Con la nomina di Pietro Guerrieri è stata avviata una nuova fase strategica che vede SES ASTRA offrire capacità satellitare per tre tipologie di servizi: televisione DTH, servizi SNG e per alimentare i ripetitori della televisione digitale terrestre.

Un manager italiano, Pietro Guerrieri, con una profonda esperienza nel mercato di riferimento, molto vicino alle esigenze dei broadcaster e degli operatori radiotelevisivi. Ecco la nuova mossa di SES ASTRA per il mercato italiano, un mercato definito strategico e perciò al centro dell’attenzione per l’operatore lussemburghese. Dopo aver aperto in Italia una sede nel 2008, con l’obiettivo di sviluppare il business presidiando il territorio, SES ASTRA presenta al mercato italiano nuove strategie che allargano a 360° la tipologia dei servizi offerti, non più limitati alla fornitura di capacità per il broadcasting DTH. Di queste e altre novità ne abbiamo parlato con Pietro Guerrieri, il nuovo General Manager per Italia, Grecia e Turchia.


La suddivisione del territorio

«Nell’ottica di decentralizzare le attività di Marketing & Sales -esordisce Pietro Guerrieri- SES ASTRA, sotto la guida del Direttore Commerciale Norbert Hoelzle, ha suddiviso il territorio in cinque macro regioni, quattro in Europa e una in Africa, garantendo al proprio management maggiori autonomie decisionali per interpretare con più rapidità le esigenze del mercato e dei potenziali clienti, facilitando così relazioni e sinergie. In questo nuovo contesto, l’Italia appartiene alla regione Europa centrooccidentale, insieme a Benelux, Germania, Svizzera, Austria, Turchia e Grecia con Norbert Willems nel ruolo di VP & Chief Regional Officer; in qualità di General Manager di SES ASTRA per l’Italia seguo, nello specifico, i mercati italiano, turco e greco». Il team italiano di SES ASTRA, oltre a Pietro Guerrieri è composto da Renata Carcassi nel ruolo di Sales and Marketing Manager Italia e Alessandro De Meo, Regional Finance Director Central & Western Europe.

Pietro Guerrieri, General Manager di SES ASTRA Italia

Decentrare per focalizzare

L’ASTRA 3B, durante la fase di test delle antenne nello stabilimento di EADS Astrium a Tolosa

Guerrieri aggiunge: «Oggi è ancora più determinante rafforzare e sviluppare a livello locale il legame e la collaborazione con gli operatori. SES ASTRA ha voluto interpretare questa esigenza riorganizzandosi a livello di Gruppo per decentralizzare e approfondire le relazioni locali e la collaborazione con i clienti. Il consolidamento del team italiano dimostra il nostro forte coinvolgimento in questo mercato: su questa scia sono state impostate nuove strategie di penetrazione del mercato nazionale». Storicamente SES ASTRA ha sempre fornito capacità satellitare per servizi DTH, l’offerta con la quale ha esordito fin dagli albori. «Dalla fine dello scorso anno – continua Guerrieri – SES ASTRA ha deciso di presentare al mercato italiano un’offerta completa: al DTH è stata aggiunta la fornitura di banda satellitare specifica per servizi SNG, la cosiddetta contribuzione satellitare, e i servizi di distribuzione per alimentare i ripetitori della televisione digitale terrestre, come rete di back-up oppure feed primario. Per garantire il miglior rapporto costo/prestazioni lavoriamo su 3 posizioni orbitali: 31,5° – 23,5° e 19,2° Est”. «Una strategia subito premiata dal mercato – ci rivela Guerrieri – perché i primi risultati sono già arrivati. Abbiamo firmato i primi contratti con TV Italia e Profit per la distribuzione, via satellite, del segnale DTT ai ripetitori terrestri dai 31,5° Est. La decisione di utilizzare questa posizione orbitale per alimentare i ponti radio via satellite si è rivelata adeguta per almeno due motivi: offriamo grandi performance al suolo per un servizio stabile e affidabile, soprattutto in presenza di condizioni meteorologiche avverse; secondo, utilizziamo modulazioni che ottimizzano lo sfruttamento della banda; quest’ultimo aspetto ci permette di praticare condizioni commerciali molto convenienti agli operatori».


Contribuzione e Direct To Home

Il lancio di ASTRA 3B, dalla base spaziale di Arianespace a Kourou in Guiana Francese. Il satellite è stato posizionato a 23.5° Est

I servizi relativi agli eventi live, ossia le contribuzioni SNG, godono della copertura satellitare a 23,5° Est. «Anche questo satellite – ci dice Guerrieri – inizialmente previsto e ancora utilizzato per una posizione DTH su buona parte dell’Europa, si sta rivelando utile anche per i servizi di contribuzione satellitare. Abbiamo di recente firmato un accordo con Telecom Italia Media Broadcast per un servizio permanente di copertura degli eventi live: una dimostrazione, questa, che il livello dei broadcaster che scelgono ASTRA sta crescendo. E sono in dirittura l’arrivo altri importanti accordi. Lo sviluppo del mercato DTH ossia la nostra mission principale, invece, richiede più tempo; bisogna influenzare il mercato dell’utente finale e sviluppare le installazioni dual feed. Il nostro asso nella manica è il polo orbitale a 19,2° Est, con i suoi 120 transponder, 1100 canali di cui 315 FTA e 68 in HD: si tratta della posizione più seguita in Europa. L’Italia occupa la quarta posizione in termini di mercato, con oltre due milioni di parabole orientate a 19,2° Est. Questo dato fa riflettere ancora di più perché è stato raggiunto spontaneamente, senza particolari iniziative di marketing, grazie all’elevata qualità dei canali trasmessi, d’interesse internazionale. Con la crescita dei servizi HD, che diventerà a breve un’offerta di base per la Pay-Tv, siamo convinti che il mercato richiederà più posizioni orbitali: quelle attualmente in uso sono prossime alla saturazione. La posizione a 19,2° Est può diventare la vera soluzione per numerosi broadcaster che non trovano capacità per il DTH in Italia; in questa posizione abbiamo già 68 canali internazionali ad alta definizione attivi. Ovviamente, questo significa avere rapporti sempre più costanti e frequenti, con i broadcaster nazionali come RAI e Mediaset, ma anche con le emittenti locali interessate a utilizzare satelliti a copertura molto estesa». «Siamo convinti – conclude Pietro Guerrieri – che il momento è maturo per agire e dobbiamo coinvolgere, da subito, il maggior numero di broadcaster. Il servizio DTH, come lo abbiamo sempre considerato, è destinato a subire profonde mutazioni in futuro. A questa evoluzione seguirà la nascita di nuovi dispositivi capaci di associare la possibilità di ricevere canali satellitari a contenuti complementari, veicolati in rete con protocollo IP. E il satellite si farà carico di diffondere la parte più ‘pesante’ di questi contenuti che la rete, per sua natura, non potrà gestire; il satellite è il mezzo più sicuro ed economico per diffondere questi contenuti e così crescerà il consumo di banda satellitare».