Contatto frequente con i partner di canale, gestione di progetti, installazioni posticipate e programmazione dei mesi a venire, per quanto possibile. Ecco come Panasonic ha risposto alle nostre 5 domande per l’Osservatorio “Sfida Covid-19”.


Nell’ambito del progetto “Osservatorio Sfida Covid-19“, abbiamo chiesto a Panasonic Business come sta affrontando questo critico momento storico. Ha risposto alle nostre domande Stefano Tura, Project Sales Manager Visual System Business Unit.

Come state affrontando questo periodo davvero fuori dall’ordinario?

«In questo momento – spiega Stefano Tura – abbiamo la fortuna di far parte di un’azienda come Panasonic, un colosso a livello mondiale, sicuramente in grado di gestire una situazione, pur difficile come questa. Un pensiero va sicuramente anche a tutte le aziende con cui lavoriamo, ai nostri partner, di cui conosciamo la serietà e che si trovano ad affrontare una situazione complessa, con molti dei quali siamo in contatto costante. Ancora una volta, hanno dimostrato la loro professionalità mantenendo una mentalità positiva e tanta voglia di fare, pronti a ripartire non appena usciremo da questo periodo.

Già dall’inizio di questa emergenza Panasonic ha offerto a tutti i dipendenti l’opzione di lavorare da casa tutta la settimana, in una prima fase con la possibilità di recarsi in ufficio e, in seguito alle disposizioni governative, con l’obbligo dello smart working.

Per una gran parte delle attività non ci sono grosse differenze rispetto al lavoro svolto in ufficio, ovviamente la cosa è diversa per quanto riguarda viaggi e trasferte di lavoro, ma, a parte questo aspetto, nella quotidianità la differenza più grande è legata ai rapporti umani che comunque caratterizzano la vita in ufficio.

Fin dal primo momento abbiamo organizzato due appuntamenti al giorno in videoconferenza su piattaforma Teams, per parlare di lavoro e fare il punto sulle attività, ma anche per scambiare due parole e mantenere un po’ di normalità quotidiana e il contatto con i colleghi».


Lavorare in Smart Working – La videoconferenza quotidiana di Panasonic Business

Come vi siete organizzati?

«Già dallo scorso anno, con una ristrutturazione degli uffici e degli ambienti, abbiamo cominciato ad organizzarci con un’ottica di lavoro smart, sia in sede sia per il lavoro da casa. Questo ha ovviamente previsto la dotazione a tutti i dipendenti di un Pc portatile, accesso alla rete e ai servizi aziendali tramite VPN. Eravamo quindi già pronti dal punto di vista operativo e abbiamo potuto seguire le indicazioni dei decreti del governo mantenendo immediatamente la piena operatività, ovviamente con le limitazioni legate agli spostamenti».

Che progetti state portando avanti, nonostante le difficoltà? 

«Seguiamo l’ordinario, in questa fase straordinaria, che significa mantenere un contatto con i partner di canale, fare il punto insieme a loro per fare combaciare l’operatività e le consegne con le loro esigenze e le eventuali chiusure, programmando le spedizioni e verificando lo stato degli ordini in essere. Ci sono poi i progetti, le installazioni, che non sono cancellate, ma ovviamente posticipate, di cui si discute per programmare i mesi a venire per quanto possibile.

È indubbiamente una fase di incertezza, non sappiamo quando si potrà ripartire, ma la percezione oggi è che se da un lato è vero che parte dei lavori e del business perso in queste settimane non potranno essere recuperati, dall’altra diversi progetti saranno posticipati, ma non cancellati, che si tratti di fiere o convention. Si percepisce una volontà, forte, da parte di tutta la filiera di ripartire non appena sarà possibile.

Altri progetti nel mondo delle aziende, delle installazioni fisse,  delle università e dei musei andranno avanti, magari con tempi più lunghi, ma andranno avanti risentendo meno di queste settimane di stop».

C’è qualche settore/progetto/iniziativa che è stata paradossalmente stimolata da questa situazione? 

«Questa situazione ha avuto ovviamente un forte impatto sul mercato Audio Video. Le conseguenze immediate le abbiamo viste nel mondo dei rental, a causa della cancellazione di eventi, manifestazioni dal vivo e fiere, con un impatto veramente importante in senso negativo.

Di contro in una prima fase abbiamo parlato con alcuni integratori che hanno ricevuto richieste in merito ai sistemi di videoconferenza, con le aziende che cercavano soluzioni per continuare ad operare con continuità.

Anche queste richieste hanno però fatto i conti con l’ulteriore stretta imposta dall’emergenza e probabilmente saranno le soluzioni di collaborazione software a riempire questa esigenza, dove l’unica modalità di lavoro concreta resta l’home office.

Una nota di positività viene dai progetti a medio e lungo termine; sia i clienti finali che gli integratori si stanno preparando a quando potremo ripartire a pieno regime, c’è attenzione e c’è il tempo per ragionare con attenzione sui progetti da realizzare una volta usciti dall’emergenza».

Ci sono cose che avete rimandato da tempo e che adesso è l’occasione di fare?

«La differenza più grande per la nostra attività è legata alle limitazioni degli spostamenti e all’impossibilità di incontrare direttamente i clienti. Per questo, come molte altre aziende, abbiamo organizzato una serie di appuntamenti di formazione, dapprima per i distributori e la loro forza vendita.

Ora stiamo finalizzando un calendario per estendere questa proposta anche al canale dei rivenditori e degli integratori, un modo per impegnare al meglio il tempo e aumentare la conoscenza di tecnologie e prodotti. Il taglio, anche per quanto riguarda le aziende come noi è comunque più formativo che commerciale, per fornire contenuti che aiutino nella conoscenza della tecnologia più che del singolo prodotto.

In questo periodo quella della formazione è una proposta che viene a 360° da molte realtà del mondo audio video e non solo dalle aziende. Ci sono molti corsi messi a disposizione da professionisti su diverse piattaforme, con contenuti che sarebbero tipicamente a pagamento e che vengono proposti in modo gratuito ed aperto. Un bell’esempio della volontà di ripartire e di dare un contributo per provare ad uscire da questa situazione anche con qualcosa di positivo».