Una piattaforma open, un luogo digitale ma anche fisico per condividere know-how e skill tra colleghi e all’esterno. Otto sedi in tutta Italia, 22 aule dotate di Big Pad Sharp da 70”.


TIM Academy è una ‘Corporate University’, una scuola di formazione interna che lavora su più filoni di attività: la definizione di nuovi contenuti di apprendimento a sostegno della strategia aziendale, l’utilizzo di nuovi format e nuove tecnologie digitali per l’apprendimento e la certificazione delle competenze e conoscenze acquisite. 

L’Academy è organizzata secondo il ciclo delle competenze: focus su scouting e studio di competenze nuove, introduzione ed utilizzo interno delle nuove competenze, consolidamento ed aggiornamento interno con rimpiazzo delle competenze oramai obsolete. Elemento centrale è rappresentato da una piattaforma per offrire corsi in aula, online e offline, pensati per diffondere e sviluppare le nuove competenze della trasformazione digitale, vantaggi competitivi indispensabili per guidare il mercato di riferimento. 

La trasformazione digitale richiede un cambio di mentalità e di prospettiva. Era naturale per TIM realizzare modelli, approcci e strumenti capaci di abilitare la diffusione delle conoscenze acquisite, la condivisione fra colleghi di competenze già presenti in azienda valorizzando quindi la conoscenza delle persone di TIM. Ricordiamo che il profondo know how posseduto da TIM nelle tecnologie applicate alle telecomunicazioni risale nella storia di TIM a centri di ricerca e di formazione di eccellenza riconosciuti a livello internazionale (ad esempio CSELT – Centro Studi e Laboratori Telecomunicazioni e Reiss Romoli).



Il progetto TIM Academy

«Abbiamo iniziato a lavorare sul progetto TIM Academy nel marzo del 2014 e ventiquattro mesi dopo lo abbiamo lanciato ufficialmente – inizia così Ida Sirolli, Responsabile Human Resources Organization – Education & Communication di TIM. La fase di studio e progettazione è stata particolarmente approfondita. Era nostra intenzione comunicare il rilascio del progetto ed essere in grado, da subito, di coinvolgere le persone». 
«TIM Academy – prosegue Ida Sirolli – supporta l’azienda nella definizione e nella realizzazione della sua strategia. Abbiamo attivato un nostro osservatorio che ci aiuta a comprendere i trend, così selezioniamo le competenze funzionali al nostro business futuro. Le offro un esempio concreto: il 5G. TIM possiede un profondo know how sul 5G, maturato nei nostri centri di innovazione e ricerca. Obiettivo dell’Azienda è diffondere progressivamente le competenze del 5G a tutta la popolazione aziendale dopo la formazione di un piccolo gruppo di esperti. Quando un’azienda si prepara ad affrontare un’evoluzione tecnologica così importante, che comporta una profonda evoluzione dei servizi, poter contare su un modello che consente la diffusione ampia e rapida delle skill trasversalmente in azienda rappresenta un considerevole vantaggio competitivo. Tra le attività della TIM Acadmey troviamo anche quella di knowledge management che ruota intorno a community interne all’azienda che aggregano persone su tematiche innovative». 

TIM Academy è quindi una nuova frontiera della formazione: un luogo digitale ma anche uno spazio fisico per l’apprendimento, costituito da 8 sedi distribuite sul territorio nazionale per un totale di 22 aule attrezzate con la tecnologia più avanzata disponibile, capaci di collegare aule diverse ad un docente anche non presente in aula.


La tecnologia installata

«Le aule di TIM Academy – ci spiega Maurizio Bellatreccia, Responsabile Real Estate Roma e Sedi Direzionali di TIM –sono state pensate per facilitare le sessioni di formazione, riducendo ai minimi termini le problematiche che, di fatto, frammentano l’attività a causa di contrattempi e inconvenienti generati dai dispositivi tecnologici adoperati. Nelle aule di TIM Academy il docente utilizza il proprio laptop e/o smart device per visualizzare i contenuti sui Big Pad di Sharp e per condividerli, gestisce le operazioni da un unico schermo touch. I cavi vengono utilizzati soltanto per collegare il computer del docente ai Big Pad di Sharp e il microfono all’impianto audio; tutti gli altri collegamenti sono wireless. All’inizio della sessione formativa, quando i partecipanti entrano in aula ricevono un laptop già configurato con i software necessari, predisposto per la connettività di rete, così anche l’autonomia delle batterie dei laptop e il collegamento Wi-Fi non sono più un problema». 

«L’infrastruttura di rete – prosegue Maurizio Bellatreccia – è basata su tecnologia Cisco, ci consente di gestire fino a 500 partecipanti collegati alla rete, per trasmettere contenuti ovunque e raggiungere chiunque. Per questo motivo abbiamo strutturato le aule dando priorità alla videoconferenza, tenendo conto che dovevano visualizzare, riprendere e trasmettere contenuti. In ogni aula è presente una coppia di Big Pad Sharp da 70”, uno destinato alla videoconferenza e l’altro alla visualizzazione, con la possibilità di unire i due schermi per ottenere un unico desktop. Le funzioni native del Big Pad consentono di inviare email e salvare i contenuti su chiavette USB, per assecondare le diverse esigenze. In ogni aula è stata installata anche una telecamera Full HD dotata di auto tracking per inquadrare sempre il docente, anche mentre cammina». 

«Abbiamo scelto i Big Pad di Sharp – conclude Maurizio Bellatreccia – dopo aver condotto diversi test e approfondimenti: la scelta è stata fortemente ponderata; era nostro interesse avere la miglior tecnologia disponibile, soprattutto la miglior interazione nei collegamenti in videoconferenza, trasmettere via email quello che veniva disegnato e scritto sui Big Pad, la possibilità di salvare gli appunti da inviare ai partecipanti. Questa infrastruttura può svilupparsi nel tempo, secondo le esigenze possiamo implementare nuove funzionalità».



Il capitale umano

«Abbiamo sempre creduto che la formazione non potesse essere tutta digitale, per questo ai percorsi formativi abbiniamo momenti di presenza fisica in aule attrezzate – commenta Ida Sirolli». 

Il claim di TIM Academy è Connecting Knowledge: potenzialmente è una risorsa che potrebbe essere condivisa con partner esterni, aziende e università. «Un’attività – conclude Ida Sirolli – che richiede un effort notevole, per questo dobbiamo avere risorse dedicate. L’obiettivo di TIM Academy è prioritario: in futuro, con l’ingresso massivo dell’artificial intelligence potrebbe essere necessario riconvertire l’attività delle persone a mestieri diversi. La formazione e il lavoro di TIM Academy è assolutamente strategico».



La formazione

Barbara Pizzuti di HR Services coordina l’area Multimedia Support della Service Unit Education. 
«La nostra struttura – ci spiega Barbara – è formata da 70 professionisti: progettisti, docenti e project manager con grande esperienza, docenti a tempo pieno da sempre, oltre ad uno staff di supporto all’erogazione della formazione. Come HR Services nel 2016 abbiamo avviato un percorso formativo importante: abbiamo investito sulle nostre persone trasformandole da docenti, formatori, progettisti tradizionali in social digital educator. Un cambio di mentalità che ha generato un valore aggiunto alle solide competenze, di questi professionisti, per contenuti e metodologia». 

Prosegue Barbara: «Conseguentemente abbiamo portato all’interno l’attività di progettazione e sviluppo dei prodotti digital, parliamo di e-learning, videointerviste, videotutorial, webinar, ecc. investendo molto per rivisitare il modello di formazione tradizionale e per rendere più digitali anche i normali corsi erogati in aula in quanto la tecnologia consente al docente di moltiplicare gli strumenti a disposizione». 

«Non abbiamo un catalogo di corsi – conclude Barbara Pizzuti – lavoriamo sempre in modalità custom. Sulla base dell’esigenza formativa che emerge andiamo a ritagliare un percorso flessibile, progettato ad hoc, composto da parti in presenza e parti online; per scelta non abbiamo standardizzato nulla».



Manutenzione e gestione

«La tecnologia implementata nelle aule di TIM Academy – sottolinea Marco Marziali, Area Manager – Carrier Division di VRM Italia, la società che ha integrato la soluzione – dimostra come sia possibile moltiplicare gli strumenti che distinguono la didattica digitale evoluta. Ad esempio, possiamo collegare fra loro più aule di TIM Academy, evitando alle persone iscritte al corso trasferte impegnative per costi e tempi, lasciando la libertà al docente di accedere all’aula più vicina da raggiungere. Ma possiamo ospitare anche l’intervento di un esperto che si collega alle aule in remoto. Ci sono numerosi altri vantaggi, mi limito a citarne soltanto un altro: ogni sessione può essere registrata, rimanendo patrimonio dell’azienda: il progetto ha previsto la presenza di due studi di registrazione, a Roma e L’Aquila, per effettuare interventi di post-produzione e videointerviste che consentono di mettere online un prodotto curato ed efficace. Infine, la configurazione di ogni aula è la stessa: un vantaggio per chi le utilizza e per i tecnici della manutenzione, che possono lavorare in flessibilità quando devono sostituire un apparato guasto».


I pareri

Marco Marziali 
VRM Italia 
La tecnologia implementata nelle aule di TIM Academy dimostra come sia possibile moltiplicare gli strumenti che distinguono la didattica digitale evoluta 

Maurizio Bellatreccia 
TIM 
Abbiamo scelto i Big Pad dopo aver condotto diversi test e approfondimenti: era nostro interesse avere la miglior tecnologia e la miglior interazione nei collegamenti in videoconferenza 

Marco Marziali 
VRM Italia 
La tecnologia implementata nelle aule di TIM Academy dimostra come sia possibile moltiplicare gli strumenti che distinguono la didattica digitale evoluta 


Per informazioni 
Telecomitalia.com 
vrmitalia.it 
sharp.it