Supportata da Tagliabue Sistemi, l’Università degli Studi di Milano-Bicocca ha rinnovato 160 aule dotandole di tecnologie integrate in grado di garantire con grande efficacia una didattica mista, più fluida e interattiva in presenza, efficace e facilmente accessibile da remoto. 


Nel contesto dell’Università degli Studi di Milano-Bicocca, Tagliabue Sistemi ha realizzato un upgrade tecnologico che ha coinvolto 160 aule, distribuite in 8 diversi edifici, integrando tutte le tecnologie necessarie a garantire una didattica di nuova generazione: una di­dattica interattiva, che rende fluido lo svol­gimento delle lezioni, dall’attivazione delle tecnologie audio video nelle aule, alla con­divisione dei contenuti sfruttando anche l’uso dei dispositivi personali (BYOD). Parte integrante del progetto, nell’ottica di una transizione verso un approccio misto, è supportare l’accesso alle lezioni, oltre che in presenza, anche da remoto, con la pubblicazione dei video su una piattaforma di e-learning a disposizione degli studenti.  


Un’aula ‘evoluta’ dell’Università degli Studi di Milano-Bicocca. Si noti il podio multifunzionale di Tagliabue Sistemi e alcune delle tecnologie connesse: il videoproiettore e i teli per la videoproiezione

Ci raccontano meglio di cosa si tratta: Fabio Carlo Reguzzoni, Responsabile Servizi Multimediali, Università degli Studi di Milano-Bicocca e Corrado Tagliabue, Direttore Vendite, Tagliabue Sistemi.  



La sfida: lezioni fluide, didattica da remoto e supporto tecnico

Entriamo nel merito delle leve che hanno spinto l’Università verso questo progetto di ammodernamento, elencando le esigenze più sentite dalla committenza.  

1) Primo elemento di traino importante, la volontà di rendere più semplice al docente la gestione delle lezioni e l’approccio alla tecnologia: «Prima dell’inizio delle lezioni, i docenti dovevano ogni mattina presentarsi in portineria per ritirare i telecomandi per i proiettori, i cavi di collegamento e altre attrezzature. Volevamo una soluzione che evitasse questo passaggio e al contempo rendesse semplice e veloce gestire l’avvio della lezione e il suo svolgimento», spiega Fabio Carlo Reguzzoni, che quindi prosegue insistendo sulla necessità di progettare una soluzione di semplice utilizzo per gli utenti: «Abbiamo molti docenti a contratto, ‘esterni’, che vengono in ateneo solo per tenere un corso; per agevolare soprattutto questi professori, era davvero importante studiare una soluzione intuitiva: chiunque doveva essere nella condizione di iniziare a utilizzare subito le varie funzionalità, senza dover passare da un particolare processo di formazione». Per rendere fluido lo svolgimento della lezione, un altro punto importante su cui lavorare era quello delle interruzioni tecniche: «Era più volte capitato che il docente avesse bisogno di un supporto sull’utilizzo delle tecnologie durante la lezione, e quindi dovesse abbandonare l’aula per chiedere in portineria e ricercare la figura adeguata, perdendo tempo e disturbando la lezione. Anche questo era un problema che doveva essere superato», dice Fabio Carlo Reguzzoni.  


Era davvero importante studiare una soluzione intuitiva: chiunque doveva essere nella condizione di iniziare a utilizzare subito le varie funzionalità, senza dover passare da un particolare processo di formazione – Fabio Carlo Reguzzoni


2) Una seconda leva importante, che guarda al futuro, è stata la volontà di supportare una didattica interattiva e mista, rendendo le lezioni fruibili anche da remoto. A livello di interattività, il proposito era favorire il Byod per far sì che lo studente presente in aula potesse diventare rapidamente protagonista della lezione, tanto quanto il docente, intervenendo e divenendo lui fonte di materiali e contenuti da condividere. Sul piano della didattica mista, l’obiettivo era rendere le lezioni fruibili anche da remoto. Un’esigenza presente in Università già da anni, nell’era pre-Covid, che oggi non fa che rafforzarsi nello scenario in atto: «Prospettiamo un anno accademico che si svolgerà con una modalità mista, che prevede una parte degli studenti in presenza e una parte degli studenti in collegamento da casa», dice Fabio Carlo Reguzzoni a questo proposito. Le soluzioni che a breve descriveremo saranno dunque doppiamente preziose se si considera il ruolo cruciale che hanno assunto per la gestione dell’emergenza Covid in atto. 


Il podio ingloba due monitor. Quello frontale consente di accedere alle funzioni domotiche. Tramite il monitor multitouch più grande, invece, l’utente accede a tutte le funzionalità di VIA Campus e della lavagna interattiva

3) Citiamo infine un ultimo requisito richiesto dalla committenza. Per i tecnici dell’Università, garantire un corretto funzionamento di queste 160 aule – prevenendo e gestendo disagi, individuando e risolvendo eventuali malfunzionamenti ecc. – è evidentemente un forte carico di lavoro. Un ulteriore obiettivo era quello di concepire un sistema che consentisse agli addetti di agevolare flussi e procedure e ridurre i tempi di intervento


La soluzione: tecnologie e soluzioni convergono in un ‘podio multimediale’  

Entriamo dunque nel merito di ciò che è stato fatto. L’installazione ha previsto la realizzazione di 160 aule. Descriviamo ora il funzionamento delle 110 aule più evolute. Parleremo quindi brevemente delle aule ‘standard’ – che nella loro configurazione più semplice, offrono comunque un ottimo servizio a studenti e docenti – e quindi di al­cune aule del tutto particolari: la sala conve­gni, ricavata dalla riqualificazione della Torre piezometrica di viale Sarca, e la simulazione di un’aula di Tribunale, per il Dipartimento di Giurisprudenza.

Le aule evolute, così come ce le descrive Tagliabue, sono caratterizzate dalla presenza di un podio multifunzionale che contiene al suo interno tutte le apparecchiature elettroniche, i sistemi di comando e le interfacce per i collegamenti personali.  

Una delle tecnologie ospitate dal podio è il via Campus di Kramer, che consente all’utente di realizzare i processi di collaborazione, condivisione e apprendimento interattivo. VIA Campus si associa, in queste aule ‘evolute’ a Kramer VP-773A, uno switcher/scaler di presenta­zione ad alte prestazioni a cui è collegato il videoproiettore e il monitor multitouch capacitivo firmato Sharp. Tramite questo multitouch, l’utente accede a tutte le funzionalità di VIA Campus, quali la lavagna interattiva, che permette la scrittura manuale mediante apposita penna in dotazione. Un’altra soluzione fondamentale del progetto, attraverso cui viene gestita la didattica da remoto, è l’encoder Hardware di Extron modello SMP351 Plus. 


Le aule evolute sono caratterizzate dalla presenza di un podio multifunzionale che contiene al suo interno tutte le apparecchiature elettroniche, i sistemi di comando e le interfacce per i collegamenti personali

Approfondiamo quindi di seguito alcu­ne delle funzionalità che questo sistema di tecnologie mette a disposizione dell’utente: 

La gestione del BYOD – Tramite WiFi, piuttosto che collegando i Pc personali agli ingressi HDMI e VGA presenti sul podio, il docente come lo studente può condividere presentazioni e materiali presenti sul proprio device, proiettarli (la visualizzazione dei contenuti in aula è realizzata con uno o due videoproiettori, a seconda delle dimensioni delle aule) e annotarli (il docente mentre proietta la sua presentazione può sovrascrivere delle note sfruttando lo Sharp Pen Software che gli permette di usare lo schermo touch come fosse una LIM).  

Condivisione semplice dei materiali – Bastano pochi click per proiettare i contenuti o condividerli con gli studenti trasmettendoli sui loro device. Quest’operazione è sempre preceduta da una preview che consente al docente di rendere più fluida e controllata questa operazione. Per aprirsi al moderno senza trascurare il legacy, Tagliabue ricorda «che resta comunque possibile per i docenti collegare lettori DVD e document camere per materiali didattici non digitalizzati». Rispetto alla trasmissione dei contenuti direttamente sui device degli studenti in aula, Fabio Carlo Reguzzoni commenta: «C’è una doppia utilità: primo, nelle aule molto grandi consente agli studenti delle ultime file di poter vedere, al pari di quelli seduti nelle prime, ciò che viene proiettato, risolvendo alcune problematiche di visibilità legate alla distanza. Secondo, gli studenti sul proprio device possono prendere annotazioni su quello che viene presentato e in alcuni casi, se il docente abilita l’opzione, possono a loro volta trasmettere i contenuti modificati e annotati ai colleghi, tutto rimanendo al proprio posto. Questo è particolarmente utile per quelle lezioni che contemplano l’assegnazione di esercizi a gruppo e poi la successiva presentazione dei risultati all’intera classe». 


La standardizzazione dei podi, tutti uguali l’uno all’altro, offrono ai docenti la possibilità di capirne una sola volta il funzionamento, per ritrovarlo identico ogni volta in tutte le altre aule, ai tecnici, in caso di guasto, la possibilità di spostare i podi da un’aula all’altra – C. Tagliabue


Gestione dell’interattività – Le aule sono dotate di una telecamera PTZ per riprendere il docente e la platea degli studenti. In questo modo lo studente che vuole intervenire dal posto in platea, viene inquadrato dalla telecamera PTZ – che dal professore si riposiziona verso il nuovo soggetto parlante – a tutto vantaggio della registrazione, e dunque di chi segue la lezione da remoto. Sul piano audio, dei microfoni ambientali consentono di catturare la voce dello studente che sta parlando.  

La registrazione e condivisione delle lezioni –  Al termine della registrazione, in automatico il sistema carica il video sulla piattaforma dove gli studenti possono visua­lizzare da remoto le lezioni salvate su cloud. Come spiega Fabio Carlo Reguzzoni: «Tutti i nostri sistemi di aula sono integrati con una piattaforma di acquisizione e distribuzione video, Kaltura, integrata con il nostro sistema di e-learning. Tutto ciò innesta un circolo virtuoso: il docente in aula, una volta inserite le proprie credenziali, può registrare la lezione e al termine della registrazione sarà il sistema in automatico, in virtù dell’autenticazione, a trasferire la registrazione direttamente al servizio di archiviazione e distribuzione, collocandola nel profilo personale del docente. Il docente, quindi, potrà pubblicarla con facilità nello spazio virtuale dedicato al corso, dove possono trovarla gli studenti [a disposizione funzionalità anche per fare un veloce editing del video – ndr]. Questo è un punto di forza importante del nostro sistema: generalmente la pubblicazione on line di una lezione registrata non è un’operazione così veloce, comporta complessità legate alla collocazione della telecamera, all’acquisizione dell’audio, alla gestione delle piccole modifiche di editing, al trasferimento manuale del video nella piattaforma di e-learning per renderlo accessibile agli studenti ecc. Con la nostra soluzione invece i docenti possono fare tutto rapidamente e in autonomia». 

 Possibilità di col­legarsi in web confe­rence con utenti da remoto – Il podio consente l’integrazione con sistemi di web conference per am­pliare ulteriormente le possibilità a dispo­sizione dei docenti, utilizzando diretta­mente il sistema: è possibile condividere lo schermo del proprio Pc dove è attiva una call, supportata da applicazioni quali Webex, Skype o Zoom; quest’ultima possibilità di utilizzo aumentà le funzionalità e la qualità della customer experience. 

Per agevolare ulteriormente i docenti, sono stati pre-impostati diversi scenari: «Alcuni abilitano un ‘utilizzo base’, attivabile senza nessuna autenticazione, semplicemente scegliendo il tipo di lezione che si vuole fare [es.  lezione che richiede solo funzionalità audio, dove si attiva microfono e amplificazione audio- ndr], altri di livello più avanzato in cui si associano anche funzionalità più specifiche, dove gli scenari includono la proiezione di presentazioni, l’attivazione automatica della registrazione della lezione piuttosto che funzionalità di streaming verso l’esterno o di collegamento in web conference». Nel secondo caso, il docente dovrà autenticarsi tramite credenziali, un passaggio che consente di accedere anche a scenari personalizzati. Sempre nell’ottica di evitare ogni disagio, sono stati impostati scenari ad hoc per i docenti che non volevano rinunciare alla tradizionale lavagna in ardesia con gesso, con le telecamere settate per includere quello spazio di ripresa. 



SALA CONVEGNI DELLA TORRE PIEZOMETRICA 
Tra gli interventi fatti, quello sull’edificio U36, frutto del recupero della Torre piezometrica di viale Sarca, e in particolare sulla sala convegni. Come spiega Fabio Carlo Reguzzoni, Responsabile Servizi Multimediali, Università degli Studi di Milano-Bicocca: «Si tratta di uno spazio con caratteristiche particolari, molto alto, stretto e lungo. Per questo, al fine di garantire un audio di qualità, era necessario selezionare diffusori che assicurassero una diffusione uniforme dell’audio adattan­dosi al contesto». Per migliorare la qualità sonora si è deciso anche di installare alle pareti dei pannelli acustici. «Abbiamo fatto un’analisi approfondita dell’acustica dell’ambiente – spiega Corrado Tagliabue, Direttore Vendite, Tagliabue Sistemi – e, osservando i risultati, abbiamo deciso di installare dei pannelli acustici per mitigare il riverbero provocato dalla forma particolare di quello spazio».



Uniformità dei podi e controllo centralizzato: soluzioni smart per agevolare il lavoro dei tecnici  

Il podio – con microfono integrato – si connette all’alimentazione elettrica e si integra alle periferiche audio video della sala (telecamere, diffusori, videoproiettori, teli per videoproiezione) tramite un unico punto di collegamento: «La semplicità di questo metodo di collegamento e la standardizzazione dei podi, tutti uguali l’uno all’altro, offrono un duplice vantaggio – spiega CorradoTagliabue – Da un lato, per i docenti, la possibilità di capire una sola volta il funzionamento del podio e dei suoi elementi, per ritrovarlo identico ogni volta in tutte le altre aule; dall’altro, per i tecnici, in caso di guasto, la possibilità di spostare i podi da un’aula all’altra e sostituirli liberamente». Un forte vantaggio per i tecnici che devono occuparsi del corretto funzionamento di un numero così elevato di aule; tecnici avvantaggiati anche da un altro importante aspetto che caratterizza l’installazione, ovvero il controllo centralizzato dei sistemi di tutte le aule dell’università: «Un altro aspetto rilevante del nostro progetto è stato il fatto di avere un unico punto centralizzato di monitoraggio e gestione in tempo reale, realizzato sfruttando la piattaforma Fusion di Crestron – dice Fabio Carlo Reguzzoni, che prosegue – Siamo un campus distribuito su un quartiere a Milano, più alcuni edifici siti a Monza. Dopo l’upgrade, controlliamo tutto da un’unica postazione a Milano, monitoriamo lo stato di tutte le nostre aule, con possibilità di intervento puntuale su ciascun apparato al loro interno. Se per esempio un docente ci segnala di avere problemi e di non riuscire a condividere un contenuto sul device di uno studente, noi da remoto riusciamo a vedere che cosa sta succedendo in aula e poi direttamente dalla console di comando che il docente ha di fronte; possiamo quindi guidarlo nel comando o farlo noi al suo posto». Il docente ha due possibilità per attivare l’assistenza: usando una chat (gli operatori nella postazione centralizzata ricevono un alert sonoro e visivo e possono quindi rispondere), oppure sfruttando i dispositivi VOIP anch’essi a bordo dei podi; in questo caso il docente può chiamare direttamente dal podio il numero di assistenza. Sarà poi l’operatore a decidere o di intervenire da remoto oppure, se richiesto, di far intervenire un tecnico di presidio, previsto in presenza per ogni gruppo di edifici.  


Le aule ‘standard’: più semplici ma con tutto l’essenziale  

Come accennato, accanto alle aule ‘evolute’ esistono quelle ‘standard’. Sono aule che non hanno l’elemento architettonico del podio, sostituito da un tavolo angolare costruito su misura, che diventa quindi il punto di convergenza di tutte le tecnologie. Al posto del monitor touch di Sharp, c’è un tastierino domotico per richiamare gli scenari e attivare le varie funzionalità. Al netto di qualche differenza, restano comunque a disposizione degli utenti le principali opzioni di Byod e condivisione materiali. L’impianto sfrutta VIA Campus, il selettore Kramer VP-440 e l’interfaccia di comando RC-78R. Grande attenzione all’experience dell’utente, un’attenzione che passa non solo dalla scelta dei software, ma dalla cura con cui cavi a caduta HDMI e VGA sono stati fissati e integrati ai tavoli al fine di garantire all’utente accessibilità e facilità d’utilizzo. 


UN’AULA DI TRIBUNALE PER GIURISPRUDENZA
Tagliabue Sistemi si è anche occupata della realizzazione di una esatta simulazione di un’aula di Tribunale, a disposizione degli studenti di Giurisprudenza per le esercitazioni. «Per l’aula di Tribunale – racconta Corrado Tagliabue, Direttore Vendite, Tagliabue Sistemi – abbiamo realizzato noi le componenti dell’arredamento e abbiamo integrato delle telecamere, che riprendono il giudice e due testimoni, più un voice tracking. Un sistema di registrazione raccoglie gli interventi, che poi restano a disposizione di studenti e docenti». Completano l’aula dei  videoproiettori Nec, che proiettano l’immagine su uno uno schermo integrato nella boiserie di fondo».  



Link utili

tagliabuesistemi.it
Università degli Studi di Milano-Bicocca: unimib.it


Fabio Carlo Reguzzoni, Responsabile Servizi Multimediali, Università degli Studi di Milano-Bicocca

Corrado Tagliabue, Direttore Vendite, Tagliabue Sistemi