 8D oppure re-mixati secondo questa tecnica, vengono in pratica – lavorando sulla manipolazione di alcuni volumi e livellifatti “girare” nelle cuffie dell’ascoltatore (la tecnica, infatti, funziona solo se si ascolta musica in cuffia) in modo che la sorgente sonora – intesa, a livello pratico, proprio come il punto da cui la musica scaturisce – cambi di continuo, e trasmetta una ancor più chiara sensazione di avvolgimento in un tessuto sonoro omnipervasivo. La “D” di “8D”, infatti, non dovrebbe indicare le “dimensioni” dell’ascolto (che, come abbiamo detto, non possono essere più di due, quando si parla di cuffie) bensì le “Direzioni” da cui la musica sembra giungere all’ascoltatore.


La “ricetta 8D”

Ma, all’atto pratico, cosa occorre per ascoltare musica in 8D?
Anzitutto, un buon paio di cuffie, se possibile a padiglione (gli auricolari più piccoli, che si inseriscono nell’orecchio, non sono adatti all’effetto della multi-direzionalità musicale).  Poi, occorrerebbe come minimo un impianto audio 8.1. Ma il vero “trucco” risiede nell’ausilio di qualche software.
I più indicati sono quelli che curano l’audio nel mondo gaming, ad esempio Razer Surround, che lavora con musica o colonne sonore che abbiano un profilo audio non inferiore al 5.1 o, meglio ancora, al 7.1. Dunque, fermo restando che a monte di tutto occorre un audio già “lavorato” o approntato per l’esperienza 8D, il resto lo fanno cuffie di alta qualità e un buon software.

Nel caso di Razer Surround, per disporne è necessario registrarsi sul sito Razer e scaricarlo. In pratica, il software genera una scheda audio virtuale (Razer Surround Audio Controller) che processa i dati audio surround e li riproduce “virtualmente” nelle cuffie stereo, grazie al “giro di valzer” di cui parlavamo sopra. Occorre ovviamente specificare il tipo di cuffie che si sta utilizzando, in modo che il software crei un apposito “matching” con esse.
Il passo più interessante e innovativo è la calibrazione: sulla base di un disegno, che rappresenta l’ascoltatore, occorre allineare alcune freccette visualizzate sulla schermata di calibrazione del software, al quale, in questo modo, viene fornita una “mappa” dell’ambiente e dell’ascoltatore stesso. Su questa base, il software “regolerà” a dovere le tracce musicali, per creare un tessuto immersivo.


8, 10, 11… chi offre di più?

Non è infrequente incappare, on line, anche in brani definiti “in 10D” o “in 11D”! Cosa significa? Che, proprio come nella teoria delle stringhe citata in apertura, dobbiamo ipotizzare ulteriori “dimensioni musicali”? Nient’affatto! In questo caso, il rischio che si stia semplicemente tirando a “chi offre di più” è molto concreto! L’Audio 8D, che ha iniziato a fare capolino nel 2018 e ha conosciuto un rilancio proprio durante i mesi di lockdown dovuti alla pandemia da covid-19, è un astuto sistema per proporre un ascolto più coinvolgente, ma non necessariamente migliore. Infatti, l’8D non è indicato per tutti i tipi di brani e per tutti i generi di musica, ma funziona indubbiamente meglio quando si tratta di musica polifonica un po’ elaborata, “musica multistrato” che di per sé si presta a un tipo di riproduzione basato su una sapiente “organizzazione della confusione” (passateci l’ossimoro!). Sarebbe peraltro già allo studio anche un incredibile “audio 20D”: staremo a vedere (anzi… a sentire!).


Surround e 8D 

Insomma, il vero sistema di riproduzione audio che – a tutti gli effetti – propone diverse sorgenti multi-direzione è il mitico Surround, sul quale sono costruite le sale cinematografiche di tutto il mondo. L’Audio 8D è un “trucco” (sia detto con affetto e senza offesa) che mira a dare l’impressione di una multi-direzionalità in realtà inesistente.

Ma quello che conta, alla fine, è l’effetto, giusto? E per chi ama un ascolto smaccatamente immersivo, YouTube ha recentemente aperto proprio un canale dedicato all’8D, chiamato “8D Tunes”: provare per credere (o meno!).