PHYD è la startup lanciata da The Adecco Group con l’ambizioso obiettivo di creare una piattaforma integrata fisica e digitale che guidi le persone nelle grandi trasformazioni del mondo del lavoro. Scopriamo i segreti dell’installazione progettata e realizzata da 3P Technologies, che ha per protagonisti i monitor multitouch Sharp Big Pad. 


Tecnologia e mondo del lavoro, da sempre, vanno a braccetto. Non è una novità che gli sviluppi tecnologici implichino la creazione di nuove figure ed esigenze lavorative o, viceversa, a volte sono le trasformazioni del mondo del lavoro a richiedere soluzioni tecnologiche innovative (e il pensiero non può non correre quest’ultimo anno passato che, causa pandemia, ha visto uno sviluppo esponenziale dei sistemi per la Collaboration a distanza). 

L’idea di The Adecco Group, dunque, è allo stesso tempo semplice ed efficace: lanciare una startup – battezzata PHYD – che, proprio grazie a un forte investimento in tecnologia, possa rappresentare per le aziende clienti una guida attraverso i radicali cambiamenti che il mondo del lavoro sta conoscendo, e che impongono un approccio nuovo, diverso ed evoluto a tutto ciò che concerne la formazione e lo sviluppo delle competenze. Suddivisa in diverse aree, ciascuna con una funzione (eventi live, anche a distanza, simulazione di colloqui di lavoro o di riunioni aziendali, consulenze, eccetera), la sede di PHYD, a Milano, nella fascinosa via Tortona, vede i Big Pad Sharp inseriti in un contesto ad alta tecnologia, nel quale i monitor multitouch supportano le attività e portano, a tutti gli effetti, il loro ‘tocco di classe’. Ne abbiamo parlato con Nicola Comelli, Content share & selection manager, PHYD e con Leonardo Castellani, Senior Engineering Project Manager, 3P Technologies. 



l Big Pad Sharp PN-65TH1 da 65” inserito nelle cosiddette ‘Forge’. 

La sfida: un ambiente multi-funzione guidato dalla tecnologia

3P Technologies è stata chiamata ad accettare una sfida complessa e affascinante: progettare e realizzare per una realtà innovativa e frizzante come PHYD, un ambiente su due piani che integrasse diverse tecnologie user friendly, in grado di supportare in modo intelligente le attività svolte dalla startup

 In questo caso il system integrator ha potuto svolgere il proprio lavoro a 360°, non limitandosi a soddisfare le esigenze dell’utente finale, bensì dispiegando tutta la propria esperienza per elaborare una proposta che si è evoluta andando anche oltre le esigenze inizialmente espresse dalla committenza e le prime bozze di progetto proposte. 

Entriamo dunque nel vivo di questa sfida con le parole di Leonardo Castellani: «Per noi questa installazione rappresenta una grande soddisfazione, poiché per svolgere il lavoro ci siamo dovuti confrontare, in una sorta di gara, anche con proposte concorrenti. È stata scelta la nostra perchè prevedeva soluzioni tecnologiche che si spingevano anche oltre le richieste iniziali del cliente, e che sono state ritenute le più adatte per realizzare le idee e le aspirazioni, sfidanti, della committenza». 

PHYD, entrando più concretamente nel merito di alcune delle attività svolte da questo hub innovativo, mira a fornire dei servizi formativi o orientativi e per realizzare eventi live di diverse dimensioni. In questo delicato periodo di pandemia, peraltro, prevalgono gli eventi a distanza, nei quali la tecnologia gioca un ruolo persino superiore. Come spiega Nicola Comelli: «PHYD propone alle aziende eventi e attività sia in presenza che digitali, oltre ad offrire ai privati un percorso di contenuti formativi, strumenti e indicazioni che li aiutino a scoprire e coltivare le loro potenzialità e le possibilità lavorative che possono avere. Puntiamo in particolare sulle giovani generazioni, ma anche su chi ha 40-45 anni e ha bisogno di riposizionarsi. Sul nostro sito web si trovano contenuti e metodologie, mentre nella nostra sede si svolgono attività che richiedono – di questo, di fatto, avevamo bisogno – tecnologie performanti, ma anche facili e intuitive da utilizzare. La tecnologia, per il nostro progetto è fondamentale, è l’indispensabile trait d’union tra esperienza digitale ed esperienza fisica».



Volevamo soluzioni tecnologiche in grado di supportare attività innovative, ma che fossero anche future proof, cioè pronte ad accogliere o anticipare le evoluzioni future – Nicola Comelli


La soluzione: Sharp Big Pad per collaborazioni e simulazioni immersive 

Insomma, PHYD è uno spazio connaturato con la tecnologia, nel quale – è importante sottolinearlo – la tecnologia non è stata qualcosa di ‘aggiunto’, ma uno degli elementi fondanti della startup. Diamo un’occhiata approfondita, anzitutto, all’impatto dei Big Pad Sharp sulle attività della location. 

Per farlo, dobbiamo in primis introdurre due degli spazi più affascinanti, gli ambienti definiti ‘Capsule’ e ‘Forge’. 

 Capsule – Nicola Comelli ci descrive così questi quattro spazi pensati per un’unica persona e muniti ciascuno di un Big Pad da 40”: «La Capsula è una sorta di cabina pensata per ospitare una persona singola, dove è possibile sfruttare la realtà aumentata, tramite un apposito visore, e fare dei test in simulazione, ad esempio assistendo a una riunione aziendale recitata da attori. Il programma registra le reazioni di chi si sottopone al test e ne individua la tipologia caratteriale: se è carente di iniziativa, oppure al contrario se dimostra una certa ‘aggressività’, se empatizza con il leader o con i colleghi, eccetera… Questi dati potranno essere utilizzati per tracciare un profilo dell’individuo, utile nell’individuazione di una carriera o un ruolo lavorativo a lui più congeniale».

Il punto centrale delle quattro Capsule è il monitor multitouch Sharp PN-40TC1. La postazione dispone anche di un computer su cui è caricata la suite di software Sharp per la Collaboration; quindi, per esempio, Display Connect e Touch Viewing sono utilizzabili di default da chi occupa la capsula. Il sistema interagisce con l’utente in modalità wireless ed è collegato alla connettività di rete esistente, già cablata in Cat 6a. 

Puntualizza Leonardo Castellani di 3P Technologies: «Nelle capsule e negli ambienti Forge la rete c’era già e l’abbiamo sfruttata. Invece negli ambienti più vasti, i due spazi per eventi, abbiamo costruito una rete interna, anche perché il sistema di questi spazi è over IP, e richiedeva infrastrutture proprie». Per concludere con le capsule, ricordiamo che ogni ‘salottino’ prevede anche una mini-telecamera e un vivavoce per eventuali videochiamate.

Forge – Anche in questo caso, si tratta di quattro salette, un po’ più grandi delle capsule, di cui tre a pianterreno a disposizione del pubblico e una al primo piano, nell’ufficio del personale. Trattandosi di spazi più grandi, il modello di Big Pad scelto è di dimensioni superiori: ogni Forge dispone di un monitor PN-65TH1 da 65”, montato a parete. «In questi spazi – ci racconta Leonardo Castellani – l’utente può utilizzare sia il PC in dotazione che un qualunque computer connesso via wireless. In pratica abbiamo fatto in modo che chi arriva col suo laptop può connettersi in Wi-Fi al sistema, lasciare il laptop sul tavolo e poi lavorare direttamente sul monitor Sharp da 65” visualizzando il proprio desktop, per un’esperienza decisamente superiore in termini di interattività e di collaborazione. Inoltre, invece del vivavoce (che offre audio mono) negli spazi Forge abbiamo optato per una soundbar stereo, da 40W. Lavorare in team su un monitor interattivo multitouch 4K da 65” è affascinante, immersivo e coinvolgente».



L’interattività e le prestazioni dei multitouch Sharp Big Pad erano perfette per spazi che fossero allo stesso tempo performanti e user friendly – Leonardo Castellani


Tecnologia future proof, per attività uniche sul mercato

Dunque, 8 monitor Sharp multitouch Big Pad – 4 nelle Capsule e 4 negli spazi Forge – impreziosiscono e accrescono le potenzialità interattive di una struttura votata alla comunicazione smart e per immagini. 

Sharp è presente anche nell’ampio spazio che si trova all’ingresso di PHYD, pensato per gli eventi live, di cui ci dà una rapida descrizione Leonardo Castellani: «Abbiamo realizzato anche un ingresso immersivo, la sala ‘Arena’, con luci a LED e videoproiezione su tre pareti con proiettori ad ottica ultra corta. Uno spazio divisibile in due ambienti distinti e in grado di contenere da 70 a 150 persone. Questo spazio non ha un vero e proprio palco per gli interventi: si configura come un ‘parterre’, che tende a evitare la tradizionale separazione tra pubblico e relatori, e che sconfina con un’area ristoro dotata di un piccolo ristorante che, passata l’emergenza sanitaria, potrà dispiegare tutte le sue potenzialità». In questa area ristoro confinante con l’Arena troviamo nuovamente un monitor Sharp che arricchisce l’ambiente trasmettendo contenuti informativi e di intrattenimento


L’area ‘Arena’; sul fondo, si vede il monitor Sharp nell’area ristoro che trasmette contenuti informativi e di intrattenimento. 

«C’è stata grande disponibilità da parte di 3P – conclude Nicola Comelli – e ci hanno supportati con attenzione anche nelle fasi successive alla realizzazione dell’impianto.»

Leonardo Castellani, invece, suggella questa fascinosa installazione con una importante considerazione di carattere generale: «Quando un integratore può lavorare al meglio delle sue potenzialità con un cliente ricettivo e interessato alla tecnologia, il risultato spesso è una migliore prospettiva futura, con sistemi in grado di essere implementati e ulteriormente sviluppati». ■


Link utili

phyd.com | trepi.it | sharp.it 


Persone intervistate

Nicola Comelli, Content share & selection manager, PHYD

Leonardo Castellani, Senior Engineering Project Manager, 3P Technologies