All’Università degli Studi di Bari Aldo Moro, una struttura autoportante bifacciale dà vita a un doppio ambiente destinato alle riunioni. Nell’elegante Salone degli Affreschi è stata installata una soluzione ingegnosa per andare incontro alle necessità della committenza senza snaturare l’ambiente, sottoposto a tutela della Soprintendenza. System Integrator 3G Srl, tecnologia Exertis AV.
L’Università degli Studi di Bari Aldo Moro è il secondo tra gli atenei meridionali del nostro paese e può contare su un vasto insieme di strutture. Tra queste, Palazzo Ateneo – edificio ultimato a fine Ottocento su progetto dell’architetto napoletano Giovanni Castelli – che negli ultimi anni sta vivendo una fase di rinnovamento e riorganizzazione di tutti gli spazi. Dal 2020 al 2022 è stato protagonista di un intervento di riqualificazione di parte del primo piano, già utilizzata come sede del Museo Archeologico Provinciale e poi per altre funzioni. Oggi gli stessi ambienti ospitano le aree dedicate all’amministrazione e gli organi di governo dell’Università, ovvero gli uffici del Rettorato e il Senato Accademico. Oltre al recupero e restauro di tutte le componenti edilizie, l’intervento ha riguardato gli impianti, che sono stati totalmente rifatti, con particolare attenzione al Salone degli Affreschi – oggetto di questa Case Study – oggi dotato di un elevato livello tecnologico che tuttavia non impatta su un ambiente di grande valore storico.
Ne parliamo con l’architetto Michele Cirillo, autore del progetto esecutivo e responsabile della direzione lavori per gli aspetti architettonici, Università di Bari, e con Giuseppe De Candia e Carlo De Ruvo, rispettivamente titolare e responsabile tecnico di 3G Italia, l’azienda che ha curato progettazione e installazione.
La sfida: realizzare una doppia sala riunioni in un unico ambiente storico
Insieme all’architetto Michele Cirillo cerchiamo i motivi profondi alla base di questo intervento di riqualificazione. «L’ateneo barese ha un’esperienza ultradecennale nella creazione di impresa e supporta le politiche di attivazione giovanile attraverso il Centro di Eccellenza per la Creatività e l’Innovazione.
Rafforzare la capacità di attrazione di partner industriali e favorire il match tra le competenze e i risultati della ricerca dell’Università di Bari e il mondo imprenditoriale rappresenta un obiettivo che l’ateneo persegue con forza. In questo scenario si inquadrano le azioni di potenziamento del sistema delle sedi, tra cui Palazzo Ateneo. Durante gli ultimi lavori che lo hanno interessato, si è scelto di dare particolare attenzione al Salone degli Affreschi, nel quale si svolgono gli incontri convocati dal Magnifico Rettore. Ci si è dedicati agli impianti elettrici, illuminotecnici e di trasmissione e gestione dati, scegliendo di dotare la sala di un avanzato sistema multimediale e di videoconferenza, composto da due videowall, e al tempo stesso di dividere il grande ambiente in due settori destinati rispettivamente alle riunioni plenarie e a sedute e incontri più contenuti.»
La soluzione: manufatto in acciaio corten progettato e costruito ad hoc
Giuseppe De Candia, titolare della 3G Italia, ci descrive lo spazio in cui gli è stato chiesto di intervenire. «Parliamo di una sala larga circa 7 metri e lunga ben 27, sottoposta a vincoli della Soprintendenza. Dovevamo quindi trovare una soluzione che evitasse cavi, rack e l’installazione a parete di apparecchiature, ma che permettesse di organizzare videoconferenze, streaming, registrazioni, riunioni. Il tutto doveva essere elegante e gestibile senza necessità di specifiche competenze tecniche.
Abbiamo quindi pensato di realizzare un manufatto in acciaio corten – un materiale che si ossida con un trattamento effettuato all’aperto grazie a pioggia, sole e umidità –, i cui lati più ampi fossero occupati da due videowall, con sistema audio e microfonico indipendenti, telecamere di ripresa e un sistema che potesse registrare, fare streaming e videoconferenze. Il risultato è un parallelepipedo da quasi 700 kg che suddivide fisicamente lo spazio e non copre gli affreschi. Da un lato abbiamo posizionato un tavolo da 40 posti, dall’altro uno da 8.»
Iniziamo a vedere nel dettaglio le dotazioni tecnologiche dell’ambiente più piccolo.
«Abbiamo un tavolo in vetro temperato attraversato da una canalina tecnica in cui siamo riusciti a inserire uno scaler DaisyNET 2 di Comm-Tec, che permette di collegare qualsiasi tipo di device al sistema e di trasferire i contenuti al videowall, formato da 4 monitor LG da 49”. C’è anche una telecamera che, tramite un sistema motorizzato, fuoriesce dal manufatto e permette di inquadrare i relatori e fare una registrazione, uno streaming o una videoconferenza. Il tutto è gestito anche da 4 radiomicrofoni Bosch Conference System che lavorano senza cavi e, usando la telecamera, c’è anche possibilità di auto-puntamento su chi ha preso la parola.» In questo ambiente più piccolo, dove le distanze sono minime, ci sono due diffusori diretti verso il tavolo del Rettore.
“Si sono realizzati
un radicale potenziamento
della qualità degli spazi e
delle dotazioni tecniche a
servizio degli organi apicali
dell’Università di Bari e il
rinnovamento dell’immagine
dell’ateneo – M. Cirillo
De Candia comincia a descrivere il secondo ambiente, destinato a ospitare riunioni con più partecipanti: «Qui abbiamo un videowall composto da 9 monitor LG da 55”, 3 telecamere Lumens B30U, poco invasive, di cui due direzionate verso il tavolo, che fuoriescono dal manufatto attraverso supporti motorizzati e il cui movimento è gestito da un controller Lumens VSKB30. Questo ambiente è sonorizzato da una soluzione Yamaha di alta qualità, composta dall’amplificatore XMV4140, diffusori line array VXL1B24 e subwoofer VXS10S.»
Grazie al manufatto in corten, tecnologia al servizio di due ambienti distinti
Se parte della tecnologia è dedicata a solo uno dei due ambienti, all’interno del manufatto sono presenti anche numerose dotazioni al servizio di entrambi. De Ruvo ci parla del processore audio: «Il prodotto è un Yamaha MRX7D, grazie al quale abbiamo tarato al meglio l’audio di entrambe le sale. Una particolarità era che i diffusori array non potevano essere montati a parete per i vincoli della Soprintendenza. Abbiamo allora progettato due totem anti-ribaltamento, sempre in corten».
Anche per il video, diverse dotazioni si rivelano utili per i due ambienti, come spiega De Candia: «Tutto viene gestito da un processore video Barco PDS-4K, grazie al quale abbiamo creato diversi scenari. Abbiamo anche l’Epiphan Pearl Mini per lo streaming e la registrazione automatica, gestito da un monitor touch da 7” Cue. Grazie al sistema di gestione della Cue – prosegue lo stesso De Candia – chiunque può controllare l’impianto in modo semplice in tutte le sue potenzialità. Il sistema permette, oltre alla gestione di tutte le apparecchiature AV, anche di creare scenari per le varie attività; effettuare incroci di operazioni video, audio, accensione e spegnimento delle apparecchiature; monitorare in preview tutti i flussi video tramite rete, su dispositivo di commutazione virtuale. È stato anche possibile customizzare l’interfaccia grafica e inserire sul diplay touch il logo Uniba».
Parliamo di una sala
sottoposta a vincoli della
Soprintendenza. Dovevamo
quindi trovare una soluzione che
evitasse cavi, rack e installazioni
a parete, ma che permettesse
di organizzare videoconferenze,
streaming, registrazioni, riunioni. – G. De Candia
De Ruvo entra nello specifico dell’impianto video delle sale, introducendo altri due prodotti. «Abbiamo installato 3 convertitori tvONE 1T-FC-677, che convertono in SDI il segnale HDMI in uscita dalla telecamera Lumens, necessario per il processore Barco ma anche per i 3 monitor di preview SmartScope Duo 4K, i quali visualizzano ciò che la singola telecamera sta inquadrando.»
Torniamo da De Candia per un approfondimento sul manufatto in corten. «Contiene il rack con tutte le apparecchiature e il server di gestione. Un’anta a tutta altezza si apre grazie a una chiave particolare la cui serratura non si nota. All’interno, abbiamo creato due cassettoni per i caricabatterie per i microfoni wireless e documenti vari. In alto, è completamente aperto. Dato che l’aria calda tende a salire, in questo modo siamo certi che sia sempre ben arieggiato.»
De Ruvo aggiunge qualche altro dettaglio. «Per creare omogeneità di scarico dei pesi sul pavimento, abbiamo inserito un pannello in legno MDF livello 6 e, al di sotto, una lastra di poliuretano che attutisce maggiormente il peso.»
Storia e tecnologia nello stesso scenario per un risultato di successo
All’architetto Cirillo chiediamo un commento sul risultato. «Con questo progetto sii sono realizzati un radicale potenziamento della qualità degli spazi e delle dotazioni tecniche a servizio degli organi apicali dell’Università di Bari e il rinnovamento dell’immagine dell’ateneo. La struttura in acciaio corten, appositamente studiata e realizzata, si configura da un lato come una vera e propria macchina, pensata per assecondare tutte le esigenze del Senato Accademico, e dall’altro come elemento architettonico nuovo, ma in dialogo dimensionale, materico e cromatico con lo spazio del salone e le teche storiche presenti lungo le pareti. Tutto questo è valso il premio InArch 2023 per gli interventi di riqualificazione del patrimonio edilizio esistente». Un’opera di cui andare davvero molto fieri.
Persone intervistate
Michele Cirillo,
autore del progetto esecutivo e responsabile della direzione lavori per gli aspetti architettonici, Università di Bari
Giuseppe De Candia,
titolare di 3G Italia
Carlo De Ruvo,
responsabile tecnico di 3G Italia