Con l’avvio delle trasmissioni a 19,2° Est del bouquet RAI HD, SES Astra Italia ha centrato un obiettivo di portata storica per il mercato italiano, un obiettivo all’insegna della qualità.

La qualità insegna. Ed è proprio facendo leva sulla qualità, declinata nei diversi aspetti, che il team italiano di SES Astra ha conseguito un risultato davvero importante per il mercato italiano, che riafferma il principio sacrosanto della pluralità come elemento indispensabile per una sana crescita del mercato. La notizia è di fine dicembre: il broadcaster pubblico ha firmato un contratto per avviare su Astra 19,2° Est, la posizione più importante per SES, le trasmissioni in HD del suo principale bouquet, formato da Raiuno HD, Raidue HD, Raitre HD e un quarto canale, non ancora noto. Secondo voci di corridoio potrebbe essere Rai Sport HD. Le trasmissioni sono parte della piattaforma Tivusat. «L’evento di fine anno che abbiamo organizzato all’EUR – ci racconta Pietro Guerrieri, Direttore Generale di SES Astra per l’Italia e la Grecia – è stata l’occasione per anticipare l’accordo con RAI per un bouquet di 4 canali HD a 19,2° Est all’interno della piattaforma Tivusat. È un obiettivo al quale abbiamo lavorato per lungo tempo, un caposaldo della nostra strategia. La piattaforma di Tivusat, poi, ci dà visibilità su oltre due milioni di abbonati, che ricorrono al satellite per sopperire la mancanza di copertura della rete terrestre. Vede, si tratta di un accordo storico; per noi certamente, ma anche per il mercato italiano perché di fatto prova due cose: primo, c’è bisogno di un secondo operatore per far crescere il mercato e, secondo, la qualità dell’alta definizione rappresenta l’elemento trainante dello sviluppo».


I valori per un mercato più competitivo

Il lavoro svolto da SES Astra Italia, fianco a fianco con i broadcaster, è servito per approfondire l’importanza di questi valori, che declinano la qualità nei vari aspetti: da quello più nobile per una crescita armonica del mercato, ai vantaggi che l’ingresso di un nuovo operatore, con una nuova piattaforma DTH, avrebbe garantito. Le ragioni erano numerose. Prosegue Guerrieri: «Il problema strutturale di cui soffriva il mercato italiano fino al nostro arrivo in Italia riguardava l’esigua disponibilità in termini di banda di trasmissione, disponibilità che era prossima alla saturazione. I rischi di una situazione di immobilismo erano percepibili. L’anomalia italiana rifletteva bene la situazione: a fronte di un parco installato di oltre 35 milioni di televisori HD Ready l’offerta dei canali HD in chiaro era praticamente assente». Un broadcaster pubblico del calibro di Rai che sceglie una nuova posizione orbitale ben consolidata sui contenuti internazionali, il cui sviluppo sui contenuti italiani è agli inizi, rappresenta un importante elemento di novità e di cambiamento rispetto al passato. «Credo che Rai abbia condiviso la nostra visione e il potenziale di crescita di questo mercato – commenta Guerrieri. L’Italia ha bisogno di un impulso nuovo, di agire diversamente: bisogna interpretare un’ottica più internazionale per semplificare il percorso che ti porta a cogliere le opportunità del mercato; i principali Paesi europei, lo noto durante i nostri meeting, hanno un approccio strategico di maggior prospettiva; bisogna guardare avanti perché la fruizione dei contenuti, e con essa la tecnologia correlata, corre ad una velocità che mette rapidamente in difficoltà chi si concentra soltanto sul breve periodo. Bisogna valutare le logiche e i trend, quindi investire. La qualità è un elemento funzionale al buon risultato ed è il nostro cavallo di battaglia. È questo il valore del contratto con Rai: rafforzare la connotazione della nostra posizione orbitale a 19,2° Est grazie a contenuti HD di grande caratura, trasmessi con un’elevata qualità delle immagini».

Pietro Guerrieri, Direttore Generale di SES Astra per l’Italia e la Grecia, durante l’evento organizzato all’EUR.

Perché HD?

Un particolare della location dove SES Astra Italia, prima di Natale, ha annunciato la firma del contratto con Rai per il bouquet HD a 19,2° Est.

Trasmettere in alta definizione richiede un investimento che gli editori televisivi, soprattutto oggi, non possono permettersi di sottovalutare. Spesso si decide dopo aver calcolato il ritorno dall’investimento e, con la raccolta pubblicitaria che langue, si arriva alla conclusione che la cosa non è conveniente. «Le trasmissioni in HD sono sempre più diffuse – ci spiega Guerrieri – al punto da rappresentare ormai una caratteristica standard nel mondo del broadcasting. Per contro, trasmettere in SD viene considerato quasi un punto di debolezza: bisogna fare attenzione a questo concetto perché se è vero che l’HD non genera sempre un ritorno di crescita immediata, è probabilmente vero che contribuisce a mantenere le quote di mercato. Un aspetto fondamentale di questi tempi. In ogni caso, a parità di qualità dei contenuti, una trasmissione HD rende più efficace la cosiddetta user experience, quindi gratifica maggiormente il telespettatore. L’alta definizione è il miglior complemento ai contenuti di qualità».


L’offerta a 19,2° Est

Ora che il processo è iniziato, ci riferiamo alla presenza di contenuti in italiano nella posizione principe di SES, il team italiano è fortemente motivato a proseguire nel solco appena tracciato: la strategia dei valori si è rivelata vincente e le attività di azione e promozione hanno svolto bene il loro compito. «In questo senso – spiega Guerrieri – ci attiveremo facendo ogni sforzo possibile con ciascun broadcaster per incrementare e arricchire l’offerta dei contenuti italiani, prevalentemente in modalità HD. Accoglieremo chiunque voglia essere presente a 19,2° Est. Tutti i broadcaster sono benvenuti, questa è il nostro atteggiamento: per ognuno di loro studieremo la miglior soluzione, certi di poterli accontentare su ogni aspetto. Siamo convinti che da questa posizione orbitale l’offerta nazionale e internazionale diventerà sempre più importante, anche in modalità free to air: sono già disponibili programmi sportivi, culturali, musicali, di informazione, tutti di alto profilo. Per noi la qualità si declina su tre aspetti: qualità dei programmi, qualità delle immagini e qualità dell’offerta globale e internazionale». «Sul fronte delle attività riprenderemo presto i nostri Installer Day, gli incontri itineranti dedicati agli installatori. Confrontarci con loro ci fa crescere, ancora di più oggi che abbiamo il bouquet di Rai HD a 19,2° Est. La loro attività per noi rappresenta un elemento trainante».


Prossima fermata: Ultra HD

«Se l’HD appartiene al presente allora il momento di pensare al futuro è già arrivato: non si possono trascurare i prossimi sviluppi tecnologici – commenta Guerrieri – con il rischio di ritrovarci fra qualche anno nella stessa situazione in cui siamo oggi con l’HD. Per noi questo deve essere un tema di riflessione e di preparazione all’Ultra HD, dobbiamo capire come favorirne lo sviluppo anche in Italia. In altri Paesi fervono le attività di sperimentazione e di validazione di tutta la catena del valore: non c’è motivo per cui restare indietro. In questa direzione stiamo sviluppando delle collaborazioni che annunceremo man mano si concretizzeranno. Anche gli editori italiani devono partecipare a questa fase di validazione: la comprensione dello sviluppo tecnologico va oltre la produzione dei contenuti, loro devono intervenire ed esprimersi anche sull’adozione dei nuovi algoritmi di compressione come l’HEVC. L’industria dei televisori sta facendo pressione per accelerare l’adozione della risoluzione 4K, il consorzio HDMI ha definito le specifiche 2.0 dedicate all’Ultra HD, però ci sono ancora importanti lacune da colmare. È necessario mettere intorno ad un tavolo i player del settore per capire dove bisogna accelerare e in che modo farlo; in questo senso proseguiremo la nostra attività, che consideriamo di particolare importanza».


Promotore dello sviluppo Tecnologico

Gli Industry Days sono un appuntamento annuale, di due giornate, dove si riuniscono i maggiori rappresentanti dell’industria per discutere di nuove tecnologie.

Come operatore satellitare SES, per stimolare e coordinare lo sviluppo tecnologico di questo settore, oltre a partecipare ai tavoli dove si dibatte lo sviluppo tecnologico organizza un evento annuale: gli Industry Days, un appuntamento che si svolge in due giornate dove si riuniscono i maggiori rappresentanti dell’industria, si discute di nuove tecnologie, nuovi sviluppi e vengono presentate novità innovative, anche a livello prototipale. Ad esempio: lo standard Sat-IP è stato svelato proprio in una di queste occasioni. «Un laboratorio e una vetrina che guarda allo sviluppo tecnologico e ci dà una visibilità precoce di soluzioni ancora in fase beta e non completamente industrializzate – racconta Guerrieri. È fondamentale per avere un’idea di come l’industria si sta muovendo e quali sono i tempi di maturazione». SES Astra Italia partecipa anche all’Associazione HD Forum Italia che promuove lo sviluppo dell’alta definizione, del 4K e del 3D. Il Segretario Generale di HD Forum Italia è proprio Pietro Guerrieri, nominato lo scorso settembre. «SES Astra Italia è impegnata anche nel sostenere lo sviluppo del 3D – ci spiega Guerrieri. Abbiamo all’attivo una collaborazione con Sisvel che ha sviluppato un sistema proprietario, il 3DZ Tile Format, per visualizzare le immagini 3D su schermi auto stereoscopici. Con loro stiamo analizzando una modalità innovativa per la gestione delle mappe di profondità. Non c’è dubbio che lo sviluppo dell’Ultra HD porterà benefici anche alla stereoscopia, ma crediamo che per approdare al 4K sia obbligatorio adottare il nuovo codec HEVC, in grado di far risparmiare banda ai broadcaster. Non è ipotizzabile utilizzare un intero transponder per trasmettere un solo programma Ultra HD: sarebbe come ritornare ai tempi della TV analogica. In Italia, ad esempio, non si può pensare di introdurre il DVB-T2 senza la disponibilità dell’HEVC, sarebbe un controsenso. E lo dico contro gli interessi di chi, come noi, affitta banda satellitare agli editori televisivi; però, credo che il bene del mercato debba avere sempre la precedenza, altrimenti avremo perso un’altra occasione».


Servizi di contribuzione e distribuzione satellitare

La struttura Digital Network Operation, presente nel quartier generale di SES in Lussemburgo, adiacente al Castello di Betzdorf.

La posizione principale che SES dedica al mercato dei servizi di contribuzione per la distribuzione dei segnali ai ripetitori DTT è situata a 31,5° Est. Una posizione che a marzo verrà potenziata con il lancio di Astra 5B e potrà garantire ancora maggior capacità, anche al mercato italiano. SES continua ad investire nella costruzione di nuovi satelliti per rinnovare la flotta in orbita e garantire maggiori performance, in linea con lo sviluppo tecnologico. «Per i servizi di contribuzione occasionale (SNG) l’affidabilità e la qualità sono ancora più determinanti, per via delle specifiche ancora più stringent i – ci spiega Pietro Guerrieri. Abbiamo clienti di prim’ordine per il mercato italiano come Globecast Italia e Videe. Inoltre, siamo attivi nei servizi di business e corporate Tv. Proprio di recente, con Teleippica, la società del gruppo SNAI, abbiamo rinnovato un importante contratto pluriennale per distribuire i loro canali televisivi in banda Ku e gli eventi live in banda Ka. In questa banda garantiamo anche un servizio di backup 24/7 delle loro trasmissioni e il tutto funziona benissimo, segno che abbiamo acquisito un importante vantaggio competitivo anche in questa banda di frequenze».


Il nuovo satellite Astra 5B

Il satellite di SES Astra 5B

Il 56° satellite della flotta di SES verrà messo in orbita durante il mese di marzo da un razzo Ariane 5 e sarà posizionato a 31,5° Est. Il satellite è già arrivato nel teleporto di Arianespace a Kourou (Guiana Francese). Assemblato sulla piattaforma Eurostar E3000, che vanta un’elevata affidabilità, è equipaggiato con 40 transponder in banda Ku (ciascuno con banda equivalente da 36 MHz) e 6 transponder in banda Ka. La navicella ospita anche un carico utile in banda L per il servizio EGNOS della Comunità Europea. Verrà utilizzato per servizi DTH, Direct-to-cable e per la distribuzione dei segnali televisivi ai ripetitori digitale terrestri. Il satellite ha una massa di lancio di 6 tonnellate e una potenza di 13 kW. La vita utile stimata è di 15 anni.