Precedenza alla sicurezza, saldatura del telo e un sofisticato congegno meccanico per la messa in posizione e la possibilità di variare l’altezza: questi i punti di forza di uno schermo destinato al Large Venue.

Maximilian è il nuovo schermo motorizzato di Screenline, ora completamente ingegnerizzato, 
destinato al mercato cinematografico, ai teatri ed al Large Venue con misure che variano da 8 a 12 metri di base. Sostituisce il Big Mot, venduto negli anni in centinaia di esemplari. Il progetto di Maximilian ruota attorno ai concetti di sicurezza declinati nel funzionamento, installazione e utilizzo. È l’unico schermo in Italia certificato TÜV: una caratteristica che aggiunge valore ad un prodotto curato nei minimi dettagli, come da tradizione Screenline. Sono sicuri anche i materiali impiegati, a garanzia della salute delle persone e la nuova saldatura della tela che elimina imperfezioni, riflessi o cedimenti. Al progetto di Maximilian hanno collaborato in qualità di consulenti alcuni tra i più affermati System Integrators.




Le importanti innovazioni

La meccanica di movimento dello schermo e la presenza di un nastro d’acciaio rappresentano due importanti novità. Il movimento del motore viene trasmesso alle pulegge esterne tramite tubi in alluminio e giunti cardanici, indispensabili per allineare con precisione i vari centri di rotazione. Le pulegge fanno salire o scendere un nastro di acciaio inox che mette in movimento il tubo di avvolgimento della tela. 
Il nastro di acciaio, scendendo, si avvolge su una seconda puleggia, posta alle estremità di un tubo di alluminio solidale con il telo: il tubo, ruotando, di svolge il telo di proiezione.


I dettagli della trasmissione del movimento: il motore centrale (color blu), attraverso i giunti cardanici muove le due pulegge laterali che, attraverso i nastri di acciaio, azionano il tubo sul quale è avvolto il telo.

Movimento più fluido

Questa nuova meccanica offre un grado di sicurezza superiore, evitando ogni possibilità di scarrucolamento o danneggiamento accidentale. 
Il nastro d’acciaio smorza le vibrazioni e permette un movimento molto più lineare e fluido, si evitano così gli strappi. Un’altra caratteristica peculiare dell’intero sistema meccanico è la silenziosità, inferiore di circa il 90% rispetto a quella con motoriduttore tradizionale. Due dispositivi a fune anticaduta, agganciati alle due estremità dello schermo, impediscono la caduta del tubo di alluminio, anche nell’improbabile caso che la tela venga tagliata orizzontalmente o in caso di incendio del locale. Per facilitare l’installazione è disponibile un sistema motorizzato, per il sollevamento dello schermo nei teatri, che permette anche di abbassare la struttura per ispezioni e manutenzione periodica.


L’elettronica

La velocità di movimento del telo a inizio e fine corsa viene rallentata: così la tela aderisce meglio al tubo e conserva una totale planarità. Un freno elettromeccanico interviene quando il motore si ferma. In caso di black-out lo schermo può essere riavvolto manualmente. Le regolazioni di fine corsa, compreso un punto intermedio, sono poste in una centralina di comando separato; inoltre, è possibile collegare un controllo remoto, con un cavo lungo anche qualche centinaio di metri, per pilotare lo schermo con il classico deviatore oppure via RS-485