È una delle voci che maggiormente incidono sui bilanci condominiali e quindi colpiscono il singolo condomino e le famiglie: non sempre, però, corrisponde un’adeguata soddisfazione degli utilizzatori.

Sono diverse e numerose le situazioni che si presentano negli edifici in condominio: appartamenti lasciati vuoti dalle famiglie per gran parte della giornata; appartamenti occupati per l’intero giorno da anziani soli; uffici e/o negozi con diverse esigenze d’orario rispetto alle civili abitazioni; appartamenti, uffici, negozi rimasti vuoti o inutilizzati per lunghi periodi, ecc.


Tutti soddisfatti ma a caro prezzo

In considerazione di ciò, viene facile dedurre quanto sia improbo riuscire a soddisfare in qualche modo e contemporaneamente le diverse pretese degli utenti, senza contrastare con il contenimento dei consumi e dei costi e, quindi, con il rispetto dell’ambiente.
Basterebbe un risparmio medio del 10% da tradursi in un minore esborso di circa 400 milioni di euro a livello dei consumi nazionali. Ci troviamo pertanto di fronte ad aspetti di ampissimo rilievo socio economico, che riguardano circa 250.000 edifici fruenti del riscaldamento centralizzato, che incidono non poco nella assai critica situazione energetica del nostro Paese.
Si pensi che l’Italia sostiene una spesa di circa 60 miliardi di euro l’anno per l’importazione di petrolio, gas e altri combustibili: investire nel settore delle energie rinnovabili e del risparmio energetico sarebbe tra l’altro un buon modo per affrontare meglio la crisi finanziaria ed economica che stiamo vivendo.
Va ricordato che la Commissione Europea ha recentemente e formalmente chiesto all’Italia di applicare integralmente la legislazione europea relativa al rendimento energetico degli edifici. Ciò allo scopo di ridurre significativamente il consumo energetico, per contribuire in tal modo alla lotta contro il riscaldamento climatico oltre che per vedere drasticamente ridotta la fattura energetica di ogni famiglia.

Il Synco living starter kit è un sistema di controllo temperatura ambiente senza fili, fino a 2 zone indipendenti, per impianti di riscaldamento a radiatori. Il sistema consente il controllo fino ad un massimo di 6 attuatori. In pratica, permette di gestire un impianto centralizzato come se si trattasse di un impianto autonomo. Inoltre, dove richiesto è possibile comandare la caldaietta o la valvola di zona di un appartamento tramite un modulo di comando a relé in radiofrequenza.

Ripartitori di calore e risparmio energetico

Calorifero con ripartitore consumi wireless e valvola termostatica tradizionale in locali accessori.

Spieghiamo ora cosa significhi ‘contabilizzazione dei consumi con ripartitori di calore’ e come raggiungere il ‘risparmio energetico’.
I ripartitori di calore sono delle piccole apparecchiature elettroniche, che vengono applicate su ogni calorifero in un locale (appartamento o ufficio) in un condominio, che rilevano elettronicamente l’energia calore emessa nel tempo. Queste apparecchiature vengono applicate in maniera fissa e sono dotate di una batteria che, di norma, dura oltre 10 anni. I dati dei consumi rilevati possono essere letti a distanza da un PC portatile (nel giroscale del condominio in modalità wireless), senza quindi accedere ai locali dell’appartamento dove sono installati i ‘ripartitori’.
L’apparecchiatura, una volta installata, viene tarata secondo gli elementi del calorifero: una banca dati, alimentata dai produttori di caloriferi, contiene le dimensioni e la marca di ciascun modello.
Su ogni calorifero, insieme al ripartitore di calore, devono essere installate le valvole termostatiche e i detentori. Le valvole termostatiche hanno una ghiera numerata e permettono quindi di chiudere o aprire i caloriferi, impostando un livello di temperatura, su una scala normalmente da 0 a 5. Raggiunta la temperatura desiderata, la valvola chiude l’ingresso di acqua calda nel calorifero. Lo scopo è di poter tarare in ogni ambiente la temperatura desiderata, sostanzialmente riducendo il riscaldamento negli ambienti meno abitati, ma anche contenendo il riscaldamento alla temperatura desiderata.
Sono le cosiddette valvole termostatiche manuali: in questo caso l’utente imposta sulla ghiera della valvola termostatica l’apertura o la chiusura della stessa, che rimane poi fissata come livello di termostatazione desiderato. Normalmente questa impostazione si esegue ad inizio riscaldamento, dimenticandosi poi della stessa. Pensiamo agli anziani, pensiamo a coloro che sono spesso fuori casa, ecc.


La nuova norma tecnica Uni 10200

È stata pubblicata la nuova versione della norma tecnica Uni 10200. Una norma che fornisce i criteri per una corretta ed equa ripartizione della spesa per la climatizzazione invernale e per l’acqua calda sanitaria nei condomini serviti da impianto termico centralizzato o da impianto di teleriscaldamento. L’aggiornamento offre maggiori garanzie ai condomini, grazie a un’adeguata documentazione da fornire a ciascuna unità immobiliare e permette di calcolare meglio la ripartizione della spesa totale.
La nuova Uni 10200:2013 introduce una maggior trasparenza nella gestione. «Perché prevede che nella prima stagione di attività dell’impianto il responsabile fornisca agli utenti un prospetto previsionale della spesa totale per climatizzazione invernale e acqua calda sanitaria. Infatti, i condomini non devono ricevere informazioni solo sul funzionamento dell’impianto di contabilizzazione e sul suo corretto utilizzo ma anche, nel dettaglio, sui consumi e sulle relative voci di spesa, sulle potenze termiche installate, sui millesimi e sulle prestazioni energetiche». Dal punto di vista tecnico, una novità risiede nella stima del consumo involontario dovuto alle dispersioni della rete di distribuzione. Dispersioni che influiscono sulla spesa della quota fissa.
Un’altra novità riguarda i cosiddetti millesimi di riscaldamento. «La nuova Uni 10200 prevede che siano riconducibili ai millesimi di potenza termica installata o ai millesimi di fabbisogno di energia utile, calcolati secondo le specifiche della UNI/TS 11300 (in sostanza solo l’energia che fa lavorare l’impianto nella singola unità immobiliare, ndr). Nella versione precedente contavano solo i primi: ora è stato introdotto un criterio più equo».


Le valvole termostatiche motorizzate

Valvola termostatica motorizzata wireless Siemens SSA955.

Il maggior risparmio energetico, però, lo si otterrebbe scegliendo un’ulteriore funzionalità, raggiungibile con valvole termostatiche motorizzate, dotate cioè di un’elettronica, alimentata da batterie con autonomia di diversi anni, che permettono di chiudere o aprire la valvola, in funzione di temperature desiderate nei locali e impostate in un ‘cronotermostato’ ambiente.
Il cronotermostato, in effetti, è un programmatore di accensione e spegnimento del calorifero, con calendario giornaliero/ settimanale, che permette di indicare, quindi un ‘set point’ e cioè la temperatura che si desidera avere di notte, come preriscaldamento, come temperatura normale, come temperatura di attenuazione durante le ore di intervallo del lavoro o per le pulizie in casa, e così via. Chi si reca al lavoro, ad esempio, può spegnere il riscaldamento in casa e programmare che si riaccenda due ore prima del rientro, per ritrovare la casa calda, o chi desidera, può impostare il riscaldamento con diverse temperature in diverse zone della casa, per esempio nell’area notte e nell’area giorno.
Così facendo, è ovvio, è possibile risparmiare molto: si stima anche il 30%-40% del costo relativo alla propria quota riscaldamento, rilevata e quindi ripartita dai conta-calorie su ogni termosifone.
Generalmente, all’atto della configurazione del sistema di ripartizione dei consumi in tutto il condominio, si installa anche in caldaia un contatore globale delle calorie prodotte e distribuite, per permettere una verifica incrociata e stimare le dispersioni termiche dell’impianto, isolato o meno, per i vari percorsi della tubazioni nelle mura del condominio stesso.
Questa stima delle dispersioni permette quindi di determinare una ‘quota fissa’ che viene conteggiata ai condomini secondo i conosciuti millesimi di riscaldamento, della tabella dei millesimi condominiale (contrattuale o assembleare), a suo tempo approvata.
Si avrà quindi una ripartizione dei costi di riscaldamento per una quota fissa (normalmente da 20 a 40% ) e una quota variabile, che si rileva dai ripartitori dei consumi.
Normalmente, nei condomini si effettuano due letture dei consumi, ad inizio e fine stagione del riscaldamento; però, una lettura ripetuta ogni mese permetterebbe di far comprendere ai condomini come può variare il costo del riscaldamento in funzione di una gestione accurata, mediante il ‘crono-termostato’ del proprio profilo di riscaldamento desiderato.


L’incentivo al risparmio

Diagramma circuitale a blocchi della valvola termostatica wireless Siemens SSA955.

Va detto che il metodo della ripartizione dei costi del riscaldamento in relazione ai consumi (applicato anche per la produzione dell’acqua calda), rispetto a quello a millesimi ‘riscaldamento’ (che non invogliava di certo il singolo al risparmio), può ora spostare i costi verso chi più consuma, rispetto a chi risparmia; ciò genera differenze che devono essere comprese anche socialmente, laddove un anziano o un diversamente abile, bambini piccoli o altro, necessitano di più calore negli ambienti, rispetto a chi non è mai in casa o lo è in fasce orarie limitate. È chiaro, infatti, che se in un condominio tipico delle nostre città, di costruzione non troppo recente, anche l’isolamento termico soffre, specialmente se ci si trova all’ultimo o al primo piano, laddove al piano superiore o inferiore non vi sono locali riscaldati, si soffre di più il freddo e, nei diversi piani, si notano delle differenze di temperatura, a parità di esposizione e caloriferi.
Diverse possono quindi essere le situazioni, sia nella distribuzione del calore in relazione all’isolamento termico, ma anche le esigenze di riscaldamento nell’arco di una giornata.
Ciò significa che se un anziano o un ammalato necessitano di un riscaldamento distribuito per tutte le ore della giornata, mentre dei giovani impegnati per tutta la giornata al lavoro fuori casa potrebbero risparmiare nei consumi, sostanzialmente chiudendo i caloriferi per gran parte della giornata, una sola ripartizione dei costi sulla base delle misurazioni tramite i ripartitori sui caloriferi sposta l’incidenza degli stessi a vantaggio di alcuni condomini, a parità di energia prodotta da una caldaia.
È un tema che ha anche una valenza sociale nella microsocietà condominiale, almeno nel primo impatto, che va spiegata come ne vanno capiti gli impatti.
Solo un vero risparmio comune, raggiunto da un comune impegno, non sposta semplicemente i consumi nella sola ripartizione degli stessi, ma pur spostandoli su chi consuma di più in generale, tende a mantenere proprio sulle fasce deboli l’effetto più negativo su questo addebito puntuale. Certo, il principio della spesa in base ai consumi è sacrosanto, ma dovrebbe essere accompagnato anche da una ricerca di ottimizzazione del risparmio, mediante strumenti di sensibilizzazione ai comportamenti, evidenziando nel breve periodo l’effetto prodotto. Ad esempio: finestre aperte a lungo con riscaldamento acceso, manutenzione corretta degli infissi, ecc.
È anche chiaro che se un condomino ha investito nel tempo, rinnovando la propria unità immobiliare con manutenzioni straordinarie importanti, approfittando di agevolazioni fiscali per sostituire ad esempio infissi o isolando pareti, ecc., esso abbia anche ragione di vedere riconosciuto il suo giusto risparmio.
Il metodo dell’addebito totale secondo i consumi è quindi mitigabile dall’applicazione della quota fissa che sopra abbiamo descritto, ma questa decisione dovrà essere presa insieme ai condomini in assemblea, con le maggioranze previste dalla legge. È una decisione possibile, per tenere conto proprio degli squilibri in uno stabile. Una decisione che si accompagna spesso anche alla scelta e quindi al blocco della chiusura totale dei caloriferi nei singoli appartamenti non utilizzati, per evitare che ciò produca effetti negativi ai piani sovrastanti o sottostanti, per il freddo indotto.
Quindi, un delicato equilibro ottenuto non solo con l’ausilio di tecnologie, ma anche con regole che tengano conto di aspetti umani e sociali diversi, tipici del contesto.


Squilibri di pressione dell’acqua

Nei ripartitori di consumi la visualizzazione avviene in tempo reale.

Un’ultima attenzione tecnica è legata agli squilibri di pressione dell’acqua di riscaldamento nell’impianto quando, in totale libertà e autonomia, chiudiamo o apriamo i caloriferi nelle abitazioni di un condominio.
È chiaro che se tutti i condomini, nel desiderio di risparmiare, chiudessero a metà la valvola termostatica su ogni calorifero, si dovrebbe tenerne conto riducendo anche la pressione generata dalla pompa del riscaldamento nel circuito termico. Per questo motivo le soluzioni si accompagnano sempre con pompe elettroniche che regolano la loro potenza in relazione alla pressione che si rileva puntualmente nell’impianto. Va anche sottolineato come gli amministratori dei condomini si preoccupino, generalmente primariamente, degli aspetti di adeguamento alle normative, quindi di procedere alla decisione di installare il sistema di ‘ripartizione’ dei consumi (i ripartitori) e normalmente si affida il servizio ad aziende che noleggiano gli stessi e rilevano i consumi una volta l’anno, fornendo poi all’amministratore la tabella di ripartizione dei costi riscaldamento da allegare al bilancio consuntivo annuale.
Se questa via, che possiamo definire semplicemente burocratica assolve ai termini di legge, piace molto meno se non è accompagnata anche da un’analisi delle curve dei consumi, in relazione ai risparmi ottenibili mediante una termoregolazione dinamica, assicurata dalla possibilità di impostare profili di riscaldamento variabili mediante crono-termostato per ogni proprietà condominiale, come sopra descritto.


Una strategia politica e amministrativa

Valvola termostatica tradizionale.

Questo tipo di gestione dinamica permette i reali risparmi, che citavamo poter arrivare anche al 30%-40% e ciò dovrebbe rappresentare il tendere politico e amministrativo verso un piano energetico civico normato, che guarda al risparmio delle risorse, ma anche alla riduzione dell’inquinamento e del CO2 prodotto.
Va detto che la Provincia di Bolzano, quando sono presenti valvole termostatiche motorizzate e crono-termostati ambiente, incentiva anche questi impianti più evoluti. Tale incentivo richiede un progetto e una domanda, corredata da schede tecniche, redatta da un tecnico installatore. Una certa burocrazia è comunque richiesta per accedere alle detrazioni fiscali nazionali, dato che bisogna redigere uno schema tecnico da inviare all’ente Enea, come prerequisito all’agevolazione. Tutto ciò viene normalmente predisposto dall’installatore/venditore di queste tecnologie. È opportuno sottolineare che queste soluzioni tecniche vengono spesso offerte ‘a corpo’, insieme al servizio di lettura e rilevazione dei dati a fine riscaldamento, con la fornitura delle apparecchiature necessarie. Se le apparecchiature vengono fornite a noleggio annuale, allora non si accede alle agevolazioni fiscali o provinciali (non cumulative, ma alternative) per l’acquisto.
Va detto che le agevolazioni fiscali producono un risparmio d’imposta sui redditi, che viene ripartito in 10 anni; il contributo provinciale, se si ha diritto di accedervi, viene erogato all’acquisto, una tantum. Generalmente si usa dire: pochi, ma subito; il conteggio sul vantaggio va spiegato bene e soppesato bene, anche in relazione al proprio livello di reddito. Non è quindi un dato assoluto e nessun amministratore di condominio può dare una risposta individuale corretta al condomino, se ovviamente i livelli di reddito individuali sono un aspetto privato e non noto.


La lettura dei consumi: chi la esegue, con quale frequenza

In genere le attuali offerte che pervengono alle associazioni degli Amministratori Condominiali e quindi portate alle decisioni nelle Assemblee dei Condomini, o ai funzionari di enti pubblici, prevedono, come si è accennato, un servizio che comprende il noleggio dei ripartitori, installazione e rilevamento dei caloriferi con le loro caratteristiche, taratura iniziale, lavaggio impianto acqua di riscaldamento, ecc.
È ovvio che in un condominio non di recente costruzione, l’introduzione di questi sistemi comporta spesso la sostituzione delle tradizionali valvole di chiusura e dei detentori (in basso) in ogni calorifero, con l’installazione delle nuove valvole termostatiche manuali o motorizzate; in genere, sugli stessi caloriferi vengono montati in posizione centrale. La comunicazione di ripartitori e valvole motorizzate non avviene via cavo ma attraverso una trasmissione Wi-Fi.
Sul fronte dell’inquinamento elettromagnetico, il colloquio tra le apparecchiature di un sistema di contabilizzazione di calore e di termoregolazione domestica individuale e il PC che ‘legge’ dai ripartitori i dati contabilizzati dei consumi, o in momenti di cambio orario o termostatazione, è di poco peso e viene effettuato in tempi dell’ordine di millesimi di secondo.
La portata in termini di distanza di comunicazione di questi apparecchi è tale che generalmente le aziende che offrono il servizio ‘full service’, passano con un automezzo in strada o nel giroscale condominiale e ‘scaricano’ i dati su un PC portatile, normalmente una volta all’anno, per disporre poi i tabulati di calcolo e ripartizione annuale dei consumi, in quota fissa e in quota variabile, nella proporzione quindi definita dall’assemblea condominiale che ha approvato l’avvio di questa tecnologia e/o del servizio di contabilizzazione dei consumi.


Meglio la frequenza mensile

Una fase di programmazione del cronotermostato Synco living.

È sicuramente più stimolante che la lettura dei consumi individuali sia effettuata nei mesi del riscaldamento, con una frequenza mensile anziché annuale, per informare i condomini sull’andamento o la curva/tendenza dei consumi e quindi sull’eventuale virtuosità del contenimento/risparmio, in relazione ad una presa di coscienza possibile nell’impostazione, ad orari giornalieri/settimanali di diverse temperature desiderate nell’arco della giornata nei diversi ambienti (di vita prevalente, di servizio, giorno e notte, ecc.).
È ovvio che si deve tenere in considerazione il tempo di preriscaldamento di un locale se la mattina, in occasione dei lavori di casa, si ritiene di poter chiudere un calorifero per non disperdere energia e costi, mentre si arieggiano i locali. Stesso discorso vale se si è al lavoro.
Il preriscaldamento è un tempo che dipende da ambiente ad ambiente, da costruzione e isolamento, da infissi con un maggiore coefficiente termico d’isolazione, ecc.
Il preriscaldamento va empiricamente determinato, osservando il tempo necessario per aumentare la temperatura ambiente di un grado, aprendo al massimo la valvola del calorifero. In relazione a questa elasticità termica tipica di ogni appartamento, nel proprio grado di manutenzione/innovazione, si determineranno i tempi di pre-accensione o apertura della valvola del calorifero (valvola motorizzata e comandata dal cronotermostato o a mano) per arrivare alla temperatura desiderata (set point) nel normale utilizzo, quando si andrà per esempio a dormire in stanza da letto, o la sera a guardare la TV in salotto, e così via.
Normalmente, nei bagni, cosiddetti locali di servizio a tempi non così programmabili, si installano valvole termostatiche manuali, che si impostano ad una temperatura costante per tutto l’arco della giornata.


La percentuale globale di dispersione

Contacalorie globale in caldaia.

Va anche detto che in un condominio non esiste l’obbligo di una soluzione omogena in tutti gli appartamenti, se non nella sola componente della rilevazione dei consumi; quindi della soluzione comune dei ripartitori di calore e della totalizzazione dei consumi di ogni radiatore, su base condominiale.
Il totale così rilevato viene confrontato con la lettura di un conta calorie centrale in caldaia, che rileva il calore globale prodotto nel condominio. Ogni impianto, per i percorsi delle tubazioni, la loro isolazione termica e gli anni d’origine dell’impianto, genera dispersioni termiche. L’insieme dei consumi rilevati dai singoli radiatori, confrontato con il totale dei consumi rilevato in caldaia, determina la percentuale globale di dispersione, che andrà ripartita sui condomini in proporzione dei consumi. Va sottolineato che tale dispersione non è costante e dipende anche dalla differenza termica tra temperatura esterna/interna e, in generale, dal gradiente climatico.
Ancor più si capisce che una corretta impostazione del riscaldamento centrale ha la sua influenza, tenendo conto che le normative prevedono un’accensione che non superi un numero prefissato di ore al giorno (10/12/14), e che le accensioni sono definite con disposizioni dei sindaci, in relazione all’arrivo dei tempi freddi per ogni zona d’Italia.

Se la soluzione globale e quindi condominiale è del tutto uniforme ed è possibile una regolazione motorizzata delle termovalvole dei singoli caloriferi, grazie al colloquio wireless tra tutte le componenti si può determinare se occorre attivare il bruciatore in caldaia, perché richiesto del calore, o meno. Così si attiva ciò che chiamiamo risposta a domanda di consumo. Anche qui entra in gioco la velocità di reazione termica dell’intero sistema condominio, con i tempi di pre-riscaldamento, specialmente dopo lunghe interruzioni notturne o giornaliere.
Da questa lunga disquisizione si comprende come nulla è semplicemente commercializzabile, a prezzi di mercato del noleggio, se non dietro una precisa analisi e una determinazione personalizzata della soluzione.
Crediamo sia sbagliato attendersi che questo sia un compito dell’amministratore perché se mancano le competenze specifiche anche l’amministratore, raccogliendo tre preventivi a confronto, rischia di operare scelte in base al minor costo, ma anche a sole strategie commerciali.
Spesso, per capire la correttezza della soluzione, possiamo pensare che un impianto correttamente regolato da termostatazione individuale per appartamento/locale, se ben equilibrato può portare ad un risparmio del 30%-40% sui consumi annui tipici.
Oltre a questi ingenti risparmi esiste anche il risparmio ambientale, che entra nel gioco della responsabilità o moralità civica. Quando si parla di simili risparmi essi vanno poi verificati da comportamenti virtuosi, che se vengono rilevati di continuo nel periodo di osservazione permettono una comprensione, una reazione, un’educazione civica, che non si avrebbero nel silenzio di una gestione annuale, con ripartizione finale.


La necessità termica globale

I dettagli di cablaggio dell’unità ambiente Synco living di Siemens. Da sinistra il relè di uscita universale senza potenziale, l’alimentazione a tensione di rete, il collegamento bus dati Konnex e l’ingresso universale con la massa dedicata.

Questo parametro, in un impianto di riscaldamento condominiale, viene dimensionato al massimo della copertura termica necessaria, in relazione alle caratteristiche dello stabile: cubature, esposizioni, dispersioni, ecc. Tutto ciò è frutto di progetti termici alla base di nuovi impianti, con parametri dei tempi odierni, per approvazione dei nuovi progetti.
Ma nei vecchi stabili?
Si è detto che laddove si interviene con manutenzioni straordinarie, sostituendo caldaie, ci si deve adeguare ai nuovi parametri più virtuosi.
Così può capitare che una gestione termica modulata e orientata ad un risparmio termico, anche nei momenti di picco del riscaldamento (momenti di maggior freddo), specialmente se vengono definite per norma temperature minime/massime di riscaldamento nei diversi ambienti, possa permettere una riduzione termica del potenziale dell’impianto centralizzato o una diversificazione di soluzioni composte, mediante l’utilizzo di fonti energetiche diverse e innovative (fotovoltaico, pompe di calore, ecc.).
Qui entra in gioco la capacità progettuale e la consulenza pubblica o privata, ma questa è una grande sfida verso città a produzione zero di CO2. Occorre comunque impegnarsi a utilizzare le tecnologie quando ci sono, pensare al risparmio ottenibile e perseguirlo, migliorando anche la climatizzazione individuale dei nostri appartamenti.
Certo e lo sottolineamo con vigore, non è civico, né moderno e nemmeno ragionevole, ridurre il tema ad una sola visione burocratica della ripartizione del calore, con sostegni pubblici alla spesa o con agevolazioni fiscali che in effetti richiedono formalmente una documentazione tecnica, spesso commercialmente banalizzata.


Qualità dei prodotti e affidabilità

I ripartitori di calore wireless vengono applicati su ogni calorifero per rilevare elettronicamente l’energia calore emessa nel tempo. I dati dei consumi rilevati possono essere letti a distanza da un PC portatile (nel giroscale del condominio), senza quindi accedere ai locali dell’appartamento dove sono installati.

Vorremmo ancora dire che la semplificazione di una soluzione base affidata all’amministratore condominiale, per essere in regola con la norma che prevede la ripartizione proporzionale ai consumi dei costi di riscaldamento in un condominio, non assolve allo spirito della legge sul reale risparmio energetico, perché in questa direzione anche la consapevolezza civica deve crescere, così come deve crescere la sensibilizzazione pubblica.
Invitiamo quindi ad andare ben oltre al ‘minimo burocratico’ e di affidarsi veramente a soluzioni che permettano una gestione modulare del riscaldamento negli ambienti diversi di una proprietà immobiliare, secondo necessità diversificate nel tempo della giornata e della settimana.
Occorre quindi un salto di qualità e un impegno di comprensione, ma è facile capire che se un condomino può spendere certamente un maggiore importo per valvole termostatiche motorizzate e crono-termostato, soggette poi ad agevolazioni fiscali o contributi provinciali, tale importo può essere recuperato in un anno con le riduzioni dei consumi ottenuti.
Un appartamento medio di 5 locali dovrà sostenere una differenza di costo per installare le valvole termostatiche motorizzate rispetto alle normali e un crono-termostato (vedi ad esempio soluzione Simica della Siemens) ma quel costo si potrà recuperare rapidamente, anche grazie alle agevolazioni fiscali in essere per i pagamenti di impianti entro il 30/06/14.
Un’ultima considerazione e un consiglio: non affidatevi a soluzioni e apparecchiature di fornitori che non siano leader, nazionali o esteri, ossia non affidatevi a prodotti di marche meno note) perché anche l’affidabilità della manutenzione nel tempo è un elemento importante, anche se queste apparecchiature sono pressoché esenti da manutenzione.
Affidatevi sempre ad uno studio tecnico perché spesso la semplificazione nell’approccio, pensando ad una delega totale all’amministratore, porta a privilegiare aspetti prettamente commerciali rispetto all’equilibrio tecnico che si traduce nel reale vantaggio di una soluzione corretta e calibrata.

Si ringrazia per il contributo il dottor Alberto Berger di Berger technology srl
Tel. 0471 544 444

www.bergertechnology.it