È stato pensato per comporre facilmente videowall di formato non tradizionale, sempre più richiesti nel digital signage. L’interfaccia grafica, davvero semplice, non richiede particolari programmazioni o specifiche competenze.


La diffusione del digital signage è fisiologica e importante: da una parte, mira a sostituire con gradualità tutta la cartellonistica tradizionale; dall’altra, tende a creare un mercato nuovo, basato sulla creatività della comunicazione (senza limiti per il formato del layout) e sull’indubbio vantaggio di poter aggiornare i contenuti rapidamente, anche da remoto. 
Come sempre accade, all’inizio il mercato del digital signage si è rivolto soprattutto a un target capace di affrontare investimenti rilevanti: la gestione dei contenuti era delegata a dispositivi sofisticati, capaci di soddisfare qualunque soluzione ma, proprio per questo, proporzionalmente costosi. Poi è venuto il momento di soddisfare le esigenze più semplici, con media player integrato. Rimaneva però un obiettivo ancora da cogliere: la gestione semplificata di un videowall in formato non tradizionale (quindi non del tipo 2×2, 2×3, ecc.), alla portata di tutti, evitando di dedicare a server e controller cifre fuori budget. 
Con questi obiettivi Seada, società del Regno Unito specializzata in soluzioni per il digital signage, ha sviluppato il controller G4K, dal costo indubbiamente accessibile. 
Distribuito in Italia da Ligra srl è composto da tre modelli, in base alle tipologie di ingressi/ uscite: DVI, HDMI o DisplayPort.




L’interfaccia utente

Un efficace esempio di composizione ‘non convenzionale’ installata in un centro commerciale.

È uno dei punti di forza di questo prodotto; inoltre, non richiede l’assistenza di un programmatore o di un tecnico specializzato.
Il software a corredo del controller G4K è particolarmente intuitivo, non richiede passaggi complicati. La composizione del videowall avviene in pochi passaggi: immaginiamo un disegno, composto da tanti quadrati, ciascuno dei quali rappresenta la possibile posizione di ogni monitor che compone il nostro videowall. Occupando parte di questi quadrati, potremo creare videowall irregolari a piacere, oppure dalle proporzioni inusuali: gli esempi che riportiamo in queste pagine sono eloquenti ma la creatività non ha limiti: un aspetto che verrà apprezzato soprattutto da architetti e interior designer. 
Per completare la configurazione, oltre alla posizione di ciascun monitor sarà necessario determinare la sua dimensione (è possibile comporre videowall con monitor di pollici diversi), la risoluzione e l’orientamento, orizzontale o verticale. Infine, sarà sufficiente sovrapporre alla composizione il contenuto da riprodurre, potendo anche ritagliare la parte del contenuto che non interessa. Quest’ultimo aspetto consente di riciclare un filmato già prodotto, risparmiando tempo e denaro. Ad esempio, durante una sfilata di moda potrebbe essere significativo riproporre su un videowall 1×4 la modella che sfila sulla passerella, ritagliando l’immagine della modella da un’inquadratura che contiene dell’altro.




Daisy chain illimitato

Esempio di configurazione a rack con nove controller G4K collegati in daisy chain.

Ogni processore presenta un ingresso e quattro uscite, dedicate ciascuna ad un display (monitor, videoproiettori, moduli Led, ecc.); può quindi essere utilizzato per gestire un videowall composto da 4 elementi. 
La funzione daisy-chain può essere utilizzata in configurazione illimitata (collegando in cascata quanti processori richiede l’installazione): bisogna però tenere presente che non c’è un upscale e che l’ingrandimento di un’immagine porta ad un fisiologico deterioramento. 
Questo controller supporta una sorgente in ingresso con risoluzione Full HD e 4K, dividendola su quattro uscite ognuna con risoluzione fino a 1920 × 1200 a 60Hz. Il contenuto inviato all’ingresso può essere ritagliato a piacere (funzione crop). 
Fra le funzioni da sottolineare: il supporto all’edge blending, la compensazione dei bordi (bezel compensation) per ottenere un’immagine dalle proporzioni intatte, la gestione IP, l’EDID programmabile e l’uscita frame lock, per un’immagine senza soluzione di continuità fra i display. In caso di blackout energetico, i settaggi verranno mantenuti: ripristinata l’alimentazione, il controller G4K riavvierà l’ultima impostazione programmata.


Esempio di configurazione con 8 monitor e 2 controller Seada G4K.