La nuova struttura, in legno lamellare, si sviluppa su due livelli, sarà a regime entro la fine del 2016. L’area produttiva di Screenline, che si trova a Besenello, passa dagli attuali 1700 mq a quasi 2100 mq; uno spazio adeguato anche per la produzione del nuovo modello Maximilian.

Il nuovo schermo motorizzato di Screenline si chiama Maximilian: una realizzazione dedicata al mercato Cinematografico, ai Teatri e al Large Venue, pensato e ingegnerizzato dando la precedenza alla sicurezza. Sostituisce il modello Big Mot, del quale mantiene un prezzo simile, nonostante le sofisticate migliorie apportate. Un prodotto alla portata degli enti comunali e di piccoli teatri, che darà soddisfazione ai rivenditori.




L’unico certificato TÜV


Alcuni dettagli della trasmissione del movimento.

Maximilian è l’unico schermo in Italia certificato TÜV: un elemento distintivo, di grande valore aggiunto per un prodotto curato nei minimi dettagli, che ribadisce la tradizione Screenline. I caratteri distintivi di Maximilian si declinano sul concetto della sicurezza, ossia sicurezza di funzionamento, sicurezza di installazione, sicurezza di utilizzo e sicurezza dei materiali, a garanzia della salute delle persone.


Base fino a 12 metri


Alcuni dettagli della trasmissione del movimento.

Alcuni dettagli della trasmissione del movimento.

Grazie ad un processo evoluto applicato alla saldatura della tela sono stati eliminati imperfezioni, riflessi o cedimenti, raggiungendo un elevato livello qualitativo. 
Le innovazioni più importanti riguardano la meccanica di movimento dello schermo e la presenza di un nastro di acciaio, che determinano un grado di sicurezza superiore. Il movimento del motore viene trasmesso alle pulegge esterne tramite tubi in alluminio e giunti cardanici, indispensabili per allineare con precisione i vari centri di rotazione. Le pulegge fanno salire o scendere un nastro di acciaio inox che mette in movimento il tubo di avvolgimento della tela. 
Il nastro di acciaio, scendendo, si avvolge su una seconda puleggia posta all’estremità di un tubo d’alluminio, solidale con il telo: il tubo, ruotando, svolge il telo di proiezione. In questo modo si evita ogni possibilità di scarrucolamento o danneggiamento accidentale.


Freno elettromeccanico

Per consentire alla tela di aderire meglio al tubo, conservando una totale planarità, la velocità di movimento del telo a inizio e fine corsa viene rallentata. A motore fermo, entra in funzione un freno elettromeccanico, per garantire ancora più sicurezza. 
In caso di black-out lo schermo può essere riavvolto manualmente. Il controllo remoto avviene via RS-485 oppure via cavo, la lunghezza può estendersi anche per centinaia di metri.