Come si è organizzata Screenline per gestire l’emergenza Covid-19? Lo abbiamo chiesto a Rachele Nichelatti, Responsabile Marketing, Screen Line, che ci ha descritto le varie fasi di adattamento dell’azienda e del personale.
Abbiamo chiesto a Rachele Nichelatti, Responsabile Marketing, Screenline, come l’azienda si è organizzata per rispondere alla sfida legata all’allarme Covid-19 (vedi anche le risposte delle altre aziende nell’Osservatorio Sfida Covid-19). Ecco cosa ha raccontato.
«Fino al 20 marzo abbiamo lavorato in sede su turni. Poi dal 23 marzo abbiamo chiuso l’azienda, abbiamo spedito gli ultimi ordini pronti e ci siamo organizzati per lo smart working.
Ora abbiamo un commerciale estero e un commerciale Italia operativo a giorni alterni in smart working e l’ufficio tecnico operativo al 100%, anche questo in smart working, per portare avanti lavori quali ricerca e sviluppo ed elaborazione richieste del commerciale.
Internamente stiamo approfittando di questo “stand by” per curare lavori spesso trascurati come produzione di materiale marketing per i clienti, correzione e miglioramento dei manuali di istruzione, sviluppo di nuovi supporti per agenti e commerciali (modulo ordini, depliant, cataloghi e vari tools).
Il mercato Italia a oggi è pressoché fermo. Come anticipato abbiamo un commerciale operativo in smart working a giorni alterni. Sta curando perlopiù trattative e gare future. La speranza è che nel corso di aprile si inizi a muovere qualcosa.
Il mercato estero è leggermente più attivo: continuano ad arrivare ordini da nord ed est Europa – Finlandia, Svezia, Ungheria – così come avviene in parte ancora con la Germania, sebbene le date di consegna degli ordini risultino inevitabilmente incerte. Spagna, Francia e Inghilterra sono ferme. Speriamo di riaprire la produzione in aprile».
