La retrospettiva dedicata ai Pink Floyd, in esclusiva per l’Italia, è stata organizzata a Roma, prima tappa internazionale dopo l’esordio a Londra. Abbiamo intervistato Daniel Sennheiser, per appronfondire la conoscenza di Ambeo.


IN SINTESI 
Date: dal 19 gennaio al 1° luglio 2018 
Curatori della mostra: Aubrey Powell, Paula Webb Stainton 
Organizzatori e Produttori: Concert Productions International B.V. – Azienda Speciale Palaexpo MondoMostre – Live Nation 
Sede: MACRO Museo di Arte Contemporanea 
Sound Experience: Ambeo Sennheiser 

Per saperne di più: 
pinkfloydexhibition.com 
museomacro.it 
exhibo.it 


A cinquant’anni dalla loro nascita, la retrospettiva dedicata ai Pink Floyd dopo l’esaltante esordio al Victoria and Albert Museum di Londra si è spostata a Roma, al MACRO Museo d’Arte Contemporanea, unica tappa italiana e prima tappa internazionale. A Londra la mostra è stata visitata da oltre 400 mila persone. 
Ideata da Storm Thorgerson e sviluppata da Aubrey Powell di Hipgnosis, che ha lavorato in stretta collaborazione con Nick Mason (consulente della mostra per conto dei Pink Floyd) The Pink Floyd Exhibition: Their Mortal Remains è un viaggio audiovisivo nei 50 anni di carriera di uno dei più leggendari gruppi rock di sempre e offre una visione inedita ed esclusiva del mondo dei Pink Floyd. Esposti in mostra oltre 350 oggetti, mai visti prima, che rappresentano i diversi momenti della storia del gruppo, a partire dalla gigantesca ricostruzione del furgone Bedford che usavano per i tour a metà degli anni sessanta. 
Il colossale allestimento del Victoria and Albert Museum di Londra è stato il più visitato di sempre nel suo genere. In esclusiva per l’Italia il MACRO ha ospitato l’esposizione. Al Piper, distante dal MACRO meno di 1 km, ebbe luogo nell’aprile del 1968 il primo concerto dei Pink Floyd in Italia. La mostra racconta quale fu il ruolo della band nel cruciale passaggio culturale dagli anni sessanta in poi. Grazie al suo approccio sperimentale – che rese il gruppo inglese esponente di spicco del movimento psichedelico che cambiò per sempre l’idea della musica in quegli anni – la band venne riconosciuta come uno dei fenomeni più importanti della scena musicale contemporanea. 
I Pink Floyd hanno prodotto alcune delle immagini più leggendarie della cultura pop: dalle mucche di Animals al prisma di The Dark Side of the Moon, fino al maiale rosa sopra la Battersea Power Station e ai “Marching Hammers”. La loro personale visione del mondo si è realizzata grazie a creativi come il moderno surrealista Storm Thorgerson, l’illustratore satirico Gerald Scarfe e il pioniere dell’illuminazione psichedelica Peter Wynne-Wilson.



Performance Zone: Live 8 del 2005, Comfortably Numb con AMBEO 3D


Il percorso espositivo che guida il visitatore seguendo un ordine cronologico, è sempre accompagnato dalla musica e dalle voci dei membri passati e presenti dei Pink Floyd, tra cui Syd Barrett, Roger Waters, Richard Wright, Nick Mason e David Gilmour. 
Il momento culminante è la Performance Zone, in cui i visitatori entrano in uno spazio audiovisivo immersivo, che comprende la ricreazione dell’ultimo concerto dei quattro membri della band al Live 8 del 2005 con Comfortably Numb, appositamente mixata con l’avanguardistica tecnologia audio Ambeo 3D della Sennheiser, oltre al video, in esclusiva per Roma, di One Of These Days, tratto dalla storica esibizione del gruppo a Pompei. 
The Pink Floyd Exhibition è prodotta e organizzata dalla Concert Productions International B.V. di Michael Cohl, da Azienda Speciale Palaexpo, Mondo Mostre e da Live Nation. È curata dal direttore creativo dei Pink Floyd, Aubrey ‘Po’ Powell (dello studio grafico Hipgnosis) e da Paula Webb Stainton, che ha lavorato a stretto contatto con membri del gruppo tra cui Nick Mason (consulente per i Pink Floyd), con il contributo di Victoria Broackes del Victoria and Albert Museum. La mostra è in collaborazione con lo studio Stufish, uno dei maggiori studi di architetti d’intrattenimento e progettisti di lunga data dei palchi della band, e con gli interpretativi exhibition designer di Real Studios.


Sennheiser guidePort: 900 ricevitori abbinati alle cuffie HD 2.2s

Il sistema di Sennheiser, unico nella sua capacità di diffondere il segnale automaticamente e simultaneamente a centinaia di ricevitori, accompagna il pubblico lungo il percorso espositivo: i visitatori ricevono le informazioni audio che corrispondono esattamente al punto in cui si trovano. Mentre guardano ciascuno dei 40 video delle esibizioni storiche della band o delle loro interviste, ne ascoltano automaticamente l’audio in cuffia. 
I trasmettitori sono nascosti alla vista: trasmettono automaticamente la corretta traccia audio a ciascun visitatore, mentre il sistema di controllo in regia invia sia l’audio in tempo reale che l’audio in streaming tramite una serie di antenne compatte.


Daniel Sennheiser: AMBEO 3D, uno spazio sonoro per esaltare la user experience

Sennheiser contribuisce allo sviluppo delle tecnologie audio da quanto, nel 1945, è stata fondata. La famiglia Sennheiser, da tre generazioni, determina l’imprinting votato all’innovazione; alcuni esempi: lo sviluppo del primo microfono wireless, la possibile coesistenza di due microfoni su un set cinematografico, la prima cuffia hi-fi, il sistema audio digitale D9000 per eventi live (non soggetto a compressione), ecc. Durante la conferenza stampa sulla presentazione della mostra dedicata ai Pink Floyd, Sistemi Integrati ha intervistato Daniel Sennheiser, CEO di Sehhneiser per discutere sul futuro dell’audio. 
«Ambeo 3D rappresenta la nuova generazione del suono – esordisce Daniel Sennheiser. È un insieme di progetti che convergono attorno a due capisaldi: filosofia e cultura dell’audio. Ambeo ha un significato rivoluzionario, è costruito per immergersi in uno spazio sonoro capace di elevare l’esperienza dell’utente consumer. Un suono 3D di emozioni, molto più di quanto ci abbia abituato l’ascolto stereofonico o surround. Questi aspetti portano a favorire anche l’attività di system integrator e custom installer, che considerano l’immersività e la user experience elementi centrali della loro professione». 
«Ambeo – prosegue Daniel Sehhneiser – non è uno standard chiuso ma un nuovo strumento a disposizione dell’industria per produrre i suoni 3D nel futuro, per manifestazioni e fiere, esibizioni da vivo, per film, realtà virtuale, realtà aumentata. Tutto ciò avrà nell’installazione una componente molto importante».


Produzione e postproduzione: entrambi possibili con AMBEO 3D

Ambeo è completamente agnostico alla logica dei formati ed è quindi compatibile con altri formati che potrebbero nascere in futuro. È davvero stato pensato per creare un’esperienza migliore, per sentire di più. 
«Il valore dell’audio – prosegue Daniel Sennheiser – si esprime attraverso l’emozione che cresce dentro di te; e questo vale per ogni esperienza, dal film al cinema alla realtà virtuale; guardare un’immagine meravigliosa è una grande esperienza, però le corde emotive che vibrano con un suono sono più profonde perché ti fanno immaginare: puoi chiudere gli occhi ma non puoi chiudere le orecchie». 
Ambeo è stato sviluppato per lavorare in due modalità: acquisendo il suono con strumenti dedicati oppure lavorando in postproduzione, su contenuti audio già disponibili. Sennheiser ha così sviluppato microfoni Ambeo ma anche auricolari e soundbar per il mercato consumer. In particolare, gli auricolari Ambeo Smart headset sono in grado, attraverso microfoni incorporati, di ascoltare la musica e percepire i suoni ambientali 3D.


Con i Pink Floyd un rapporto di lunga data, nato per sperimentare nuove sonorità

In Italia i Pink Floyd suonarono anche nell’Anfiteatro romano di Pompei

«Quello con i Pink Floyd – ci racconta Daniel Sennheiser – è un rapporto di lunga data, nato prima che io nascessi. Le riporto informazioni che mi sono state raccontate dalla mia famiglia e dai collaboratori di Sennheiser. I Pink Floyd sono stati una band tecnicamente molto preparata e impegnata nel generare nuove sonorità. Fin dagli anni ’60 hanno utilizzato prodotti Sennheiser per sviluppare nuovi effetti ed esperienze sonore; negli anni settanta sono stati i primi a sperimentare il suono stereofonico: all’epoca i Beatles, negli Abbey Road Studios, registravano ancora in mono. Questo spiega quanto il loro pensiero fosse proiettato in avanti e perché avessero rapporti con Sennheiser per sperimentare e sviluppare nuove soluzioni. Noi fornivamo loro tecnologia, strumentazione, conoscenza e loro sviluppavano nuovi sound per elevare la loro espressione artistica. Il rapporto con loro è sempre stato molto stretto e importante, fin da quando ero adolescente; ero entusiasta dei loro lavori, la musica ti aiuta anche nei momenti difficili. Il mio preferito è The Dark Side of the Moon, ma ce ne sono tanti altri come One of these days, un brano con tanta energia». 
«Tornando alla mostra dedicata ai Pink Floyd – dice Daniel – la presenza di Sennheiser è naturale: abbiamo lavorato con V&A per produrre questa esperienza; abbiamo già lavorato con loro per eventi simili come la mostra David Bowie is … Questa dedicata ai Pink Floyd, da un punto di vista tecnologico, è decisamente un significativo passo avanti per il suono».


Configurazione senza vincoli; possibili applicazioni per persone con problemi di udito


Esposti in mostra oltre 350 oggetti, mai visti prima, che rappresentano i diversi momenti della storia del gruppo

Ambeo 3D può essere sviluppato come strumento al servizio di differenti tipologie di utenti, ad esempio per persone con problemi di udito. Le applicazioni su misura da sperimentare sono numerose, il sistema è in grado di riprodurre con precisione la provenienza spaziale dei suoni. 
«Ambeo non è un formato chiuso – ricorda Daniel Sennheiser – ad esempio, abbiamo messo a punto il setup a 9.1 canali, in questa mostra utilizziamo una configurazione con 18 diffusori e 7 subwoofer, con le nostre cuffie Smart elaboriamo un segnale binaurale. Fino a qualche anno fa era la cultura del prodotto a prevalere, con le relative politiche marketing e commerciali, poi si è passati a dare maggiore importanza alla soluzione, ora sta venendo il momento dell’esperienza e del servizio». 
«L’esperienza video immersiva è sinergica con l’audio 3D di Ambeo – conclude Daniel Sennheiser – la realtà virtuale e la realtà aumentata sono in fase di messa a punto, ne stiamo parlando; dal punto di vista audio noi siamo pronti, abbiamo sviluppato software importanti e una conoscenza approfondita. Facebook utilizza un nostro microfono per applicazioni di realtà virtuale, stiamo lavorando a stretto contatto con altri player come Google, annunceremo novità nel corso dell’anno. Sennheiser persegue lo stato dell’arte: nella realtà virtuale lo spazio sonoro è importante perché utilizza e stimola le funzioni celebrali. In un ambiente 3D, più delle immagini è il suono che ci suggerisce dove spostare lo sguardo per seguire al meglio lo svolgersi dell’azione».


Il mixaggio AMBEO 3D è stato realizzato negli Abbey Road Studios


The Wall, uno degli album doppi più venduti nella storia. I disagi, soprattutto infantili, ricorrono nei testi dei brani

Al lavoro di mixaggio hanno lavorato il produttore Simon Franglen e il fonico Simon Rhodes. 
«Il paesaggio sonoro riprodotto con Ambeo consente di immergere profondamente il pubblico nella musica, perché sfrutta tutti i dettagli e le dimensioni del suono – afferma Simon Franglen. Mixare in formato Ambeo è molto diverso dal mixare in stereo o in formato 5.1. Bisogna ripensare completamente a come procedere: non ci sono limitazioni, le note possono provenire da qualsiasi parte, lo spettatore ne è circondato. Questo permette di “aprire il suono” e riprodurre le tracce audio originali nei minimi dettagli e in tutta la loro complessità». 
«La cosa più incredibile del mixaggio Ambeo dei Pink Floyd – ha aggiunto Simon Rhodes – è che realizzazioni di questo tipo sono sempre stati nel DNA della band. Non è necessario preoccuparsi della compatibilità tra i diversi formati, né di provare se l’audio rende meglio in 5.1 o in stereo: ascoltare Ambeo è qualcosa di unico, basta godersi il meglio che questa tecnologia può regalare».


È come trovarsi in una cattedrale, guardarsi intorno e godersi lo spettacolo


The Division Bell: fra i temi affrontati dal quattordicesimo album dei Pink Floyd la mancanza di comunicazione fra le persone

«Tutti coloro che conoscono e amano la musica dei Pink Floyd da tanti anni, possono ascoltarla come se fosse la prima volta – ha continuato Franglen. Si riescono a percepire tutti i dettagli del suono, perché viene valorizzata la voce di ciascuno strumento: questo è il vero scopo della tecnologia immersiva. Non è semplicemente un’altra trovata: AMBEO consente davvero di vivere la musica in profondità». 
«Le orecchie possono essere guidate alla scoperta di dettagli incredibili; è come trovarsi in una grande cattedrale, guardarsi intorno e godersi lo spettacolo: ad ogni sguardo si colgono particolari nuovi – ha dichiarato Rhodes. Ambeo riproduce la musica dal vivo esattamente come la band l’ha registrata con i cinque microfoni durante la performance. Sentirli perfettamente riprodotti, fa rivivere le emozioni del live, come se si fosse davvero lì!». 
I diffusori attivi Neumann permettono di scoprire moltissimi dettagli audio: «Gli speaker che utilizziamo – ha continuato Simon Franglen – non sono solo molto potenti, ma anche estremamente fedeli nella riproduzione del suono. È raro che impianti di questo tipo siano utilizzati durante un concerto live: è come se la musica fosse realizzata in studio».


AMBEO 3D: Sennheiser, partner audio ufficiale della mostra

Cuore della mostra è l’atteso mixaggio della leggendaria performance dei Pink Floyd di Comfortably Numb al Live 8, che viene riprodotto attraverso la tecnologia Ambeo. Il mixaggio è stato realizzato presso gli Abbey Road Studios dai produttori Simon Rhodes e Simon Franglen, che hanno lavorato a stretto contatto con Andy Jackson, ingegnere del suono dei Pink Floyd. 
Per la riproduzione con tecnologia immersiva Ambeo, la Performance Zone del MACRO è stata allestita con 18 diffusori attivi Neumann KH 420 e 7 subwoofers attivi KH 870: sei diffusori sono posizionati sulla parete frontale (tre a circa 2 metri di altezza e altri tre a circa 4/5 metri). Sulla parete di fondo sono posizionati altri quattro diffusori (due in basso e due in alto), su ciascuna parete laterale sono presenti tre KH 420 (due a circa 2 metri di altezza e uno a 4/5 metri). Due KH 420 sono posizionati al centro della Performance Zone, a circa 6 metri di altezza nascosti allo sguardo del visitatore, e riproducono un suono diffuso dall’alto. Tre subwoofers HK 870 sulla parete frontale, due su quella di fondo e gli altri due sulle pareti laterali. Simon Franglen, ha dichiarato: «Non stiamo cercando di cambiare nulla, solo di riprodurre ancora più fedelmente la musica originale».


PINK FLOY, i Concerti in italia

1968 – Piper Club e European Int’l Pop Festival 
I Pink Floyd debuttarono in Italia con due date al Piper di Roma, il 18 e 19 aprile 1968. 
1969 – Michelangelo Antonioni 
Tornarono in Italia a novembre e a dicembre nel 1969 per lavorare con Michelangelo Antonioni. Nello studio di Technicolor Sound Services, la band registrò diversi brani per Zabriskie Point, capolavoro della controcultura. 
1971 – Pompei, Anfiteatro romano 
Nell’ottobre del 1971, i Pink Floyd furono ripresi dal regista francese Adrian Maben mentre suonavano nell’Anfiteatro romano di Pompei. Era la prima volta che un gruppo rock si esibiva all’interno del sito archeologico. 
1989, Venezia 
L’ultima parte dell’interminabile tour per presentare il disco A Momentary Lapse of Reason vide andare in scena uno degli spettacoli dal vivo più ambiziosi della storia. Il 15 luglio 1989 i Pink Floyd suonarono per 90 minuti su una gigantesca piattaforma galleggiante ancorata di fronte a piazza San Marco, un concerto seguito da 100 milioni di telespettatori.