Nella cattedrale di Maria Santissima Achiropita – caratterizzata dalla presenza di una quarta navata – è stato installato un sistema audio Bose multizona con diffusori line array Panaray MA12. L’impianto consente di raggiungere, in un ambiente problematico dal punto di vista acustico, una perfetta intellegibilità del parlato e una qualità musicale eccellente. 


La cattedrale di Maria Santissima Achiropita, situata a Rossano (CS), si distingue per la sua particolare struttura architettonica: oltre ad avere una navata centrale e due laterali, come in molte chiese, è dotata di una quarta navata sul lato ovest. 

Questa particolarità rappresenta tuttavia un punto debole dal punto di vista acustico. L’impianto audio precedente, risalente a diversi decenni fa, non era infatti adeguato a garantire una diffusione sonora di qualità in questa struttura architettonica atipica.  Parlato e musica, durante le cerimonie, arrivavano spesso poco nitidi all’orecchio degli ascoltatori. 

Da qui la scelta di ricostruire l’impianto audio sfruttando le tecnologie Bose – in particolare i diffusori passivi line array Panaray MA12 – e le competenze di MG Tecnosistemi. Il nuovo impianto permette ai fedeli e ai visitatori di godere in modo pulito e nitido di omelie e musiche in tutta la cattedrale, indipendentemente dalla posizione in cui ci si trova. Inoltre, grazie all’utilizzo di soluzioni Bose, è stato possibile creare degli scenari facilmente attivabili da qualsiasi utente, ciascuno pensato per una situazione differente. 

Ci raccontano meglio di cosa si tratta Don Pietro Madeo, Parroco della cattedrale e Giuseppe Munno, Responsabile tecnico, MG Tecnosistemi Srl.



La cattedrale di Maria Santissima Achiropita a Rossano (CS). Nella navata centrale e nelle due laterali sono presenti ben 20 diffusori Panaray MA12 

La sfida: rinnovare l’impianto audio senza intaccare la struttura architettonica e il patrimonio artistico 

L’impianto audio presente prima del progetto di MG Tecnosistemi era molto datato;   formato da più di 50 diffusori, era tuttavia studiato e configurato in modo inadeguato a garantire una chiarezza del suono: «Soprattutto per chi sedeva in alcune zone della chiesa, il parlato risultava poco intellegibile e le musiche confuse», dice Don Pietro Madeo. Proprio a causa di questa limitazione, era anche impossibile – diversamente da ciò che accade oggi – organizzare nella cattedrale eventi musicali.  

I sistemi di controllo – che consentivano solo di attivare l’impianto nella sua interezza, in modo ‘monolitico’ – erano inadeguati a gestire l’utilizzo diversificato degli spazi, soprattutto quando la chiesa, come spesso accadeva, veniva utilizzata solo nella navata ovest per cerimonie con numeri più ridotti di persone.  

«Spesso le celebrazioni avvengono nella quarta navata – racconta Don Pietro Madeo – ma l’impianto precedente non consentiva di godere appieno del suono emesso dai diffusori, specialmente in questa zona. L’impossibilità di escludere il resto dell’impianto della cattedrale provocava echi e riverberi molto fastidiosi. Durante i canti inoltre l’elevato volume distorceva il suono non rendendo giustizia all’esecuzione».  

Gli obbiettivi da conseguire con la ricerca di un nuovo impianto audio erano quindi: da un lato, migliorare la qualità audio e rendere uniforme il suono in tutta la chiesa; dall’altro, avere la possibilità di gestire con semplicità l’attivazione e il funzionamento dei diffusori nelle varie zone della cattedrale per adattarlo a situazioni, per numero di persone e spazi occupati, differenti.  

Un ulteriore elemento doveva essere preso in considerazione: era fondamentale studiare un progetto che, soprattutto considerando il valore storico della chiesa, non deturpasse in alcun modo l’estetica della cattedrale: l’impianto doveva essere poco invasivo e mimetizzarsi il più possibile con la struttura. Il nuovo sistema audio è stato fortemente voluto dall’Archivescovo Monsignor Giuseppe Satriano.


Spesso le celebrazioni avvengono nella quarta navata ma l’impianto precedente non consentiva di godere appieno del suono emesso dai diffusori, specialmente in questa zona –  Don Pietro Madeo 


La cappella situata nella quarta navata della cattedrale di Maria Santissima Achiropita. In questa navata sono stati installati 12 Panaray MA12

La soluzione: qualità del suono e diffusione uniforme  

Dopo il sopralluogo e le misurazioni del tempo di riverberazione ambientale, è stato chiaro che servisse una progettazione ‘su misura’ per fare in modo che il parlato e il cantato si potessero ascoltare ‘forte e chiaro’ in ogni punto della cattedrale. Ecco gli elementi chiave della soluzione proposta e realizzata da MG Tecnosistemi sfruttando le tecnologie di Bose:

Diffusori – Sulle colonne che dividono le varie navate e nella zona dell’altare e dell’abside sono stati installati 38 line array Bose Panaray MA12, risposta in frequenza da 155 a 12k Hz. Questo modello è stato scelto in quanto, grazie alla combinazione con i subwoofer Bose MB4, risulta perfetto per riprodurre in modo accurato la voce e le musiche. «La prima operazione è stata ridurre il numero di diffusori – commenta Giuseppe Munno – che abbiamo quindi ridotto da oltre 50 a 38 per ridurre l’impatto visivo dell’impianto e risultare quindi meno invasivi».  

La posizione dei diffusori su colonne e navate, fissati a circa 1,7 m di altezza con le staffe di fissaggio WMB-MA12, è stata suggerita dai risultati del progetto acustico realizzato con il software Bose Modeler: quei punti risultavano i migliori per la distribuzione omogenea in frequenza e della riverberazione del suono emesso. Nello specifico la configurazione ha previsto: 10 Panaray MA12 nella navata centrale, 6 nelle navate laterali, 4 nella zona dell’altare utilizzati come monitor e 12 per la quarta navata. Nella navata centrale i diffusori sono stati installati sulle colonne a coppie speculari, in modo da aver una diffusione diretta sia verso la navata centrale che laterale per coprire tutta l’area. Nella zona dell’abside principale, troviamo i Panaray MA12 disposti intorno all’altare per dare la possibilità a chi celebra la funzione di ascoltare con la stessa qualità il suono diffuso in chiesa. Nella quarta navata i diffusori sono stati posizionati ai lati della navata. 

Amplificatori – I 3 amplificatori Bose PM8500N, scelti per la loro potenza e configurabili con un elevato livello di scalabilità per sistemi a installazione fissa, si trovano in un rack apposito posizionato sul ballatoio dell’organo in posizione opposta e molto distante dall’altare e dal posizionamento del processore. E’ stato questo il motivo che ha generato la complessità del cablaggio dovendo sfruttare le dorsali preesistenti. 

Questi amplificatori sono dotati di presa ethernet e sono cablati al processore e al controller con un cavo Cat. Ogni amplificatore alimenta 8 diffusori, collegati in passivo a bassa impedenza.  

Subwoofer – Sempre nella zona dell’altare sono stati installati 2 subwoofer Bose MB4, che estendono la risposta in frequenza del suono fino a 45 Hz.  

Processore e controller – Il cuore dell’impianto è il processore Bose ESP1240 e il controller Bose CC-64, fisicamente collocati nella sacrestia. Questa accoppiata consente di gestire la soluzione attraverso un’interfaccia utente dedicata. Chiunque, anche senza competenze tecniche specifiche, può attivare facilmente l’impianto sfruttando gli scenari preconfigurati da MG Tecnosistemi, come meglio di seguito spiegato. 

Ricordiamo infine, come già accennato, che: 

– amplificatori PM8500, processore ESP1240 e controller CC64 sono interconnessi in rete via cavo CAT; i diffusori Panaray MA12, essendo di tipo passivo, sono cablati in modo tradizionale;

– il delay studiato in fase di progetto consente a chi ascolta di ricevere un suono uniforme e pulito, con elevata intelligibilità del parlato e chiarezza vocale anche in condizioni difficili, in ogni punto della cattedrale. 


I diffusori sono stati installati sulle colonne a coppie speculari, in modo da aver una diffusione diretta sia verso le navate centrale che laterali per coprire tutta l’area

Gestione dell’impianto con scenari preimpostati 

Come accennato, la gestione dell’impianto è stata semplificata grazie a una serie di scenari pre-impostati in grado di coprire le diverse esigenze espresse dalla committenza.

Tra le diverse situazioni a cui far fronte: le celebrazioni feriali che si svolgono nello spazio limitato della quarta navata, le messe che coinvolgono tutta la chiesa e gli eventi di carattere musicale.

«L’idea è stata quella di creare scenari audio che fossero facilmente gestibili dal parroco», spiega Munno; «Durante una messa feriale, per esempio, basta selezionare lo scenario appositamente programmato per questa occasione, e l’impianto automaticamente attiva o disattiva le zone e i setup relativi a quello scenario specifico. Questo consente di non dover fare nessuna regolazione manuale che richieda competenze tecniche. Chiunque può gestire l’impianto». 

Nello specifico, dopo aver definito quali sono le esigenze acustiche per le varie celebrazioni, sono stati programmati 6 scenari. Oltre a quello legato alle cerimonie feriali nella navata ovest, ricordiamo lo ‘scenario del coro’, che attiva alcuni diffusori e alcuni microfoni escludendone altri e quello della ‘messa della domenica’ che attiva buona parte dell’impianto compreso quello collegato all’organo. 



In alto: la pianta della cattedrale con la disposizione dei diffusori Bose Panaray MA12. Sotto, la distribuzione della pressione dBSPL totale, diretta + riflessa, full range (31÷16K Hz, Crest Factor 6 dB), software Bose Modeler

Criticità: direttive Beni Culturali, lavori in quota e cerimonie quotidiane

Nelle fasi di progettazione e installazione, ecco alcune delle criticità che si sono dovute affrontare. 

Come ricorda lo stesso Don Pietro Madeo «essendo una cattedrale-museo, tutti i lavori dovevano rispecchiare le direttive della sovraintendenza dei beni culturali».  MG Tecnosistemi ha dovuto quindi trovare di volta in volta soluzioni sempre conformi a queste direttive. Il rispetto delle norme ha indirizzato, tra le altre cose, il colore dei diffusori e le scelte fatte relativamente alle canaline.  

Essendo una cattedrale molto antica non esistevano tubi corrugati preesistenti in cui far passare i cavi. D’altra pare non era possibile in un edificio storico tutelato intaccare in alcun modo i muri dell’edificio. Per ovviare al problema del cablaggio, sono stati quindi utilizzati dei tubi di rame, fissati vicino alle volte e ai bordi del soffitto. 

La scelta del rame è stata dettata anche da criteri estetici (oltre che tecnici, il rame è un materiale ad alta efficienza di schermatura) in quanto il soffitto è ricco di fregi color oro che ben si integrano con il colore del rame. 


L’idea è stata creare scenari facilmente gestibili. Durante una messa feriale, per esempio, basta selezionare lo scenario programmato per questa occasione, e l’impianto automaticamente attiva i relativi componenti e il setup – Giuseppe Munno 


Un ulteriore elemento critico era la necessità di lavorare senza disturbare le celebrazioni, sia quotidiane che straordinarie: MG Tecnosistemi si è organizzata per sospendere e riattivare l’installazione in base all’agenda della chiesa.  

Il terzo aspetto che ha reso sfidante il progetto è stata l’altezza di alcune lavorazioni: la cattedrale di Maria Santissima Achiropita è alta 12 metri; dover raggiungere degli spazi al di sopra delle volte è stato certamente un ulteriore elemento di complessità.


A sinistra, i diffusori Bose installati all’esterno della cattedrale. A fianco, un particolare del cablaggio. Per ragioni estetiche sono state utilizzate anche tubazioni in rame

Rapporto cliente-fornitore e grado di soddisfazione 

Don Pietro Madeo si dice soddisfatto del risultato ottenuto: «Oggi ogni area della cattedrale è coperta e indipendente. Se serve una zona per una celebrazione particolare, basta selezionare lo scenario giusto e tutte le regolazioni avvengono automaticamente. Non esistono più fischi di microfoni e altri effetti negativi come avveniva con il precedente impianto. Il coro che canta dalla sua postazione, è udibile perfettamente anche dal fondo della cattedrale, con la stessa qualità audio di chi è seduto nelle prime file».  

In particolare, la possibilità di diffondere musica di qualità nella cattedrale ha aperto nuove occasioni di incontro con la cittadinanza attraverso la promozione di eventi di carattere musicale. 

Con il precedente impianto, questo non poteva avvenire: si era addirittura abbandonata l’idea di collegare i microfoni all’impianto stesso, in quanto il suono che usciva dai vecchi amplificatori distorceva la musica. Anche chi cantava distante dai microfoni non veniva percepito nello stesso modo di chi invece cantava vicino. 

«La riproduzione di musiche da cd o altre sorgenti prima era pessima, ora invece nei momenti di attesa tra una celebrazione e l’altra, è possibile riprodurre musica con qualità superlativa, in tutta la cattedrale». 

Un risultato che ha tenuto fede a quanto promesso dalla demo fatta da MG Tecnosistemi prima di iniziare i lavori: «Mi hanno fatto ascoltare una simulazione del suono con il vecchio impianto, e una con l’impianto che stavano progettando; la differenza era netta, è stato sensazionale». 


Link utili

Arcidiocesi di Rossano – Cariati
MG Tecnosistemi
Bose Professional


Persone intervistate

Don Pietro Madeo,
Parroco della cattedrale di Maria Santissima Achiropita

Giuseppe Munno,
Responsabile tecnico, MG Tecnosistemi