Il mondo della tv ha subìto negli anni una profonda metamorfosi. Con il contributo di Fabrizio Bernacchi, responsabile della struttura tecnico didattica di Eurosatellite, analizziamo i numerosi servizi della nuova tv digitale e la convergenza con i servizi degli altri media.


Il processo di digitalizzazione nel mondo della comunicazione elettronica si sta definitivamente completando: dalla telefonia alla banda larga, dalla TV all’automazione; manca solo la radio, ma anche in questo campo la digitalizzazione è iniziata. Ripercorrendo l’evoluzione del servizio che ha sostituito la vecchia Televisione, come riportato in Figura 1, si è passati dal metodo di codifica PAL e modulazione AM degli anni ’80, ai decoder analogico sat a partire dalla metà degli anni ’90, fino ad arrivare oggi al passaggio definitivo alla ‘TV all digital’, completato nel 2012, che ha decretato lo spegnimento definitivo dei canali analogici.


Passaggio al digitale e nuovi servizi

Il consolidamento del passaggio alla TV digitale ha dato vita ad una conseguente evoluzione delle applicazioni nei servizi. Con l’utilizzo di ‘sistemi di criptaggio’, e quindi l’adozione di decriptatori (CAM) e abilitatori (Card), vengono proposti i servizi di Pay-TV (Figura 2), che consentono abbonamenti a categorie di contenuti (film, sport, documentari, ecc.) per un periodo di tempo predefinito. In alternativa, inoltre, oggi è anche possibile acquistare, previo accordo con il fornitore e dopo l’abilitazione di un canale di ritorno, singoli eventi in modo diverso dall’abbonamento, grazie ai servizi di Pay-Per-View; non solo, disponendo di una memoria di massa come l’Hard Disk, è possibile dare luogo ad una videoregistrazione digitale per rivedere i programmi nel momento desiderato e gestirli in completa autonomia.


Convergenza dei media

L’utilizzo di piattaforme software dedicate, da parte del decoder, rende i servizi offerti interattivi e permette di interagire direttamente sui contenuti del servizio stesso (Figura 3); il decoder interattivo, pertanto, non è da confondere con il decoder che consente il semplice accesso alla Pay-Tv. La piattaforma utilizzata per questo servizio dalla DTT, ad esempio, si chiama MHP (Multimedia Home Platform). In questo caso, il televisore digitale diventa ‘smart TV’ e può ricevere, attraverso il protocollo IP tipico delle applicazioni a ‘banda larga’, servizi propri del mondo Internet, pertanto veicolati non solo sul canale etere, ma anche attraverso la rete web. La tv non arriva più soltanto attraverso l’antenna ma anche dalla rete cablata. Si realizza, quindi, un connubio tra Broadcasting e Broadband, tra la televisione e la banda larga: nasce la OTT-TV (TV Over-The-Top). Risulta evidente, quindi, il processo d’integrazione dei media che passa attraverso l’utilizzo di un unico protocollo di comunicazione quale è l’IP (Internet Protocol). In questo modo, l’evoluzione del protocollo DVB, attraverso le sue versioni di seconda generazione (DVB-S2 e DVB-T2), e la sua ‘intercambiabilità’ con il protocollo IP, rende possibile l’interazione tra la rete televisiva e quella della banda larga.


Evoluzione dei terminali

Focalizzando l’attenzione sulle reti, le possiamo catalogare in due grandi famiglie: le reti che raggiungono i terminali fissi (televisore di casa, personal computer, apparecchio telefonico fisso, ecc.) e le reti che arrivano ai terminali mobili (cellulare, laptop, smartphone, tablet, tv mobile, ecc.). Allo stesso modo, è noto che l’utilizzo del servizio si orienta sempre di più verso una forma di consumo ‘personale’, magari in mobilità con la persona stessa. Sarà dunque sempre più importante sviluppare applicazioni per dispositivi mobili; non solo, le applicazioni pensate per apparati fissi, dovranno essere ‘adattate’ allo stesso tempo anche per terminali mobili.


La PAN, Personal Area Network

Lo scenario applicativo delle reti deve allora seguire la normativa che ne definisce la tipologia e la funzionalità, sia per le reti ad ampio raggio (RAN, WAN, MAN), che per quelle a breve e medio raggio (LAN e PAN). La figura in apertura dell’articolo ne rappresenta uno scenario possibile ma, soprattutto, identifica nella tecnologia Wi-Fi la possibilità di passaggio delle applicazioni sviluppate in area Wired verso l’area Wireless. Questo non può che portare ad una penetrazione sempre più accentuata delle reti distribuite territorialmente in connessioni wireless, che dovranno rispondere a requisiti di copertura, funzionalità e immunità da interferenze appropriate e definite, oltre che rispondere ad oggettivi criteri di sicurezza e rispetto della privacy. La realizzazione di tali reti presuppone quindi la conoscenza di tutte le problematiche: da quelle radiofrequenziali a quelle degli apparati, da quelle dei vincoli ambientali di progetto (ambiente pubblico o privato, industriale/terziario o abitativo) al collaudo della rete stessa, ecc. La stessa conoscenza della normativa dovrà costituire il presupposto per la realizzazione degli interventi. Ecco, dunque, che la tecnologia numerico/digitale applicata sviluppa ambienti di trasporto complessi, ma con funzionalità ben definite che si adattano di volta in volta alle applicazioni; il tutto in modo complesso ma coordinato nei vari passaggi.


Eurosatellite per gli installatori

In questo contesto, la funzione del tecnico installatore potrà inserirsi e cogliere un’opportunità importante, dimostrando la propria capacità di sapersi muovere trasversalmente tra le comunicazioni elettroniche, rendendosi allo stesso tempo promotore di un mercato impiantistico di nuova generazione, che bene si accorda con queste tendenze promosse anche da forti investimenti pubblici a livello di Comunità Europea.