Come dobbiamo scegliere un impianto di videosorveglianza oggi? Quali fattori considerare? Secondo Wanda Nijholt il punto è spostare il focus dal prezzo al TCO, considerando 3 aspetti fondamentali…


Wanda Nijholt – European Manager Marketing, Security Solutions di Panasonic Business Europe – riflette sui fattori strategici che le aziende devono considerare nel valutare l’acquisto di sistemi di sicurezza davvero a prova di futuro. Ecco dunque come scegliere un impianto di videosorveglianza…


Tutti noi abbiamo un bisogno fondamentale di sentirci sicuri e protetti. Le telecamere di sicurezza che ci circondano nella vita quotidiana sono del resto progettate per rassicurarci. Demandiamo ad esse, infatti, il compito di individuare e prevenire, grazie all’analisi video avanzata, eventi pericolosi o drammatici o perlomeno di registrarli per poter poi eventualmente utilizzare le immagini come prove di illeciti. Siamo abituati a vedere installate telecamere di sicurezza ormai in una varietà di ambienti e contesti, a partire dalle strade e dagli spazi pubblici, per arrivare agli uffici in cui lavoriamo e ai negozi in cui facciamo acquisti.

Di conseguenza, i dispositivi, anche intesi nella loro concezione hardware, sono ormai entrati nella nostra vita quotidiana e la tendenza naturale degli utenti, aziende o cittadini, è quella di cercare di spendere il meno possibile per acquistarli e talvolta solo nel momento in cui un episodio particolare li rende necessari a soddisfare una specifica necessità.

La scelta di reagire all’esigenza andando ad analizzare quello che il mercato offre e tendere a preferire le soluzioni più economiche, può rivelarsi un grave e costoso errore, perché porta ad esempio ad acquistare soluzioni non realmente efficaci.

Quello che può sembrare un risparmio iniziale, infatti, può portare a lungo termine a dover poi affrontare spese aggiuntive e oneri di manutenzione. Inoltre, seppur le specifiche tecniche di molte telecamere sul mercato possono sembrare simili a prima vista, è opportuno fare una serie di considerazioni prima di scegliere quali acquistare.

1) Vale davvero la pena scegliere il sistema più economico?

Optare per il sistema più economico, che tendenzialmente rischia di guastarsi più velocemente e più frequentemente, non è una tattica consigliabile. Quando si esaminano le telecamere di sorveglianza i primi criteri che devono guidare la scelta sono l’affidabilità e il tasso MTBF (Mean Time Between Failure). Le telecamere a circuito chiuso, ad esempio, specialmente quelle per esterni, spesso vengono installate in luoghi critici e talvolta remoti, che quindi richiedono uno sforzo particolare di organizzazione, coordinamento delle risorse e attente previsioni sulle tempistiche di installazione ed interventi di manutenzione. Per loro stessa natura, inoltre, le telecamere a circuito chiuso sono spesso bersaglio di atti di vandalismo, oltre che soggette alle condizioni climatiche. Ecco perché un design robusto e la resistenza all’esposizione alle intemperie e alla polvere sono fattori importanti da valutare, visto che l’affidabilità delle telecamere è un requisito imprescindibile in tutti i contesti.

Panasonic dedica da sempre particolare cura al controllo qualità sulle telecamere ed esegue ad esempio test d’impatto sui modelli antivandalo proprio per assicurarsi che gli urti esterni possano essere assorbiti fino a standard anche superiori a IK10 e tutto questo già a partire dalla fabbrica. Le telecamere per esterni vengono sottoposte, in Panasonic, a specifici test che prevedono già in fase di produzione il contatto con l’acqua, e sono finalizzati a garantire che esse possano resistere a condizioni climatiche estreme. Vengono poi accuratamente ispezionate ai raggi X per individuare ogni eventuale difetto dal punto di vista dell’hardware, e una volta spedite e destinate al mercato viene confermato, attraverso il test sul tamburo esagonale rotante, che l’imballaggio sia perfetto e che le telecamere possano quindi essere trasportate in modo sicuro fino al posto dove verranno installate. I test effettuati sulle vibrazioni, inoltre, garantiranno che esse mantengano la messa a fuoco anche se installate in luoghi dove potrebbero essere oggetto di scuotimento, come ad esempio i ponti, e questo perché installare una telecamera a circuito chiuso senza assicurarsi che essa sia in grado di filmare sempre e in modo stabile l’area che è destinata a monitorare non è affatto un dettaglio da trascurabile.

2) Il tempo è denaro

Focalizziamoci sulle fasi di installazione e configurazione iniziale di un sistema di sicurezza e guardiamo oltre i requisiti hardware per considerare in una visione più ampia anche il supporto che i fornitori di soluzioni di sicurezza riteniamo oggi debbano saper offrire. Una volta che le telecamere partite dalla fabbrica arrivano al sito di installazione, le fasi e i processi di disimballaggio, configurazione e posizionamento dei dispositivi possono richiedere molto tempo. Immaginando di dover gestire l’installazione di 1.000 telecamere e di doverle disimballare e rimballare tutte, ad esempio, anche considerando nella migliore delle ipotesi un singolo minuto da dedicare per scatola avremo a che fare con una quantità enorme di tempo sprecato.

Ecco perché riteniamo indispensabile dotare tutte le telecamere di un packaging “Easy Kitting” efficace nel rendere il processo di configurazione il più semplice ed efficiente possibile nel momento in cui esse arrivano a destinazione. Questo tipo di packaging prevede che la scatola abbia una apertura a finestra, che permetta ai tecnici di collegare semplicemente un cavo per configurare le telecamere senza doverle disimballare prima che vengano inviate al punto di installazione.

Inoltre, noi di Panasonic offriamo una soluzione completa per configurare più telecamere IP contemporaneamente ed evitare gli errori di configurazione che possono verificarsi con la gestione manuale. Lo strumento di configurazione i-PRO facilita la configurazione delle telecamere di rete, dei disk recorder e degli endcorder video, consentendo l’accessibilità in batch dei dispositivi al momento della configurazione iniziale o dell’aggiornamento del firmware, e fornisce anche un elenco completo di tutti i dispositivi e delle impostazioni dell’indirizzo IP per facilitare i processi. La combinazione tra la funzionalità Easy Kitting e lo strumento di configurazione i-PRO (iCT), inoltre, fornisce il valore aggiunto in termini di ulteriori ore lavoro risparmiate.

Superata la fase di installazione, i costi di manutenzione di un sistema di telecamere di sicurezza possono a loro volta rapidamente superare di gran lunga il prezzo di acquisto iniziale e questo nei casi io cui la manutenzione della telecamera vada a richiedere molto tempo. Ecco perché torniamo a dire che è consigliabile scegliere e analizzare accuratamente, prima dell’acquisto, le caratteristiche e specifiche tecniche delle telecamere in ottica di ridurre al minimo le necessità di interventi di manutenzione nel tempo. Mantenere semplicemente l’obiettivo della telecamera pulito e libero da sporco e polvere può rivelarsi un vero e proprio time-killer. Esistono specifiche funzionalità progettare per ridurre al minimo queste esigenze. Parliamo ad esempio dello speciale rivestimento idrofilo con effetto auto-purificante – chiamato ClearSight Coating – che noi di Panasonic applichiamo sulla cupola esterna delle telecamere per fornire uno strato protettivo invisibile contro polvere e sporcizia. Il rivestimento, che dura almeno 7 anni, permette all’acqua piovana di scorrere direttamente dalla superficie, piuttosto che formare goccioline alle quali lo sporco può attaccarsi, e non richiede alcuna azione durante il setup e l’installazione. Questo tipo di rivestimento offre alle telecamere una migliore visibilità anche sotto la pioggia, o di notte (se abbinata alla visione a infrarossi), e previene l’accumulo di sporcizia, il che significa meno interventi di manutenzione e notevole impatto in termini di risparmio sui costi, senza compromessi in termini di nitidezza e qualità delle immagini.

Oltre all’acqua piovana, un’altra causa dei guasti delle telecamere di sicurezza può essere la condensa dell’atmosfera che si accumula all’interno e oscura le lenti. Tradizionalmente si usano cristalli di umidità o pacchetti di gel per assorbire le gocce d’acqua, ma anche questi si saturano col tempo. Per superare questo problema Panasonic ha progettato degli appositi deumidificatori, che vengono montati direttamente in fabbrica su tutte le telecamere per esterni. Il dispositivo funziona per tutta la vita del prodotto, separando gli atomi di idrogeno e ossigeno presenti all’interno della semisfera, disperdendo l’idrogeno attraverso una membrana traspirante. Questo mantiene il livello di umidità all’interno al minimo e previene la condensa sul coperchio e sull’obiettivo. Questa tecnologia basata sull’elettrolisi non utilizza riscaldatori o ventilatori ed è quindi sicura ed ecologica.

3) Non sottovalutare la cyber security

Quando si scelgono telecamere a circuito chiuso occorre porre attenzione a due importanti temi: il pericolo di attacchi informatici da una parte e la protezione dei dati personali secondo il GDPR dall’altra. Assicurarsi che l’integrità e la sicurezza effettiva del sistema siano mantenute nel tempo è la regola. La crescente minaccia di attacchi informatici può mettere fuori uso sistemi di sicurezza indispensabili per alcuni contesti business e lo stesso vale per la perdita di dati personali che questo tipo di attacchi genera e che può portare ad un’azienda a ricevere sanzioni significative, secondo quanto previsto dalla regolamentazione europea GDPR.

Un sistema all’avanguardia deve quindi assicurare che la minaccia di attacchi e perdite di dati sia davvero ridotta al minimo. Noi di Panasonic abbiamo a questo proposito, ad esempio, rimosso tutte le password di default dai prodotti di sicurezza, dettaglio per nulla scontato visto che le password più utilizzate a livello globale continuano ad essere quelle totalmente insicure come 12345 o admin… Il firmware delle telecamere e dei recorder i-PRO è poi criptato in modo sicuro e questo mitiga il rischio di indesiderate intromissioni ai fini di analisi video. Proprio con questo scopo abbiamo ad esempio sviluppato Secure Communications, la piattaforma per la protezione contro ogni manomissione video, alterazione, spoofing e snooping. Collaboriamo con un fornitore leader di certificati e tecnologie per il rilevamento e l’analisi degli attacchi informatici per fornire un livello di protezione altissimo per tutti i sistemi di videosorveglianza.



Il futuro: dall’’ottica “Grande Fratello” a quella di beneficio universale

Le previsioni di IHS Markit affermano che, nel 2021, il numero complessivo di telecamere di sicurezza installate a livello globale raggiungerà circa un miliardo di unità. Con questa consapevolezza noi di Panasonic intendiamo dotare le telecamere di funzionalità di intelligenza artificiale facendo leva su una piattaforma aperta di ultima generazione, certi che questo cambierà la percezione di clienti e consumatori, portando a numerosi vantaggi e limitando quindi la visione negativa che ancora c’è di questi dispositivi, spesso ancora visti come occhi elettronici da ‘Grande Fratello’.

La capacità di personalizzare le telecamere alle diverse esigenze aziendali, tra l’altro, sta diventando sempre più importante. Eventi come la pandemia da COVID-19 hanno dimostrato il valore aggiunto dei sistemi di sicurezza flessibili e in grado di per adattarsi alle nuove esigenze, senza impattare troppo sui costi. Abbiamo progettato la nostra nuova serie X i-PRO con capacità AI integrate, in grado di eseguire tre diverse applicazioni AI allo stesso tempo. Questi tipi di applicazioni intelligenti per telecamere sono la base stessa di una nuova generazione di processi industriali automatizzati, monitorati e controllati da sistemi guidati dall’intelligenza artificiale. Con il nostro SDK aperto qualsiasi sviluppatore può lavorare sulle proprie applicazioni da eseguire sulle telecamere, catturando filmati con immagini di altissima qualità e consentendo una personalizzazione completa del sistema di sicurezza. Tutto ciò supporta una visione strategica che sposta l’attenzione dal far affidamento sulle telecamere di sicurezza a livello reattivo (ad esempio seconda la logica di utilizzare immagini come prova al verificarsi di criticità), all’utilizzare l’AI e le telecamere in modo proattivo, proprio per prevenire gli incidenti (ad esempio attraverso il monitoraggio di eventuali violazioni del rispetto di linee guida aziendali per la salute e la sicurezza dei lavoratori, piuttosto che la segnalazione di modelli di comportamenti sospetti prima che gli incidenti si verifichino). Le opportunità di applicazione di questo tipo di approccio alla tecnologia sono infinite, si va dai trasporti, alla sorveglianza della città, passando per la logistica, l’agricoltura, la sanità, il manufacturing, il retail, con impatto anche sul consumo di risorse energetiche etc..

Per concludere, sono molteplici i fattori da considerare quando si acquista un sistema di telecamere di sicurezza. Non si tratta solo del prezzo. La qualità costruttiva e l’affidabilità, la facilità di installazione e manutenzione, l’approccio alla sicurezza informatica e la flessibilità a prova di futuro del sistema dovrebbero essere tutti considerati come fattori imprescindibili e strategici. Solo quando tutti questi elementi vengono presi in considerazione un’azienda può esser certa di proseguire nell’acquisto di una soluzione di telecamere di sicurezza in grado di offrire davvero valore al business.

Wanda Nijholt