La gamma di filtri LTE comprende cinque modelli, compresi quelli di dimensioni adatte ad essere innestati direttamente sui connettori F dei centralini da interno. La perdita di passaggio è di 1 dB.
Gli operatori telefonici che si sono aggiudicati le frequenze LTE lo
hanno annunciato: la stagione che precederà il Natale, da ottobre a fine
anno, li vedrà impegnati a promuovere i servizi LTE al grande pubblico.
Questa nuova tecnologia, oltre a promettere una navigazione più veloce
di un ordine di grandezza rispetto al 3G, offrirà servizi video in
mobilità di qualità HD. Tutto bene, se non fosse che l’accensione delle
stazioni radio base LTE provocherà problemi di ricezione agli impianti
televisivi; più ne verranno accese di stazioni radio base e maggiori
saranno le probabilità di interferenze; stesso discorso riguarderà il
numero di abbonati: più diventeranno e più elevate dovranno essere le
potenze di emissione delle stazioni radio base. Insomma, si renderà
necessario aggiungere i filtri agli impianti televisivi per ovviare alla
problematica. Difficile, però, fare previsioni sul numero di
interventi: la mappa delle accensioni delle stazioni radio base non è di
pubblico dominio. All’installatore viene richiesta la capacità di poter
intervenire con rapidità perché la televisione rimane un servizio al
quale nessuno vuole rinunciare, nemmeno per pochi giorni. Per farsi
trovare sempre pronti, e per evitare di vedere esaurito proprio nel
momento del bisogno il filtro necessario conviene tenerne sempre una
buona quantità di scorta, delle diverse tipologie disponibili. Il filtro
LTE è fra quei prodotti che conviene avere sempre in abbondanza,
tenendo presente anche il fatto che in un impianto di ricezione ne
possono servire numerosi.
Cinque modelli, tre versioni
Galaxy ha sviluppato i filtri LTE in versione da palo (per esterno) e per interno, da collegare sia nel sottotetto che nell’abitazione. Per eliminare l’interferenza è necessario interporre fra l’antenna UHF e il centralino un filtro passa basso, in grado di tagliare la banda passante al canale 60, impedendo quindi il passaggio dei canali da 61 a 69. Il modello da palo, FTUHF/P, viene realizzato nel consueto contenitore protetto e resistente agli agenti atmosferici ed è predisposto con le fascette di sostegno per l’ancoraggio al palo che sorregge l’antenna; è dotato di un ingresso, da collegare all’antenna, e di un’uscita per far proseguire il segnale televisivo verso il centralino.
I modelli da interno, invece, sono quattro: le prestazioni di questi filtri sono equivalenti, cambiano però i connettori di collegamento e le dimensioni dell’involucro.
Ecco una breve descrizione per poter capire meglio il loro impiego.
Il codice FTUHF/F, da interno, è dotato di connettori F, maschio e femmina, in modo da poter essere inserito lungo la linea di distribuzione. Il modello FTUHF/I differisce dal modello con connettori F solo per la dotazione di connettori tipo IEC, ancora molto diffusi negli impianti di distribuzione seppure con il definitivo passaggio alla tv digitale si utilizzino i connettori F.
A questi due modelli da interno se ne aggiungono altri due, FTMUHF/F e FTMUHF/I, caratterizzati da dimensioni molto ridotte e adeguati ad essere avvitati direttamente sulle prese di ingresso del centralini da interno, dove gli spazi a disposizione sono esigui.
Le caratteristiche, per tutti, sono: perdita di passaggio pari a 1 dB; banda passante da 470 a 790 MHz, attenuazione dei canali 61÷ 69 da 15 a 25 dB.