Una conoscenza maturata in oltre settant’anni di attività, nella ricezione e trasmissione dei segnali radiotelevisivi.

Il fondatore della RKB Giuseppe Kofler ha avviato l’attività nel 1941: un’esperienza concepita con la mentalità di tecnico appassionato qual’era. I progetti sviluppati, al passo e a volte anticipando le esigenze, hanno permesso alla RKB di affermarsi nel tempo.
Abbiamo visitato l’Azienda incontrando il figlio di Giuseppe Kofler, l’AD Alberto Kofler, con i figli Riccardo e Gloria. Assieme al responsabile tecnico-commerciale Grego P.I. Fidenzio e a tutto lo staff, sono ancora in prima linea per gestire l’attività con passione. «Mio padre – ci ha raccontato Alberto – era un radioamatore, entusiasta dell’elettronica. Credo abbia ereditata da mio nonno la passione, anche lui attratto da questa materia, e imparata l’arte da uno zio professore di fisica a Bolzano, che gli ha trasferito i concetti base della radiotecnica. Durante gli anni‘40 mio padre incontrò un ingegnere della Siemens che gli consolidò la teoria con la pratica. Terminata la guerra, aprì il negozio “Radio Kofler Bassano”, un’attività che successivamente avrebbe dato origine alla RKB. Giuseppe, all’inizio della carriera, seguiva anche l’assistenza tecnica nei cinema di Padova, Bassano e Monselice, a cui forniva inoltre gli amplificatori audio che lui stesso costruiva. L’avvento della televisione diede a Giuseppe altre opportunità di lavoro. Un suo cliente che aveva un Bar nella Valsugana e non riceveva la RAI, perchè si trovava in una “zona d’ombra”, gli chiese di risolvergli il problema. Dopo alcuni mesi di intenso lavoro Giuseppe costruì un ripetitore televisivo che installò sulla montagna e ritrasmise il segnale al paese sottostante. Alla sera i clienti del Bar potevano riunirsi e vedere “Lascia o Raddoppia”, un programma molto seguito a quel tempo. I concorrenti di mio padre non persero tempo a vendere televisori in tutto il paese e non volevano sentir ragione nel dividere le spese di installazione e manutenzione del ripetitore. Così Giuseppe escogitò un trucco: modificò il ripetitore eliminando la portante audio del canale e rimodulandola in onde medie. Vicino al televisore del suo cliente mise una radio per sentire l’audio del programma. Questo creò non pochi problemi che sfociarono in una denuncia anonima. L’illuminato Guidice del processo mise fine alla storia pur valutando positivamente il lavoro dell’artigiano e gli impose di prendere la licenza di costruzione. Questa licenza fu la prima simbolica pietra uffciale della nascita della RKB».


Le successive evoluzioni

Con l’arrivo del secondo canale Rai, l’antennistica televisiva si sviluppò ulteriormente. Bisognava rendere compatibili i vecchi televisori, in grado di ricevere la sola VHF, alla nuova banda UHF utilizzata. Giuseppe Kofler progettò un convertitore dal canale 25 UHF al canale B VHF. Nel carnet di RKB vi sono numerose altre innovazioni, come il microfono wireless utilizzato anche nelle chiese, l’interfono a onde convogliate e il cercametalli, tutti sviluppati a cavallo degli anni ‘50 e ’60. Gli anni settanta videro la nascita delle televisioni locali. «La licenza di costruttore di ripetitori televisivi e il vasto know how di mio padre sono stati determinanti per affrontare questo nuovo mercato, sia per fornire i ripetitori alle emittenti che per realizzare le antenne di ricezione e i componenti elettronici dell’impianto televisivo. Si utilizzavano anche frequenze nella gamma, dai 300 ai 400 MHz, così era necessario costruire il convertitore da palo e un’antenna dedicata. L’esperienza maturata per progettare le antenne a frequenze fuori standard, ha sviluppato questa peculiarità che ha sempre contraddistinto la nostra attività. Sono arrivati successivamente i primi centralini a conversione, il controllo automatico di guadagno CAG negli amplicatori e le prime distribuzioni progressive. RKB ha sviluppato anche i primi amplicatori bidirezionali per GSM, precorrendo sempre i tempi. Mio padre aveva lo spirito del pioniere, e risolveva tra i primi le esigenze del mercato. Era appassionato e viveva di quello che faceva, l’entusiasmo muoveva tutto e l’aspetto commerciale era una conseguenza – così commenta Alberto Kofler».

Da sinistra: Alberto Kofler, la figlia Gloria, Grego Fidenzio e Riccardo Kofler, figlio di Alberto
L’assemblaggio delle antenne RKB è automatizzato. Soltanto alcuni particolari vengono rifiniti a mano. La costanza delle prestazioni viene così garantita

Combi, la logaritmica a larga banda

Un particolare del magazzino relativo alle antenne logaritmiche
La progettazione e l’assemblaggio dei prodotti vengono realizzati nella sede di Bassano del Grappa

Tutti i prodotti RKB sono progettati e assemblati nella sede di Bassano, nulla viene delocalizzato. «Abbiamo sviluppato, per primi, l’antenna a larga banda logaritmica – ci rivela Kofler. Gli impianti si sono semplificati in molte zone. All’inizio credevamo che l’alto guadagno delle antenne canalizzate fosse l’unico parametro importante. Nella realtà un’unica antenna, pur con guadagni più contenuti risolveva egregiamente i problemi. La RKB ha creduto nel progetto ed è nata l’antenna Combi, logaritmica a larga banda». Il catalogo RKB è composto da oltre 1.500 articoli, di tutti i generi: amplicatori, modulatori, convertitori da palo, filtri a celle, miscelatori e amplicatori con tutti gli incroci di banda possibile; antenne per ricezione da 50 MHz a 2,5 MHz, e trasmittenti da 50 MHz a 1 GHz con 300W di potenza. I prodotti sono venduti anche all’estero: Usa, Germania, Francia, UK, Spagna e Grecia. Sul presente e futuro Aberto Kofler ha le idee chiare: «La nostra esperienza ha un grande valore, il patrimonio delle conoscenze che abbiamo maturato nel tempo è il nostro biglietto da visita. Bisognerà essere sempre più flessibili, saper sviluppare soluzioni per aree specifiche dove le problematiche richiedono prodotti ad hoc. Noi questo lo sappiamo fare bene. La prossima sfida che ci attende è quella con le antenne, i filtri e gli amplicatori a prova di LTE. Probabilmente la soluzione a banda larga, con le interferenze che aumenteranno, non sarà più suffciente per affrontare le installazioni. Aumenterà l’utilizzo di prodotti di alta qualità, che evitano eccessive perdite di tempo e malfunzionamenti. Infine, consiglio agli antennisti di concentrarsi sul valore del servizio: l’installatore non deve solo vendere prodotti ma fornire un impianto ben funzionante e affidabile nel tempo, ecco dove bisogna ricercare il margine».