Il cablaggio di un impianto deve essere realizzato con cavi coassiali ad elevate prestazioni, indispensabili per assicurare la cosiddetta qualità allo stato dell’arte. Determinante anche la meccanica dei connettori.

Realizzare un impianto di ricezione allo stato dell’arte, affidabile nel tempo, non è soltanto una questione di rispetto delle norme ma, anche e soprattutto, di etica e di cultura professionale. La soddisfazione del cliente la si misura valutando diversi parametri: la continuità e l’affidabilità del servizio sono le principali. L’affollamento dei segnali wireless, non ultimi quelli riferiti all’LTE, è in costante aumento: diventa prioritario assicurare un’elevata efficienza di schermatura ai segnali in distribuzione, sia sui cavi che sui connettori, quindi anche sulle bretelle di collegamento. E non conviene farsi ingannare dal fatto che, al momento, le interferenze LTE non si sono manifestate in quantità. Non appena le celle saranno ‘cariche’ di abbonati che genereranno elevate quantità di dati in trasmissione e ricezione la situazione potrebbe diventare critica.


LTE PROtection

Connettore Self Install IECF90C IEC femmina a 90°, disponibile anche in versione maschio.
Connettore Self Install IECF5.1C, disponibili in versione maschio e femmina.
Connettore IECMC 703 maschio a compressione; è disponibile anche la versione femmina.

CAVEL, con la dicitura LTE PROtection, ha contraddistinto i modelli da utilizzare nei nuovi impianti di ricezione, nelle ristrutturazioni e negli adeguamenti di quelli già in funzione. Sono cavi con attenuazione di schermatura di classe A, A+ e A++. Per la scelta del cavo l’installatore può agire in due modalità: suddividere l’impianto di ricezione in più tratte, a ciascuna delle quali si assegna un rischio interferenze diverso e il corrispondente modello di cavo coassiale oppure utilizzare il miglior cavo, indifferentemente, per tutte le tratte dell’impianto. Così, ad esempio, i cablaggi da realizzare fra l’antenna di ricezione e il centralino, da palo o da interno, conviene realizzarli con un cavo coassiale in classe A+, come il DG100 e DG113 o, nei casi più critici, con un cavo in classe A++ come l’RP 913B. È indubbio che la parte dell’impianto più esposta alle interferenze sia quella del tetto e del solaio. Molte delle stazioni LTE sono montate sui tetti dei palazzi o sui tralicci dedicati, vicini in linea d’aria ad antenne e centralini TV. All’interno del palazzo, la struttura offre già una schermatura parziale: sempre che la stazione radio base non venga posizionata sullo stesso tetto del palazzo o in prossimità dello stesso, si potrà optare per due cavi come il DG 70 o il DG 80, in classe A. Discorso diverso, invece, merita l’abitazione e quindi il cavo di collegamento fra la presa di utente e il televisore/decoder.