L a Fondazione Ugo Bordoni descrive i lavori che hanno portato allo switch-off di tre aree, fra le più importanti del nostro Paese: Lombardia, Piemonte orientale ed Emilia occidentale. L’operazione ha interessato circa 11 milioni di cittadini italiani, ha coinvolto 2165 comuni e 123 emittenti, tra nazionali e locali.
Undici milioni di cittadini
Il 25 ottobre scorso ha avuto inizio il processo di completamento della
transizione alla televisione digitale terrestre nelle aree del Nord
Italia, che si è poi concluso il 15 dicembre coinvolgendo oltre un terzo
della popolazione italiana.
Nel periodo che va dal 25 ottobre al
26 novembre, in particolare, sono state digitalizzate le trasmissioni
televisive terrestri in Lombardia, nel Piemonte Orientale e in parte
dell’Emilia Romagna. In Tabella 1 è riportato il dettaglio della
transizione nell’Area Tecnica n° 3, costituita dalle province di tutta
la Lombardia, ad eccezione di Mantova che per ragioni radioelettriche
ha effettuato la transizione assieme al Veneto, dalle province
piemontesi, ad eccezione di Torino e Cuneo che sono state digitalizzate
nell’ottobre del 2009, e dalle province emiliane di Parma e Piacenza.
Per facilitare le operazioni di transizione, l’Area Tecnica è stata
suddivisa in 24 zone, per le quali la transizione ha avuto luogo in
date successive; le zone identificate sono illustrate in Figura 1.
La
transizione al digitale ha coinvolto milioni di famiglie interessando
milioni di cittadini italiani, e toccando comuni, tra cui la città di
Milano.
Le emittenti coinvolte, tra nazionali locali, sono state
123, per un totale impianti, dei quali, ad oggi, 1784 riaccesi in
tecnica digitale.
I restanti impianti, in base alle tecniche
effettuate da ogni singola emittente, potranno essere riaccesi mesi
successivi allo switch-off. In 2 viene fornito il dettaglio degli
coinvolti per ciascuna regione mentre Figura 2 è visualizzata la loro
localizzazione. Si osservi che sono stati considerati impianti che, pur
essendo geograficamente collocati all’esterno dell’Area Tecnica 3,
hanno il proprio bacino di servizio interessa prevalentemente tale
area.
Come di consueto, la Task Force, di coordinare le operazioni
di switch- i vari soggetti interessati, ha previsto le emittenti
effettuassero lo spegnimento dei trasmettitori operanti sulle ‘
frequenze
analogiche entro le 10: mattino. La regolarità delle varie di
spegnimento e riaccensione è monitorata in tempo reale dai laboratori
mobili dell’Ispettorato Territoriale Dipartimento delle Comunicazioni
Ministero.
Il numero elevato di emittenti nell’Area Tecnica ha
richiesto un molto accurato di analisi radioelettrica, poter garantire
la condivisione delle frequenziali tra una pluralità di soggetti, base
non interferenziale.
Nelle Tabelle 3 e 4, che seguono, viene
riportato l’elenco con l’associazione emittente-canale delle nuove
assegnazioni digitali, avendo ordinato la prima in base al numero del
canale e la seconda in base alla denominazione dell’emittente.
Come
già avvenuto in occasione della digitalizzazione delle trasmissioni
televisive nelle precedenti aree tecniche, il Ministero dello Sviluppo
Economico – Dipartimento Comunicazioni ha confermato il contributo
statale di € 50 per l’acquisto di un decoder digitale interattivo, a
beneficio dei cittadini in regola con il pagamento del canone RAI,
aventi un reddito pari o inferiore a € 10.000 ed età pari o superiore a
65 anni.
Il Sito dedicato e il Call Center
Sul sito Ministero dello sviluppo economico
dedicato alla transizione al digitale, in aggiunta alle informazioni
relative ai decoder eleggibili per il contributo, il Ministero ha reso
disponibile anche un elenco di modelli di decoder e televisori digitali
non oggetto di contributo statale, testati a cura del Ministero stesso e
rispondenti alle prescrizioni della normativa vigente in merito ai
requisiti tecnici dei sintonizzatori digitali. I test sono stati svolti
in parte a seguito di controlli d’ufficio, in parte per l’adesione dei
produttori alla campagna informativa promossa dal Ministero, al fine di
fornire informazioni utili ai cittadini per un acquisto sicuro. Sono
stati testati in particolare 34 modelli di decoder non interattivi e 501
modelli di televisori integrati.
Durante tutto il processo di transizione, come usuale, il Ministero
ha attivato il call center, che risponde al numero verde 800 022 000,
per dare assistenza ad ogni tipo di problema incontrato dai cittadini
durante i giorni dello switch-off. Le chiamate ricevute sono state oltre
100.000.
Logical Channel Numbering
All’atto
della transizione al digitale nelle aree del nord Italia è stato
chiesto ai soggetti coinvolti di implementare all’interno delle reti la
funzionalità di Logical Channel Numbering LCN), che consente di
realizzare un piano di numerazione nazionale per l’ordinamento
automatico dei canali. Tale piano risponde alle esigenze sia dei
fornitori di servizi di media autorizzati alla diffusione di contenuti
audiovisivi in tecnica digitale sia degli utenti ed è stato
realizzato secondo le modalità di attribuzione dei numeri sul
telecomando previste dall’Autorità Garante per le Comunicazioni nella
Delibera 366/10/CONS.
La Delibera definisce i diversi archi di numerazione e le categorie
di fornitori di contenuti che possono accedervi, secondo quanto
sinteticamente richiamato nelle tabelle A e B. Una volta fissati gli
archi di numerazione, i numeri sono attribuiti secondo specifici
criteri.
Il Ministero dello Sviluppo Economico – Dipartimento Comunicazioni
ha il compito di *a cura di Marina Boumis, Doriana Guiducci, Andrea Neri
e Guido Riva della Fondazione Bordoni attribuire la numerazione
spettante ai fornitori di contenuti e la lista delle attribuzioni è
consultabile sul sito Miistero dello sviluppo economico.
L’introduzione della funzionalità LCN ha sensibilmente facilitato le
operazioni di sintonizzazione evitando conflitti nell’ordinamento. Gli
utenti hanno comunque facoltà di ordinare i canali secondo le proprie
preferenze.
*a cura di Marina Boumis, Doriana Guiducci, Andrea Neri e Guido Riva della Fondazione Bordoni