I filtri IARE specifici per le frequenze LTE sono disponibili in 5 versioni, da interno ed esterno, per la banda di frequenze dai canali 61 al 69: l’ultimo nato della gamma è il modello 8766LTE, in versione modulare.


Le prime stazioni radio base LTE, in banda 800 MHz, sono state accese all’inizio del 2013.
La partenza è avvenuta nelle grandi città, dove si presume possa esserci maggior interesse a navigare ad alta velocità in mobilità.
Dai primi test, effettuati, ancora lo scorso anno, questa nuova tecnologia promette una velocità superiore di un ordine di grandezza rispetto all’UMTS, con un obiettivo di raggiungere nelle condizioni migliori ben 100 Mbps.

Tornando al nostro mercato e alle problematiche che potranno generare i trasmettitori LTE una cosa è certa: l’adeguamento riguarda tutti gli impianti di ricezione televisiva perché fino allo scorso anno gli impianti TV sono stati progettati e realizzati con la banda UHF estesa fino al canale 69, come è sempre stato dalla nascita della banda quinta.

Però, con l’avvento della televisione digitale, che a parità di contenuti richiede minor spazio in frequenza, il cosiddetto ‘dividendo digitale’ ha sottratto ai broadcaster ben 9 canali UHF assegnati agli operatori telefonici su base d’asta.

Oggi la banda quinta TV termina al canale 60 e tutti gli impianti devono essere adeguati per impedire la ricezione dai 791 MHz in avanti.


I filtri di Iare

Il rischio per gli impianti TV è la probabile saturazione degli amplificatori a larga banda, causata dalle interferenze con i segnali LTE emessi dalle stazioni radio base.

Per adeguare l’impianto IARE ha sviluppato una serie di filtri:
– a cartuccia, da innestare sull’ingresso UHF del centralino larga banda (art. 7602LTE);
– in contenitore da palo per uso esterno (art. 3658LTE);
– compatto in contenitore stagno da imbullonare direttamente sul connettore F del dipolo dell’antenna UHF
– (art. 3405LTE/MF); compatto in contenitore stagno da installare lungo il cavo d’antenna o in ingresso al tuner del TV o del decoder DTT
– (art. 3405LTE/FF);
– in versione modulare (art. 8766LTE).

I modelli compatti, a contenitore cilindrico, hanno una forma ottimizzata per poter essere montati comodamente in spazi ristretti: ad esempio dove la densità dei collegamenti è tale da non poter praticare una soluzione alternativa.
Il diagramma di taratura di questi filtri, riportato nella pagina a fianco, evidenzia il taglio di frequenza dal canale 61 al 69.



Il filtro passa-banda, in versione da palo, art. 3658LTE

Il filtro Iare a cartuccia, da interno, art. 7602D/60

LTE: bande di frequenza di ricezione e trasmissione

L’ultimo nato della gamma è l’articolo 8766LTE, in versione modulare

Il filtro LTE ad innesto (articolo 3405LTE/MF) è dotato di connettore F maschio e si installa direttamente sul dipolo dell’antenna

Dove intervenire

La prima cosa da fare per adeguare gli impianti di ricezione riguarda l’installazione del filtro LTE.
Se l’impianto è stato eseguito a regola d’arte e se l’emissione RF della stazione radio base rientra nei parametri prefissati, il filtro potrà risolvere una buona parte delle problematiche.


Il grafico che evidenzia il taglio delle frequenze superiori a 800 MHz Il filtro Iare da interno per i canali dal 61 al 69


Potrebbe anche rivelarsi necessario installarne più di uno, vicino all’antenna, al centralino, all’ingresso tuner TV e decoder.
Però, è difficile prevedere quale impatto sugli impianti potranno avere i segnali LTE: Iare sta sviluppando una gamma di prodotti per la ricezione che soddisfino le specifiche richieste che gli installatori segnaleranno sui vari impianti.

I test condotti, anche all’estero, sulle problematiche generate dall’LTE dimostrano che potrebbero verificarsi situazioni critiche, in funzione anche dell’area geografica di riferimento.
In Italia, oltre all’aspetto orografico tipicamente ostico all’emissione di segnali a radio-frequenza, abbiamo anche un altro aspetto negativo: l’affollamento dei canali UHF, di gran lunga maggiore rispetto a qualsiasi altro paese europeo.

Perciò l’Italia potrebbe rivelarsi come uno dei paesi più a rischio LTE, sia per la configurazione del territorio che per il numero di emittenti presenti nello spettro UHF.

Le soluzioni studiate ad hoc per eliminare i disturbi LTE potrebbero rivelarsi un punto di forza: IARE è presente sul mercato dal 1957, fin dagli albori della diffusione televisiva in Italia, con lo scopo di produrre antenne e accessori TV di qualità.

I punti di forza di IARE sono da sempre la dinamicità nel proporre soluzioni nuove, la flessibilità nell’adeguarsi alle esigenze dei propri clienti e la competenza nel risolvere i loro problemi, anche con prodotti specificatamente studiati per risolvere le diverse esigenze di zona.
Ecco perché Iare sull’argomento LTE saprà certamente interpretare un ruolo di riferimento.


I filtri LTE di Iare

Articolo 7602LTE
Filtro LTE a cartuccia da innestare sull’ingresso UHF del centralino larga banda.

Articolo 3658LTE
Filtro LTE in contenitore da palo per uso esterno.

Articolo 3405LTE/MF
Filtro LTE compatto in contenitore stagno da imbullonare direttamente sul connettore F del dipolo dell’antenna UHF.

Art.3405LTE/FF
Filtro LTE compatto in contenitore stagno da installare lungo il cavo d’antenna o in ingresso al tuner del televisore o del decoder DTT.

Art. 8766LTE
Filtro LTE in versione modulare.