Coraggio nel perseguire qualità e affidabilità. Sapersi mettere in gioco per affrontare l’andamento del mercato è sinonimo di rinnovamento e innovazione: questa è l‘identità di Exhibo.
Volume: SIAV_04_14 – Pagine: da 40 a 45
Qualità e affidabilità sono i capisaldi fondamentali di ogni mercato professionale.
Poi viene il margine di contribuzione e, di conseguenza, il prezzo.
Oggi, questi valori spesso vengono messi in discussione: prevale
l’analisi di breve periodo, povera di valore aggiunto per tutti,
nell’attesa che qualcosa cambi. Anziché reagire si preferisce assumere
un atteggiamento passivo, che alimenta una cultura pericolosa, incapace
di generare quelle risorse necessarie a progredire e prosperare, per
assicurare futuro al mercato stesso.
Sul mercato da oltre 55 anni
Exhibo di recente ha festeggiato i 55 anni di vita. Sul mercato è sempre stata riconosciuta come un’azienda dinamica e di riferimento per la qualità e l’affidabilità dei prodotti distribuiti, capace di offrire un supporto pre/post vendita di alto profilo, basato sulla credibilità e la disponibilità; questo è il suo DNA aziendale.
Abbiamo incontrato Luca Maragliano Caranza, amministratore delegato e Graziano Somaschini, responsabile della BU Professionale, nella sede Exhibo di Vedano al Lambro adiacente al Parco di Monza, un’area verde di quasi 700 ettari che comprende anche l’Autodromo Internazionale. L’obiettivo della chiacchierata è stata l’analisi del mercato oggi, i suoi trend e le opportunità che Exhibo offre ai propri integratori/installatori, con numerosi riferimenti al passato, denso di valori e di esperienze all’avanguardia.
Le origini
Exhibo
viene fondata nel 1958 da Ferrante Anguissola d’Altoè, Franco
Maragliano Caranza e Raffaele Becherucci, tre amici entusiasti di
elettronica, in particolare di musica e audio.
Becherucci, laureato in ingegneria, conosceva molto bene il tedesco e
l’inglese, cosa affatto non comune a quei tempi. Tutti e tre
viaggiavano di frequente, tanta voglia di fare e il fiuto per gli
affari. La sede operativa viene stabilita a Milano, quella
amministrativa a Firenze. Curiosa la scelta del nome: Exhibo deriva dal
latino Exhibeo ossia “metto in mostra”, la matrice dell’inglese
“Exhibition”.
In effetti, è proprio questa l’identità di un distributore:
selezionare alle fiere specializzate quei marchi adatti al mercato
locale e avviare la distribuzione dei loro prodotti. Tutto avvenne
proprio in questo modo. La Germania nel dopoguerra organizzava una fiera
ad Hannover, non era un’esposizione specializzata, piuttosto una fiera
campionaria che metteva in mostra per ben due settimane il meglio della
produzione nazionale: il bisogno di riscatto e la volontà di farsi
accettare nuovamente dagli altri paesi europei era forte. Durante la
fiera di Hannover le aziende locali nei propri stand offrivano il pranzo
ai visitatori: cucine immense, tavoli e sedie per tutti.
I marchi rappresentati all’inizio da Exhibo vennero in parte
ereditati dalla S.P.E., una precedente esperienza imprenditoriale di
Becherucci. Fra questi il Laboratorium Wennebostel fondato dal prof.
Fritz Sennheiser che in seguito diventerà Sennheiser Electronics, oggi
un gigante nel mondo delle telecomunicazioni con un fatturato che sfiora
i 600 milioni di Euro. La collaborazione con Sennheiser è stata ed è
tutt’ora di grande importanza; con il proprio management Exhibo ha
stabilito un rapporto di grande fiducia e di collaborazione per oltre
mezzo secolo, un risultato da costruire giorno per giorno, che richiede
abilità nella gestione dei rapporti aziendali e profonda capacità di
condivisione. Tra gli altri famosi marchi ricordiamo anche Isophon,
Vogt, Spinner, NSF, Kathrein: tutti selezionati in base alla qualità,
che doveva risultare ineccepibile.
Le verifiche in laboratorio
«L’attività iniziale di Exhibo – ci racconta Luca Maragliano Caranza – riguardava prevalentemente la fornitura di componentistica elettronica: la conoscenza della tecnica e della tecnologia di Ferrante Anguissola d’Alto era tale da poter dialogare alla pari con i progettisti delle aziende di produzione nazionale. Il dialogo era facilitato perché parlavano la stessa lingua. Ma il valore aggiunto di Exhibo era anche un altro: Ferrante provava personalmente, nel proprio laboratorio di casa, i prodotti che l’azienda rappresentava. Tutto ciò rendeva più semplice e immediato il rapporto con i progettisti: le soluzioni di cui loro avevano bisogno venivano individuate rapidamente, l’efficacia del servizio era garantita. All’inizio, con i prodotti Sennheiser riuscimmo a generare innumerevoli opportunità: con la Rai, Exhibo instaurò rapidamente un rapporto dinamico, soprattutto con il laboratorio di Torino, che sarebbe diventato successivamente il Centro Ricerche e Innovazione Tecnologia della Rai. Il portafoglio di Exhibo si è sempre sviluppato per soddisfare una necessità del mercato: l’avvento del secondo canale televisivo, ad esempio, fu l’occasione per avviare l’importazione dei cavi coassiali in rame corrugato e, successivamente, le guide ellittiche corrugate della Kabelmetal ».
Realizzazioni di prestigio
«Kathrein è un altro brand storico rappresentato da Exhibo che mi piace ricordare – aggiunge Graziano Somaschini. È
stato fondamentale collaborare con questa azienda quando siamo stati
chiamati a contribuire per realizzare le reti di comunicazione di Enel.
La filosofia di Kathrein si sposava bene con l’identità di Exhibo; il
motto della casa bavarese, infatti, è ‘la qualità si fa strada da sola’.
Anche TRW, produttore californiano di transistor, con i suoi componenti
di potenza per radiofrequenza ha partecipato al consolidamento della
nostra Azienda. Lo sviluppo dei ricetrasmettitori in servizio sui mezzi
mobili delle Istituzioni, il fenomeno delle Radio e TV commerciali, la
realizzazione della Metropolitana di Milano, il servizio Radio Taxi
rappresentano soltanto alcune delle installazioni di prestigio alle
quali abbiamo contribuito, che hanno consentito a Exhibo di espandersi
anche al mondo dell’audio professionale. Verso la metà degli anni ’70,
poi, l’avvento dell’Hi-Fi avrebbe dato sempre di più grandi
soddisfazioni all’Azienda: un esempio su tutti la mitica cuffia
Sennheiser HD 414 di tipo aperta, quella con i padiglioni
gialli. Ne sono stati prodotti oltre 10 milioni di pezzi. Così come la profonda conoscenza della
radiofrequenza, che avrebbe portato Exhibo a diventare consulente e fornitore principale delle
più importanti società di telecomunicazioni, per il mercato della telefonia cellulare. Abbiamo
fornito noi le prime antenne di telefonia mobile a Omnitel. I nostri interlocutori erano i system
integrator che si aggiudicavano gli appalti per costruire le celle della rete, tralicci compresi ».
Negli anni ’80 Exhibo si era strutturata in 6 divisioni: ciò
consentiva di seguire ogni specifico mercato con strutture dedicate e di
mantenere più facilmente un equilibrio per la legge della
compensazione. Affrontando il tutto con la dovuta serenità e
concentrazione. Un esempio significativo riguardò l’avvento della
televisione a colori. La politica la ostacolò al punto da decretare,
indirettamente, il fallimento di numerosi produttori nazionali, la
maggior parte dei quali acquistava parte della componentistica da
Exhibo. Ciò rappresentò, e non solo per Exhibo, un problema non da poco
da affrontare.
Aggiornamento e collaborazioni
Stimolare
l’aggiornamento è un’attività indispensabile per assicurare a
integratori e installatori le migliori condizioni di lavoro.
«Le sessioni formative organizzate da Exhibo negli anni hanno sempre riscosso un significativo interesse – ci spiega Graziano Somaschini. Abbiamo
iniziato con ‘Audio 79’, organizzato nel 1979 a Venezia e Milano,
specifico sulla gestione delle registrazioni audio dal vivo e in studio.
All’epoca nessun altro importatore li organizzava: erano a pagamento,
articolati su 3 sessioni: broadcast, installazione, editing audio; il
numero dei partecipanti variava da 20 a 30. O, ancora, il corso di due
giorni dedicato all’Accademia della Scala, frequentato da fonici di
studi live: un percorso didattico che iniziava con la descrizione di
come è fatto un microfono fino ai sistemi di diffusione audio in
ambienti dedicati, anche molto diversi fra loro».
Infine, le storiche collaborazioni con artisti italiani di fama
internazionale come i Pooh, Elisa, Nek, Gianna Nannini ed eventi come
Live 8, Pavarotti & Friends, solo per citarne alcuni. «Exhibo
offre un insieme di brand che consentono all’integratore di progettare
soluzioni audio integrate, quindi organizziamo sempre workshop specifici
dedicati – chiarisce Graziano Somaschini. Non sempre è
facile convincere gli integratori sul valore fondamentale della
formazione. In Italia abbiamo ancora parecchia strada da fare in questo
senso. Il tempo da dedicare a queste attività a volte viene considerato
giustamente come un investimento, altre volte non viene adeguatamente
valorizzato e si fatica ad avere una partecipazione numerosa, nonostante
Exhibo svolga questa attività gratuitamente. Forse, se venissero
proposti a pagamento, maturerebbe maggior consapevolezza fra i
partecipanti. Ovviamente bisogna essere attraenti negli argomenti e
nelle novità di prodotto, questo è chiaro, però non sempre la risposta è
entusiasmante. Abbiamo anche organizzato corsi di formazione per
società senza scopo di lucro: ad esempio, abbiamo raggiunto un accordo
con la Società Umanitaria per realizzare corsi di fonico a ragazzi che
si avvicinavano al suono e all’audio per la prima volta: molte nozioni
tecniche e qualche informazione sui prodotti».
Il valore del progetto
Un
altro concetto che in Italia fatica a entrare nella cultura degli
operatori del mercato è il valore del progetto che precede
un’installazione; inoltre, il progetto deve necessariamente riflettere
valori di qualità e non soltanto sodisfare l’aspettativa del prezzo.
Il progetto dovrebbe essere sempre valorizzato economicamente: non è
possibile offrirlo gratuitamente. Le aziende cercano in ogni modo di
agevolare il lavoro degli installatori ma realizzare gratuitamente un
progetto rappresenta una cattiva abitudine. A volte, per aggiudicarsi la
commessa si compiono scelte che, in prospettiva, generano danni. Il
confronto fra chi vuol fare bene e chi è attratto solo dal prezzo,
cedendo alla tentazione del ribasso, è quotidiano.
«Bisogna aver coraggio – è il commento di Luca Maragliano Caranza – e
rifiutare ordini anche importanti quando la marginalità non è
sostenibile e continuare a dedicare tempo alle attività di formazione,
anche se nell’immediato non portano fatturato: gli integratori devono
dedicare più tempo alla conoscenza; le crisi sono cicliche e spingono i
mercati ad una feroce selezione: oggi più che mai bisogna puntare molto
sulla formazione. Però, anche l’utente finale deve dimostrare coraggio
nel dare la precedenza a soluzioni che hanno un costo più elevato, ma
sono di indiscussa qualità. E la qualità rende il mercato più robusto,
stabile e garantisce risorse per lo sviluppo ».
K-Array e l’Arena di Verona
Mai
nessuno prima aveva proposto all’Arena di Verona un impianto audio per
la lirica: con Sennheiser e K-Array è stato realizzato. Un classico
esempio di ciò che si può fare oggi con la tecnologia ma che l’utente
finale spesso ignora per un semplice motivo: argomentare adeguatamente
le soluzioni è ancora affare di pochi.
«Abbiamo generato un ascolto invisibile durante l’esecuzione di un’Opera – ci racconta Luca Maragliano Caranza – installando
un sistema audio che non si vede, una cosa impensabile qualche a anno
fa. Il sistema è stato adattato alla realtà del contesto, è capace di
non invadere l’effetto acustico dell’ambiente stesso. In questo progetto
abbiamo avuto un ruolo fondamentale: un progetto complesso e
importante, dove erano coinvolti il nostro cliente, i fornitori K-Array e
Sennheiser e la città di Verona. L’apporto di Graziano Somaschini è
stato fondamentale in quanto vi sono state alcune fasi critiche che
avrebbero potuto compromettere la buona riuscita del progetto».
«K-Array e Sennheiser avevano la soluzione al problema – aggiunge Graziano – e
la soddisfazione è stata enorme: l’impegno di K-Array nel garantire un
livello audio di +6 dB a centro Arena ha rappresentato il punto di
partenza. Abbiamo discusso a lungo con gli orchestrali, i lirici, i beni
culturali, che alla fine hanno apprezzato la bontà del sistema:
un’esperienza affascinante, ricca di emozioni».
Il sistema installato viene noleggiato dall’Arena di Verona durante i
mesi della stagione lirica; si monta rapidamente, non si vede,
l’effetto è esaltante per tutti, non è previsto l’uso del microfono su
ogni artista. I microfoni sono a bordo palco e captano esattamente
quello che il pubblico ascolta, rispettando lo spettro sonoro del palco.
La divisione Acustica Ambientale
Oggi
le divisioni di Exhibo si sono trasformate in ‘strategic business unit’
e sono tre, la più importante per fatturato è sempre quella
professionale, seguita dal consumer sul quale, negli ultimi anni,
Sennheiser ha puntato molto. Nel 2013 è stata lanciata la nuova business
unit dedicata all’Acustica Ambientale e all’Insonorizzazione: Exhibo
vanta una lunghissima esperienza nel campo dell’elettronica e nell’audio
attivo.
«Secondo noi è giunto il momento di investire nell’acustica passiva – ci spiega Luca Maragliano Caranza – perché
i due mondi devono convivere: in Italia la cultura in questo senso è
ancora tutta da costruire, quindi bisogna fare molta comunicazione e
formazione però siamo avvantaggiati perché il nostro obbiettivo è
rivolgerci ai mercati che già presidiamo con le nostre due business
unit, parlando a rivenditori, sistemi integrator e progettisti che si
occupano di impianti audio. L’obiettivo è far capire al mercato che per
diffondere il miglior suono non basta acquistare un impianto top;
bisogna prestare attenzione all’ambiente, al trattamento delle pareti. I
risultati di questa semina non sono immediati: quando manca la cultura
bisogna investire tanto tempo, coinvolgere le persone e spiegargli che
il progetto deve essere remunerato: siamo convinti che alla fine verremo
premiati; per ottenere risultati significativi, lo sappiamo, bisognerà
aspettare il medio-lungo periodo ma questo è un terreno fertile: abbiamo
i prodotti e la capacità di generare e gestire consulenze, per far
percepire al mercato che l’acustica ambientale è davvero più importante
di quanto si è soliti credere».
In effetti, soprattutto nell’ultimo decennio ci si è concentrati
soprattutto sulle prestazioni video: l’avvento dei grandi schermi e
dell’alta definizione hanno polarizzato tutta l’attenzione e la qualità
dell’audio è passata in secondo piano. Anche i televisori piatti sono
piuttosto scadenti da questo punto di vista. Un’acustica ambientale
adeguata migliora in ogni caso le prestazioni in un impianto audio: ne
sanno qualcosa gli esperti di home cinema. Tutto ciò, ovviamente, non
vale soltanto a casa o negli ambienti dove si ascolta della buona musica
come teatri, auditori e cinema: anche i ristoranti, le cliniche e gli
ospedali, le aule didattiche, le sale riunione, gli uffici sono ambienti
dove l’acustica ambientale contribuisce a raggiungere un confort che
migliora, a seconda dell’ambiente, la qualità della vita o la
produttività.
Ad esempio, in un ristorante, la musica di sottofondo deve essere
rilassante per facilitare la conversazione. In un ambiente come un’aula
didattica o una sala riunione, invece, la qualità dell’impianto audio
completata da un trattamento acustico corretto, agevola la
concentrazione e l’efficacia dei discorsi.
Conclude Graziano Somaschini: «L’acustica ambientale di qualità
rappresenta l’ultima frontiera del lusso: vivere in un ambiente
confortevole dove non sei obbligato ad alzare la voce per comunicare e
dove non senti rumori fastidiosi, esalta le emozioni e ti coinvolge, ti
fa sentire di più a tuo agio. I brand che rappresentiamo sono ben
posizionati in questo senso».