Partito con un’istallazione pilota che ha visto coinvolti 8 distributori di benzina, il progetto mira a fornire connettività satellitare a una vasta rete di stazioni di servizio per garantire videocontrollo per la sicurezza e invio dei dati di stoccaggio, vendita e prezzi di ogni singolo distributore.

Nelle quattro pagine che compongono questo articolo ci occuperemo di trasmissione di dati telemetrici e del controllo di impianti di distribuzione di carburante, collocati in aree geografiche ancora in presenza del digital divide. L’articolo prende forma nell’ambito delle soluzioni satellitari che offrono un sistema di connettività efficace, come quelle proposte da Open Sky, adeguate per svariati contesti applicativi. Un servizio utile sia in ambito di sicurezza che sul fronte della produzione e dei consumi, in grado di garantire un monitoraggio costante dell’ambiente installativo preso in considerazione. Parleremo dunque di un’applicazione legata alla fornitura di servizi di telecomunicazione avanzata, progettata per l’ultimo anello della catena che coinvolge tutta la filiera per la vendita di carburanti e oli lubrificanti: il distributore di carburante, che per sua natura può essere collocato in aerea urbana o suburbana, oltre che lungo la rete autostradale. Nello specifico, si tratta dell’ultimo miglio di connessione dell’impianto rispetto a tutta l’infrastruttura delle telecomunicazioni generale.


Raccolta dati dei distributori messi in rete

A guidarci in questo percorso, l’Ingegnere Luigi Crocellà, coinvolto in prima linea nella progettazione degli impianti Open Sky. Saranno oltre 250 le stazioni di servizio coinvolte in questa operazione, collocate in Sicilia soprattutto nelle province di Ragusa, Siracusa e Catania. Un numero cospicuo che fa capo alla società Servizi e Gestioni Zenit di Modica, nel ragusano. L’obiettivo principale, per ottenere una gestione efficiente e puntuale degli impianti, sarà quello di metterli in rete per riceve con puntualità il flusso dei dati di vendita. L’intervento si integra talvolta ai sistemi di connessione terrestri, ma soprattutto va a coprire le fasce segnate dal digital divide, un problema italiano noto e ancora persistente, un vero e proprio ostacolo per l’imprenditoria nazionale. Pertanto, per sopperire al disagio creato dalla totale assenza dell’ADSL, l’azienda Servizi e Gestioni Zenit si è affidata alla connessione via satellite di Open Sky.


Prime installazioni nel 2014

La prima installazione di questo tipo è partita circa un anno fa e a questa ne sono seguite altre sette. Un processo che ha permesso di collegare il sistema gestionale presente nei singoli distributori alla sede principale di Modica e di ricevere i dati attraverso una rete privata VPN. Dopo quella che è stata definita una prima fase di sperimentazione, è allo studio l’opportunità di effettuare nuovi investimenti ed estendere il collegamento via satellite ad altri punti vendita. Ma sentiamo dalla vivavoce dell’ingegnere Luigi Crocellà alcuni dettagli che hanno consentito l’avvio di quest’operazione così importante.


Controllo dei flussi di carburante

«La motivazione che spinge le aziende a realizzare tale tipologia d’infrastruttura è legata al monitoraggio dei quantitativi di carburante in giacenza presso le stazioni di servizio, quindi al controllo della quantità di prodotto petrolifero venduto quotidianamente – ci dice subito Luigi Crocellà. Un processo che consente di telecontrollare il prezzo del prodotto che, aldilà della cifra che ogni singolo impianto applica in modo più o meno concorrenziale rispetto agli altri, deve corrispondere a dei parametri ambientali prestabiliti. Non solo, il controllo strumentale consente di gestire in maniera oculata gli approvvigionamenti tramite autobotti ed evitare, oltre che prevenire, l’annoso problema dei furti e di tutto ciò che potrebbe andare ad intaccare la redditività dell’impianto stesso».


Connessione garantita

«La soluzione Open Sky ci permette oggi di far fronte a tutta una serie di controlli e di rilievi dei dati, restituendo ad ogni impianto un quadro completo della situazione in tempo reale e garantendo un livello alto di sicurezza e di controllo. Questa tipologia di installazione satellitare è stata realizzata per 8 impianti, ma c’è in progetto la realizzazione di altre installazioni di questo tipo. D’altronde, si parla di una rete di circa 250 impianti e in molti hanno bisogno di un collegamento stabile di questo tipo. Nelle applicazioni eseguite, il modello architetturale che si utilizza è quello dell’HUB-SPOKE, dove l’hub rappresenta il sito master, l’headquarter della società che eroga i servizi, dotato quindi di un proprio Data Center, di connessioni in fibra ottica e di tutto ciò che è necessario per renderlo stabilmente connesso ad alta capacità ad internet».


Soluzione satellitare in banda KA

«La soluzione tecnologica utilizzata per le stazioni di servizio è basata su una connessione satellitare in banda KA – ci racconta Luigi Crocellà – che consente dei tempi dei tempi di deployment molto rapidi. Una soluzione che si presta anche a essere utilizzata come sistema di backup da installare in poche ore in aree che presentano delle criticità. Parliamo di episodi dove sono persistenti dei guasti prolungati derivanti, da problematiche tecniche oppure da atti vandalici, come per esempio i furti dei cavi telefonici in rame. Attraverso questa soluzione, siamo in grado di monitorare ogni angolo dell’ambiente installativo e far fronte a tali esigenze».


Videocontrollo e telemetria

Prosegue Crocellà: «La connessione satellitare con IP statico si presta anche come sistema di backup, da impiegare sul campo in emergenza. Bastano poche ore, infatti, per sopperire ad un blocco di attività dovuto a guasti di difficile soluzione, o peggio ancora a furti reiterati. Tutte situazioni inaccettabili al giorno d’oggi per un’azienda, soprattutto per realtà che presentano un flusso di utenti elevato come quelle delle stazioni di servizio». Come sottolinea lo stesso Luigi Crocellà, il controllo da remoto di impianti di video sorveglianza e monitoraggio, soprattutto in questi casi, risulta fondamentale per aziende di questo tipo che necessitano di elevate prestazioni per visualizzare via streaming immagini provenienti da telecamere o PVR remotizzati. Non solo, grazie alla soluzione Open Sky, aziende di questo tipo possono anche effettuare data monitoring o telecontrollo di dispositivi remoti.


Quadro generale dei dati

«Se da una parte il collegamento è importante, dall’altra esiste tutta un’elettronica di controllo che consente la raccolta dei dati da inviare all’headquarter aziendale. Il quadro generale presenta tutto il flusso del carburante, dall’approvvigionamento al venduto, passando per i prezzi applicati e altri dati fondamentali per redigere un rapporto accurato della situazione. È ovvio, dunque, che l’infrastruttura delle telecomunicazioni è realizzata a servizio di queste apparecchiature di telecontrollo e gestione dell’impianto di erogazione carburante; un appliance con Windows embedded, che si occupa della gestione e controllo del distributore di carburante. I dispositivi impiegati in un’installazione di questo tipo necessitano di ricevere e trasmettere, ad intervalli periodici, i dati acquisiti sul campo con il datacenter centralizzato. Pertanto, per allineare il database e gli archivi, l’esigenza principale è quella di concepire un sistema di telecomunicazioni always-on. Una vera e propria intranet IP che veicola i dati attraverso rete pubblica, e che lo faccia in maniera criptata e protetta. Da qui la necessità di realizzare un’infrastruttura del genere con collegamenti che possono essere classici, con linea ADSL e IP statico, oppure di tipo satellitare anch’essa con assegnazione di IP statico».


Soluzione satellitare: il perché della scelta

«L’esigenza di avere assegnato un IP statico da parte del carrier – specifica Luigi Crocellà – nasce dal fatto che occorre realizzare una rete di comunicazione intranet criptata. Pertanto i due endpoint, sorgente e destinazione, devono essere statici. Queste motivazioni tecniche ci hanno portato a scartare l’utilizzo di una connessione dati di tipo 3G/UMTS e a virare su una soluzione satellitare per tutti quegli impianti allocati in aree ove non fosse presente una connessione dati standard. Altra possibilità sarebbe potuta essere quella di utilizzare la connettività fornita da WISP locali (Wireless Internet Service Provider) in modalità WiFi o HIPERLAN – ci spiega Crocellà – ma tale soluzione è presente sul territorio a macchia di leopardo e implica comunque una ingegnerizzazione diversa per ogni fornitore di servizio. Un processo più lungo e poco consigliabile per determinate esigenze. Occorre sottolineare che la necessità principale dell’impianto non ruota attorno alla trasmissione dei dati in tempo reale, come quelli ad esempio di una trasmissione telefonica in modalità Voip, ma valuta altri parametri. Allo stesso modo, però, va detto che la connettività fornita attraverso il satellite è di tipo best effort e presenta una latenza, in termini tempo di attraversamento della tratta terra satellite, di circa 700 millisecondi. Pertanto la soluzione scelta per la rete intranet adibita alla trasmissione di tali telemetrici, è stata quella di utilizzare una connessione classica in rame ADSL/HDSL, ove presente, alla quale è stata innestata una connessione satellitare, con un profilo di 256 Kbps in up and down, di tipo best effort e indirizzo IP statico. Al fine di integrare tale servizio nel resto della rete si è istallato, a valle del modem satellitare, un router che riceve dal modem l’IP statico». Si ringrazia per la collaborazione: Ing. Luigi Crocellà