La dotazione tecnologica dei condomini è destinata a crescere, così come la complessità delle installazioni, secondo la logica dell’integrazione dei sistemi. L’installatore d’antenna è favorito in questa trasformazione, ecco i motivi.

La fruizione dei contenuti video si evolve, in linea con le esigenze e le abitudini delle nuove generazioni, sempre più native digitali. 
L’offerta dei programmi televisivi si è adeguata per garantire la visione in ogni luogo, a qualunque 
ora, con qualsiasi device. In un’epoca dove l’evoluzione del mercato è trasversale non soltanto ai device ma anche alle reti di distribuzione, è comprensibile chiedersi se l’impianto d’antenna (SAT e TV) manterrà la sua importanza strategica anche in futuro.


Risorsa strategica

Un impianto TV centralizzato rappresenta un’infrastruttura di rete preziosa: viene considerata primaria e strategica dai broadcaster; è però fondamentale realizzarla con tecnologie 
abilitanti (il dCSS nel caso della distribuzione satellitare) perché sia utile, flessibile e pronta a 
future evoluzioni. 
Certamente, l’impianto d’antenna tradizionale non rimarrà l’unico a distribuire i programmi 
TV: la rete Broadband già si affianca con servizi complementari. Ad oggi, però, appare remota 
la probabilità che una nuova rete (broadband) sostituisca del tutto una rete esistente (Sat e/o 
Terrestre). Per soddisfare la quantità di banda richiesta dai futuri servizi bisognerà utilizzare 
tutte le reti disponibili, nessuna esclusa. Per questo motivo il binomio grossista/installatore deve acquisire nuove competenze e trasformare il proprio atteggiamento, dalla vendita 
del semplice prodotto a quella della soluzione e del servizio, considerando tutte le opzioni di rete possibili. Un percorso che Sky ha intrapreso da anni; ad esempio: il decoder MySkyHD offre 
diversi servizi innovativi, come la possibilità di far ripartire dall’inizio un programma già iniziato (sinergia Broadcast/Broadband).


Broadcast e Broadband: la sinergia delle reti

Ogni rete, per sua natura, si presta a distribuire meglio alcune tipologie di servizio. Ecco i punti di forza della rete Broadcast: 
– economica nella distribuzione dei contenuti ‘da uno a tutti’, modalità broadcast; 
– capace di garantire la costanza delle prestazioni ossia la qualità del servizio (QoS); 
– bassa latenza di trasmissione, adeguata alla distribuzione di eventi in diretta. 

Questi, invece, i punti di forza della rete Broadband: 
– bidirezionale, adeguata ai servizi interattivi; 
– adatta a servizi Unicast e Multicast. 
– conveniente per il broadcaster perchè il costo di manutenzione della rete non è a suo carico. 

Sommando tutti i punti di forza appare evidente quanto le reti siano sinergiche e complementari fra loro. Fra i futuri servizi, quelli generati dall’IoT (Internet of Things), che porteranno nei condomini 
una quantità di sensori e device da collegare in rete e da gestire anche in modalità remota. Quali 
servizi scaturiranno da questa evoluzione e chi li gestirà è ancora da decidere, una cosa però è 
certa: l’impianto di comunicazioni elettroniche nei condomini sarà di riferimento.


Verso uno standard condiviso

Al DVB World 2017, il convegno di riferimento per discutere gli scenari futuri del mercato, è emerso un elemento importante: la volontà di sviluppare uno standard unico e condiviso, per reti broadcast, broadband e mobile, basato su protocollo IP. 

La Trasformazione 
– L’impianto centralizzato TV rimane di riferimento; si affianca la rete Broadband, complementare 
– Per soddisfare la quantità di banda richiesta dai futuri servizi saranno necessarie tutte le reti disponibili 
– L’IoT valorizza l’impianto di comunicazioni elettroniche 

Gli Elementi Competitivi 
– Sviluppare competenze di rete, con protocollo IP 
– Approfondire l’integrazione dei sistemi nell’ottica dei nuovi servizi 
– Individuare quando le reti sono sinergiche e complementari fra loro


Attivare sinergie

Alberto Zanellati 
CNA, Coordinatore Nazionale Impianti Televisivi-Elettronici 

«Credo che l’impianto centralizzato condominiale, nell’ottica delle comunicazioni elettroniche, diventerà ancora più centrale nel prossimo futuro. Certo, si trasformerà: quindi installatori e grossisti dovranno ridefinire la loro attività, probabilmente nascerà una nuova categoria di professionisti capace di interpretare il cambiamento, servirà umiltà e passione». 
«Da anni, si descrive il Broadband come un potenziale concorrente 
che potrebbe sostituire le reti Broadcast satellitari e terrestri. A mio parere non serve che una nuova rete, come quella Broadband, che prenda il posto di una rete esistente (la rete Broadcast). Invece, è necessario avere disponibili più reti con caratteristiche diverse, per elevare la User Experience dei servizi che verranno. 
Uno scenario che preveda i tetti dei futuri condomini senza parabole e antenne mi sembra poco ipotizzabile».


La risorsa frequenziale

Claudio Pavan 
Confartigianato, Presidente Nazionale Antennisti Elettronici 

«Libertà di scelta e neutralità tecnologica significano poter accedere a tutte le reti disponibili per ottenere, a seconda dei servizi, la miglior qualità e un’adeguata personalizzazione. Il mercato crescerà e servirà il contributo di tutti. Bisogna supportare gli installatori ad allargare la loro visione ad altre tipologie di impianto, nell’ottica dell’integrazione dei sistemi; la specializzazione è il vero valore da coltivare». 
«Non dimentichiamo che l’impianto centralizzato TV ora possiede un’ulteriore marcia in più: avanza dello spazio in termini di banda di frequenze. I canali UHF, dal 61 al 69, possono essere destinati alla distribuzione indoor di futuri servizi. Infatti, le norme non hanno ridotto la banda passante dei centralini quando queste frequenze sono state destinate all’LTE. E fra qualche anno si aggiungeranno anche i canali UHF dal 49 a 60, per un totale di 200 MHz».