Un evento di qualità quello organizzato da LG, dedicato ai nuovi monitor 21:9. Si è parlato di produttività in una tavola rotonda animata dalle testimonianze di utenti professionisti e di Design management, elemento centrale di una strategia aziendale.

La presentazione di una gamma di monitor formato 21:9 costituisce, di per sé, un evento attraente. 
LG, però, ha voluto dare maggiore profondità all’incontro arricchendolo, al mattino con l’intervento di Jacopo Filippo Bargellini, professore di Design management presso lo IED di Milano e con una tavola rotonda organizzata nel pomeriggio, per raccontare le esperienze di autorevoli professionisti alle prese con il nuovo formato nel lavoro quotidiano. E’ stata una giornata di studio e di approfondimento, che ha svelato elementi nuovi, per comprendere al meglio cosa si cela dietro l’evoluzione tecnologica. 


Tecnologia & Design

Sam Kim, presidente di LG Electronics Italia, ha aperto i lavori evidenziando che LG è particolarmente attenta al design dei nuovi prodotti che innovano non soltanto per le prestazioni offerte ma anche per il loro aspetto. Ha citato il TV Oled 4K da 77” e il cellulare G Flex, entrambi curvi; i climatizzatori di LG che, finalmente, costituiscono un reale elemento d’arredo. Sul fronte dei monitor, Sam Kim ha sottolineato che LG sta lavorando al progetto 21:9 da tre anni perché è convinta che gli schermi di questo formato offrono una migliore fruibilità delle immagini e, quindi, contribuiscono ad una maggior produttività professionale oltre che a comunicare meglio. Infine, il presidente di LG ha riaffermato l’importante valenza dei feedback generati dai partner, coinvolti in questo evento per condividere nuove idee e per comunicare meglio agli utenti finali.


Leader di prodotto

I numeri della capogruppo LG Corporation sono davvero importanti: è composta da 62 società che generano un fatturato di quasi 130 miliardi di dollari, con una forza lavoro di 87 mila persone. 
Delle 62 società, 16 società operano nel settore chimico, 30 nelle telecomunicazioni e nei servizi dedicati e 16 nell’elettronica; a quest’ultima appartengono le divisioni home entertainment, mobile communications, climatizzazione, energia e soluzioni, elettrodomestici, componenti per veicoli. Le vendite globali di LG Electronics sono passate dagli oltre 48 miliardi di dollari del 2011, a poco più di 45 miliardi del 2012 per superare i 53 miliardi di dollari nel 2013. 
Mauro Polticchia, marketing manager di LG, ha spiegato che: “l’obiettivo per LG è essere leader di mercato a livello di prodotto, puntando sull’innovazione di tecnologia e design. Il televisore Oled curvo Ultra HD da 77 pollici ha ricevuto il premio Best Of Innovation al recente CES. Ma non solo, LG ha ricevuto ben 35 premi alla manifestazione di Las Vegas: fra gli altri sono stati premiati anche lo smartphone G Flex e il televisore 4K formato 21:9 da 105 pollici”. 
La cultura del formato 21:9 si sta diffondendo sul mercato: è significativo il fatto che una giuria, per la prima volta, lo abbia considerato come categoria di un premio. A seguire l’interesse dei media è stato rilevante e anche i siti nazionali, come corriere.it hanno dato visibilità a questo nuovo formato. 
La presentazione del nuovo 34UM95 da 34” in formato 21:9 espande una gamma, la più ampia sul mercato, composta dai modelli a 25 e 29 pollici. 
In particolare, il 34 pollici con pannello IPS offre una risoluzione da 3.440x 1440 pixel (risoluzione UltraWide QHD). E’ dotato di ingressi Thunderbolt 2, Display Port, HDMI (2) e USB 3.0; è quindi compatibile con i Mac, si presta come un sofisticata soluzione per numerose applicazioni e al digital signage in generale, come gli altri modelli della gamma. Fra le funzioni particolari, da segnalare la calibrazione hardware del profilo colore, la possibilità di visualizzare contemporaneamente due sorgenti diverse oppure di suddividere lo schermo in due o quattro finestre di pari dimensione, per lavorare al meglio in multitasking. 
“Noi crediamo che i target di riferimento per questo formato innovativo siano numerosi e importanti – 
ha commentato Polticchia durante il suo intervento. Per questo abbiamo coniato il claim per una comunicazione globale It’s All Possible; pensiamo agli utenti di Gaming, Fotografia, Grafica, Finanza, Web, Design, Editing video, e così via. I vantaggi di uno schermo più largo non favoriscono soltanto quelle categorie professionali oggi costrette a lavorare con due monitor affiancati”. 
La comunicazione specifica sulla gamma 21:9 è già online: LG, secondo una ricerca di IDC Worldwide è il primo brand al mondo nella vendita di monitor 21:9. 
Polticchia ha concluso il suo intervento sottolineando che: “In LG abbiamo una direzione strategica: tutti i nostri prodotti vengono meditati, costruiti e messi sul mercato pensando all’eco-compatibilità e alla riduzione dei consumi energetici; a questo aggiungiamo una determinata propensione nel lanciare nuovi business, sempre attenti al design management. Una forte tradizione nello sviluppo di partnership ci consente di mantenere efficiente la gestione delle risorse, un fatto indispensabile per generare prodotti più competitivi”.


Design management, l’intervento di Jacopo Filippo Bargellini

Se il design è un elemento importante per un prodotto tecnologico, lo è ancora di più il Design management. Il design incrementa il valore del brand che, a sua volta, incrementa il valore del prodotto. 
L’intervento di Jacopo Filippo Bargellini è dedicato al Design management: in questa disciplina è titolare di una cattedra all’Istituto Europeo di Design di Milano. 
Jacopo Filippo Bargellini ha spiegato agli invitati all’evento LG gli elementi strategici di design che stanno dietro le quinte nello sviluppo di un prodotto ma che determinano, assieme alle prestazioni tecnologiche, il suo successo. 
E’ l’autore del libro Costruire un’azienda design-oriented edito da Francio Angeli, dove spiega il percorso che un’azienda di prodotto deve compiere per far leva sul fattore design. Lo fa articolando il percorso in 12 principi, con numerose Case Histories, vissute in prima persona. 
“Ho scritto questo libro – ha commentato Bargellini – perché normalmente un’azienda che si orienta al design cerca di farlo passando ad occuparsi subito di design e non va oltre; pensa che disegnando un buon prodotto otterrà quel successo sul mercato che altri hanno ottenuto; in realtà chi lo ha ottenuto probabilmente si è occupato anche di tante altre cose, che non sono direttamente visibili. Se puntiamo tutto sul design otterremo un risultato piuttosto debole. Invece, è fondamentale una visione globale e sinergica fra design, tecnologia, comunicazione, fare tendenza, ecc. Non solo: è molto sbagliato decidere di avvalersi di un designer se non si è ancora deciso di definire la strategia; inoltre, le aziende più avanzate utilizzano vari elementi, a partire della comunicazione, ben prima che il prodotto sia stato pensato nei particolari. La presenza di una visione globale è importante e determinante per il successo. Nel mio libro, articolato sui 12 principi di Design management, ho più volte citato LG proprio perché mi sembra che questa azienda risponda con la sua strategia a diversi di questi principi. E come per altre citazioni contenute nel libro, l’ho fatto da osservatore esterno, senza avere rapporti diretti con le aziende”.


Alcuni esempi

Durante il suo intervento Bargellini ha citato alcuni dei principi descritti nel libro. Ad esempio: “Un’emergenza che dura non è più un’emergenza”. Identificare correttamente i cambiamenti in atto e agire di conseguenza è importante. Soltanto le aziende capaci di stabilire le tendenze strutturali e di collegarle alle tendenze temporali sono in grado di eseguire il processo completo. Chi soddisfa solo le tendenze temporali si ritrova fuori mercato quando una seconda azienda introduce sul mercato una tendenza nuova, di cui la prima azienda non è al corrente. Un esempio: oggi la tendenza è diretta a scenari, prodotti e materiali naturali. Al contrario di oggi, una volta tutto ciò era molto limitato, non di massa. Così, quando si produce un nuovo prodotto bisogna capire come interpretare questa tendenza per realizzare un prodotto che ha senso sul mercato. 
Anche il principio “Non è obbligatorio essere i primi della classe” spiega molte cose. Il mercato è molto grande: ognuno può avere il proprio posizionamento e individuare la sua nicchia. Una battuta che rende l’idea a proposito è la seguente: c’è sempre un buco nel mercato e non sempre un mercato nel buco. Vale a dire che ognuno si può posizionare dove preferisce ma non è detto che li ci sia un mercato. 
Oppure il principio “L’innovazione è per tutti” altra grande verità. L’innovazione deve essere disponibile sul mercato facilmente. Ossia è inutile costruire qualcosa di spettacolare se il mercato non la può usare facilmente e comodamente. Ad esempio, lo ski stopper. Quando non esisteva, si usavano i cinturini per evitare di perdere gli sci quando si staccavano dallo scarpone. Succedeva che lo sci spesso andava a sbattere sul corpo dello sciatore. L’ingresso degli ski stopper sul mercato è stato dirompente, facilmente fruibile da tutti perché economico ed efficace. 
Un discorso simile riguarda la tecnologia 3D passiva che, se analizzata in prospettiva, è vincente perché fruibile da tutti, economica, meno fastidiosa e, con l’incremento della risoluzione, in futuro anche di elevata qualità. 
Infine, nel suo intervento Bargellini ha fatto alcune osservazioni sul 21:9 ricordando che le opere d’arte, nei vari periodi storici, sono state realizzate in formati diversi. Ad esempio: Leonardo da Vinci, nelle sue opere, ha utilizzato il formato 21:9, un formato che anche il cinema ha fatto diventare standard con il Panavision. Un altro accostamento fra il formato 21:9 e l’arte lo si può leggere attraverso il numero aureo (o sezione aurea detta anche proporzione divina). Il numero aureo è l’espressione di armonia per eccellenza. Potrebbe anche essere soltanto una coincidenza ma il formato 21:9 rappresenta esattamente la somma della sezione aurea e di una sezione proporzionale della stessa.


Tavola rotonda: esperienze 21:9

Per raccontare quali benefici portano con sé i monitor 21:9, LG ha selezionato alcuni professionisti che ne fanno un uso quotidiano intenso, ha dato loro i prodotti in prova e li ha invitati a riportare la loro esperienza. 
I testimonial sono stati: Andrea Ferrario – capo redattore di Tom’s Hardware, Laurent Chauvet – Chief Designer Luisaviaroma, Paolo Castiglioni – Presidente esecutivo Space Experience, Andrea Nivini -Test Manager Tutti Fotografi, Michele Zoppi – Office Category Manager Microsoft Italia. 
Diverse e particolari le esperienze raccontate. Ad esempio, la redazione di Tom’s Hardware ha deciso di passare al formato 21:9 per ragioni di produttività e perché le prestazioni dei monitor LG sono risultati idonei sia alla gestione di contenuti web che al montaggio video. Prima di adottare per ogni postazione un monitor 21:9, per tenere sott’occhio tutto il necessario si era costretti a utilizzare due monitor affiancati; ciò rendeva più lenta l’elaborazione dei contenuti e affaticava maggiormente gli operatori. 
Con un monitor 21:9 è possibile, in pratica, avere sullo schermo tre siti web contemporaneamente oppure, come ha sottolineato Michele Zoppi di Tutti Fotografi, durante un fotoritocco, visualizzare originale, preview e strumenti di elaborazioni, tutti in un’unica schermata. Avere a disposizione due monitor tradizionali piuttosto che uno soltanto in formato 21:9 cambia realmente il modo di lavorare. Anche mentalmente quando si passa da un monitor all’altro c’è sempre di mezzo la cornice e la conseguente necessità di spostare lo sguardo fra i due monitor. Un movimento di pochi centimetri che peggiora la produttività finale di una giornata di lavoro e affatica la vista. E poi, il profilo hardware disponibile sul modello da 34” offre davvero una marcia in più sul fronte della qualità del colore visualizzato, disponibile a 10 bit con il collegamento Display Port. 
Michele Zoppi di Microsoft, invece, ha evidenziato i vantaggi di chi fa un utilizzo intenso di Excel perché il formato 21:9 consente di vedere molte più colonne contemporaneamente, evitando lo scrolling. Oppure di sfruttare meglio la preview di Outlook che, dalla versione 2013, consente il replay direttamente dalla preview evitando di accedere all’interfaccia di pop-up. 
Il mondo della moda, ha ricordato Laurent Chauvet di Luisaviaroma, da sempre è sensibile all’innovazione e alla spettacolarizzazione della comunicazione e il formato 21:9 avrà successo perché sembra nato apposta per meravigliare. Infine, Roberto Castiglioni di Space Experience, che ha ricordato perché si va nello spazio: per lo stesso motivo con cui si innovano i prodotti, per fare ricerca. Ha raccontato le meraviglie della Stazione Spaziale Europea: una costruzione grande come tre campi di calcio che orbita ad una velocità di 7 chilometri al secondo e fa il giro della terra in poco meno di 90 minuti: gni giorno dalla Stazione Spaziale Europea si vedono 16 albe e 17 tramonti. In questo caso i testimonial sono stati gli astronauti Maurizio Cheli e Paolo Nespoli che non potendo intervenire hanno delegato Paolo Castiglioni a rappresentarli. 
Il loro punto di vista sui monitor 21:9 è in linea con l’esperienza di vita. Tra gli altri, hanno espresso due concetti significativi: che lo spazio insegna loro a cambiare la prospettiva e i punti di vista e che se gli astronauti non avessero avuto i monitor non avrebbero mai potuto conquistare lo spazio.