La Banca di Piacenza innova il layout delle proprie filiali: quella di Milano offre aree predisposte ai servizi evoluti, cablaggi in fibra ottica e digital signage, anche in vetrina, nonostante il sole renda tutto più difficile.

Volume: Speciale SHARP 2016 – Pagine: da 12 a 13

Paese: Italia 
Cliente: Banca di Piacenza, Soc. Coop. per Azioni 
Partner: HDDS Vision Srl 
Hardware: Monitor Sharp PN-A601, PN-R603, LL-S201A touch, sistemi HDDS vision


La Banca di Piacenza, sempre attenta alla tecnologia pur mantenendo i suoi connotati di banca tradizionale, nella sua nuova filiale di Milano ha installato 5 monitor di digital signage: 3 in vetrina, fra cui un modello Sharp da 2mila candele, e 2 all’interno che lavorano in coppia per gestire in modalità touch le immagini visualizzare dal monitor PN-R603, da 60 pollici. 
Una configurazione performante, pensata per offrire un servizio di qualità ai clienti e di informazione ai passanti, un servizio sempre visibile anche quando il sole ‘illumina’ la vetrina rischiando di vanificare la leggibilità dei contenuti visualizzati.


Sostituire le classiche locandine

«Le motivazioni che ci hanno spinto all’installazione del digital signage – ci spiega Mauro Accornero, Direzione Macchina operativa – sono due: la prima riguardava la sostituzione delle locandine cartacee con i monitor, la seconda era dovuta alla visione di una filiale concepita come filiale modello, dotata delle soluzioni tecnologiche più avanzate. Le locandine, che vengono ancora usate in altre filiali della banca, mostrano limiti che il mezzo elettronico ha risolto: devono essere stampate e spedite alle filiali, è necessario controllare che la nuova versione sia stata esposta, bisogna sostituire quelle ormai rovinate per la prolungata esposizione al sole. Nei monitor questi limiti non ci sono: anzi, la luminosità è maggiore rispetto a quella delle locandine, possiamo personalizzare e modificare il messaggio a piacere, il controllo di quanto viene visualizzato è gestibile da remoto così come la messa in onda di un nuovo contenuto». 
«Inoltre – prosegue Mauro Accorsero – abbiamo concepito la filiale di Milano come un ambiente evoluto, una filiale di riferimento, per questo dispone delle tecnologie più innovative: dal cablaggio in fibra ottica ai servizi evoluti dedicate alla clientela; ad esempio, la possibilità di offrire alle imprese una sala riservata dotata di videoconferenza e condivisione in remoto dei documenti. La presenza, all’interno della filiale, del monitor PN-R603 da 60 pollici, gestito con il touch LL-S201A di Sharp rientra nella filosofia della dotazione tecnologica prevista».


Monitor da 60 pollici

La filiale di Milano presenta un’esposizione al sole particolarmente favorevole che, però, crea problemi ai monitor comuni per digital signage. Infatti, la luce ambiente, quando diventa molto intensa degrada la qualità delle immagini e riduce la loro visibilità, a meno che non si decida di installare modelli ad altissima luminosità. 

«Per le vetrine particolarmente esposte al sole – ci spiega Mauro Accornero – abbiamo scelto il monitor PN-A601, che ha una luminosità di 2mila cd/mq. La vetrina più riparata dalla luce, invece, ha un monitor della stessa dimensione ma di luminosità inferiore, modello PN-R603 da 700 candele. Milano l’abbiamo concepita anche come un’installazione pilota, da declinare su quelle nostre filiali che presentano caratteristiche analoghe. Il programma di intervento che abbiamo messo a punto è orientato per incrementare efficienza e produttività, intervenendo su layout e tecnologia». 
Riguardo alla gestione dei contenuti, il software è stato sviluppato da HDDS Vision. «Abbiamo la possibilità di mandare in onda contenuti diversi secondo la tipologia di filiale – aggiunge Mauro Accorsero. Ad esempio, possiamo visualizzare sui monitor delle filiali in città un contenuto diverso da quello di una filiale di provincia. Uno strumento potente a disposizione del nostro ufficio marketing che, in autonomia, può gestire palinsesti differenziati».


Sempre visibili

«Al cliente abbiamo evidenziato l’esigenza di installare il modello più luminoso, da 2mila candele – interviene Alberto Comazzi di HDDS Vision, la società che ha curato l’installazione e l’integrazione – anche a costo di diminuire il numero complessivo dei monitor, qualora il budget non fosse stato sufficiente; per non vanificare il risultato complessivo per colpa di monitor poco luminosi. Infatti, quando sbagli modello è troppo costoso tornare indietro: si dà la colpa alla tecnologia quando invece l’errore sta nella scelta del prodotto. I monitor sono stati montati su eleganti supporti sviluppati dall’Architetto Carlo Ponzini, eleganti anche visti dal retro che dà sugli uffici; sono tutti collegati in rete, si tratta di una sottorete separata da quella principale utilizzata per lavoro e sono completi del nostro player Vision. L’ufficio marketing centrale gestisce il caricamento dei contenuti in autonomia, da Piacenza. È servita solo una giornata di training per formare il personale interno». «L’ufficio marketing ha a disposizione un player in più – conclude Alberto Comazzi – che utilizza per realizzare una sorta di preview, per vedere come apparirà il nuovo contenuto prima di mandarlo in onda». 


Per informazioni 
bancadipiacenza.it 
hddsvision.it 
sharp.it