Ecco quali novità ci riserva quest’anno la fiera e quale futuro si aspettano gli organizzatori. L’intervista realizzata vis à vis con Mike Blackman, Managing Director dell’Integrated Systems Europe. Attesi oltre 45mila visitatori.

Archiviati i primi dieci anni di attività, che hanno registrato un forte trend di crescita continua, l’Integrated Systems Europe fissa la prima bandierina del prossimo decennio con l’undicesima edizione della manifestazione. Come di consueto, per il settimo anno consecutivo, l’evento si terrà ad Amsterdam dal 4 al 6 febbraio 2014, presso il Centro Fieristico RAI. Nel corso dell’articolo esamineremo le novità proposte all’ISE e daremo spazio ad una estesa intervista realizzata a Mike Blackman, il Managing Director dell’evento, con il quale abbiamo affrontato diversi punti d’interesse del mondo Audio Video, approfondendo nello specifico gli ingredienti di successo di quella che è divenuta oramai la fiera d’Europa più importante di questo settore.


La giornata Pre Show

Dan Goldstein, Responsabile Marketing e Comunicazione dell’ISE.

Confermato anche quest’anno l’abituale Pre Show dedicato ai corsi e ai seminari, un nutrito programma di appuntamenti sviluppati durante tutto il corso della giornata che precede l’apertura della manifestazione. Alcuni tra i migliori docenti CEDIA ed InfoComm, il 3 febbraio, daranno vita ad una serie di sessioni sui temi caldi che governano il mondo Audio Video. Si parlerà di mercato, della situazione attuale e delle tendenze per il futuro. Verranno toccati argomenti come l’Home Cinema, piuttosto che il Protocollo IP, passando per i workshop pomeridiani e le Case Study dimostrative. Largo spazio sarà dato al mondo dell’azienda: si parlerà di come avviare una nuova attività, piuttosto che di come sviluppare un piano strategico di rilancio della propria società. Come ogni anno, saranno tracciate le linee guida per poter conseguire la certificazione professionale CTS (Certified
Technology Specialist), un attestato molto ambito dai tecnici installatori, riconosciuto in ambito internazionale.


Smart Building Conference

Uno dei temi principali affrontati nell’edizione del 2014 sarà quello dell’edificio intelligente, un argomento che verrà affrontato durante il corso della tre giorni olandese e, soprattutto, attraverso la Smart Building Conference. Dopo il successo registrato a Londra lo scorso ottobre, che ha visto la partecipazione di oltre 150 persone, tra system integrator, installatori, consulenti del settore edile, architetti, interior dedigner, ecc., l’evento sarà riproposto all’ISE con l’intento di fornire maggiori elementi di studio e sviluppo su un settore in completa espansione e che promuove, più di ogni altro, l’integrazione dei sistemi. Un tema, questo, che farà da filo conduttore a tutta la manifestazione e che registrerà un maggior coinvolgimento alla fiera degli architetti e degli interior designer.


Spazio espositivo più ampio: apertura di un terzo ingresso

Come successo anche lo scorso anno, visto il numero crescente di espositori e visitatori, anche per l’edizione 2014 aumenterà lo spazio espositivo. Per far fronte agli oltre 45mila visitatori previsti quest’anno, gli organizzatori hanno dato il via ad un processo di miglioramento della logistica di tutte le aree della fiera, ideando una nuova segnaletica attraverso nuovi pannelli interattivi. Inoltre, per favorire il flusso di persone in arrivo, è stata aperta una nuova entrata alla fiera, che si aggiunge alle due notoriamente presenti per accedere alla manifestazione.


Intervista a Mike Blackman: futuro del mercato, storia e curiosità dell’evento

Mike Blackman, Managing Director di Integrated Systems Europe.

Partiamo subito dall’edizione 2014: quali saranno le novità?
«In prima battuta mi preme sottolineare che aumenterà lo spazio espositivo e che miglioreremo la logistica di tutte le aree della fiera con nuovi ingressi, nuova segnaletica e nuovi pannelli interattivi dai quali sarà possibile avere conto di tutte le attività presenti nella tre giorni di Amsterdam. Non solo, abbiamo pensato di migliorare l’offerta dal punto di vista della formazione. Ci saranno infatti due nuove aree educational e contiamo di coinvolgere maggiormente i giovani professionisti del settore, nonché alte figure qualificate del canale residenziale, come architetti e interior designer, con i quali il system integrator si confronta in modo crescente da qualche anno a questa parte».

Qual è il numero di visitatori che contate di raggiungere per l’ISE 2014?
«Ogni anno è sempre diverso da quello precedente, e la tradizione ci ha sempre portati ad incrementare i numeri rispetto all’edizione lasciata alle spalle. Per il 2014 contiamo di alzare l’asticella oltre le 45mila presenze e di superare i 900 espositori. Oramai è noto a tutte le aziende e ai professionisti che vi partecipano: far parte di questa manifestazione significa dare linfa al proprio business, imparare cose nuove, crescere e incrementare le interconnessioni con gli operatori di questo mercato».

Visti i risultati crescenti ogni anno, avete mai pensato di realizzare l’evento su 4 giorni?
«In tanti suggeriscono questa nuova soluzione per l’ISE, ma non è così semplice decidere di aggiungere un giorno in più alla manifestazione. Sono molti i fattori da valutare per giungere ad una scelta del genere e al momento le condizioni ci suggeriscono di realizzare l’evento su tre giornate. Negli anni, una delle cose che ha inciso positivamente sulla riuscita dell’ISE è stata proprio l’equilibrio sul quale abbiamo basato tutto l’evento. E sulla bilancia abbiamo saputo dare il giusto peso ad ogni aspetto: location, target, percentuale di crescita, numero dei giorni nei quali sviluppare la manifestazione, ecc. È un’ipotesi che abbiamo valutato, ma crediamo che da qui in avanti registreremo sì una crescita, ma con un incremento percentuale ridotto, fino ad arrivare ad un tetto massimo che si aggirerà intorno alle 55mila presenze. Pertanto decideremo di anno in anno quale sia la cosa migliore per lasciare tutti soddisfatti, dagli organizzatori agli espositori, passando dai visitatori».

Alla luce del crescente flusso di visitatori, avete mai pensato di integrare la formula e proporre roadshow europei durante l’anno?
«È un aspetto che abbiamo tenuto in considerazione e che intendiamo sviluppare nel migliore dei modi. Ci siamo già mossi, infatti, nella direzione dei roadshow, realizzandone alcuni per aiutare i mercati delle aree più deboli, soprattutto nell’Europa dell’Est. Attenzione però: queste operazioni non sono promosse per replicare l’ISE in ogni paese. L’Integrated Systems Europe è una manifestazione unica e verrà sempre realizzata una volta all’anno; sono le stesse aziende che lo chiedono, esprimendo la volontà di avere un unico importante evento che diventi punto di riferimento di anno in anno. Piuttosto, operazioni del genere vengono realizzate in luoghi specifici e pensate per affrontare mercati di nicchia, come ad esempio l’evento recentemente dedicato allo Smart Building. Non solo, per incidere maggiormente e comunicare nel migliore dei modi, riteniamo che ognuno di questi eventi debba essere prodotto in lingua locale. A tal proposito, stiamo valutando l’idea di toccare diversi paesi, compresa l’Italia, anche se al momento non sono in grado di stilare un calendario vero e proprio».


Il mercato Audio Video

Un momento della conferenza di presentazione dell’ISE 2014, svoltasi a Monaco alla presenza dei giornalisti.

Aprendo il ventaglio del mondo Audio Video e guardando all’Europa, qual è lo stato di salute del nostro mercato?
«Tutto sommato – commenta Blackman – il mercato in questo momento si presenta molto stabile, probabilmente la sofferenza maggiore è creata dal fatto che molti investimenti sono stati fatti prima che la crisi colpisse il pianeta; pertanto, attualmente quegli investimenti rimangono e tutte le aziende devono fare i conti con una nuovo assetto economico. Se pensiamo al mercato AV Pro, oggi i paesi trainanti sono il Regno Unito, la Germania, la Francia e la Scandinavia; quello dell’Italia è un buon mercato e attualmente figura in crescita, mentre la Spagna così come la Grecia stanno attraversando un momento di difficoltà, ma sono sicuro che presto invertiranno la rotta. Infine, a mio avviso ben presto faranno capolino tutti gli stati dell’Europa dell’Est».

Superato questo momento, l’Europa potrà raggiungere un livello di sviluppo paritario tra le nazioni che la compongono? Se sì, quando?
«Difficilmente si potrà raggiungere una condizione simile, perché presumo ci saranno sempre delle differenze di sviluppo. Basti pensare alla stessa nazione italiana, la differenza tra lo sviluppo del nord Italia e quello dell’area meridionale è sempre esistita. Di riflesso, ragionando ad ampio raggio, penso che allo stesso modo l’Europa viva una condizione simile. Inoltre, attualmente è difficile fare una previsione in merito a quando rivedremo una completa ripresa del mercato. Oggi ci sono già dei segnali importanti che costituiscono i primissimi step per riavviare il volano. Tutto dipende dagli investimenti delle aziende che negli ultimi tempi hanno registrato una sorta di appiattimento. Ad ogni modo, quello di oggi è un mercato vivo, con delle forti potenzialità e nuovi settori da esplorare. È questo che ci spinge ad aiutare tutti gli attori di questo mondo e stimolarli a lavorare per lo sviluppo del mercato».


ISE: i punti cardine di una manifestazione di successo

Il complesso fieristico RAI di Amsterdam, sede ufficiale dell’Integrated System Europe.

In un contesto così, che registra a volte un diagramma altalenante, qual è il segreto del vostro successo?
«Sono molteplici i fattori che hanno contribuito a portare l’ISE a questi livelli, e preferisco focalizzare l’attenzione su un paio di questi. Il primo è che una fiera come l’ISE all’epoca era molto attesa nell’ambiente. A lungo, infatti, produttori, integratori e professionisti del mercato hanno espresso la volontà di avere un evento dedicato alle aziende e realmente focalizzato sui vari settori di sviluppo. In seconda battuta, dopo averla ideata, abbiamo portato avanti la manifestazione fino ad oggi nel modo giusto, a mio avviso. Siamo sempre stati estremamente concentrati sul target di riferimento e sul tipo di marketing da attuare per coinvolgere determinate categorie di mercato piuttosto che altre. E per farlo non basta, come suggeriscono alcuni, programmare una pubblicità di massa; al contrario, pur avendo considerato nel nostro piano di attività tutti i magazine AV, siamo stati molto attenti ai mezzi di comunicazione da coinvolgere e soprattutto al target da raggiungere. Non è possibile, d’altronde, pensare di avvicinare tutti in un colpo solo; lo stesso mercato ha bisogno dei propri passi prima di abbracciare tutte le figure coinvolte in un sistema che va sempre più verso l’integrazione».

Dunque, vengono analizzate le categorie e man mano scelte quelle da raggiungere?
«Esattamente, non possiamo permetterci di coinvolgere tutti insieme, si rischia di fare confusione mettendo tutti nello stesso calderone, tra architetti, tecnici, ingegneri, ecc. Ogni anno pianifichiamo le figure da coinvolgere e i mezzi di comunicazione da utilizzare. Quest’anno, ad esempio, abbiamo focalizzato l’attenzione sugli architetti; il mondo dell’Audio Video prevede sempre di più il coinvolgimento di questa figura. Allo stesso modo è nostra intenzione coinvolgere maggiormente le giovani figure professionali, che rappresentano una forza crescente per il nostro mondo».

In questo contesto, quale valore hanno le associazioni che governano la manifestazione?
«ISE appartiene a CEDIA e InfoComm, due associazioni internazionali il cui unico obiettivo è quello di promuovere il mercato, non quello di fare profitti. In questa ottica, l’investimento viene visto come fattore importante di crescita. Se alle spalle di una manifestazione così imponente ci fosse stata una società commerciale, l’atteggiamento sarebbe stato sicuramente diverso. Il nostro obiettivo, al contrario, è fare fronte comune per consentire lo sviluppo e la crescita del mercato. Ogni azienda dovrebbe farlo, inevitabilmente se cresce il mercato ognuno può trarne beneficio».

Chiudiamo in leggerezza, perché la scelta di Amsterdam come location per diversi anni?
«Questa è una domanda che ricevo di frequente – conclude Mike Blackman. Spiegando i motivi attraverso questa intervista so di rispondere indirettamente a molti che se lo chiedono. In realtà i motivi sono semplici e riguardano esclusivamente l’aspetto logistico della manifestazione. Prima di arrivare ad Amsterdam, sono stati esaminati diversi luoghi, da Londra a Parigi, passando per Milano o Barcellona. Ma ognuna di queste destinazioni presentava qualche aspetto critico; alcune delle città prese in considerazione, peraltro, risultavano abbastanza decentrate rispetto al cuore dell’Europa. La città di Amsterdam tutto sommato è in una posizione centrale, è facilmente raggiungibile nell’arco di un paio d’ore da tutta Europa, è in grado di sopportare un flusso imponente di visitatori e, non per ultimo, è una città multiculturale, pertanto abituata a confrontarsi con persone di ogni paese del mondo».