Il C.A.P.S. di Cesena è una realtà unica in Italia. La sua Sala Meeting conta 38 postazioni, 4 monitor 65”, un sistema di videoproiezione e un impianto di interazione garantito dall’impiego di 38 dispositivi Daisynet.

Nell’immaginario comune, se ci fermiamo a pensare alle strutture riservate alle forze dell’ordine oppure agli insediamenti militari dislocati sul territorio italiano, la memoria ci riporta quasi sempre alla mente imponenti mura di cinta che espongono il cartello con la scritta “Limite invalicabile”. 
E il più delle volte, scatta la curiosità di scoprire cosa succede dall’altra parte di questa maestosa fortificazione. 
In questa Case History ci occuperemo di uno degli spazi più esclusivi dal punto di vista della formazione degli agenti della Polizia di Stato; e per farlo abbiamo varcato la soglia proprio di uno di quei luoghi, oltrepassando il grande portone d’ingresso della Caserma “Decio Raggi” di Cesena. Nello specifico, ci occuperemo di una installazione realizzata presso il C.A.P.S., Centro Addestramento della Polizia di Stato, una scuola di formazione unica in Italia, come vedremo nel corso dell’articolo.



Sala corsi da 38 postazioni


Una delle due postazioni di controllo della sala.

Il complesso che ci si presenta davanti, una volta entrati nella Caserma “Decio Raggi”, è una sorta di città nella città. Una piccola cittadella situata nel centro abitato di Cesena, all’interno della quale la Polizia di Stato svolge tutta una serie di mansioni, atte ad assicurare la sicurezza dei cittadini sul territorio. Grandi spazi, diversi edifici e strade attorniate da molto verde. 
Accompagnati dalla Dott.ssa Federica Ferrari, Vice direttore del C.A.P.S, unitamente al restante staff, e dall’Ingegner Ermes Morigi di Radiosata3, siamo entrati nell’edificio che ospita le diverse aule di formazione, per poi accedere definitivamente alla sala più importante del Centro di Addestramento, all’interno della quale proprio l’Ingegner Morigi, insieme al suo staff, ha eseguito l’installazione che andremo a descrivere. Quella che ci si presenta davanti è una grande sala, con 38 postazioni, tutte tecnologicamente attrezzate in modo evoluto e in grado di offrire un alto livello di interazione tra i presenti, siano essi intervenuti per un corso, un meeting, un incontro di rappresentanza, ecc.


Quattro specialità formative


Le postazioni della sala sono 36, più due desk di controllo dell’aula.

Il C.A.P.S., Centro Addestramento della Polizia di Stato, è una realtà unica in Italia, perché è la sola a fornire corsi di formazione per la Polizia italiana in servizio nelle 4 specialità che la contraddistinguono: 
– Polizia Stradale 
– Polizia Ferroviaria 
– Polizia Immigrazione e Frontiere 
– Polizia Postale e delle Comunicazioni 

Tutti i corsi riguardanti le 4 materie, sono dettati dal Ministero e vengono impostati per consentire ai poliziotti di accedere alle diverse specializzazioni. Non solo, oltre all’immissione ai percorsi di specializzazione, gli agenti sono chiamati ad eseguire dei corsi di aggiornamento o formazione aggiuntiva per poter proseguire le proprie mansioni nella specialità. Infine, per la maggior parte dei programmi istruttivi, è previsto un esame finale che consente di conseguire il titolo e le credenziali per poter operare secondo la propria inclinazione formativa. 
Ma entriamo nel dettaglio dell’installazione, per cercare di capire come è stato concepito l’ammodernamento tecnologico di tutta la sala, lasciandoci guidare dall’Ingegner Ermes Morigi, che ne progettato ed eseguito l’installazione.


Postazioni interattive


La sala ripresa dalle due pareti opposte. In fondo, nell’immagine sopra, lo schermo di proiezione; nella parete opposta, immagine sotto, il videoproiettore Panasonic.

«L’idea principale era quella di concepire le postazioni in modo tale da favorire l’interazione tra i presenti – ci dice subito l’Ingegner Morigi. La sala, infatti, che dispone di una capienza di 38 posti, oltre ad essere utilizzata per corsi formativi, è predisposta anche per l’organizzazione di meeting di una certa rilevanza o incontri di rappresentanza alla presenza di alte cariche istituzionali. Con queste premesse, è stato necessario progettare una rete affinché ogni singola postazione potesse intervenire in qualsiasi momento durante l’incontro, “prendendo la parola” sia dal punto di vista dell’audio che lasciando fruire al resto della sala i contenuti del proprio device, mandandoli in onda sui quattro display presenti in aula o proiettandoli su schermo centrale, grazie ad un semplice click».


Descrizione della singola postazione


Sotto le postazioni, attraverso una botola, si accede all’interno dell’immenso tavolo della Sala Meeting, dove sono posizionati i daisynet e i cavi di collegamento delle postazioni.

La sala ripresa dalle due pareti opposte. In fondo, nell’immagine sopra, lo schermo di proiezione; nella parete opposta, immagine sotto, il videoproiettore Panasonic.

Una volta concepito il costrutto tecnologico di ogni singola collocazione, si è passati alla fase di sviluppo in serie per tutte le postazioni presenti in sala, nonché all’elaborazione di una struttura globale per comunicare e interagire con il grande terminale video, con i monitor presenti in aula e con l’impianto audio della sala stessa.
Entriamo dunque nel dettaglio della singola postazione e cerchiamo di capire, assieme all’Ingerner Ermes Morigi, come è stato sviluppato il progetto. 
«Innanzitutto, ad ogni posto è stato associato un microfono per poter prendere la parola e interloquire in qualsiasi momento con i presenti in sala – ci spiega l’Ing. Morigi. Inoltre, ogni postazione presente attorno a questo immenso tavolo di lavoro, 36 in tutto alle quali si aggiungono 2 scrivanie per i PC di controllo della sala, è stata predisposta con un PC collegato con cavo HDMI ad un sistema di commutazione e trasmissione, celato sotto al tavolo. Un pulsante grigio, posto vicino al PC, se premuto una singola volta, permette di mandare sui monitor e sul videoproiettore l’immagine del PC scelto. Con la stessa metodologia, ma tenendo premuto il pulsante per tre secondi, si esclude lo stesso PC dalla trasmissione. Durante la riproduzione dei contenuti di un PC, è possibile intervenire da un’altra postazione, premendo il relativo pulsante grigio che automaticamente interrompe il precedente interlocutore».


Prendere la parola attraverso la funzione “ShowMe”


Schema a blocchi della Sala Meeting.

Come visto, dunque, ad ogni PC è associato un trasmettitore e tutti i trasmettitori sono collegati a cascata fra loro fino a raggiungere il ricevitore, da cui esce il segnale HDMI che va alla trasmissione. 
Nel caso specifico della sala del C.A.P.S, è stato scelto il trasmettitore DaisyNET 7090DNTX, che presenta la funzione ‘ShowMe’ che consente la selezione del segnale da instradare. 
«La scelta di distribuzione tramite DaisyNET ha senza dubbio facilitato l’installazione restituendo affidabilità a tutto il sistema – ci conferma l’Ing. Morigi. Grazie a questi dispositivi, infatti, una volta deciso quale percorso far compiere al segnale e quante unità occorre impiegare per poter portare a termine le operazioni di distribuzione, è possibile allestire una rete di collegamento in poche mosse. Ad impianto realizzato, una volta stabilita la fonte d’ingresso, il DaisyNET provvederà automaticamente ad instradare il segnale».


Percorso del segnale dalla fonte alla destinazione

«Per come è stato concepito il progetto, dunque, ci sono tanti trasmettitori quanti sono i posti previsti in sala, mentre il ricevitore è uno solo, un TV One 652 posto nel rack che ne riceve il segnale in trasmissione dai Daisynet. A seguire, lo stesso segnale passa alla matrice che provvede a selezionarlo e convertirlo in segnale con uscita HDMI. Una volta uscito dalla matrice, il segnale viene inviato ad un trasmettitore HDMI che lo instrada ai monitor e al videoproiettore presenti in sala».


L’impianto di videoproiezione

Oltre ai monitor, la sala è dotata di un impianto di videoproiezione, con proiettore Panasonic e schermo a motore come terminale video. Proprio per quest’ultimo, sono stati predisposti dei tasti nel rack per far scendere o salire lo schermo di proiezione a seconda delle esigenze. 
Un congegno che permette di riavvolgere il telo e di predisporne la fermata automatica a fine corsa. Nella parete opposta allo schermo, in alto, è stato installato un videoproiettore Panasonic. Anche in questa occasione, come ci spiega l’Ing. Morigi, è stato pensato il suo posizionamento ad hoc: «Il controsoffitto di questa sala è costituito da una velatura opaca che diffonde uniformemente la luce dall’alto e, decidendo di fissare il videoproiettore a soffitto, avremmo dovuto bucare questa velatura per fissarne la staffa di sostenimento. Per evitare di deturpare l’elegante controsoffitto, abbiamo optato per l’installazione del proiettore nella parete opposta al telo di proiezione e, per coprire in modo ottimale la distanza tra i due lati opposti della sala, abbiamo optato per la sostituzione dell’ottica standard del videoproiettore con un teleobiettivo, dal rapporto di proiezione 4,7- 7,21, che permettesse la videoproiezione senza decadimento qualitativo delle immagini».


Spazio anche a supporti esterni


Due scorci del piazzale interno del C.A.S.P. di Cesena. Sopra, i poliziotti in un momento di pausa.

Ovviamente il sistema è stato concepito per essere integrato con le strumentazioni già presenti nella sala per cui, ad esempio, è stata prevista la possibilità di collegamento dei vecchi PC già presenti nelle scrivanie di controllo della sala, oggi utilizzati perlopiù per l’invio di immagini di tipo istituzionale o aziendale, come potrebbe essere il logo della Polizia di Stato, oppure per divulgare informazioni utili sul grande schermo, o ancora per presentare l’agenda del programma da svolgere nell’intera giornata. Oltre al collegamento di questi PC, è possibile inoltre dare spazio ad apporti esterni come, ad esempio, telecamere, macchine fotografiche e altri tipi di device.


Frequenza dei Corsi

I corsi del C.A.P.S. vengono stabiliti a livello ministeriale, annualmente viene stilata una programmazione in base a quelle che sono le esigenze di formazione dei poliziotti che operano sul territorio nazionale. Ogni piano formativo è stabilito in lavoro congiunto e d’intesa con la direzione centrale degli istituti di istruzione. Viene stabilito un planning annuale e messi a punto i corsi in relazione alle esigenze del corpo di polizia. 


Corpo docente


Un’immagine storica del C.A.S.P. di Cesena. Il di Centro di Addestramento gode di una storica tradizione e competenza motociclistica.

Il corpo docente presente all’interno della scuola annovera un numero consistente di insegnanti; non solo, il centro formativo si avvale anche di docenti esterni provenienti dal mondo universitario, nonché dai Reparti operativi esterni della Polizia di Stato e dal Dipartimento della Pubblica Sicurezza.


Frontex Partnership Academy


L’ingresso del C.A.S.P. Polizia di Stato di Cesena.

Il C.A.P.S., Centro Addestramento della Polizia di Stato, oltre ad essere una scuola di formazione unica in Italia nelle 4 specialità che la contraddistinguono (Stradale, Ferroviaria, Immigrazione e Frontiere, Postale e Comunicazioni), fa parte di una vera e propria Academy a livello Europeo. Svolge un lavoro coordinato con Frontex, l’Agenzia europea per la gestione della cooperazione internazionale alle frontiere esterne degli Stati membri dell’Unione europea. Frontex, infatti, si occupa di assistere gli Stati membri percorso formativo di guardie nazionali di confine, oltre ad elaborare norme comuni in materia di formazione. Pertanto, all’interno della scuola di Cesena, durante l’anno si tengono corsi programmati anche dall’agenzia Frontex. Il C.A.P.S., infatti, riceve frequentemente vari rappresentanti dei paesi europei che intervengono per la messa a punto dei programmi di formazione e dei corsi che dovranno essere erogati nelle varie scuole europee che sono Partnership Academy.


Luogo strategico, non solo formativo

Il complesso formativo del C.A.P.S. presenta dalla sua una serie considerevole di location create per garantire la migliore formazione agli operatori della Polizia di Stato: 
– Aule Conferenza: due aule da 80 posti ciascuna dotate di apparecchiature per la traduzione simultanea; 
– Aula Magna: da 400 posti, dotata di sistemi audio-visivi che consentono il collegamento simultaneo con altre aule; 
– Aule Didattiche: ben 12 aule da 35 posti ciascuna; 
– Meeting Room: una sala da 36 posti; 
– Aule Computer: 3 aule che dispongono di 150 postazioni PC; 
– Poligono di Tiro: articolato in 4 linee di tiro; 
– Palestra: sala attrezzata per body building e difesa personale; 
– Percorso di Addestramento: circa 3500 mq per esercitazioni e saggi motociclistici. 

L’aula che abbiamo preso in esame nel Centro Addestramento della Polizia di Stato, la Meeting Room, è un luogo strategico del complesso di Polizia di Cesena, utilizzata anche per iniziative di una certa caratura, come potrebbero esserlo, ad esempio, le riunioni dei vertici di dipartimento, dei direttori centrali, oppure meeting e conferenze particolari. Insomma è un’aula che si presta ad una molteplice funzione d’utilizzo, sono solo formativa. 

Si ringraziano per la collaborazione: 
Dott.ssa Federica Ferrari unitamente allo staff del C.A.S.P. Polizia di Stato di Cesena
 

Ing. Ermes Morigi – www.radiosata3.it 

Comm-Tec – www.comm-tec.it