L’impiantistica di un’abitazione diventa sempre più integrata e richiede risposte adeguate. Scopriamo come cambiano gli scenari che danno il via a nuove opportunità economiche, attraverso il contributo di Fabrizio Bernacchi, Responsabile Didattico Eurosatellite.

I sistemi multimediali, oggi, sono sempre più presenti nella vita quotidiana di tutti noi; la vastità di terminali utente utilizzati e le modalità di fruizione dei contenuti ha spostato in modo radicale le abitudini sull’utilizzo dei sistemi di comunicazione. Questo passaggio ha favorito un radicale cambiamento nell’approccio con cui gli attori della filiera economica della comunicazione devono rispondere al mercato, dai broadcasters ai fornitori di connessione Internet, dagli operatori telefonici ai fornitori di contenuti su IP, ecc.; non solo, è mutata l’organizzazione della nostra vita e delle nostre attività, sia in ambiente di lavoro ma soprattutto in ambito domestico, dove la nostra stessa abitazione deve rispondere sempre meglio a queste esigenze. I dati statistici evidenziano come ormai circa il 20% della popolazione italiana utilizza siti web, da connessione fissa, per accedere a programmazioni tipicamente televisive; allo stesso modo, ad esempio, i possessori di smartphone ormai comunicano tra loro con sistemi diversi da SMS o MMS. Inoltre, altro elemento innovativo è quello del cosiddetto ‘consumo congiunto’ di comunicazione: mentre guardiamo la TV con smartphone, tablet o laptop comunichiamo su social network.


Rete domestica “integrata”

Molti utenti, oggi, sono dotati di una propria rete. I più fortunati, parallelamente all’impianto d’antenna, hanno potuto installare una rete cablata LAN: le due reti (cavo coassiale e cavo UTP/FTP) raggiungono gli ambienti diversi dell’abitazione distribuendo collegamenti ‘fissi’ per ogni tipologia di applicazione televisiva o a larga banda su IP. Successivamente, hanno esteso la rete per adattarla alle applicazioni in mobilità con un modem WiFi. Tanti meno fortunati, però, hanno provveduto a realizzare la rete, ma solo in modalità Wi-Fi per condividere l’accesso a larga banda tra terminali diversi.
Altri ancora, hanno deciso di sottoscrivere un secondo abbonamento, e forse un terzo, per i terminali mobili. Acquistare un ‘access point wifi’ di facile installazione è sicuramente la via più economica e immediata per la risoluzione del problema, ma porta in sé insidie che spesso non sono note all’utente finale. Una comunicazione a radio frequenza è tipicamente omnidirezionale con potenza prefissata che raramente rimane confinata al nostro appartamento, dove peraltro ci saranno zone ‘non coperte’. Il rischio è quello di disturbare con il campo elettromagnetico il vicino di casa o di essere disturbati dal suo campo: la velocità di connessione si abbassa e la banda non è più sufficiente per la corretta esecuzione di una applicazione.
Nel caso delle reti WiFi occorre una buona progettazione e verifica delle aree di copertura, oltre che la gestione della sua sicurezza: elementi imprescindibili di funzionalità. In ogni caso, abbiamo bisogno di ‘banda fissa’ e ‘banda mobile’ efficacemente distribuita attraverso una rete che sia più razionale possibile e che, anziché sovrapporre cavi diversi, li integri in modo da ridurre ‘caos’ sull’impiantistica con ovvie ricadute sulla efficienza e sulla probabilità di guasto. La necessità di stendere fisicamente molti cavi su canalizzazioni non adeguate incrementa i costi strutturali e di estetica. Diventa allora fondamentale un approccio progettuale ed installativo ‘integrato’ per gli impianti cablati che coinvolgono, tra l’altro, anche la distribuzione dei servizi primari come luce, acqua, gas, termoregolazione, ecc. Una domanda da porsi prima di iniziare una progettazione di rete, pertanto, potrebbe essere: ‘quanta rete fissa e quanta mobile?’; da una parte per stabilire l’estensione fisica e logica del cablaggio, dall’altra per definire le tipologie di applicazioni e la loro accessibilità geografica. Infine, per capire, soprattutto, come generare coesistenza ed interoperabilità tra i due elementi.


Dalla rete verso ‘gateway di accesso’

La struttura cablata dovrà costituire un elemento funzionale, ‘integrato’ e ‘trasparente’ rispetto alle applicazioni che dovranno essere distribuite secondo l’accezione propria insita nel concetto di ‘cablaggio strutturato’. Questa struttura di distribuzione dovrà naturalmente trasportare le funzionalità richieste nell’edificio prevedendo porte di accesso verso reti esterne: i cosiddetti ‘gateway di accesso’. Normalmente, ad esempio, un’abitazione presenta dei gateway di accesso dall’esterno come il ‘contatore della luce’ verso la rete di energia elettrica, apparati mobili per la trasmissione e ricezione dati verso le reti di telefonia mobile o larga banda radio, modem xDSL verso reti TLC fisse per gli accessi broadband, centralino TV verso reti broadcast a radiofrequenza, ecc. Ma l’abitazione ha necessità anche di accesso a sistemi propri attraverso gateway ‘privati’ costituiti per esempio dalla centrale dell’impianto di allarme, dal videocitofono, dalla centrale di termoregolazione, ecc. Al fine di evitare un caos impiantistico, che peraltro aumenta le probabilità di guasto, riduce le funzionalità e aumenta i costi, i servizi e le applicazioni generati all’interno e provenienti dall’esterno dovranno poter utilizzare la stessa infrastruttura di comunicazione. L’impianto di comunicazione dovrà inoltre veicolare le applicazioni agli apparati di interfacciamento che l’utente vorrà di volta in volte utilizzare in modo libero, siano essi postazioni di comando e controllo fisse e mobili. La progettazione della rete dovrà allora considerare il posizionamento di tali terminali e, in funzione di questo vincolo progettuale, definire una struttura d’impianto bilanciata tra fisso e mobile, espandibile nel tempo, certificata nella propria funzionalità e nella propria sicurezza. La nuova normativa tecnica, infatti, considera elementi fondamentali per la classificazione di un immobile sia la certificazione energetica che la certificazione sulla dotazione tecnologica: ormai il valore dell’immobile stesso dipende da queste caratterizzazioni.


Cambiamento degli scenari in 5 punti

1) Contemporaneità di fruizione: comporta l’utilizzo di un canale bidirezionale e un accesso contemporaneo tra collegamento fisso e mobile: la TV è ormai Smart-TV, il telefono è smartphone, il personal computer è sempre più tablet; non solo, i contenuti dovranno poter passare da un terminale all’altro in modo ‘intelligente’.
2) Fruizione delle applicazioni: diviene sempre più personale. Non più un solo TV, un solo apparecchio telefonico, un solo desktop nell’abitazione, ecc., ma a ciascuno il suo.
3) Fornitori di contenuti: devono offrire agli utenti la possibilità di interagire e consentire ad ognuno di divenire fornitore di contenuti per altri utenti.
4) Provider di contenuti: deve operare su piattaforme parallele (Tv ma anche Internet); le applicazioni vanno sviluppate su multi-piattaforme che consentano una fruizione multi-terminale.
5) Impianti all’interno dell’abitazione: devono prevedere ‘accessi’ su portanti fisici diversi così come distribuire servizi interni, senza creare una ‘confusione’ tra i tanti impianti che sovrappongono in modo ‘incoerente’ strutture cablate, generando complessità inutili. La rete domestica deve essere ‘unica’ e ‘integrata’ sia nella parte fissa che mobile.


Gli italiani e i dispositivi di comunicazione

– Il 95% guarda la TV
– Il 75% utilizza la radio
– Oltre il 62% ha un collegamento fisso ad Internet
– Oltre il 95% utilizza il cellulare
– Oltre il 50% possiede uno smartphone
– Il 20% utilizza un tablet
dati fonte Eurispes