Sono disponibili i primi documenti realizzati da CEDIA, in lingua italiana, gratuiti per i membri CEDIA. Dedicati al Cablaggio Domestico, all’HDMI e alla Sicurezza della Rete. Altri titoli verranno aggiunti entro la fine dell’anno.

Gli white paper, i tecnici lo sanno, sono una fonte di formazione e aggiornamento professionale di primaria importanza e qualità. CEDIA Regione 1 contribuisce alla necessità comune manifestata dagli installatori con una biblioteca di white paper piuttosto estesa, finora pubblicati in lingua inglese. Da poco meno di un anno, però, è stato avviato un lavoro di traduzione e di localizzazione per mettere in condizione anche gli operatori italiani, siano essi progettisti, system integrator o custom installer, di poter utilizzare questi preziosi contenuti nella loro lingua.


Linee Guida per i cablaggi

È un corposo white paper di oltre 20 pagine che definisce i tre gradi del cablaggio domestico, suddividendoli in funzione dei servizi richiesti dal committente, via via sempre più completi e a prova di futuro. In un contesto dove l’evoluzione tecnologica, sempre più orientata alla qualità e alla completezza del servizio, procede a ritmi frenetici è necessario pensare alla progettazione dell’impianto fin dall’inizio, mentre si progetta la costruzione o la ristrutturazione dell’abitazione. Soltanto in questo caso sarà possibile eseguire un lavoro a regola d’arte, pensato per le esigenze attuali e future.

La predisposizione
Pensare e programmare la fattibilità di successivi upgrade dell’impianto rappresenta un atteggiamento che chiunque opera in ambito domestico, dal costruttore edile al manutentore, dall’architetto e all’interior design, dovrà ben presto fare proprio. Si tratta di soddisfare gli stili di vita che la rivoluzione digitale ha promosso e condiviso con le recenti generazioni, e che sempre di più rappresenteranno necessità scontate, diffuse e di ordinaria amministrazione. È proprio questo il ruolo centrale del custom installer: proporre soluzioni specifiche, da inquadrare nel contesto attuale, che sappiamo emozionare e appassionare concretamente il committente. Per far questo, la predisposizione dell’impianto è determinante: vi sono soluzioni cosiddette di ‘retrofit’ ossia che si possono praticare in aggiunta, una volta che la costruzione o la ristrutturazione è terminata, ma ciò complica il lavoro e fa lievitare visibilmente i costi. Invece, bisogna avere le idee chiare sin dall’inizio e progettare una predisposizione piuttosto flessibile, così da evitare contrattempi o impedimenti successivi.

I tre gradi del cablaggio
Secondo CEDIA la predisposizione di un impianto tecnologico Audio/Video e Controlli può essere suddivisa in tre principali categorie. Il white paper descrive con puntualità i servizi che ciascuna categoria è in grado di garantire, indicando anche a quali professionisti rivolgersi, dall’appassionato evoluto all’elettricista fino al system integrator CEDIA, per la categoria più evoluta che richiede competenze allargate e approfondite riguardo l’integrazione dei sistemi.
La categoria più evoluta, di grado 3, non pone limiti alla distribuzione dei servizi avanzati come il multiroom audio e video, il controllo dell’illuminazione, del raffrescamento/riscaldamento e interpreta l’estensione del cablaggio con cavi di categoria 5e/6a per servizi ancora più evoluti, senza limitare la creatività di architetti e interior design che, con un integratore CEDIA possono pianificare e progettare qualsiasi tipo di soluzione.

Le norme di riferimento
Per ciascuna categoria di cavi previsti nelle soluzioni di cablaggio vengono rilasciate le specifiche o la normativa di riferimento in uso in Italia. Questo vale sia per i cavi coassiali, utilizzati per l’impianto di ricezione televisiva, sia terrestre che satellitare, ma anche per altri tipi di cavi: da quello di cablaggio strutturato (con le specifiche di terminazione dei connettori RJ-45) ai cavi multipolari per i diffusori acustici. Infine, vengono introdotte e definite la ELVHE e la AVHE, due head end (a bassissima tensione e Audio/Video) che gestiscono la complessità degli impianti e ospitano i vari dispositivi installati. Infine, questo white paper si completa di una descrizione dedicata a 3 importanti aspetti necessari per portare a termine un lavoro con la dovuta professionalità: documentazione, collaudo e certificazione, offrendo consigli e metodologie che provengono dal bagaglio di esperienze maturate negli anni da CEDIA.

Il cablaggio di grado 2 comprende anche la distribuzione audio multi-room

Cedia White Paper

CEDIA ha realizzato più di 20 white paper. Ecco una selezione degli argomenti ‘caldi’. Per un adeguato approfondimento, il link di riferimento è il seguente:
http://www.cediaeducation.com/resources/whitepapers

– A Guide to Effective Marketing (members only)
– Wireless Audio Solutions: Technologies and Best Practices
– Telepresence Opportunities for Residential System Integrators
– Selecting Display Size based on Room Size and Seating
– CEDIA Recommended Wiring Guidelines
– Using Mobile Devices as a Control Platform
– Ten Steps to Creating a Robust Wireless Environment for Mobile Device Integration
– Recommended Practice for the Installation of Smart Grid Devices
– Home Theater Video Design (Updated)
– Mobile Devices in Residential Systems Integration
– ESC of 2016: A look into future technology and market conditions for the CEDIA ESC member (members only)
– HDMI Troubleshooting
– Network Recommended Practices: Network Security
– Understanding Extended Display Identification Data (EDID)
– Dimming LED Lamps
– Inbound Marketing paper
– HDMI Installation Best Practices
– HDMI Design and Initialisation Sequence
– Multi-Room Audio Cabling Standard
– Introduction to HDMI


Buone pratiche per l’installazione di cavi HDMI

Le problematiche generate dall’introduzione dei collegamenti a standard HDMI hanno messo a dura prova la pazienza e la preparazione tecnica del custom installer. Fra gli aspetti totalmente nuovi che l’HDMI ha introdotto, gli ormai famosi EDID e Handshake hanno richiesto parecchio tempo per essere compresi a fondo, sia da parte dell’industria che degli installatori.
Buone pratiche per l’installazione di cavi HDMI è il terzo di una serie di documenti pubblicati da CEDIA. Fra i documenti precedenti compaiono Introduzione all’HDMI e Sequenza di inizializzazione in HDMI. Il presente documento descrive le buone pratiche d’installazione per la distribuzione di un segnale HDMI, come ad esempio: i cavi attivi, la distribuzione via Cat5/6 e fibra ottica oltre ai principi di verifica di un segnale HDMI e all’interoperabilità.

Le regole più importanti
Questo white paper approfondisce gli aspetti che possono generare con maggiore frequenza possibili malfunzionamenti. Ad esempio, l’impiego dei cavi a lungo raggio che si ripercuote in modo molto importante sui segnali digitali video. Man mano che aumenta la lunghezza del cavo, la qualità dell’immagine (e quindi l’integrità del segnale) si mantiene perfetta fino a una determinata lunghezza. Oltre questa lunghezza, l’immagine diminuisce di qualità (vengono generate intermittenze, interruzioni di dati e/o perdita di sincronizzazione) oppure scompare completamente. L’effetto è noto come ‘cliff effect’ e viene raffigurato in una figura presente in questa pagina.
Ancora oggi è opinione abbastanza comune la possibilità di utilizzare cavi HDMI passivi lunghi anche 15 metri e oltre quando è buona cosa non superare i 10 metri.
Fra gli altri argomenti affrontati abbiamo:
– deriva di segnale fra le coppie presenti in un cavo HDMI;
– l’impiego di cavi HDMI attivi;
– infilaggio dei cavi HDMI nelle canaline o nei tubi corrugati, quando lo spazio lo consente;
– test di base sul segnale HDMI e diagramma a ‘occhio’;
– Extender Cat5/6;
– HDMI e fibra ottica;
– Switch e Splitter per HDMI;
– EDID e problematiche correlate.
Se si osservano le pratiche d’installazione raccomandate in questo white paper si potrà innanzitutto diminuire la necessità, per l’installatore o per chi ha progettato l’impianto, di risolvere problematiche, fonte soprattutto di grandi perdite di tempo.
Infine, viene raccomandata la prequalificazione del sistema HDMI prima dell’installazione, la verifica delle specifiche e la compatibilità con l’impianto preesistente nella casa del cliente.


Buone pratiche sulla sicurezza della rete

Ogni system integrator (ESC) responsabile delle reti dei propri clienti deve affrontare la tematica della sicurezza della rete. Non è sufficiente, semplicemente, lasciare i dispositivi con le impostazioni di default e “sperare che vada tutto bene”. Così facendo, infatti, si potrebbero esporre le reti dei clienti, così come l’hardware e i dati in essi presenti, ad attacchi nocivi e potenzialmente distruttivi.

Gli obiettivi
Questo white paper di CEDIA non deve essere visto come una guida completa alla sicurezza della rete ma, piuttosto, come un orientamento per un approccio pragmatico. Chi si appresta a compiere un’intrusione in una rete, attività tipiche degli hacker, spesso ne cerca una dotata di scarsa protezione.
Seguendo queste linee guida, i system integrator potranno ridurre la probabilità che gli hacker possano introdursi nella rete di un cliente e, in alcuni casi, riusciranno addirittura a impedire che questi aggressori possano sapere dell’esistenza della rete. Questo documento stabilisce le buone pratiche per la realizzazione di un sistema di sicurezza per una rete locale wireless (WLAN) in ambito residenziale in base agli standard IEEE 802.11x e 802.3.

I contenuti
Buone pratiche sulla sicurezza della rete parte dal presupposto che si utilizzi un router fra la WAN (internet) e la LAN (rete locale). Ciò può avvenire nella forma di un modem/router DSL o di un router collegato a un modem via cavo.
Il documento illustra la sicurezza di una rete in tre sezioni:
1. Proteggere il router da un attacco proveniente dalla WAN (internet);
2. Proteggere tutte le reti wireless;
3. Proteggere la LAN e i singoli dispositivi.
Uno dei principali vantaggi dell’utilizzo di una rete wireless riguarda la facilità e la convenienza a collegare i dispositivi. Ma è lì che si nasconde una delle sue maggiori insidie. Nella maggior parte dei casi, non appena si collega al modem il router integrato o l’access point, gli utenti della rete wireless all’interno del raggio d’azione richiederanno immediatamente che venga loro concessa la connettività, sia internamente, sia verso internet.
Purtroppo, questa facilità di connessione e il fatto che le informazioni sono trasmesse attraverso l’etere rendono la rete vulnerabile a possibili intercettazioni e attacchi.
Con la connettività senza fili, all’aggressore non serve connettersi fisicamente con il computer o con altri dispositivi della rete per avere accesso alla rete stessa. L’hacker può accedere alla rete da qualsiasi luogo entro il raggio di copertura. Una volta avuto accesso alla rete, l’aggressore può insinuarsi nei servizi internet, entrare nei computer della rete per danneggiare file o sottrarre informazioni personali e private.
Queste vulnerabilità nella rete wireless richiedono la configurazione manuale delle funzionalità di sicurezza incorporate, concepite per contribuire a difendere la WLAN da eventuali aggressioni. Molte di queste procedure sono semplici passaggi che dovrebbero essere eseguiti nel corso della prima configurazione del dispositivo wireless, oltre alle altre configurazioni di sicurezza più avanzate.

Appendici e indicazioni utili
Fra gli altri importanti contenuti approfonditi in questo documento ricordiamo le indicazioni su cosa fare e cosa non fare quando si configura un access point (AP) e le Appendici dedicate a: Standard dei sistemi wireless, Progettazione e Realizzazione di una soluzione wireless e ad Acronimi di uso comune.

Per informazioni: www.cedia.co.uk/cda_whitepapers.php?action=view&id=Q8J0VC762751&r=O6O13Q227551&sub=OVPV40598121