Un convegno organizzato da Confartigianato Bergamo per fare il punto sulle novità legislative e tecniche negli edifici residenziali e la tipologia distributiva raccomandata. Obiettivo: facilitare gli interventi nel tempo.
Confartigianato Bergamo lo scorso 12 novembre ha organizzato un convegno per contribuire a fare maggiore chiarezza sulle reti Lan di cablaggio strutturato negli edifici residenziali. I motivi che hanno portato a scegliere questo argomento di grande attualità sono stati principalmente due: la Legge 164 votata il giorno precedente (Sblocca Italia) che ha recepito una direttiva europea in materia di predisposizione per il cablaggio di impianti di comunicazione elettronica, la cosiddetta infrastruttura fisica multiservizio passiva e l’Agenda Digitale che fissa come obiettivo per il 2020 la velocità di navigazione a 30 Mbps per il 100% della popolazione e a 100 Mbps per il 50%. Al convegno sono intervenuti Claudio Pavan, Presidente Nazionale Confartigianato Antennisti e Francesco Sala, Responsabile Prodotti Network Connectivity di Schneider Electric; ha moderato Floriano Amidoni, consigliere di Confartigianato Bergamo e vice capo Area Impiantisti.
La regola dell’arte

Il convegno ha avuto un’impostazione molto tecnica e ha ruotato attorno al concetto della regola d’arte, vero e proprio punto d’arrivo per ogni lavoro qualificato. Claudio Pavan ha approfondito l’aspetto proprio delle leggi e delle norme ricordando l’evoluzione tecnologica nel settore delle comunicazioni elettroniche: gli impianti di comunicazione elettronica devono essere realizzati a regola d’arte come prescritto dalla Legge n° 186 del 1° marzo 1968, che fissa le “Disposizioni concernenti la produzione di materiali, apparecchiature, macchinari, installazioni e impianti elettrici ed elettronici”.
Quando gli impianti sono: “[…]posti al servizio degli edifici, indipendentemente dalla destinazione d’uso, collocati all’interno degli stessi o delle relative pertinenze[…] devono essere realizzati da ditte il cui responsabile tecnico sia in possesso dei requisiti definiti dal DM 37/08 per gli impianti “radiotelevisivi, le antenne, gli impianti elettronici in genere”.
Il Decreto Ministeriale 22 gennaio 2008 n. 37, identifica gli impianti “radiotelevisivi ed elettronici” fornendone la definizione senza discriminare tra le diverse tipologie di impianti elettronici. Per impianti radiotelevisivi ed elettronici, definiti dal DM 37/08, Art. 2, comma 1, lettera f), si intendono le componenti impiantistiche necessarie alla trasmissione e alla ricezione dei segnali e dei dati, anche relativi agli impianti di sicurezza, ad installazione fissa alimentati a tensione inferiore a 50 V in corrente alternata e 120 V in corrente continua, mentre le componenti alimentate a tensione superiore, nonché i sistemi di protezione contro le sovratensioni sono da ritenersi appartenenti all’impianto elettrico. Invece, la parte di questo articolo, che recita: “ai fini dell’autorizzazione, dell’installazione e degli ampliamenti degli impianti telefonici e di telecomunicazione interni collegati alla rete pubblica, si applica la normativa specifica vigente” non trova più applicazione in quanto la legge che regolamentava gli impianti telefonici è stata abrogata e gli impianti cui si riferiva, rientrano nella definizione del comma 1, articolo 1, del DM 37/08

Reti di comunicazione elettronica

Il
Decreto Legislativo 259/03, art. 1, comma 1, lettera dd) definisce le
reti di comunicazione elettronica: “I sistemi di trasmissione e, se del
caso, le apparecchiature di commutazione o di instradamento e altre
risorse, inclusi gli elementi di rete non attivi, che consentono di
trasmettere segnali via cavo, via radio, a mezzo di fibre ottiche o con
altri mezzi elettromagnetici, comprese le reti satellitari, le reti
terrestri mobili e fisse (a commutazione di circuito e a commutazione di
pacchetto, compresa Internet), le reti utilizzate per la diffusione
circolare dei programmi sonori e televisivi, i sistemi per il trasporto
della corrente elettrica, nella misura in cui siano utilizzati per
trasmettere i segnali, le reti televisive via cavo, indipendentemente
dal tipo di informazione trasportato”.
Come si può osservare, per realizzare una rete di comunicazione
elettronica all’interno degli edifici o delle relative pertinenze, sono
necessari impianti dotati di componenti impiantistiche necessarie alla
trasmissione ed alla ricezione dei segnali e dei dati. Le reti LAN
domestiche costituiscono una delle evoluzioni più significative.
Il cablaggio strutturato domestico

L’intervento
di Francesco Sala ha approfondito le tematiche installative necessarie
per ottenere lo stato dell’arte citando anche le soluzioni messe a punto
da Schneider che prevedono un centro stella, quale punto di partenza di
una rete Lan domestica. Tutto ruota attorno a tre elementi: cablaggio,
cavo Cat e connettori RJ-45 di qualità: senza questi l’affidabilità
garantita viene presto a mancare. Così sono stati passati in rassegna
diversi concetti, tutti cari e importanti per gli installatori come: la
stesura dei cavi, la loro corretta connettorizzazione, le regole per la
eventuale compresenza dei cavi di potenza con quelli di comunicazione
elettronica, la certificazione e la scelta del rack corretto. La
lunghezza massima delle singole tratte, lo standard di terminazione da
adottare, le distanze da rispettare; secondo la norma CEI 306-3 (EN
50174-2). Il capitolo connettore RJ-45 costituisce un ulteriore elemento
di qualità per l’impianto quando veicola anche l’alimentazione secondo
la configurazione PoE (Power over Ethernet), cioè quei sistemi che
permettono di alimentare gli apparecchi attivi tramite le linee di
cablaggio, senza penalizzare le prestazioni trasmissive, evitando in tal
modo l’esigenza di prese energia nella prossimità degli apparati
collegati alla rete Ethernet.
Il rischio di danneggiare i terminali della presa RJ 45, quando la
qualità della stessa non è adeguata, è certo, visto che la potenza
veicolata con la configurazione PoE plus arriva a 30W ma, sono allo
studio soluzioni per raggiungere i 50W e oltre. Se si considera inoltre
che l’evoluzione dei TV LED tende a raggiungere consumi prossimi ad un
rapporto pollici/wat di 1:1 , si può comprendere l’importanza della
qualità dei componenti nel cablaggio strutturato.
Confartigianato Bergamo, dal 1945

Confartigianato
Bergamo, è la principale Organizzazione sindacale in provincia di
Bergamo per la tutela delle imprese artigiane e delle piccole e medie
imprese comprese nei limiti dimensionali riconosciuti dall’Unione
Europea.
Fondata nel maggio del 1945, si pone l’obiettivo di fornire agli
associati, sia singolarmente, sia collettivamente, assistenza in ogni
campo che abbia relazione con la loro attività, per la tutela dei
legittimi interessi individuali, di categoria e collettivi e per
favorire lo sviluppo e il progresso della loro attività imprenditoriale.
Sono due le anime di Confartigianato Bergamo: scopo primario è
quello di svolgere interventi sindacali per la tutela degli interessi
collettivi delle imprese artigiane e dell’artigianato in generale nei
confronti di qualsiasi autorità e amministrazione locale, nazionale e
internazionale; altro compito ugualmente importante è l’erogazione dei
servizi agli imprenditori associati, fornendo un concreto sostegno e
un’assistenza specifica agli artigiani di tutti i settori, sia di
produzione che di servizio, nella soluzione delle problematiche che
quotidianamente caratterizzano la vita aziendale.
Piccola e Media Impresa

Il
principale obiettivo dell’Organizzazione bergamasca è tutelare
l’imprenditore, sostenendolo in ogni sua scelta e supportandolo a fronte
di eventuali imprevisti o problematiche lavorative.
I suoi oltre 14.000 soci l’aiutano ad essere una delle associazioni
numericamente più rappresentative dell’intero sistema Confartigianato,
attiva per rappresentare le esigenze di ogni singola impresa e
dell’intero artigianato ai tavoli dove si discutono e si formulano le
norme e i provvedimenti, dialogando con i Comuni, le Istituzioni locali e
regionali. Attraverso Confartigianato nazionale è in rapporto costante
con il Parlamento ed esprime un ruolo attivo verso numerose istituzioni
pubbliche e private e offre supporto conoscitivo ai parlamentari attenti
ai temi dell’artigianato.
Inoltre, grazie a un team di oltre 200 collaboratori esperti nelle
problematiche imprenditoriali, opera ogni giorno a fianco delle imprese
bergamasche per supportarle con servizi qualificati di gestione
aziendale. Start up, contabilità e bilancio, controllo di gestione,
consulenza fiscale e tributaria, paghe, gestione del personale, bonus
per assunzioni, sindacale e contrattuale, servizi finanziari e credito,
consulenza legale, ambiente e sicurezza, sono solo alcuni dei servizi
tradizionalmente offerti alle imprese.
A questi si aggiungono i qualificati interventi di consulenza e
assistenza per sviluppare il business commerciale: promozione
dell’internazionalizzazione e realizzazione di progetti per la
competitività, consulenza sugli appalti e i bandi, sportello Conf@reti
per la creazione di reti e consorzi, sportello energia e gas per
risparmiare sulle fonti energetiche, consulenza in materia di
innovazione e qualità, marchi e brevetti, sportello welfare e
assicurativo, assistenza fiscale attraverso il caaf, pensioni e piani
pensionistici integrativi, convenzioni sanitarie e molto altro.
AE Smart l’installatore multimediale
L’impiantistica elettronica è sempre più smart e integrata: per questo motivo serve strutturare uno specifico percorso di formazione professionale, capace di valorizzare una nuova categoria di tecnici dotati di capacità progettuale allargata ai numerosi servizi coinvolti. Per questo motivo Confartigianato Antennisti Elettronici Nazionale ha fatto propria la proposta della Territoriale di Bergamo attraverso Floriano Amidoni, consigliere di Confartigianato Bergamo e vice capo Area Impiantisti. La proposta AE Smart è stata discussa prima nell’ambito regionale e poi è stata presentata, discussa ed approvata dal direttivo nazionale antennisti elettronici.
I servizi per impiantisti e antennisti

Nell’ambito
della propria attività, Confartigianato Bergamo si occupa di
individuare e approfondire le problematiche delle Categorie e dei
relativi Mestieri artigiani che, per una migliore organizzazione del
lavoro sono stati distribuiti in otto Aree di Mestiere: Alimentari,
Costruzioni, Immagine Arte e Comunicazione, Impiantistica, Produzione e
Subfornitura, Servizi, Servizi alle Persone, Trasporto.
Tra loro, l’Area Impiantisti svolge un ruolo fondamentale
nell’assistenza alle imprese (antennisti, caldaisti, elettricisti,
frigoristi, termoidraulici, ascensoristi) che operano nell’alveo della
normativa di settore rappresentata dal Decreto Ministeriale n. 37 del
2008, che prevede uno specifico regime di qualifica e una
regolamentazione per l’accesso e la conduzione dell’attività di
installatore e manutentore di impianti.
Tra i servizi dedicati agli antennisti e installatori di impianti
elettronici ricordiamo la consulenza e assistenza per le pratiche di
accesso all’abilitazione professionale e per la corretta interpretazione
del DM 37/08 e delle leggi sull’impiantistica; la verifica dei
requisiti e il supporto per abilitazioni e autorizzazioni previste da
norme di settore; l’assistenza con chiarimenti e interpretazioni delle
norme tecniche UNI–CEI; la consulenza sulla normativa di cantiere e per
pratiche SOA; la consulenza base sulla contrattualistica.
Ma soprattutto le aziende possono partecipare a seminari, incontri
tecnici e pacchetti formativi sulle più recenti novità tecnologiche in
ambito elettronico organizzati dall’Area Impiantisti in collaborazione
con gli esperti di Confartigianato Bergamo.