Hotel Principe di Savoia ridisegna il layout delle sue sale meeting per creare spazi eventi – dedicati a conferenze, incontri, riunioni aziendali – ridimensionabili e polifunzionali, in linea con le nuove richieste del mercato. Progettazione e installazione a cura di Tagliabue Sistemi.


Hotel Principe di Savoia a Milano, luogo simbolo dell’Hotellerie meneghina, ha di recente rinnovato gli spazi dedicati agli eventi creando – attraverso un lavoro radicale di ristrutturazione – ambienti versatili e polifunzionali, capaci di trasformarsi a seconda delle diverse esigenze dei clienti finali. Le sale sono ridimensionabili (possono essere utilizzate separatamente oppure unificate in un unico spazio) e dotate di tecnologie audio e video: 

a) in grado di supportare in modo flessibile ogni tipo di evento; 

b) discrete e in certi casi indivisibili, perfettamente integrate nelle sale storiche dell’Hotel. 

Il corredo tecnologico prevede videoproiettori, monitor, diffusori acustici invisibili, un impianto di ‘room combining’ per condividere i contenuti audio e video, distribuzione audio Dante e video su HDBaseT. 

Ci spiegano più nel dettaglio: Elena Sgrò, Director of Sales & Marketing, Francesca Bosello, Capo Progetti Tecnici, Massimo Ghirardini, Responsabile manutenzione, Hotel Principe di Savoia; Enrico Corelli, Studio Corelli, che ha curato l’impiantistica e la progettazione illuminotecnica, Corrado Tagliabue, Direttore Vendite Tagliabue Sistemi, il system integrator che ha curato progetto e installazione. 


La Sala Galilei offre pregevoli arredi di carattere classico e dipinti antichi 

La sfida: innovazione tecnologica e sviluppo del mercato

Come ci racconta Elena Sgrò l’ultima ristrutturazione delle sale meeting dell’Hotel era avvenuta a metà degli anni ‘90, un rinnovamento era divenuto quindi nel tempo necessario.  

In particolare, la volontà era quella di trasformare il layout delle sale meeting per renderle tecnologicamente evolute e più flessibili, ma farlo senza andare a impattare sul fascino degli spazi storici dell’Hotel

«Soprattutto negli ultimi 7 anni – spiega Elena Sgrò – è esplosa una vivace concorrenza nel nostro settore e sempre più spesso venivamo messi a confronto con competitor che avevano investito sull’elemento tecnologico. I clienti continuavano a sceglierci per il nostro blasone, ma in molti casi ci facevano notare delle lacune in termini di adeguamento tecnologico. Su questi presupposti sono iniziati 3 anni fa i lavori di progettazione – prosegue Sgrò – che da subito si sono concentrati sulla ricerca di soluzioni poco invasive: abbiamo individuato alcuni elementi tecnologici imprescindibili di cui dovevamo dotarci per rendere i nostri locali maggiormente confortevoli, quindi abbiamo individuato soluzioni per rendere videoproiettori, schermi e diffusori audio il più ‘nascosti’ possibile». 

L’altro obiettivo fondamentale, come accennato, era la flessibilità: creare delle sale meeting in grado di adattarsi a più utilizzi differenti. Come dichiara Massimo Ghirardini: «Le nostre sale sono frequentate da una clientela eterogenea: aziende, professionisti, privati. Si organizzano party, feste aziendali, cerimonie, compleanni, aperitivi, conferenze ecc. Volevamo ambienti capaci di adattarsi a tutte queste occasioni e a gruppi di dimensioni eterogenee». Si è pensato quindi di lavorare su due fronti:  

– definire un layout nuovo con pareti mobili in grado di adattarsi facilmente a gruppi più o meno grandi; 

– curare l’insonorizzazione in modo tale che la privacy fosse sempre garantita e il servizio offerto non perdesse di qualità: anche se uno spazio viene usato per una festa aziendale, gli altri spazi restano silenziosi. 

Come commenta Massimo Ghirardini: «Il mercato oggi ci impone di avere un’offerta varia e di rispondere velocemente alle esigenze degli ospiti; disporre di uno spazio così flessibile e versatile che ci consente di dividere le sale in più ambienti insonorizzati fa la differenza». 


La Sala Galilei, 352 mq per 100÷400 posti, può essere suddivisa in tre ambienti autonomi 

La soluzione: impianto flessibile e invisibile 

A partire da queste premesse, è stata studiata e realizzata la soluzione: 

Uno spazio unico o frazionabile – lo spazio a disposizione, di 700 mq, è stato predisposto in modo tale da poter essere usato come spazio unico per accogliere un grande evento, ma anche da poter essere frazionato in sale singole che vanno da 100 mq in su. Si può arrivare a dare vita a 7 ambienti diversi: Sale Galilei A, B, C, Sala Marco Polo, Sala Marconi, Sala Cristalli e Sala Veranda.


L’incremento di business che stiamo registrando è sintomo del fatto che la trasformazione delle sale è gradita ai nostri ospiti – Elena Sgrò   


Tecnologie nascoste – In ogni ambiente è stato installato un videoproiettore e il cablaggio predisposto per collegare monitor e diffusori acustici di rinforzo. La tecnologia wireless consente, attraverso il ClickShare di Barco, di condividere i contenuti del proprio laptop e di visualizzarli sullo schermo. Per l’intero impianto sono stati stesi quasi 15 km metri di cavi, tra fibra ottica (circa 600 metri) e cavo di rete Cat 6 schermato, ad alta prestazione (Crestron). Tutte queste tecnologie sono state inserite cercando di minimizzare al massimo l’impatto visivo: i videoproiettori si nascondono tramite meccanismi motorizzati a scomparsa, ‘botole’ a soffitto che, se chiuse, risultano sostanzialmente invisibili. Appaiono ugualmente invisibili anche gli schermi per la videoproiezione, quando non sono utilizzati, e il cablaggio. I diffusori sono stati incassati nel soffitto sotto l’intonaco e sono individuabili solo grazie a dei segni appositamente creati sul muro. «Trattandosi di sale affrescate – spiega Tagliabue – era necessario scegliere diffusori nascosti sotto l’intonaco all’interno dei controsoffitti, successivamente rasati e stuccati per richiamare gli affreschi.»  

Impianto flessibile – «Come prima cosa – spiega Corrado Tagliabue – è stata creata una distribuzione per consentire di collegare le diverse sale con un impianto di ‘room combining’ audio video, per aumentare la fruizione degli ambienti». 

Per garantire la massima resa si sono scelti prodotti che consentono di realizzare architetture variabili, per soddisfare la natura polifunzionale di questi spazi. La distribuzione del segnale è gestita con protocollo Dante. 


Abbiamo scelto dispositivi immaginando il loro utilizzo in un’ottica di lungo periodo, seconda la logica ‘future proof’. La presenza di fibra ottica e dei tubi corrugati ridondanti rientra in questa filosofia – Massimo Ghirardini   


La Sala Cristalli, soffitti dipinti di colore celeste. 182 mq per 90÷200 posti 

Per la distribuzione dei segnali video si è optato per una distribuzione HDBaseT con prodotti Kramer che vanno a servire tutte le periferiche installate da un unico punto regia. Dalla sala di regia si può distribuire il segnale audio e video in tutti gli ambienti. 

«La parte video – dice Corrado Tagliabue – è pronta ad essere integrata e rifinita con una matrice dedicata. Per ora si è scelto di gestirla attraverso un cablaggio HDBaseT e un’interfaccia di controllo formata da un patch panel a comando manuale. Si vuole infatti attendere di capire bene quale sia la domanda specifica per scegliere quali soluzioni più avanzate implementare».  

Qualora il cliente richieda la registrazione dell’evento, il service esterno è in grado di offrire il servizio collegando tutta l’apparecchiatura necessaria sfruttando la predisposizione dell’impianto. La soluzione ‘room combining’ dà la possibilità di gestire con facilità tutti i segnali audio e video dalla regia e distribuirli nei vari ambienti. 


SOLUZIONE FUTURE PROOF, EVOLUZIONE ‘SU MISURA’
«Per la progettazione di questa installazione abbiamo voluto tener conto dei futuri sviluppi tecnologi – ci dice Massimo Ghirardini».
«Abbiamo scelto – prosegue Ghirardini – dispositivi immaginando il loro utilizzo in un’ottica di lungo periodo. Non soltanto l’infrastruttura Audio/Video ha beneficiato di questo atteggiamento ma anche l’impianto di climatizzazione, la componentistica, l’illuminazione e tutto l’impianto elettrico. Il cablaggio predisposto, infatti, non pone limiti: sulle tratte di elevata lunghezza abbiamo posato la fibra ottica, che possiede una larghezza di banda praticamente illimitata e il tasso di riempimento dei tubi corrugati, previsti ridondanti, non supera il 60%». 
Prosegue Ghirardini: «Stimiamo dai 5 ai 7 anni l’arco di tempo in cui dobbiamo essere certi di poter reperire le parti di ricambio della dotazione acquistata e installata. Quando ciò non è possibile, non prendiamo in considerazione l’installazione. Questa operazione viene fatta a monte, tenendo sempre conto di tutte le problematiche e delle implementazioni future». 


La Sala Veranda si affaccia sul giardino interno dell’Hotel; superficie di 174 mq con 34÷160 posti

Wall Plate: flessibilità nativa e polifunzionale

Per rendere l’utilizzo delle sale semplice e adattabile alle più varie esigenze, sono stati installati diversi wall plate a parete dotati di 2 prese XLR (in e out), presa HDMI IN, presa Ethernet, ingresso PC e Audio IN (jack da 3,5 mm). «Tramite queste interfacce – spiega Corrado Tagliabue – è possibile gestire l’integrazione di eventuali periferiche aggiuntive necessarie agli ospiti. È una scelta che facilita l’attività del service perché gli consente di intervenire con rapidità per predisporre device audio e video aggiuntivi». 

Come spiegano Massimo Ghirardini: «Per ogni evento è sempre prevista un’assistenza tecnica ma sta al cliente, in base al suo grado di competenza, scegliere se servirsene o fare da sé. L’interfaccia è stata studiata perché i tecnici possano intervenire con immediatezza, mentre l’impianto ‘room combining‘ permette anche ai non tecnici di operare con semplicità sull’impianto. Nella grafica di base sono già stati inseriti tutti gli scenari possibili. L’utente deve solo selezionare quelli che desidera.». 

I prodotti utilizzati sono stati scelti con una precisa motivazione operativa: Biamp  per la sua architettura aperta e facilmente variabile, utile a risolvere problematiche di ‘room combining’; Amina per la linea dei suoi diffusori invisibili, che si integrano nelle soluzioni ‘a scomparsa’; Screenint per la gamma di schermi motorizzati e videoproiettori a scomparsa; Kramer per il buon rapporto qualità/prezzo sui device HDBaseT, Crestron per la programmazione domotica.

Fra le diverse peculiarità di questo lavoro, per soddisfare l’ottica ‘future proof’ ricordiamo che sono stati posati cavi corrugati ridondati, riempiti al 60% e scatole di derivazione stagne. Tutti i cavi soddisfano la recente norma CPR, per le nuove disposizioni in materia antincendio. 


Le prese a parete per collegare due device audio (a sinistra) e gli ingressi HDMI, audio, PC In e la presa Ethernet (a destra)

La soddisfazione di clienti e dipendenti  

«Della nostra soddisfazione – ci spiega Elena Sgrò – parlano per noi i nostri clienti: l’incremento di business che stiamo registrando è sintomo del fatto che la trasformazione delle sale è risultata gradita ai nostri ospiti e che l’impianto è stato realizzato bene». 

La soddisfazione è anche degli stessi dipendenti dell’Hotel: «Abbiamo registrato con piacere – commenta Elena Sgrò – un aumento del livello di engagement del nostro staff: un elemento di soddisfazione per l’opera realizzata che si riversa nella passione con cui si lavora e nella partecipazione che si dimostra. Essere riusciti a creare questa trasformazione, ci concede la possibilità di far vivere l’Hotel con un’energia e una vivacità diversa, con eventi continui dal lunedì alla domenica».

Molta attenzione anche all’aspetto del design illuminotecnico, curato – oltre che dalla stessa Bosello – dall’Ingegner Enrico Corelli, dello Studio Corelli, che si è occupato anche degli impianti elettrici. Quest’ultimo, a proposito del suo contributo all’installazione, racconta: «La sinergia con il cliente, con tutti i progettisti e le imprese coinvolte è stata fondamentale per la riuscita del progetto. Non è semplice riuscirci, a maggior ragione quando si tratta, come in questo caso, di dover distribuire chilometri di cavi in pochi metri quadri. Penso che la sfida maggiore per la figura del progettista elettrico oggi sia proprio questa: riuscire a essere un coordinatore dell’impiantistica, capace di collaborare con figure professionali diverse e avere uno sguardo consapevole anche agli aspetti architetturali». In una struttura di hospitality il tempo di cantiere è un fattore sostanziale per garantire continuità e qualità del servizio. 


ASPETTI ARCHITETTONICI E DI DESIGN
Nel progetto, una particolare cura è stata dedicata agli elementi architettonici e, in particolare, all’integrazione della tecnologia nei nuovi arredi. Su questo punto, l’Architetto Francesca Bosello, Capo Progetti Tecnici, Hotel Principe di Savoia – che ha seguito direttamente lo sviluppo dei lavori nelle sue varie fasi – commenta: «Gli apparati implementati sono stati scelti anche sulla base del loro impatto estetico, in particolare della loro discrezione e ‘non invasività’ per soddisfare le linee guida di interior design. I diffusori acustici, ad esempio, sono invisibili e ricoperti di intonaco. Così abbiamo potuto dare continuità alle decorazioni, senza alterare l’estetica».  


Le due foto a destra mostrano il meccanismo a scomparsa che si attiva quando viene acceso il videoproiettore; a sinistra, nei tre tondi, le posizioni dove sono stati installati i diffusori invisibili, posizionati sotto l’intonaco

Lavori eseguiti senza mai chiudere l’Hotel, evitando disagi agli ospiti  

Durante i lavori di ristrutturazione l’Hotel a continuato a ricevere i suoi ospiti, mantenendo la consueta operatività. La pianificazione dei lavori di cantiere è stata eseguita con una scrupolosità maniacale per evitare che anche il minimo rumore potesse ridurre il livello di comfort che i clienti ricercano in strutture di questo blasone. In ogni fase cantieristica si è saputo operare con grande sinergia e con una sensibilità – dal punto di vista del rispetto preciso degli orari di cantiere – simile a quella praticata nel mercato residenziale, un’attenzione che ha evitato all’Hotel di ricevere lamentele da parte degli ospiti. 

«Tutto – ci racconta Massimo Ghirardini  – è stato valutato nei minimi dettagli: certificazioni, piani antincendio, aree di sicurezza, materiale utilizzato, ecc., ogni cosa è stata pianificata all’interno di una rigida tabella di marcia in cui non si poteva slittare nemmeno di un giorno. Questo per garantire il rispetto delle tempistiche, priorità assoluta, dato che l’Hotel Principe di Savoia è sempre aperto, tutti i giorni dell’anno». 


Link Utili

Hotel Principe di Savoia
Tagliabue Sistemi


Persone intervistate

Elena Sgrò
Direttore Commerciale e Marketing, Hotel Principe di Savoia

Massimo Ghirardini
Responsabile manutenzione, Hotel Principe di Savoia

Corrado Tagliabue
Direttore Vendite, Tagliabue Sistemi