La conferenza TIDE è un’iniziativa di AVIXA. Viene realizzata per raccontare i benefici della tecnologia attraverso la condivisione delle esperienze, mettendo al centro il cliente quando si progettano soluzioni, secondo la cultura del design thinking.



TIDE, Technology Innovation Desing Experience, viene organizzata due volte l’anno, nei giorni che precedono l’inizio di ISE e di InfoComm. La prima edizione è avvenuta ad Amsterdam (8 febbraio 2018), mentre quella americana ha avuto luogo a Las Vegas, lo scorso 8 giugno. 
È una conferenza utile e necessaria per diversi motivi, alla quale raccomandiamo di partecipare, anche ai professionisti non specializzati nel mercato AV che desiderano comprendere quando e perché la tecnologia è conveniente e come mai genera valore.




Perché è conveniente partecipare: atteggiamento e mentalità diverse


TIDE è totalmente diversa da qualsiasi altra iniziativa organizzata in passato da InfoComm. Affronta lo spinoso argomento del cambiamento necessario per adeguare atteggiamento e mentalità quando si vivono le evoluzioni culturali, come quella generata dai sistemi AV. 
TIDE si sviluppa attorno ad una riflessione fondamentale: se, fino a ieri, la dotazione tecnologica AV veniva considerata un plus o, addirittura un’opzione, oggi non è più così; è diventata indispensabile perché genera un ritorno economico importante in termini di efficienza e produttività; inoltre, riduce il fattore errore per la possibilità di rendere agili e immediate le comunicazioni, con la possibilità di effettuare verifiche in tempo reale. 
Ecco cosa rende TIDE diversa: 
– il confronto nei dibattiti avviene ragionando su prospettive differenti; al centro ci sono le esigenze del cliente, secondo la cultura del design thinking; 
– la comunicazione dei benefici generati dalla tecnologia AV avviene in una lungua comprensibile al cliente, che quasi mai è un esperto di tecnologia; 
– vi è la consapevolezza di fondo che vivere un cambiamento significa affrontare un disagio, a questo il genere umano si oppone naturalmente.


Lo storytelling diventa lo strumento centrale per narrare i vantaggi di una soluzione AV


Lo storytelling in questo caso interpreta un doppio e importante ruolo: 
– trasferire ai non addetti ai lavori i vantaggi della soluzione tecnologica; 
– dare anima alla soluzione: poiché ogni soluzione AV serve generalmente per trasmettere attraverso i contenuti un messaggio e per interagire con il cliente, far propria l’arte dello story telling significa conoscere più profondamente il mondo AV stesso. 
Design thinking e storytelling sono due strumenti per comunicare ad una platea più ampia perché la tecnologia è diventata utile e indispensabile. 
La conferma di tutto ciò l’abbiamo avuta partecipando alla conferenza TIDE organizzata a Las Vegas. AVIXA ha riunito designer, brand marketer, architetti, integratori, produttori di eventi dal vivo che non hanno mai parlato a InfoComm, per condividere le loro (diverse) prospettive sulle soluzioni AV. Tutti innovatori che hanno dimostrato i risultati dinamici e le incredibili esperienze derivate dalla giusta combinazione fra tecnologia e narrazione.


Cambiare la normalità non è facile perché il genere umano è ostile al cambiamento

Uno dei principali ‘fil rouge’ della conferenza TIDE è stato proprio il cambiamento. 
Più volte in ogni intervento è stato spiegato cosa è cambiato, per quali motivi il cambiamento ha richiesto così tanto tempo e perché il genere umano, fisiologicamente, si oppone al cambiamento. Ma sono stati gli eventi ad avere trasformato il mondo nel corso dei secoli e opporsi al cambiamento non serve; per evolversi è necessario prendersi dei rischi e mettersi in gioco. È questa la sfida alla quale è chiamato il mercato delle soluzioni AV nelle sue più varie accezioni.


Dalle sedute allo stretching dalle frasi ad effetto agli interventi anticonvenzionali: perché TIDE è diversa

Nella sala dove si è svolta la conferenza le sedute sono di varia natura; ci sono i tavoli tondi dove possono sedere sei persone, i tavoli da lavoro larghi e poco profondi, utili per utilizzare il proprio laptop e i comodi divanetti, a uno o più posti. 
Il messaggio è chiaro fin dall’inizio: per comunicare a tutti bisogna utilizzare linguaggi diversi e anche la seduta possiede un proprio linguaggio. 
La platea è formata da professionisti di varia natura, con abitudini differenti, ciascuno di loro deve sentirsi a proprio agio; per questo è data la possibilità di scegliere dove sedersi; una platea a proprio agio rimane attenta più a lungo e, quindi, maggiormente coinvolta. 
Come verrà spiegato durante la conferenza in un paio di interventi tenuti da neuroscienziati, il cervello ha un’autonomia limitata nel mantenere la concentrazione; per non affaticarlo oltremodo bisogna coinvolgerlo intensamente solo per pochi minuti, dopodiché è necessario cambiare ritmo. 
Anche per questo motivo in un paio di occasioni durante la giornata i partecipanti sono stati invitati a effettuare brevi esercizi di stretching, per riprendere energie e tornare alla migliore attenzione. 
Per gli stessi motivi molti degli interventi (da 15 a 30 minuti) sono anticonvenzionali: frasi ad effetto, pochi dati su cui riflettere, percorsi per punti; si passa subito ai benefici percepiti dal cliente finale e ai vantaggi economici per mantenere alta l’attenzione. 
Non si deve mai scordare che al centro c’è sempre il cliente e la soddisfazione dei suoi bisogni.