Analizziamo da vicino l’evento che, nel giro di un decennio, si è affermato a livello europeo come manifestazione annuale più importante dedicata all’integrazione dei sistemi, riportando tutti gli anni dei numeri in crescita.

Ci siamo sempre occupati della manifestazione dell’ISE, un evento puntualmente presente negli articoli di Sistemi Integrati e che accompagna le nostre pagine ogni anno, sin da quando è nata la nostra rivista. E da sempre, i numeri che ci sono pervenuti sono stati esclusivamente di crescita, su tutti i fronti: evoluzione degli argomenti, sempre più visitatori interessati e padiglioni in aumento. Addirittura, per la prima volta nella storia dell’evento, anche i giorni sono in aumento. Passeranno da tre a quattro le giornate espositive nel 2016, e tutto fa presagire al sigillo di una manifestazione più che consolidata. Non solo, ogni anno l’entourage dell’ISE, appena chiusa un’edizione, si ritrova sin da subito alle prese con un forte re-booking degli spazi espositivi per l’anno successivo. Un evento atteso un anno intero, come quello dell’ISE, riesce sempre a sorprendere gli operatori del settore a tal punto da chiedersi, immediatamente dopo ogni sua chiusura, quali saranno i cavalli di battaglia sui quali punteranno gli organizzatori per l’edizione successiva. Non solo, chi vi partecipa, anche solo per una volta, al termine della manifestazione si dichiara già pronto a schedulare in modo quasi automatico le date dell’evento per l’anno successivo. Non a caso, l’escalation dei partecipanti negli anni è stata sorprendente e i numeri hanno dato ragione ad una formula vincente, edizione dopo edizione.


Visitatori da tutto il mondo


Nella sua storia, il trend dell’ISE è sempre stato di screscita.

Un altro dato dell’evento dato che balza sicuramente all’occhio è l’eterogeneità dei partecipanti all’integrated Systems Europe, con una varietà di visitatori provenienti da diverse nazioni dal pianeta: ben 143. E ogni nazione, anno dopo anno, incrementa il proprio dato con un rialzo percentuale che viaggia quasi sempre a doppia cifra. Eccezion fatta per gli olandesi che, per motivi puramente geografici, registrano il numero di visitatori più alto, le altre nazioni del vecchio continente si presentano comunque ogni anno con cifre importanti: Regno Unito e Germania, oltre 6mila visitatori ciascuna, Belgio, oltre 3mila, Francia e Italia oltre 2mila, più degli stessi Stati uniti che arrivano a circa 1.500 e addirittura il doppio di Spagna e Svizzera che superano di poco i mille partecipanti. Dal canto suo, l’Italia incrementa di anno in anno la sua presenza all’ISE, segno di un apprezzamento sempre maggiore da parte dei nostri operatori.


Reinvestire gli utili per garantire qualità

Il successo di un evento imponente come quello dell’ISE passa inevitabilmente da strategie precise e da un percorso a lunga gittata studiato nel dettaglio. Proprio a Mike Blackman, patron della manifestazione, abbiamo chiesto quali sono gli ingredienti sui quali ha lavorato il team organizzativo sia dalla nascita di un evento diventato oggi così importante: «Quando abbiamo avviato la prima edizione, da subito abbiamo messo in campo una strategia precisa. Per prima cosa abbiamo chiesto ai produttori leader di mercato di cosa avevano bisogno; quindi ci siamo confrontati con gli operatori più influenti, con la stampa e abbiamo verificato che c’era una lacuna da colmare: organizzare una manifestazione di riferimento per il settore. Abbiamo dovuto convincere i nostri interlocutori che quella lacuna esisteva per davvero e andava risolta. La cosa più difficile è stata trovare la giusta location; abbiamo adottato le ‘best practise’ per sviluppare il progetto nel modo migliore e per selezionare le persone giuste. Questa è la nostra strategia vincente. Abbiamo ottenuto un significativo successo: abbiamo reinvestito gli utili per avere le risorse necessarie allo sviluppo. In passato ho lavorato per società commerciali che considerano il risultato in basso a destra quello più significativo. Non è un atteggiamento che paga sempre e può influire sulla longevità dell’impresa: a volte è meglio reinvestire i profitti. Quando ho preso contatto con le Associazioni di riferimento la cosa che mi ha convinto è stata proprio questa: noi siamo cresciuti e ci siamo consolidati grazie a questa strategia: reinvestire gli utili per garantire qualità e fidelizzare espositori e visitatori che così ritornano anche gli anni successivi. Ritengo questa una strategia vincente».


Come sarà ISE nei prossimi anni?

«Un famoso detto recita che se vuoi mantenere la leadership, ogni dieci anni devi cambiare strategia – prosegue Mike Blackman. ISE ha registrato un forte aumento di espositori e visitatori negli ultimi anni: l’impegno che ci siamo assunti è quello di dar seguito a questa crescita e quindi dal 2016 ISE si svolgerà su 4 giorni, anziché 3 come nelle passate edizioni. Abbiamo preso questa decisione dopo aver parlato con espositori e visitatori: tutti sono concordi di avere un giorno in più. La fiera è diventata così estesa che richiede più di due giorni per essere visitata, ogni visitatore: infatti, viene visitata in media per 2,1 giorni. Anche il terzo giorno alcuni padiglioni sono troppo affollati. Abbiamo il compito di creare un ambiente più confortevole per i visitatori: ci sono espositori che dicono di non avere abbastanza spazio per accomodare i loro visitatori e tempo per parlare con loro. Ma non abbiamo altro spazio a disposizione perché al momento lo abbiamo occupato tutto. Ci sono altri padiglioni in costruzione nel complesso RAI: il primo sarà disponibile proprio nel 2016 e, a seguire un altro le 2017. Nel frattempo potremo utilizzare strutture temporanee. Aumenterà il numero dei visitatori e i visitatori avranno bisogno anche del quarto giorno per scegliere quando visitare la manifestazione. Crediamo che Amsterdam sia la location giusta per ISE anche nel prossimo quinquennio».