Il premio colloca Epson nel primo 3% delle aziende per sostenibilità complessiva.


Per il secondo anno consecutivo, Epson ha ricevuto dalla piattaforma indipendente EcoVadis la valutazione Gold per la sostenibilità complessiva. L’elevato punteggio ottenuto, che riflette l’impegno di Epson nel raggiungimento dei più alti standard internazionali di RSI, riconosce inoltre Epson come “eccezionale” sia nella categoria Ambiente che in quella degli Acquisti Sostenibili e sottolinea i suoi eccellenti risultati nel campo del lavoro, dei diritti umani e dell’etica.



EcoVadis – la metodologia valutativa

EcoVadis – una piattaforma indipendente, affidabile e collaborativa – utilizza una metodologia unica di valutazione della CSR che misura oltre 50.000 organizzazioni di 190 settori industriali in 150 paesi. Il processo necessario per ottenere questa valutazione ha incluso l’analisi e la valutazione di Epson in termini di personale, procedure e piattaforme e ha portato all’alto riconoscimento delle norme, delle azioni e dei risultati sia nell’area dell’ambiente sia in quella dell’approvvigionamento sostenibile, collocando Epson nel primo 3% di aziende impegnate nella sostenibilità ambientale. 

Henning Ohlsson, Direttore CSR di Epson Europe, ha commentato: “Alle aziende viene sempre più richiesto di dimostrare i più elevati standard possibili in materia di CSR e sostenibilità, perciò sono davvero orgoglioso che la valutazione Gold EcoVadis riconosca il grande lavoro che abbiamo svolto.


I valori di Epson

“In Epson crediamo da tempo che le imprese abbiano la responsabilità collettiva di costruire un futuro sostenibile, e questo include ogni fase della catena di fornitura, dalla fabbrica all’ufficio”. Ci sforziamo di concretizzare questo concetto tanto nelle nostre iniziative CSR quanto nella tecnologia che produciamo, per aiutare i nostri clienti del mercato business a raggiungere i loro obiettivi di sostenibilità”. 

“La sostenibilità – continua Ohlsson – è nel nostro DNA ed è radicata nella nostra filosofia di gestione. Essere un’azienda sostenibile significa essere consapevoli di ogni aspetto della propria organizzazione. Alimenta l’innovazione, stimola la crescita, motiva i dipendenti ed è un fattore chiave nel modo in cui lavoriamo con i nostri partner lungo tutta la catena di fornitura. Facciamo passi avanti nella realizzazione di un’economia circolare e a basse emissioni di carbonio, ma non abbiamo ancora finito e siamo fermamente impegnati negli Obiettivi di Sviluppo Sostenibile (SDG, Sustainable Development Goals) delle Nazioni Unite, che stanno ridefinendo il modo in cui operiamo nel nostro business.” 
La missione di Epson rivolta a sviluppare la tecnologia di stampa inkjet per le aziende sta ora aiutando i clienti a raggiungere le loro aspirazioni ambientali, finanziarie e sociali. 

Se le aziende scelgono di investire nelle tecnologie di stampa a getto di inchiostro piuttosto che in quelle laser, possono ottenere fino al 99% di rifiuti in meno, zero gas ozono, 92% di CO2 in meno e 96% di energia in meno rispetto all’utilizzo di una stampante laser(1). In altre parole, se tutte le imprese passassero alla stampa inkjet, si risparmierebbe energia sufficiente a far funzionare almeno 507.000 famiglie in tutta Europa per un anno intero. 

Epson si impegna a sviluppare prodotti rispettosi dell’ambiente non solo nella stampa a getto di inchiostro, ma in tutte le sue linee di prodotti, inclusi videoproiettori, robotica e smartglass per la realtà aumentata. L’impegno di Epson a produrre tecnologie efficienti, compatte e di precisione (Sho Sho Sei) è da tempo radicato nel valore giapponese di Monozukuri, l’arte e la scienza della produzione. 

É grazie a questi costanti sforzi di miglioramento che una delle ultime innovazioni Epson, PaperLab, è giunta a compimento. Ad esempio la PaperLab A-8000, al momento non commercializzata in Europa, e che secondo la nostra ricerca è il primo sistema di produzione di carta da ufficio a secco al mondo, produce localmente nuova carta da quella usata, permettendo di chiudere il ciclo di riciclaggio e favorendo il passaggio ad un’economia circolare.