In un mercato che negli ultimi anni è cambiato tantissimo, con aziende-meteora che nascono e muoiono continuamente e costruttori che si sono trasformati in importatori, la risposta di Cavel consiste nel rilanciare due cardini della sua filosofia, da sempre: la qualità dei prodotti e la continuità nei rapporti. Ne parliamo con Lionello Loris Bronzo, Direttore Generale, Italiana Conduttori.   


Costruire cavi è indubbiamente una sfida; importarli è più semplice. Ecco perché negli ultimi anni non pochi costruttori hanno preferito indossare le più agevoli vesti degli importatori, comprando molto spesso dai mercati orientali cavi già pronti o semilavorati e allestendo così un magazzino importante, con numerosi modelli in pronta consegna. Così facendo, queste aziende hanno la possibilità di abbassare i prezzi e di mettere in difficoltà chi ancora ha nella costruzione il proprio core business.   

Cavel risponde nell’unico modo che conosce: rilanciando sulla qualità dei propri prodotti (sottolineiamo, oltre alla garanzia di 25 anni sui cavi LAN, quella per niente scontata di 15 anni sui coassiali) e proponendosi come interlocutore stabile e continuativo, in Italia, per i propri clienti e per i destinatari finali degli impianti. «Il servizio fornito da Cavel, infatti – commenta Lionello Loris Bronzo, Direttore Generale, Italiana Conduttori – non è rivolto solo al cliente diretto, ovvero l’installatore o il system integrator, ma anche all’utente finale, e consiste, oltre che nella fornitura dei cavi richiesti, anche in consulenze sul funzionamento e sulla corretta installazione dei cavi stessi. Si tratta di un approccio unico, che la concorrenza difficilmente è in grado di fornire, e che contribuisce anche a fidelizzare i clienti verso il marchio Cavel. I cavi d’importazione, del resto, hanno garanzie standard, di un anno o due. Cavel, grazie ai perfetti test che svolge sui prodotti, è in grado di offrire 15 anni di garanzia per i cavi coassiali».    

Utilizzare prodotti Cavel offre dunque vantaggi su più fronti: si dà lunga vita ai propri impianti, dando soddisfazione all’utente finale, che non dovrà cambiare i cavi dopo pochi anni, e si acquisisce prestigio, come accade quando si propongono prodotti validi. Questo è ancor più vero da quando la televisione è diventata digitale. «In epoca analogica – spiega Bronzo – un impianto realizzato con cavi di scarsa qualità non permetteva di visualizzare bene le immagini, ed era dunque sconsigliabile. In epoca digitale, se a livello qualitativo spesso si fatica a trovare differenze tra cavi di bassa e di elevata qualità, sul fronte della durata dell’impianto il gap è molto importante: oggi più che mai un impianto realizzato con cavi di qualità, infatti, dura molto di più, offrendo un TCO più che vantaggioso».       


Il dielettrico Cavel è costruito con plastiche di alto livello a differenza del dielettrico usato da una parte della concorrenza, pieno di microbolle d’aria che, nel tempo, causano il deterioramento del cavo.

Spesso la differenza tra cavi di alta e bassa qualità si gioca sul dielettrico: «In Cavel è ottimo – dice Bronzo – costruito com’è con materie prime di alto livello; lo stesso non si piò dire per il dielettrico usato da una parte della concorrenza: è pieno di microbolle d’aria che, nel tempo, causano il deterioramento del cavo».      

«Insomma, nel breve termine è difficile vedere la differenza tra un impianto che utilizza cavi di qualità e uno che non li utilizza – commenta Bronzo – ma il tempo svela chiaramente la distanza tra i due. È bene che lo tengano presente sia gli installatori che tendono a offrire un servizio davvero di qualità, sia gli utenti finali, che con questa consapevolezza potranno chiedere al proprio installatore di garantirgli cavi di prima qualità». 

Loris Bronzo, Direttore Generale, Italiana Conduttori