I l mercato delle soluzioni IoT per Smart Home muove i primi passi. Secondo i dati del Politecnico di Milano la filiera tradizionale della domotica, composta anche da installatori, nel 2016 ha generato l’82% delle vendite.

Il mercato delle soluzioni IoT per la Smart Home è in fermento: verso la casa connessa oggi si muovono player globali, startup (con offerte 
spesso complementari a quelle dei brand affermati), retailer, assicurazioni, produttori, utility, operatori delle telecomunicazioni. 
Sempre più si assiste allo sviluppo di grandi partnership/alleanze e al lancio di nuovi prodotti/ servizi. Secondo i dati del Politecnico di Milano, è un mercato che in Italia nel 2016 ha raggiunto i 185 milioni di euro, con una crescita rispetto al 2015 del 23%. Non c’è dubbio: la casa connessa, oggi e in futuro con numeri sempre più importanti, rappresenta una grande opportunità di business per tutte le realtà che con diversi ruoli e funzioni vi ruotano attorno. 
Ma l’osservazione dei grandi trend relativi al fenomeno non deve far dimenticare il valore sociale e il fine ultimo che si lega al capitolo “casa intelligente”. 
Cambiamo prospettiva e osserviamo le cose con gli occhi di chi, queste case le abita: parlare di Smart Home significa, nella concretezza, offrire alle persone non solo possibilità di comfort (per citare uno dei tanti esempi possibili, un videoci-tofono che consente di verificare da remoto chi sta suonando alla porta potrebbe essere utilizzato per aprire a distanza al corriere espresso, evitando di perdere la consegna di prodotti acquistati online) e di intrattenimento, ma anche risparmio energetico, assistenza alle persone anziane e disabili, sicurezza, ecc.


IoT: di cosa si tratta

L’Internet delle Cose (in inglese Internet of Things) è l’insieme di oggetti smart, dotati di interfaccia di rete e collegati a internet. Grazie alla rete questi oggetti diventano intelligenti e proattivi, possono essere dotati di potere decisionale perché in rete condividono i propri dati (quindi il proprio stato) e possono così interagire per offrire servizi evoluti all’utente finale. 
Secondo uno studio di Gartner, entro il 2020 il numero di oggetti connessi a internet nel mondo supererà i 20 miliardi, dei quali quasi 13 miliardi dedicati al mercato consumer. 
Fra le categorie principali riferite agli oggetti IoT abbiamo i sensori di temperatura, umidità, pressione, luminosità, localizzazione, ecc. e i device come decoder, TV, camere di TVCC e gli elettrodomestici, dal frigorifero alla lavatrice.


Aree dedicate nei negozi di elettronica


Politecnico di Milano. I dati si riferiscono al mercato italiano del 2016. La filiera tradizionale della domotica comprende installatori, distributori, architetti, produttori e costruttori.

Anche il mondo del retail si sta organizzando per accogliere questa nuova opportunità moltiplicando i punti di contatto tra l’offerta smart 
home e i consumatori italiani. 
Nei negozi di elettronica nascono aree e corner dedicati alla Smart Home e si assiste al lancio delle prime proposte nel mondo della Grande Distribuzione Organizzata (GDO). Anche utility e telco hanno iniziato a promuovere soluzioni Smart Home. 
I grossisti di materiale elettronico, così come gli installatori, hanno tempo per organizzarsi, ma è questo il momento per comprendere il fenomeno e fare le opportune valutazioni strategiche, decidere gli investimenti e l’impostazione iniziale del proprio business.


Il vantaggio dell’installatore


Politecnico di Milano. Fra le applicazioni IoT per la Smart Home, quelle dedicate ai servizi per la sicurezza superano il 30% del totale.

Secondo la ricerca del Politecnico di Milano Smart Home: L’Internet of Things entra dalla porta di casa (vedi le slide pubblicate di fianco) nel 2016 le vendite di questo mercato sono state generate soprattutto dalla filiera ‘tradizionale’ della domotica, ossia dall’insieme di installatori, distributori, architetti, costruttori edili e produttori. 
Certamente il futuro di questo mercato si svilupperà numericamente nell’ambito dei prodotti plug & play ma la quota a valore aggiunto, tipica dell’installazione e dell’integrazione dei sistemi, manterrà una parte considerevole. Sempre secondo la ricerca del Politecnico, le applicazioni IoT per la Smart Home nel 2016 hanno visto in prima linea l’ambito della sicurezza, seguita da elettrodomestici, controllo dei consumi dei dispositivi e gestione di riscaldamento e raffreddamento. 
Infine, l’interesse degli intervistati verso i servizi è inversamente proporzionale alla loro età (i giovani sono più sensibili) e direttamente proporzionale alla loro preparazione tecnologica (più preparati tecnologicamente e quindi più interessati ai servizi).


Il mercato dei servizi

Politecnico di Milano. Fra le applicazioni IoT per la Smart Home, quelle dedicate ai servizi per la sicurezza superano il 30% del totale.

Tutto ciò conferma quanto abbiamo anticipato nelle pagine precedenti: il mercato dell’installazione tecnologica dopo aver traghettato dalla vendita del prodotto a quella della soluzione ora è pronto per affrontare l’ambito dei servizi.