La creatività è ormai riconosciuta come uno degli skill più importanti nel mondo lavorativo. In ambito AV il suo ruolo è importante sia per migliorare i processi interni, sia per trovare, anche a budget contenuti, soluzioni di progettazione innovative.


▶ Nel suo Opening address Duncan Wardle, ex Disney executive, attualmente consulente di aziende come Apple, Disney e Pixar, parlerà quest’anno di creatività e dell’importante ruolo che questa riveste in ambito business: chi sa coltivare e incanalare la propria creatività diventa più produttivo, efficace, innovativo e in definitiva utile all’azienda in cui lavora. 

Nell’attesa di scoprire di più sul punto di vista di Wardle, cogliamo l’occasione per riflettere sul tema e calarlo nell’ambito AV, sia sul piano della business strategy, sia su quello della progettazione.


Creatività: valore aggiunto per il business    

Prima di entrare nel merito del mondo AV, allarghiamo il punto di vista al panorama generale. Secondo il “Future of Work Report” del 2016 la creatività – ingrediente fondamentale per gestire la risoluzione di problemi complessi e guidare il pensiero critico – è tra le tre skill più importanti da qui ai prossimi anni: è passata dal decimo al terzo posto in soli cinque anni (dato confermato anche nell’edizione del 2018). 

Lo confermano altri studi come il “Ready to Innovate” sulle competenze della forza lavoro – condotto da The Conference Board in US – secondo cui il 97% dei datori di lavoro dichiara che la creatività è di crescente importanza e il “Capitalizing on Complexity” (studio worldwide IBM, intervistati 1500 CEO) che identifica la creatività come la competenza di leadership più importante per tutte le imprese che vogliono distinguersi nel panorama competitivo, panorama che sempre più spesso impone alle aziende di rinnovarsi e innovare costantemente. 


Elenco tratto dal “Future of Work Report”  del 2018 che fa una previsione su quelli che saranno gli skill in crescita/decrescita nel 2022. La creatività è al terzo posto tra le competenze in crescita.

Applicare la creatività in ambito audio video  

Lo spunto di riflessione che offrono queste ricerche può essere applicato anche all’ambito AV. Così come molti altri settori, la sempre maggiore competitività del mercato e la crescente attenzione dei clienti nella ricerca del partner ideale hanno spinto i system integrator a riflettere sui propri ambiti di competenza e sul valore differenziale che possono offrire. 

La creatività può avere un ruolo importanta nel generare questo valore differenziale.

Possiamo distinguere almeno due diversi livelli a cui questa può e dovrebbe essere applicata:

1) creatività applicata internamente, nella costruzione dei processi dell’azienda – Essere creativi significa anche trovare nuovi modi per gestire i flussi di lavoro legati al prima, al durante e al dopo di un’installazione: se questi flussi diventano efficaci, capaci di intercettare le volontà del cliente e di tradurla in realtà, si otterrà il primo importante obiettivo di risultare proattivi, rapidi e precisi nella gestione dei lavori, al di là del valore intrinseco al progetto stesso. 

2) creatività applicata nella progettazione –   Lo spazio creativo per eccellenza per i system integrator che operano in ambito AV è certamente la progettazione. Da questo punto di vista creativa è sia l’installazione innovativa e ‘fuori dagli schemi’, sia una risposta non scontata a un problema generato dal contesto dell’installazione. Esistono casi in cui accadono entrambe le cose: nel Museo Lavazza di Torino (Acuson, Panasonic), nella sala immersiva “Universo” le immagini sono proiettate su una tenda a fili da otto proiettori laser: non solo l’idea è di per sè originale e d’effetto, ma nasce anche come risposta al problema tecnico-logistico di rendere l’area della proiezione attraversabile dalle persone (nel percorre la scala, per esempio, si passa attraverso le tendine). Invece che usare teli e superfici continue che avrebbero implicato la creazione di punti di dicontinuità come passaggi, l’idea creativa della tenda a fili ha, sotto più punti di vista, dato una svolta al progetto. 


Museo Lavazza di Torino, sala Universo. 

Progettazioni creative: stesso budget, massimo risultato

Per quanto riguarda le installazioni dove la creatività è entrata in gioco in fase progettuale generando installazioni d’effetto, elenchiamo di seguito alcuni esempi significativi (per alcune delle installazioni citate e per le case study di cui Sistemi Integrati ha scritto, si vedano i QR-code a bordo pagina con i dettagli). Due premesse: 1) in questi casi l’idea alla base dell’installazione si lega spesso al lavoro combinato tra system integrator e professionisti dello sviluppo di storytelling e contenuti; 2) gli esempi qui raccolti hanno in comune un punto: l’’effetto wow’ è il risultato dell’applicazione di un’idea, di una intuizione, realizzabile senza che l’idea stessa implichi l’impiego di budget straordinari. Fare grandi cose con grandi budget è un conto, avere a parità di budget un’idea in grado di aumentare fortemente l’efficacia di una installazione è un altro: nel primo caso l’effetto wow è relativamente facile da ottenere (al netto dell’esperienza e della competenza necessari, sempre e comunque), nel secondo caso il goal tutt’altro che scontato.

Le Petit Chef (Skullmapping) sfrutta il video mapping per creare l’eccezionale narrazione di un piccolo cuoco che interagisce con le portate di una cena. Per quanto sia stata necessaria grande abilità nella creazione dei contenuti, è l’idea alla base del progetto che ha reso virale questa proposta di ‘experience’.  Sulla stessa linea sono state sviluppate varie applicazioni commerciali che prevedono sui tavoli dei ristoranti la videoproiezione di tovaglia ed elementi di rifinitura videoproiettati; il risultato sono tavoli apparecchiati seguendo temi e fantasie originali, in grado di attrarre e divertire i clienti. In Giappone si sta diffondendo anche la videoproiezione del menu.


Un momento dell’experience “Le Petit Chef”

– Nella catena di ristoranti WorkEat (Touch Revolution, Sharp) dei monitor sono stati installati face-up su dei basamenti per creare tavoli digitali interattivi dove i clienti possono ordinare e pagare direttamente dal tavolo, e nel frattempo navigare in internet, giocare, leggere il giornale. Anche in questo caso l’idea ha moltiplicato il valore dell’investimento generando un format unico e fortemente distinguibile nel panorama della ristorazione.


WorkEat

– L’Enterprise Hotel (DCG Company, Canon) ha utilizzato la proiezione immersiva a 360° per ridisegnare il concept della sala congressi: lo spazio diventa una tela bianca interamente personalizzabile con immagini relative al tema dell’incontro o altro (es. tema natalizio, tema ‘natura’ ecc.). Risulta evidente anche in questo caso che la particolarità di un simile spazio è un valore aggiunto in grado di tradursi in un elemento attrattivo importante per i potenziali clienti, e dunque in una leva di business.


Enterprise Hotel, sala congressi

– Nella mostra RE-M Mantegna (Zebra, Epson), con l’installazione “Mantegna Experience”, l’idea vincente è stata sfruttare la videoproiezione per raccontare di un’opera – “Resurrezione di Cristo” –  suddivisa in più pannelli, fisicamente custoditi in differenti musei, rendendola visibile nella sua interezza. La storia è avvincente: la tavola, riscoperta in Accademia Carrara di Bergamo, prima  attribuita a un artista minore, si scopre essere parte di un’opera più ampia del Mantegna, grazie a un piccolissimo ma prezioso indizio. che indicava la continuità tra le due immagini. In questo caso l’idea vincente è stata utilizzare la videoproiezione immersiva per raccontare di questo ricongiungimento, mostrando l’unione tra le due tavole.


RE-M Mantegna, installazione Mantegna Experience

Citiamo ancora, più brevemente, altri esempi rappresentativi di come si sia stati capaci, grazie a una buona idea, di ‘innovare e stupire’ negli ultimi anni. 

In Giappone, nei centri commerciali, viene videoproiettata l’immagine di una persona che spiega ai clienti cosa trovano nel piano superiore e dà indicazioni e informazioni di vario tipo. 

Nella nave da crocera MSC Grandiosa (CM Srl, Samsung) sono stati sfruttati dei  videowall per creare un soffitto animato in un corridoio della nave. Non certo un progetto low budget questo, è giusto specificarlo, ma che comunque vale la pena nominare per l’originalità dell’idea. 


Arrea comune della nave da crocera MSC Meraviglia

In alcuni siti storici la videoproiezione fa rivivere il passato: è accaduto con l’installazione Foro di Augusto 2.000 anni dopo dove qualche anno fa sono state proiettate sui ruderi degli antichi edifici delle ricostruzioni virtuali che svelano i dettagli e i colori di un tempo, andati perduti col passare di oltre due millenni di storia. 

E ancora ricordiamo il Projection mapping che racconta come nasce una BMW Serie 7. Dei proiettori realizzano una mappatura di immagini perfettamente adattate alle dimensioni del modello di serie. La prima linea di progetto, le linee del profilo laterale, il modello in creta, ecc. In alcuni passaggi è davvero affascinate la sovrapposizione tra modello reale e linee di disegno.


Projection mapping per BMW Serie 7

Nella hall di Salesforce a San Francisco vengono sfruttati dei videowall per ricreare l’immagine di una cascata che dialoga con le porte d’ingresso con un effetto di grande impatto (l’acqua si infrange sulle porte stesse, come fosse reale). Ci sono altri validi esempi sulla stessa linea in cui c’è stato uno studio molto intelligente dei contenuti rispetto alla superficie fisica reale di riferimento.

Il progetto artistico Virtual Depictions: San Francisco,  (Refik Anadol, Kilroy Realty Corporation, SOM Architects) frutta la digital art: una ‘scultura data-driven’ che attinge ai parametri generati dai sensori atmosferici installati sul tetto dell’edificio per generare, attraverso algoritmi, immagini in movimento sempre diverse fra loro; è posizionata nella hall d’ingresso dell’edificio 40-foot-tall ed è visibile dalla strada. Solo un mediawall, ma di straordinaria attrattiva per la scelta di un contenuto che rende l’aggregazione e l’analisi dei dati un fatto artistico.  ■

Il progetto artistico Virtual Depictions: San Francisco