La gamma dedicata ai videowall comprende 3 modelli: da 47” e 55” con luminosità di 700 e 500 cd/mq. La cornice del modello VH7B abbatte la barriera dei 2 mm, diventando quasi invisibile.

Le soluzioni videowall consentono, ad un costo ragionevolmente conveniente, di moltiplicare significativamente la superficie di visione, in funzione di quanti monitor vengono utilizzati. 
L’unico compromesso da accettare è sempre stata la presenza della cornice, che nel tempo, ha visto ridurre le proprie dimensioni. LG, con il nuovo modello VH7B ha infranto una barriera significativa, quella dei 2 mm intesa come somma di due cornici adiacenti.
Prima di questo nuovo modello erano già stati raggiunti valori importanti, ma ora possiamo affermare che la cornice non rappresenta più un limite. Anche un videowall 2×2, il più piccolo che si possa comporre, osservato ad una corretta distanza di visione la cornice interna inferiore ai 2 mm rende quasi impercettibili i bordi che lo suddividono.




Da 450 a 700 cd/mq

La gamma LG per videowall è composta da cinque modelli, quattro da 55 e uno da 47 pollici, tutti con risoluzione Full HD da 1920 x 1080 pixel e trattamento antiriflesso. 
Oltre che per la dimensione differiscono per luminosità, 700/500/450 cd/mq e per la dimensione della cornice. La luminosità è un elemento che contraddistingue questi monitor, vediamo il perché. 
Innanzitutto i monitor LG adottano una tecnologia di retroilluminazione ad elevata uniformità (90%), un aspetto che in configurazione videowall diventa ancora più importante perché assicura a tutta la superficie dello schermo la stessa luminosità. 
Un altro importante aspetto è quello che viene chiamato Shine Out. La superficie di questi monitor riflettono anziché assorbire la luce ambiente; si pensi anche quando vengono esposti alla luce del sole. 
In questo modo le immagini mantengono un maggior contrasto e consentono al videowall di continuare ad attrarre l’attenzione delle persone. 
A tutto ciò si devono aggiungere le prestazioni intrinseche del pannello IPS, rese ancora più utili in un videowall: l’ampio angolo di visione orizzontale pari a 178°, la qualità cromatica accurata e la ridotta latenza. Infine, il contenuto degrado di luminosità quando l’angolo di visione raggiunge i 45° verticali, tipico di un videowall composto da oltre quattro file di monitor.


LAN Daisy Chain

Questi monitor possono essere controllati, gestiti e monitorati attraverso una configurazione LAN in daisy chain, che prevede un collegamento in serie realizzato con cavi LAN di categoria. In questo modo ogni comando che viene inviato ad un monitor sarà ricevuto anche da tutti gli altri che compongono il videowall.


La connettività

Per tutti i modelli sono presenti le interfacce digitali HDMI, DisplayPort e DVI-D come segnale video di ingresso. L’uscita, invece, è disponibile in DisplayPort, tranne per il modello LV35A che offre il DVI-I. Il top di gamma, VH7B offre anche lo slot OPS. Gli ingressi analogici, invece, adottano l’RGB; in aggiunta i modelli LV77A / LV75A aggiungono anche un ingresso video Composito. Infine, per la gestione da remoto sono disponibili la presa seriale RS-232, la RJ-45 IN/OUT e il ricevitore IR. 
Per agevolare l’installazione gli ingressi sono contrassegnati dal colore bianco mentre le uscite da quello verde. Inoltre, sul retro sono presenti 8 tasti funzione per gestire gli ingressi, il Menù con tasti cursore, l’accensione e lo spegnimento e l’Auto Set.


WebOS 2.0


L’angolo di visualizzazione verticale consente di mantenere una luminosità adeguata anche quando il videowall è formato da un numero di righe superiore a quattro.

Questa piattaforma smart offre numerosi vantaggi, fra i quali un SoC più performante (quad core) che consente di gestire la visualizzazione dei contenuti via USB e la possibilità di sviluppare app con il Software Development Kit di LG, personalizzando il logo di default. Inoltre, vengono garantiti il supporto all’HTML5 per sviluppare app compatibili con qualunque piattaforma o dispositivo e l’auto-diagnostica con il controllo remoto da PC o mobile device.


SoC integrato

Il top di gamma VH7B integra un SoC quad core, per gestire la riproduzione dei contenuti ed evitare, in alcuni casi, l’utilizzo di un player esterno. 
La CPU ha una frequenza di clock di 1,2 GHz con una RAM da 2,5 GB DDR2 a 32 bit. Il processore video integrato (GPU) gestisce tutti i codec, compresi quelli di ultima generazione, dal WVM all’MP4, dall’HEVC al VP9 e al l’H.264.


Il software SuperSign W

Questa soluzione network-based si rivela particolarmente efficace nelle configurazione videowall. Ad esempio, gestisce la visualizzazione su composizioni irregolari, determinate da monitor in posizione inclinata, oppure da un mix di monitor in posizione orizzontale e verticale, evitando l’acquisto di sofisticate console che impattano significativamente nel costo complessivo dell’installazione.