La nuova sede di Lavazza si chiama Nuvola: si sviluppa nel centro di Torino su diversi edifici, studiati per integrare tecnologia e cultura. Le matrici AV sono Lightware, configurate per supportare ogni tipologia di segnale.

Volume: SIAV_03_17 – Pagine: da 28 a 33

Nuvola è il nome scelto per l’intervento di riqualificazione promosso da Lavazza nell’area dell’ex centrale Enel, nel quartiere Aurora a Torino. 
Il progetto, ideato da Cino Zucchi Architetti, si è posto l’obiettivo di disegnare la nuova sede di Lavazza, consegnando un nuovo layout all’isolato urbano. 
L’intera l’area si estende su una superficie totale di 18.500 mq. 
Il nuovo centro direzionale Lavazza verrà inaugurato nel 2018 e dialoga con gli edifici industriali di interesse storico: spazi per eventi, sale conferenze, ristoranti, una scuola di design e un museo interattivo per celebrare la storia del brand. Gli uffici e il ristorante collettivo sono già operativi. 
Un progetto pensato anche per la città e per la riqualificazione integrale di un’area centrale: a cantiere ultimato i cittadini avranno a disposizione nuovi spazi pedonali, una grande piazza-giardino di 3.500mq e un parcheggio sotterraneo.




Dalla mission al progetto


Il progetto Nuvola è stato ideato da Cino Zucchi Architetti, gli spazi interni sono stati curati dall’Architetto Michele Aruanno.

«La scelta di un’ex area industriale da riqualificare per la nuova sede Lavazza risponde al diretto desiderio della famiglia Lavazza di investire nel territorio torinese attraverso un processo orientato al dialogo con la cittadinanza e ai suoi valori di sostenibilità ambientale – ci spiega l’Architetto Paolo Corradini, Direttore Ufficio Committenza Progetto Nuova Sede Lavazza. Un’occasione del genere ha permesso di esplorare nuove possibilità d’innovazione, per integrare tecnologia e risorse umane. Abbiamo colto il trasferimento dei dipendenti nella nuova sede come l’opportunità per rinnovare gli spazi interni – curati dall’Architetto Michele Aruanno – e le loro modalità di fruizione in termini di tecnologia disponibile. Si è passati da una concezione classica di ufficio chiuso a spazi aperti, pensati e studiati per essere luoghi di condivisione. La nostra idea ha voluto creare valori condivisi, un approccio-relazione per facilitare l’interazione non solo con i colleghi e con la sede interna, ma anche con le diverse strutture esterne. Abbiamo scelto una tecnologia capace di abilitare la miglior interconnessione, per collegare fra loro il Centro Direzionale con gli altri edifici e consentire una comunicazione efficace. Tutto ciò impatta in maniera trasversale sulla resa del lavoro e sulla componente relazionale – divenuta oggi un fattore essenziale. Si pensi, ad esempio, a quanto la tecnologia possa stimolare l’aggiornamento e il confronto continuo. Il progetto è stato pensato anche per rivalutare un ambito spesso trascurato di questi tempi: il comfort dei collaboratori. Siamo consapevoli che un welfare aziendale debba partire dal considerare il benessere delle persone, fornire una dotazione tecnologica e di spazi complementari come palestre, ristoranti e aree ristoro in grado di farle sentire meglio. Questo è stato l’obiettivo principale che la famiglia Lavazza ha voluto imprimere al progetto: rimettere al centro la persona e la città intera».


La tecnologia installata


Tutte le sale hanno una connessione Wi-Fi e un sistema di condivisione contenuti; viene supportata la connettività HDMI e USB power.

«La nostra collaborazione con Lavazza – commenta Gabriele Magagna, titolare di Acuson, responsabile dei lavori di integrazione dei sistemi A/V – è iniziata molti anni fa. Uno dei primi lavori realizzati è stato riconfigurare l’Innovation Center, una palazzina di tre piani adibita a centro di ricerca, di fronte allo stabilimento della produzione a Settimo Torinese. Da allora la cooperazione con Lavazza è divenuta sempre più stretta: in seguito abbiamo offerto a Lavazza servizi di consulenza integrale per attività dedicate ai sistemi multimediali. Per il cantiere Nuvola, dopo aver vinto la gara d’appalto, siamo stati coinvolti nell’intero piano di pianificazione dell’installazione tecnologica. Con l’edificio della nuova sede adibito a uffici, sei piani per ospitare circa 600 persone, abbiamo proposto quali dispositivi integrare a seconda degli spazi disponibili, con l‘obiettivo di realizzare il miglior lavoro, nel rispetto della qualità. Le sale riunione in totale sono una quarantina, divise in piccole da 4 posti, medie da 10 posti e grandi da 20 posti. Per dar voce al desiderio di spazio condiviso sono state predisposte alcune aree riunione open space secondo un concept informale, in totale 34 quick meeting e 8 lounge meeting room. I proiettori laser prodotti da Panasonic vengono utilizzati in due contesti importanti: la sala CDA completa di regia per videoconferenze, per una trentina di persone e la sala riunione a disposizione degli azionisti del gruppo. Sono stati installati elementi di digital signage in numerosi luoghi: spazi comuni come l’ingresso, aree wellness come palestra, caffetteria, shop e aree break. In tutti questi spazi abbiamo scelto monitor di diverso formato, da 55 a 82 pollici, per un totale complessivo di 120 display. Sono presenti, inoltre, 19 totem infotouch da 46’’ con tecnologia capacitiva oltre a un sistema di Room Booking. Tutte le sale hanno connettività Wi-Fi e sistema di condivisione contenuti: ci sono in totale circa 120 apparati, con access point per la distribuzione del segnale, prese HDMI e USB power. È essenziale puntualizzare che tutto questo apparato fa riferimento ad un’unica sala regia centrale collocata al piano 0, governata dalla matrice Lightware 25G 80×80, da cui è possibile monitorare e gestire l’intera programmazione dei contenuti A/V».


Matrice Lightware 80×80


Negli spazi condivisi sono state predisposte 34 quick meeting.

La sala regia centrale è il vero cuore pulsante di tutta la struttura. 
In essa è presente una matrice 25G 80×80 di Lightware, configurata con moduli e schede a gruppi di 8 per i segnali in ingresso e in uscita con connettività HDMI, audio e fibra ottica. 
Tramite questo dispositivo è possibile controllare integralmente anche gli altri due edifici che compongono il nuovo campus di Lavazza, grazie ad un cablaggio realizzato totalmente in fibra ottica multimodale. 
La configurazione garantisce un’ottima resa per l’interscambio dei dati AV, anche in presenza di segnali ad elevate risoluzioni. L’adattabilità è uno dei suoi punti di forza: in un sistema così articolato e complesso come quello installato nella nuova sede Lavazza è fondamentale poter attivare qualsiasi tipologia di segnale su qualsiasi mezzo fisico. 
L’architettura multilivello e multiroom permette il routing indipendente di ogni tipo di segnale; ogni porta video è in grado di gestire l’embedding e il de-embedding audio, come il ruoting separato dei segnali di controllo. Questo garantisce in poche parole un’estrema flessibilità d’uso: esattamente quello di cui avevamo bisogno. 
In fase di progetto, questa configurazione è stata pensata per costruire un sistema flessibile e adattabile alle esigenze ancora non ben definite di seicento persone. Essere in grado cioè di gestire più building con richieste diverse, per fornire risposte immediate e tempestive. 
Oltre a questa matrice principale, è stata utilizzata anche una matrice Lightware MX-Fr 17×17. In questo modo, ogni sala resta di per sé autonoma ma sempre collegata alla regia centrale – che si adoperi come mezzo fisico il rame o la fibra ottica. 


La topologia di rete


Le sale riunione sono una quarantina, divise in piccole da 4 posti, medie da 10 posti e grandi da 20 posti.

Le relazioni che costituiscono la topologia di rete dell’intero sistema sono molto articolate. Per sintetizzare con efficacia possiamo dire che nei seminterrati sono presenti due locali collettori di tutti i segnali dei provider o di MPLS per la gestione della connettività – con flussi dall’interno verso l’esterno e viceversa. 
Dai locali collettori il segnale viene trasmesso a due centri stella ridondati, che riportano la distribuzione della connettività verso gli uffici, con un datacenter dedicato. 
Questa rete ribalta i dati ai singoli piani – ciascuno suddiviso nelle ale A e B. Ogni ala ha un suo locale tecnico di supporto, rapportato alla dimensione del piano, che indirizza gli switch di distribuzione. L’impianto è certificato Cat6A e fibra ottica, mono e multi modale. 


Servizio e assistenza al top

Nel valutare la scelta dei prodotti adoperati con particolare riguardo alla matrice Lightware, Lavazza ha prestato attenzione innanzitutto a fattori di qualità e affidabilità, prevedendo la giusta ridondanza per affrontare qualsiasi situazione. 
A questo, per l’intera struttura, è stato abbinato un servizio di assistenza post vendita all’altezza di un sistema così articolato e complesso. È importante garantire una tempestività massima per la prevenzione di qualsiasi criticità emergente. 
Il contratto di manutenzione siglato con Acuson ha durata di 3 anni, prevede un intervento sul posto entro 2 ore, 7 giorni su 7, H24, con assistenza on site e da remoto, per intervenire con puntualità su una serie di richieste multiple ed eterogenee. 


I pareri

Paolo Corradini 
Direttore Ufficio Committenza Progetto Nuova Sede Lavazza 
Attraverso il progetto della nuova sede, Lavazza ha voluto cogliere un’opportunità importante: quella di produrre un’innovazione sociale per integrare persone e tecnologia in un comune orizzonte operativo 

Gabriele Magagna 
Acuson 
Il vantaggio di un’unica sala regia con matrice Lightware risiede nella flessibilità di intervento su una serie di richieste multiple: significa in sostanza predisporre una struttura in grado di rispondere agilmente a qualsiasi necessità 


Si ringraziano per la collaborazione: 

Lavazza Spa 
www.nuvola.lavazza.it 

Acuson Srl 
www.acuson.it