Ospitiamo un intervento di Chris Chinnock, Presidente di Insight Media, organizzatore di Display Summit. Il convegno si è tenuto il 15 e 16 giugno, nei giorni che precedono l’apertura di InfoComm 2015, e ha previsto anche una sessione dedicata ai display Videowall e LEDwall con demo comparativa.

La tecnologia LCD finora ha dominato le installazioni di display stand alone e videowall per interni, un risultato che ha conseguito dopo aver prevalso su tecnologie concorrenti come CRT e Plasma. Ora, però, con la disponibilità di moduli LED composti da componenti sempre più miniaturizzati (fine pitch LED) di diametro inferiore ai 2 mm la visualizzazione delle immagini, anche da distanze ravvicinate, riscuote sempre più interesse per l’attraente livello qualitativo che ha raggiunto. I LED possono conquistarsi uno spazio in un mercato dominato dagli LCD? Gli OLED o altre tecnologie ‘attive’ hanno la possibilità di diffondersi?
Finora, in molti hanno scommesso sul fallimento degli LCD e quasi tutti hanno perso.


Pixel pitch fino a 0,5 mm

In questo segmento di mercato, in particolare quello dei pannelli LED ad alta risoluzione con funzionalità interattive, su quali elementi si costruisce la competizione? La risposta logica è il prezzo, le prestazioni e la capacità di adattarsi al meglio alle soluzioni richieste dal mercato; tutto ciò determina quale tecnologia vince. Ma i mercati possono essere sconvolti da politiche di prezzo o di offerte di vendita alle quali è difficile dire di no. Ad oggi, nel mercato del digital signage indoor non ci sono elementi al riguardo, ma le cose possono cambiare.

I moduli LED con diametri di 1,9 mm, 1,6 mm e 1,2 mm sono disponibili anche da diversi fornitori tra cui Unilumen, SiliconCore, Leyard, AOTO e molti altri. Sono stati già presentati prototipi di moduli da 0,8 mm (diametri della triade LED) e la roadmap prevede entro l’anno la fattibilità di moduli da 0,5 mm.
Il pixel pitch (ossia la dimensione della triade RGB dei colori che compongono un pixel) di questi moduli LED rientra nello stesso range di quelli presenti in un pannello LCD Full HD da 70/90”.

Tuttavia, i pannelli LCD a cornice sottile hanno un formato tipico di 55” (risoluzione 1920×1080 pixel) quindi un pixel pitch più elevato; nel corso di uno o due anni migreranno alla risoluzione UltraHD. Gli LCD, quindi, avranno principalmente un pixel pitch superiore e una maggiore densità; quindi, la domanda che ci dobbiamo porre, quindi, è capire se la soluzione scelta è adeguata oppure eccessiva.
Se si sta lavorando a display di tipo touch la risoluzione UHD non rappresenta necessariamente una soluzione esagerata. Ad una distanza variabile fra i 2 e 3 metri dal display molti potranno sostenere che la soluzione UHD è eccessiva.

LEDWall da 108″ stand alone

Color gamut

Riguardo all’angolo di visualizzazione, probabilmente, i LED sono favoriti e possono offrire anche una gamma cromatica più ampia. Il “possono” è d’obbligo perché nessun costruttore di LED sembra indicare il color gamut dei loro pannelli: ogni pixel (composto dalla triade LED RGB) in teoria possiede una proprio gamut, che non è detto sia lo stesso per tutti i milioni di pixel che comporranno lo schermo.
I LED possono provenire da fasi produttive diverse, è difficile garantire un’uniformità cromatica complessiva, così come è vero che non tutti i fornitori di LEDWall sono uguali. Vi sono fornitori di fascia più elevata come Leyard, che garantiscono un processo di binning molto controllato: ciò favorisce l’uniformità cromatica del LEDWall.

Nei display LCD, invece, il color gamut viene dichiarato: ciò rende più semplice il controllo e la calibrazione, anche perché gli strumenti stessi di calibrazione contengono i dati di riferimento.
Anche i LED possono essere calibrati, ma questa possibilità non viene più di tanto resa nota. La calibrazione del colore è importante, ad esempio, quando si vuole assicurare ai propri inserzionisti una qualità cromatica fedele all’originale. I display che emettono luce propria, come i LED e i Plasma, in questo caso, offrono una maggior coerenza.
D’altra parte, garantire nel tempo luminosità e uniformità cromatica per ciascuna di queste tecnologie sono argomenti molto dibattuti fra i costruttori. Vi sarà giunta notizia di videowall che non mantengono una luminosità uniforme e/o colori fedeli. Tuttavia, vi è un certo disaccordo sul fatto che i LED sono meno soggetti a cambiamenti nel tempo rispetto agli LCD.
Inoltre, non bisogna dimenticare il prezzo. I pannelli LED di tipo fine pitch sono molto più costosi rispetto ad una soluzione basata su display LCD, anche quanto montano pannelli UHD.
Allora, quali applicazioni possono soddisfare i LED a passo fine (fine pitch)? Ad esempio, quando viene richiesto uno schermo curvo, oppure negli studi televisivi quando sono utilizzati come sfondi, grazie alla possibilità di variare la temperatura colore e la luminosità. Evitare problemi di moiré nel caso siano presenti LEDWall, però, è altrettanto importante.


Senza cornice

I LED sono anche favoriti anche nel caso sia richiesta un’assenza completa della cornice fra i vari moduli che compongono il display, quando non ci può accontentare della soluzione ultra narrow bezel, che può variare fra i 3,5 mm e i 2mm complessivi, prossimamente disponibili.
Di display LCD senza bordo nessuno ancora ne parla, anche se la ricerca è al lavoro per trovare soluzioni al riguardo.


Sessione e area demo dedicati

Videowall LCD da 110″ stand alone

A volte, per gli utenti finali può essere difficile valutare queste alternative. Il programma di Display Summit (www.displaysummit.com ha compreso una specifica sessione di discussione (BUNN, Panasonic, Userful e NEC) e dimostrativa per affrontare questi argomenti e molti alti riguardo al mercate dei display di grande formato per indoor.
Alla demo, NEC ha portato un videowall 2×2 LCD formato 110” mentre Panasonic ha partecipato con LEDwall da 108″. Entrambi i display hanno visualizzato le stesse immagini provenienti da un controller Userful per videowall basato su Ethernet. In questa demo, i partecipanti sono stati messi in condizione di valutare i display a diversi livelli di luminosità, angolo di visuale e distanza di visione, oltre a partecipare ad un sondaggio on-line sulle prestazioni che ritengono migliori.
Queste sessioni demo sono realizzate per comprendere la cosiddetta ‘Value Proposition’ per il digital signage indoor.

Per concludere, Tim Griffin CTO di Userful Corporation osserva che: “In un settore come quello dei Videwall, i benefici che godono chi anticipa i tempi, oppure le tecnologie nuove e di rottura nei confronti del mercato, possono portare un vantaggio competitivo importante a rivenditori e professionisti che si occupano di suddividere gli spazi. Display Summit è un punto di incontro valido e importante per gli esperti del settore per vedere, conoscere e discutere le nuove tecnologie”.